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Autore: Scarlet Jaeger    12/04/2017    2 recensioni
Dal testo:
"« Secondo te io sono nato sotto una stella malefica? » Chiese tutto d’un fiato, voltandosi per osservare gli occhi verdi del fratello ed aggrapparsi alla sua unica ancora di salvezza."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga, Mephistofele Yoma
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Replica
 
 
“Nothing’s what it seems to be,
I’m a replica, I’m a replica
Empty shell inside of me
I’m not myself,
I’m a replica of me…”
Replica-Sonata Arctica
 
 
Atene, 20 anni prima della Guerra Santa.
Sul promontorio di Capo Sounion, due ragazzini in tenuta di allenamento erano seduti ad osservare l’orizzonte. Probabilmente erano scappati dall’estenuante allenamento che erano costretti a vivere ogni giorno, viste le contusioni e la polvere che si potevano notare sui loro corpi ed i loro vestiti.
« Saga? »
Uno dei due richiamò l’attenzione dell’altro, che si voltò verso il suo viso malinconico con curiosità. Osservò il profilo del ragazzino con attenzione, cercando di capire prima che lui iniziasse a parlare cosa potesse turbarlo così nel profondo.
« Kanon? » Gli rispose poi, quasi incitandolo a liberarsi dei dubbi che sentiva nel suo cuore. In fondo erano gemelli e le emozioni che provavano si ripercuotevano, anche se lievemente, l’uno sull’altro.
« Secondo te io sono nato sotto una stella malefica? » Chiese tutto d’un fiato il più piccolo, voltandosi per osservare gli occhi verdi del fratello ed aggrapparsi alla sua unica ancora di salvezza.
« Ma cosa dici! Come ti viene in mente di chiedermi una cosa simile? » Si agitò il più grande, alzandosi di scatto dalla sua postazione, sotto gli occhi velati di tristezza dell’altro che, a malincuore, fu costretto ad alzarsi a sua volta per riuscire a rimanere alla sua altezza.
« Tu sei così spontaneo e perfetto. Sei un combattente eccezionale e sei ben visto da tutti…io…» Bloccò la sua frase ingoiando un groppo amaro di saliva. Costava un certo sforzo anche a sé stesso pronunciare quelle parole.
« Non dire scemenze Kanon! Solamente perché hai un carattere più sensibile e più chiuso questo non vuol dire che tu sia strano! Siamo gemelli, è vero, e siamo uguali fisicamente, ma abbiamo entrambi una testa pensante che ci differisce l’uno dall’altro. »
Saga si avvicinò al gemello prendendolo fra le braccia, iniziando ad accarezzargli i suoi capelli color blu profondo in un gesto fraterno ed amorevole, che era abituato a fare al secondogenito ogni volta che si sentiva giù. Erano da poco arrivati al Tempio e da poco avevano iniziato il loro addestramento per diventare un giorno cavalieri d’oro. Avevano perso tutto della loro vita antecedente all’arrivo al Santuario. La loro casa, i loro genitori…erano rimasti soli e, nonostante la sofferenza di entrambi, almeno uno di loro doveva essere forte e Saga aveva deciso di esserlo anche per Kanon. Sarebbe stato per lui tutto quello che l’altro desiderava e quello di cui aveva bisogno.
« Non voglio più sentire queste cose. » Lo incoraggiò tenendolo ancora stretto a sé, ma la risposta dell’altro bloccò nel petto il suo respiro.
« Mi hanno detto che sono una tua brutta replica. »
La sincerità e la tranquillità con il quale Kanon aveva pronunciato quelle parole gli fece male, come se un coltello gli avesse silenziosamente trapassato il cuore. Avrebbe tanto voluto sapere chi avesse osato pronunciare quelle parole, ma desistette dal chiederlo. Kanon non aveva bisogno di essere protetto in quel modo, avrebbe dovuto reagire con le sue forze. Solo così avrebbe rafforzato il suo cuore, perché era sicuro che nel tempo avrebbe dovuto far fronte a cattiverie ben più pesanti.
« Lasciali parlare fratello. Noi sappiamo che non è vero. Tu non sei una mia replica, tanto meno brutta. Sei il mio speciale fratello ed anche io ho molto da imparare da te, come tu da me. Insieme ci completiamo, non dimenticarlo! »
A quelle parole vide spuntare un sorriso gioviale sulle labbra dell’altro e fu felice che, almeno per quel momento, la questione fosse stata definitivamente chiusa.
****
Atene, 7 anni dopo.
« Kanon? » Lo richiamò Saga, arrivando alle spalle del fratello, seduto di nuovo sul promontorio di Capo Sounion a guardare il mare. Erano anni che nessuno dei due ci metteva piede, dal giorno in cui aveva dissipato i dubbi dal suo cuore. Tornarci sarebbe stato come rifare entrare nei loro cuori le stesse domande e perplessità di un tempo, e lui non poteva permetterlo.
« Saga? » L’altro rispose meravigliato al suo richiamo, sorpreso di trovarlo lì.
« C’è qualcosa che ti turba? » Chiese il Saint della terza casa e sotto cenno affermativo del gemello si sedette accanto a lui ad osservare il meraviglioso tramonto che avrebbe decretato la fine di un altro giorno.
« Sono a conoscenza della storia dei nostri predecessori. »
Quella presa di parole spiazzò non poco il più grande, che si voltò di nuovo ad osservare il profilo del più piccolo, perso nell’orizzonte.
« Uno dei due, a detta degli abitanti del Tempio, era nato sotto una stella infausta. Uccise suo fratello, il sangue del suo sangue. »
Kanon pronunciò quelle parole con amarezza, voltandosi per guardare con gli occhi arrossati quelli del fratello, che rimase a sospirare in silenzio.
« Tu lo sapevi, non è vero? » Chiese poi tristemente, anche se nella sua voce si poteva scorgere una leggera velatura di rabbia.
« Non hanno nulla a che vedere con noi. » Gli sorrise Saga per incoraggiarlo a lasciar perdere quei meri discorsi. « Deuteros uccise suo fratello, è vero, ma Aspros lo aveva usato con il Genro mao ken per costringerlo ad uccidere il Grande Sacerdote, costringendolo a macchiarsi le mani al posto suo. » Bloccò per un momento le parole, rimanendo ad osservare i suoi occhi in silenzio prima di ricominciare. « Io non farei mai, mai e poi mai una cosa del genere! Anche se la decisione di Shion dovesse cadere su Aiolos! » Lo disse con fermezza, così tanto prontamente che vide Kanon aprirsi in un meraviglioso sorriso trasportatore.
« Forse è meglio che rientriamo al Tempio, ci staranno cercando. » Propose Saga dopo qualche minuto, dove entrambi rimasero ad osservare il sole lasciare il posto alla notte che si apprestava a coprire il cielo di Atene.
« Precedimi pure fratello. » Gli sorrise. « Voglio rimanere un altro po' da solo. »
Il Saint, oramai convinto di aver dissipato di nuovo ogni suo dubbio, gli sorrise di rimando e lo salutò con convinzione prima di percorrere a ritroso la strada che lo aveva portato fin lassù.
Una volta rimasto solo, Kanon sospirò verso il cielo. La loro costellazione guida brillava alta nel firmamento come brillava suo fratello. Saga era sempre stato quello perfetto, ma a lui non era mai passato per la mente di esserne geloso. Quando aveva conquistato l’armatura dei Gemelli era stato così felice che lo aveva stretto in un abbraccio così intenso che avrebbe rischiato di schiacciargli le ossa se non lo avesse mollato in tempo. E Saga dal canto suo era stato sempre un fratello premuroso anche dopo la sua investitura, non perdendo di vista i valori che reggevano in piedi la loro piccola famiglia.
Eppure quell’uomo misterioso lo aveva turbato con la sua storia. Ma ancora più di tutto lo aveva turbato il fatto che suo fratello sapeva dei loro predecessori e non gliene avesse mai parlato. Ma probabilmente, si disse, voleva solo proteggerlo. Non avrebbe mai voluto vederlo in quello stato. Capiva i suoi motivi, ma non quelli che avevano spinto quell’uomo a parlargliene.
« O miei Dei, voi gemelli siete sempre così problematici! »
La risatina conosciuta e quelle parole divertite destarono Kanon dal suo stato pensante, costringendolo ad alzarsi dalla sua posizione ed osservare il punto di provenienza della voce.
« Tu! » Gli inveì contro digrignando i denti, ma l’altro non si era certo lasciato intimorire dal ragazzino. Camminava verso di lui con le braccia incrociate dietro la nuca e lo osservava divertito.
« Già, io. Yoma di Mephistopheles, stella del Principio Celeste, reincarnazione in questa epoca del dio Kairos. » Ridacchiò alla sua stessa presentazione, notando che il ragazzo non si era smosso nemmeno di un millimetro. « Sei sorpreso di vedermi, Kanon? »
« Che cosa vuoi da me? » Ringhiò il gemello mettendosi in posizione di attacco e l’altro si librò in una risata puramente malefica e divertita.
« Oh, come devo fare con voi. Sempre le solite domande! » Si avvicinò al ragazzo, osservandolo negli occhi così prepotentemente che si sentì quasi nudo sotto quell’inquisizione.
« Interessante… » Si lasciò sfuggire il Dio, portandosi una mano sul mento con fare pensante. « Che ne dici di cambiare le carte di questa mano? » Riprese a ridacchiare. « Cambiamo pedine, ti va? »
Il ragazzo però non riusciva a tenere il passo di quei discorsi e, inarcando il sopracciglio, lasciò per un momento la sua posizione. Fu quello il momento in cui Yoma agì.
Il dito puntato del Dio andò ad incontrare il pezzo di fronte scoperto dalla frangia del gemello, immobilizzando i suoi muscoli ed impossibilitandolo a muoversi. Anche l’espressione del suo viso si fece piatta ed i suoi occhi vacui.
« Non ricorderai il mio nome né di avermi visto. » Pronunciò solamente, spostando poi il dito indice all’altezza del cuore. « Una sola goccia è sufficiente ad offuscare il tuo cuore e distruggere tutto ciò che di bello avete costruito voi due. » Rispose sadico, lasciando definitivamente la presa e librandosi in aria.
« Mi raccomando, fatemi vivere uno spettacolo degno di nota! »
 
***
Saga era in piedi nell’arena, vestito dei suoi abiti civili ed osservava lo stesso cielo che poco prima stava osservando Kanon.
« La costellazione dei gemelli brilla come te, cavaliere di Gemini. »
La voce che ruppe il silenzio costrinse il Saint a voltarsi indispettito, notando un uomo in giacca e cravatta camminare verso di lui.
« Chi sei, cosa vuoi da me? » Chiese con fermezza il ragazzo, facendo sbuffare divertito l'altro.
« Uffa, iniziate seriamente a diventare monotoni! » Ridacchiò e, come successo con Kanon, le parole di quella figura a lui misteriosa gli fecero alzare leggermente un sopracciglio.
« Yoma di Mephistopheles, stella del Principio Celeste, reincarnazione in quest’epoca del Dio... »
« Kairos! » Lo precedette Saga, interrompendolo, facendo aprire l’uomo in un sorriso di pura meraviglia.
« Eccezionale! Sei incredibilmente colto, oltre che potente. Sarai un ottimo Grande Sacerdote! » Gli ridacchiò contro, costringendo l’altro a stringere i denti.
« Non giocare con me! So chi sei, so la storia dei miei predecessori. Non ti permetterò di giocare con la mia vita! Non userò mio fratello per arrivare al potere. Non mi interessa, accetterò il volere di Shion, qualunque esso sia! »
Yoma, sotto quelle parole possenti, scoppiò in una risata di puro divertimento, reggendosi lo stomaco per il troppo ridere. Gesto che indispettì non poco il cavaliere.
« Sai, in duecento anni ho imparato una lezione Saga di Gemini. » Con un solo passo accorciò la totale distanza tra loro, arrivandogli pericolosamente di fronte al viso ed osservandolo sotto il suo sguardo color fuoco. « A cambiare le carte in tavola. »
Gli pronunciò quelle parole all’orecchio, con un soffio di voce ed il solito tono divertito. Quando però il cavaliere si voltò per replicare, Yoma era già sparito.
Rimase a pugni stretti e furente di rabbia in mezzo all’arena, ad osservare la secolare e bianca pietra che la caratterizzava.
« Sarai tu la replica di te stesso! » La risata di Mephistopheles venne trasportata dalla brezza che gli scompigliò l’animo ed i capelli. « Sei destinato a portare a temine l’impresa iniziata dal tuo predecessore, come tuo fratello è destinato a supportarla. »
Terminò con quelle parole la risata sadica del dio, ma Saga non si fece perdere d’animo. Doveva trovare Kanon a tutti i costi, prima che fosse troppo tardi!
Fine  
 
Angolo autrice:
Ma salve a tutti  e ben giunti fin qua^^ Che dire, questa one shot mi è venuta in mente rileggendo il manga di LC. Inutile dire come tutte le stirpi dei gemelli siano i miei preferiti u.u Mi sono domandata molto come possa il male avere albergato così in Kanon, rendendolo puramente malvagio. Il buon Kurumada ha mancato di dircelo ed io ho pensato, se fosse stato di nuovo Yoma? Alla fine lui è la reincarnazione dei Dio Kairos, quindi come Atena potrebbe rinascere nelle epoche :3 sarebbe stato “bello” vedere come avrebbe mosso le sue pedine. Ed eccolo qua, immaginato e portato per iscritto! Spero di aver fatto un lavoro verosimile ed abbastanza decente ;)
Ho avuto pareri contrastanti dentro di me per questo personaggio, ma devo dire che è uno che in LC ha lasciato decisamente il segno (oltre che superato, ma va beh XD)
In questa one shot l’esistenza di Kanon è resa nota dagli abitanti del Tempio (in effetti nell’anime è detto che nessuno sa di lui, riportandomi alla condizione di Aspros e Deuteros. Secondo me invece loro due hanno avuto lo stesso addestramento ed alla fine è stato Saga a vincere l’armatura, costringendo quasi Kanon ad allontanarsi dal tempio. Ma queste sono mie supposizioni!)
E secondo voi? Come vi siete immaginati il passato di questi due? ;)
Spero che vi sia piaciuta e che mi facciate sapere i vostri pareri! Perdonate anche gli errori, l’ho scritta di getto per non perdere una sola parola che la mente mi suggeriva.
Spero inoltre di aver azzeccato i generi della storia xD
Un bacione a tutti!
Alla prossima
  
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