Serie TV > Supergirl
Ricorda la storia  |      
Autore: Keira Lestrange    12/04/2017    4 recensioni
Kara è convinta che il suo "travestimento" protegga alla perfezione la sua identità, sarà veramente così? O come ha già detto la saggia e intelligente Maggie, il suo travestimento è veramente ridicolo?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

Kara era di ottimo umore! Finalmente aveva incontrato la presidentessa e lei era stata fantastica!

Alex invece era molto meno eccitata di lei, “Kara ti prego smettila di saltellare, sei Supergirl.”

 

“Si ma il mio nome pronunciato da lei è fantastico, tutto ciò che dice è fantastico Alex!” Alex si limitò ad alzare gli occhi al cielo, annuendo tre volte in maniera svogliata, “Si, si, hai ragione ma dovremo concentrarci sul trovare l’attentatore.” Hanke sbucò da un corridoio del DEO, andando loro incontro con sguardo serio. “Concordo con te Alex... la speranza che professa la presidentessa non ci aiuterà a prenderlo.” “Hai ragione Hanke, ma io adesso devo andare, ho la mia prima intervista da reporter!Perchè adesso, sono una reporter!”Kara indicò se stessa, sorridendo in maniera raggiante e ad Alex sfuggì una risata.

Dopo essersi cambiata spiccò il volo, dirigendosi verso la LCorp. E bene sì, Snapper aveva ben pensato di spedirla da Lena Luthor, per sapere il suo parere sull’amnistia che avrebbe firmato la presidentessa. Chissà perché, questi lavori ingrati alla fine finivano sempre a lei! Spero solo che non si offenda.

Una volta arrivata l’assistente la fece subito accomodare, Lena l’accolse con un caloroso sorriso, alzandosi dalla scrivania per tenderle la mano.”Signora Luthor, è un piacere rivederla.“Anche per me signorina Danvers, ma chiamami Lena ti prego.”
Kara annuì, sorridendole contenta, “Allora tu..” “Si, allora ti chiamerò Kara.” Il sorriso di Lena era..bellissimo e Kara ne rimase per un attimo abbagliata.
“Se hai il ticket del parcheggio te lo faccio timbrare.” Kara guardò Lena mentre impacciata, posava la giacca sulla sedia e tirava fuori il taccuino e la penna per prendere i suoi appunti. “Oh, nono, non serve ho fatto un volo..con l’autobus...” Disse impacciata sistemandosi gli occhiali e sedendosi di fronte alla scrivania di Lena. “Sono lieta di vedere che stai dando una chance al giornalismo, ma se sei qui nel giorno in cui la presidentessa, firma la sua legge di amnistia aliena allora...” “Sono venuta qui per chiedere alla sorella del più noto nemico degli alieni, un parere sull’ordine esecutivo della presidentessa.” Terminò per lei Kara.
Ma Lena non reagì in nessun modo in cui Kara aveva immaginato, Lena si tirò indietro con la sedia, alzandosi “Ti mostro una cosa..” e così dicendo con un bel sorriso in faccia, si diresse verso una specie di cassaforte che aprì con l’impronta digitale, ne tirò fuori un oggetto. “che cos’è?” Kara si alzò avvicinandosi curiosa a Lena. “ è un rilevatore di alieni, che permette agli umani di scoprire chi non è veramente uno di loro.” Lena le sorrise entusiasta e Kara cercò di ricambiare il suo sorriso, ma con scarsi risultati. Lena non sembrò notare nulla e continuò a sorriderle, “Non è ancora pronto, stiamo ancora sviluppando il prototipo, ma vogliamo questo dispositivo in ogni negozio, in ogni città, in tutta l’America.” “Come funziona?”Chiese Kara suo malgrado, interessata non per i motivi che pensava Lena. “è un semplice test epidermico” le rispose Lena, “ Guarda, ti faccio vedere com’è un responso negativo” Continuò lei soddisfatta, poi posò il suo pollice su un quadratino nero sul dispositivo, l’aggeggio suonò e si colorò di verde, Lena glielo avvicinò per farglielo vedere. “Ecco, vedi? È semplice, adesso prova tu..” A Kara mancò un battito, doveva tirarsi fuori da quella situazione, subito! Cercò di eludere il tentativo di Lena di farle fare il test, porgendole una domanda, “Ma un dispositivo come questo, non va contro tutto quello per cui dovrebbe battersi l’America?” Lena la guardò seria, posando il dispositivo sul tavolo, Kara rilasciò un piccolo sospiro di sollievo. “Ovvero che cosa?” Le domandò Lena incrociando le braccia in maniera seria, “Contro la libertà?.. La persecuzione, l’oppressione, è sempre stato un paese pieno di immigrati e..” Lena la interruppe prendendo di nuovo parola “ è anche un paese pieno di esseri umani.” “Si, solo..non credi che questo dispositivo riporterà gli alieni nell’ombra su cui la presidentessa sta cercando di fare luce?” “Un alieno vuole la cittadinanza, è suo diritto, ma se uno di noi vuole sapere quale suo concittadino non è umano, ne ha diritto anche lui. Sono un imprenditrice, la LCorp è un azienda e con questo potremmo fare una fortuna, a differenza di Lex io voglio farlo per il bene del mondo.” Così dicendo Lena si girò per tornare a sedersi e Kara con un movimento veloce usò i suoi raggi X contro il dispositivo, con l’intento di danneggiarlo internamente.
“Allora, provalo.” Lena le sorrise porgendole il dispositivo e Kara si sistemò nervosamente gli occhiali, “Ma certo!” Con aria poco convinta posò il pollice sul quadratino nero e trattenne il respiro…. Rosso. Il dispositivo aveva funzionato correttamente, il cuore le si fermò per un momento, non poteva crederci!
“è per questo che hai cercato di sviare la mia proposta prima? Kara a me non interessa affatto se sei un alieno.” Lena si alzò dalla sedia per avvicinarsi a Kara, che era ancora in piedi d’avanti alla sua scrivania, ma la ragazza la bloccò immediatamente con un gesto della mano, il taccuino e la penna stretti al petto con l’altro braccio, in maniere convulsa. Lena si fermò all’istante, con espressione confusa. “I-io.... devo--devo-andare” Kara raccattò in fretta tutti i suoi effetti, “Grazie per l’intervista...” e sotto shock, scappò letteralmente fuori dall’ufficio della donna.

 

Due mesi dopo.

Kara aveva incontrato Lena solo in occasione del suo party, quando l’aveva invitata e si era scusata con lei per quella cosa. A quanto pare Lena era più sensibile di ciò che pensasse, perché non avevano più riaperto l’argomento:sei un alieno. Quando si era presentata a casa sua, chiedendole aiuto per rintracciare Supergirl ovviamente Kara l’aveva rivista, solo nei panni di eroina una o due volte dopo l’accaduto; non l’aveva rivista nei panni di Kara Danvers.

Quel giorno Kara aveva salvato Lena dall’attacco da parte di Cyborg Superman e aveva discusso con la ragazza, ritrovandosela poi a fianco di sua madre nel primo tentativo di distruggere tutti gli alieni di National City. Quando Kara aveva visto Lena premere il bottone, le era crollato il mondo addosso, lei credeva in Lena... e invece tutti avevano sempre avuto ragione, era stata una stupida! Ma poi il razzo era esploso e nessuno era morto, chissà come era arrivata la polizia e Lilian Luthor era stata arrestata.

Kara si trovava ancora al DEO, quasi sotto shock... non riusciva a capacitarsi di cosa fosse successo, quando Winn arrivò ad illuminare tutta la squadra con il suo brillante genio. “Ho capito perché il virus non ha funzionato!” Winn proiettò sul grande schermo della base una serie di formule chimiche e poi si affrettò a specificare “ Qualcuno ha manomesso la formula del virus, introducendo un diverso tipo di isotopi, annullandone così l’effetto e credo anche di sapere chi sia stato.” Tutti ci trovammo a guardare Winn e lui continuò “è stata Lena Luthor, voi mi avete detto che ha fatto partire il razzo no? Beh, ho rintracciato la soffiata fatta alla polizia, era la sua voce, ha ingannato sua madre sabotando il suo malvagio piano, si è assicurata che venisse arrestata e poi si è dileguata, non facendosi trovare sulla scena del crimine! Geniale!” Hank parve soddisfatto, così come tutta la squadra.

Kara sentì subito la mano di sua sorella sulla spalla, una stretta protettiva e rassicurante, “Kara, cosa c’è che non va?” Alex sapeva ben leggere il tormento nei suoi occhi, ma la ragazza d’acciaio scosse la testa, tenendo i suoi pensieri per se. Si alzò, e spiccò il volo fuori dal DEO, magari volare le avrebbe schiarito le idee.

Kara non seppe per quanto tempo aveva volato, ma alla fine si ritrovò d’avanti alla portafinestra dell’ufficio di Lena. La luce del suo ufficio era l’unica ad essere ancora accesa. Kara atterrò silenziosamente sul balcone, ed entrò, la portafinestra era socchiusa... Una volta dentro si guardò in torno, cercando Lena, ma non la trovò. Allora diede un occhiata con i raggi X e la vide dietro una porta, si stava... lavando i denti? Osservò meglio l’ambiente dietro la porta e capì che era una piccola camera da letto, con bagno adiacente... si domandò per la prima volta, se Lena vivesse li, nel suo ufficio... ma scuotendo leggermente la testa, scacciò la stupida idea, Lena tornava sempre a casa sua dopo il lavoro... solo che non sapeva dov’era...C’erano tante cose che non sapeva di lei… Troppe in effetti.

Quando quasi un minuto dopo Lena uscì dalla camera si ritrovò d’avanti Supergirl. Solo poche ore prima si erano lasciate in maniera….scomoda e dura. Lena non fiatò, si mosse in direzione del mobiletto dei liquori e si riempì un bicchiere. In quel tempo Kara ebbe modo di osservarla, quella che aveva d’avanti non era la solita Lena Luthor. Lena aveva i capelli legati in una bella coda alta, con i capelli superiori leggermente morbidi, alle orecchie indossava numerosi pierceng, che non le aveva mai visto. Aveva jeans stretti, che le mettevano in risalto le gambe snelle, e indossava una canotta nera, che le metteva in risalto le forme superiori del corpo, Kara inconsciamente si trovò a deglutire.

Lena si girò andandosi a sedere alla sua scrivania, come se non esistesse. Supergirl le si avvicinò, trattenendola gentilmente per un braccio. “Vi devo delle scuse Miss Luthor, ma avete recitato così bene che ho dubitato di voi.” Lena la guardò negli occhi ascoltando le sue parole, poi distolse lo sguardo per qualche secondo, assaporando un sorso di liquore, “Hai dubitato di me, perché sono una Luthor... non devi fartene una colpa Kara, avrei dubitato anche io.” Kara si affrettò a rispondere, inconsapevole del tranello di Lena, “Non è per il tuo cognome che ho dubitato di te, ma per il tuo comportamento!” Il sorriso vittorioso di Lena la costrinse a bloccarsi e a rendersi conto del terribile errore che aveva commesso, Lena l’aveva fregata! “Stà tranquilla, lo so da diverso tempo e non lo dirò a nessuno, parola di scout!” Kara osservò Lena sorriderle, cercando di tirarle su il morale e sentì dentro di se qualcosa sciogliersi, le sorrise distogliendo lo sguardo subito dopo, sbuffando contrariata. “Come hai fatto a scoprirlo?” Lo sguardo di Lena si fece accattivante, ma il suo sorriso si addolcì. “Occhiali e coda di cavallo? Veramente?!” La voce sarcastica di Lena costrinse Kara a guardarla in faccia e il suo cuore accelerò. E poi, quel sorriso l’avrei riconosciuto ovunque...” Lo sguardo di Lena era un qualcosa di così provocante che, obbligò Kara ad abbassare ancora lo sguardo, arrossendo. Il sorriso di Lena si ingrandì se possibile ancora di più dopo la reazione di Supergirl, “Vuoi uscire con me Kara?” La voce di Lena era... era così calda e sicura di se... Kara ci pensò su, da prima confusa, ma ormai sentiva bene le sue emozioni, anche se erano aggrovigliate, sentiva indistintamente l’eccitazione e la felicità travolgerla in ondate che le toglievano il respiro. Alzò leggermente il viso posando il suo sguardo su Lena e ne rimase ulteriormente colpita, “Solo se ci saranno pizza e ravioli” le rispose con il sorriso prendendo coraggio da chissà dove e questa volta fu il turno di Lena di abbassare lo sguardo e arrossire.

Quella sera parlarono a lungo e quando Kara volò a casa trovò sua sorella preoccupata ad aspettarla. Alex la guardò stranita, “Kara.. hai stampato in faccia il più bel sorriso che io ti abbia mai visto, cos’è successo?” Le chiese avvicinandosi incuriosita, con uno sguardo indagatore che Kara conosceva fin troppo bene, “è una lunga storia Alex, è una lunghissima storia...ma non so se ti piacerà!” “Oh Kara, qualsiasi storia ti stampi quel sorriso in facci mi piacerà senz'altro!”

Oh Alex, spero che sia proprio così.. Pensò Kara, ma nonostante i dubbi, nulla riuscì a cancellare qual sorriso dal suo volto.

 

 

Angolo autrice:

Buongiorno a tutti! Questa One short è stata ispirata da una fan-art che ho trovato parecchio tempo fa. Era pronta già da un bel po' di tempo e ho deciso di uscirla dall’armadio. Fatemi sapere cosa ne pensate, ne ho ancora altre da rispolverare!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supergirl / Vai alla pagina dell'autore: Keira Lestrange