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Autore: Blunder    12/04/2017    3 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima ff, dopo aver letto tanto, sto cercando di cimentarmi in questa nuova esperienza.
Usagi è una neodiplomata che si trova ad affrontare le incertezze del suo futuro immediato, potrà contare sulle sue inseparabili amiche. Ma cosa le riserverà il futuro? Riuscirà a trovare l'amore?
Tratto dal primo capitolo "....chiuso il telefono Usagi si mise distesa sulla schiena e incominciò a ripensare alle parole di Mina, i ragazzi, già, chissà se prima o poi qualcuno avrebbe fatto breccia nel cuore spento e triste di Usagi, anche se all'esterno era sempre vivace e allegra, da sola era sempre malinconica,come se non si sentisse completa, con questi ultimi pensieri si addormentò." Spero che la mia prima ff possa piacervi.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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« Che cosa??? » un coro di tre voci attirò le attenzioni dei clienti del Crown e anche del suo proprietario, « è come vi ho detto, mentre tornavo a casa ho visto Mamoru sotto casa di Usagi, mi sono fermata e gli ho detto che Usa non era in casa, anzi che non era in città » , disse Minako, « e poi? Che altro hai saputo? » chiese Rei, che insieme a Makoto ed Ami attendeva dettagli dalla bionda, « beh, da quello che ho capito hanno discusso credo, perché Mamoru ha trovato un gatto mentre inseguiva Usa, credetemi ragazze era a pezzi, così gli ho dato l’indirizzo della casa della nonna di Usa » concluse Minako, « dite che andrà li? » chiese Ami alle altre, che rimasero in silenzio pensierose, « io dico che è sicuramente già lì » disse Motoki che si avvicinò al tavolo delle quattro ragazze, « e come mai ne sei così sicuro? » chiese Rei al biondo, « perché Mamoru mi ha chiamato prima, è stato molto vago, ma mi ha detto di ringraziare Minako e che stasera devo mettere le vostre ordinazioni sul suo conto, all’inizio non avevo capito molto, ma ascoltandovi ho collegato tutto » concluse Motoki sorridendo, « Minako la dea dell’amore colpisce ancora! » urlò Minako convinta alzando un pugno in aria, Motoki e le altre scoppiarono a ridere, « beh, visto che Mamoru è stato così generoso, io direi di approfittarne, Motoki quattro supercoppe per me e le mie amiche » disse Minako convinta, « ok, arrivo tra poco ragazze, ah Mako, domani riesci alle 7.30? così ti mostro la cucina e il resto » disse tranquillo Motoki mentre segnava l’ordine delle ragazze, Ami, Rei e Minako si voltarono verso Makoto che era visibilmente imbarazzata, « ehm, si certo Motoki... » , « bene, ragazze arrivo tra poco con i gelati » disse Motoki allontanandosi, « Mako, cosa devi raccontarci? » chiese maliziosa Rei, « ecco io, da domani lavorerò qui.. » rispose Makoto a bassa voce ancora imbarazzata, « vogliamo i dettagli Mako », disse sfrontata Minako, « ovviamente » disse Ami dando manforte alle due, « e va bene impiccione, vi racconto tutto » disse Makoto sbuffando, e prese a raccontare l’episodio di qualche ora prima.

 

Intanto Mamoru e Usagi erano in silenzio sulla panchina, Usagi continuava ad accarezzare il manto morbido della micia per rilassarsi, « Mamoru, come mi hai trovato? Chiese Usagi tenendo lo sguardo basso, « beh, è stato grazie ad una pazza bionda di tua conoscenza » disse Mamoru cercando di allentare la tensione, Usagi si voltò « Mina? E dove l'hai incontrata? » , Mamoru sospirò « sotto casa tua Usa, ero lì a cercarti, dovevo darti delle spiegazioni, mentre ero lì a bussare ad una casa vuota è passata Minako e mi ha detto dov' eri , ed eccomi qui » disse Mamoru guardandola negli occhi , « Mamoru, ecco, mi dispiace, io sono scappata...ma... » Usagi non finì la frase perché Mamoru le poggió un dito sulle labbra, a quel minimo contatto Usagi sussultó , « no Usagi, hai fatto la cosa giusta, il tuo gesto mi ha fatto capire che devi sapere tutto, mi chiedo solo se potrai perdonarmi per aver preteso spiegazioni da te, quando ero io che dovevo dartele e spero che tu possa perdonarmi anche per non averti fermato quando sei andata via » Mamoru guardava Usagi con sguardo pentito, Usagi gli sorrise e gli accarezzó la guancia « Mamoru, ti ascolto e soprattutto non ti giudicherò, sono stata una sciocca a non rispondere alle tue chiamate » - « ma cosa ti è successo? Nel messaggio parlavi di un'emergenza », Mamoru sorrise, e indicò la gattina « ho trovato questa micina, ferita e spaesata, così l’ho portata dal veterinario, ho cercato di avvisarti, ma... » così dicendo Mamoru appoggiò la mano su quella di Usagi che continuava a coccolare la micia « sai le ho promesso che le avrei fatto conoscere una persona speciale, e da quello che vedo vi piacete molto » disse Mamoru sorridendole, Usagi gli sorrise e guardò la gatta « e come hai intenzione di chiamarla? » , così dicendo Usagi sollevò la gatta guardandola negli occhi, in quel momento Usagi fissò rapita gli occhi rubino della gatta e notò la macchia sulla fronte, « Luna! » esclamò la bionda « il nome Luna è perfetto per lei, ha il manto color notte e guarda la macchia sulla fronte, sembra una luna » , disse Usagi entusiasta, la gatta di risposta miagolò felice, Usagi strofinò la guancia sulla fronte di Luna che le rispose facendo le fusa, « sai credo che il destino mi abbia usato da tramite per voi due » disse Mamoru osservando la scena, « oh tu dici Mamo? Però sai ci siamo piaciute subito, chissà, potrei chiedere ai miei di tenerla » disse Usagi pensierosa, « sai adoro quando mi chiami Mamo, e se i tuoi non vogliono può stare da me e tu potrai stare con lei quanto vorrai, e con me se vuoi » disse Mamoru imbarazzato, « oh Mamo, certo che mi va, io voglio solo dimenticare la brutta situazione di stamattina, ti prego dimmi cosa ti affligge » disse Usagi con tono triste, Mamoru sospirò rumorosamente, « vedi Usa, io a quest’ora dovevo essere sposato ».

 

Usagi spalancò gli occhi ma non disse nulla, Mamoru notò lo sguardo di Usagi, « forse dovrei iniziare dal principio, così capirai tutto, vedi Usa, io sono nato a Tokyo, ma mio padre è di Miyako, lui e mia madre si sono conosciuti durante un viaggio di lavoro di mio padre a Tokyo, poi mia madre restò incinta, si sposarono, ma mio padre tornò a Miyako, sai, per molti anni ho visto mio padre davvero poco, certo non ci faceva mancare nulla a livello economico, ma a livello affettivo non ho mai avuto un padre » Usagi a quelle parole strinse la mano di Mamoru, che la guardò e decise di continuare il racconto , « poi finite le scuole medie ci trasferimmo anche noi, io e Motoki stavamo sempre insieme fino al trasferimento, io l’ho sempre considerato un fratello più che un cugino, sai sua mamma e la mia sono sorelle, poi ci siamo trasferiti a Miyako e abbiamo continuato a vederci solo nel periodo estivo, ma ci siamo sempre sentiti, mia madre si lasciò convincere da mio padre che una buona istruzione era la sola cosa che mi sarebbe servita nella vita, così mi mandò in un istituto privato, e lei si lasciò corrompere dalla bella vita, dai soldi, dalle feste e iniziò a trascurarmi ».

 

« Dopo il diploma mio padre mi fece conoscere un suo caro amico il dottor Kaiou, primario dell’ospedale, e conobbi anche sua figlia Michiru, mi ero preso una bella cotta, vista la mia inesperienza con le ragazze, così preso dall’infatuamento mi feci convincere da suo padre e dal mio a studiare medicina… » Usagi ascoltava in silenzio il racconto di Mamoru, che continuava a stringere la mano di Usagi , « e vista l’assidua frequentazione dei nostri genitori io e Michiru ci fidanzammo , sai la portai a Tokyo a conoscere Motoki e Reika che stavano già insieme, e scoprimmo che le due sono cugine », « cugine?? » disse Usagi incredula, « eh già, i padri di Reika e Michiru sono fratelli, anche loro di Tokyo, infatti Michiru e i suoi genitori si trasferirono a Miyako molti anni prima di noi, in pratica noi 4 stavamo sempre insieme, ci crederesti mai che io e Reika andavamo molto d’accordo prima? », Usagi rise nervosamente a quella domanda « tu e quella strega? Ci credo poco », « eppure era così, fino a quasi un anno fa... », Usagi interruppe il racconto di Mamoru « Mamo, mi descrivi Michiru? » chiese Usagi guardandolo negli occhi , « perché Usa? » chiese Mamoru sorpreso, « curiosità » rispose vaga Usagi, ma in realtà era gelosa, gelosa di chi aveva fatto innamorare Mamoru per la prima volta, di questa donna che lo aveva stregato, di chi doveva essere sua moglie, di qualcuno che aveva ferito il suo Mamo, di chi aveva reso Mamoru così chiuso e diffidente, Mamoru osservò Usagi che guardava diritto davanti a sé, era consapevole che parlare di un vecchio amore e un quasi matrimonio poteva ferire Usagi, ma doveva dirle tutto, altrimenti lei non poteva comprendere il suo comportamento, « beh, ecco, allora, capelli lunghi mossi, color mare, occhi turchesi, magra, alta, sai lei è un artista, dipinge, suona il violino, e si sa, gli artisti sono tipi complicati e io me ne sono accorto troppo tardi... » disse Mamoru con tono triste, « cioè che è successo? Perché non vi siete più sposati? » chiese Usagi , « è successo tutto prima della mia laurea, ottobre dello scorso anno, ero preso dalla tesi, sai, non mi ero accorto del suo cambiamento in quel periodo, oddio lei è sempre stata fredda, io ero impegnato, lei era distante, poi arrivò il giorno della laurea e la sera ad una noiosa festa che organizzarono i miei le chiesi di sposarmi, le regalai l'anello di mia madre, lei sembrava felice, io ero convinto di esserlo, poi a novembre tutto andò in frantumi »

 

Mamoru stava rientrando nell’appartamento di Michiru, le aveva comprato dei tulipani, i suoi preferiti, pensava di farle una sorpresa, in fondo tra qualche mese sarebbero diventati marito e moglie, Mamoru era felice, si era laureato da poco, aveva chiesto alla donna che amava di sposarla, e aveva una brillante carriera davanti a sé. Mentre fischiettava sul pianerottolo prese la sua copia delle chiavi ed entrò silenziosamente, aprì la porta piano e notò dei vestiti sul pavimento, non erano solo vestiti femminili ma anche maschili, Mamoru restò immobile all’ingresso, non voleva credere alle sue sensazioni e si avvicinò piano alla camera da letto, riconobbe i gemiti di piacere della sua donna, si bloccò con la mano a mezz’aria, aprì la porta che era socchiusa e in penombra vide Michiru su un altro uomo, vide la sua donna fare l’ amore con un altro, nel letto che aveva condiviso con lui per anni, Mamoru lasciò cadere i fiori « M-michiru » , sentendosi chiamare la donna si staccò dal suo amante e si coprì « Mamoru! Cosa ci fai qui? » , Mamoru non rispose e andò verso la porta, Michiru con un lenzuolo addosso lo seguì « aspetta Mamoru posso spiegare! », Mamoru rimase fermo, poi si voltò lentamente, non voleva guardarla « cosa vuoi spiegarmi? Che non è come credo? Vuoi spiegarmi che sei stanca di me? Vuoi spiegarmi che è solo un capriccio da artista? Spiegami perché hai accettato di sposarmi, spiegami perché mi hai illuso, spiegami perché mi stai facendo questo!!! » Mamoru era furioso, fissava negli occhi quella donna, una traditrice, falsa, meschina, che lo aveva illuso di essere amato, « Mamoru, io avevo paura, io avevo paura di sposarmi! » Michiru si passava nervosamente la mano tra i capelli, « oh e sentiamo, cosa ho fatto per farti pensare questo??? » Mamoru le urlava in faccia, « io avevo paura di restare bloccata in un rapporto fatto di abitudini, io avevo bisogno di passione, di emozioni nuove » Michiru iniziò a piangere, ma Mamoru provava solo disprezzo per lei « quindi è per il sesso, wow, non ti ho mai soddisfatto? » chiese Mamoru ironico, « non è per quello e lo sai benissimo, ma con lui è stato diverso... » disse a bassa voce Michiru, Mamoru sgranò gli occhi «da quanto va avanti? » chiese serio, « da tre mesi, ci siamo conosciuti al conservatorio, ma non sapeva nulla di noi fino ad oggi... » disse Michiru abbassando lo sguardo, « non mi interessa, dammi l’anello di mia madre, non deve restare ancora al dito di una sgualdrina come te » disse Mamoru serio, Michiru si sfilò l’anello che aveva messo alla mano destra, a Mamoru non sfuggì quel dettaglio, prese l’anello e andò via sbattendo la porta.

Dopo diversi mesi passati a litigare con i propri genitori e spendere soldi per ubriacarsi nei locali Mamoru decise di tornare a Tokyo da Motoki, che lo accolse a braccia aperte, al contrario di Reika, che insisteva nel giustificare il comportamento della cugina, fino a litigare con Mamoru e arrivare ad odiarsi.

 

Usagi e Mamoru restarono qualche minuto in silenzio dopo il racconto del ragazzo, « Mamo posso farti una domanda? » chiese Usagi imbarazzata, « dimmi Usa » rispose Mamoru, « hai mai saputo chi era lui? Lo hai mai affrontato? » , Mamoru a quella domanda si irrigidì « no, non l’ho mai voluto sapere, anche perché lui non sapeva della mia esistenza, è stato illuso anche lui, e quel giorno...beh il giorno che ho scoperto tutto erano al buio, quindi non so che faccia ha e non voglio saperlo, so solo che frequentava il conservatorio con lei, Reika voleva spiegarmi tutto ma ho sempre evitato di confrontarmi con lei sulla questione » concluse Mamoru serio, Usagi si sentiva in imbarazzo « perdonami Mamo, non volevo buttare sale sulla ferita, e non ti giudico, anzi capisco il tuo comportamento, in fondo ci conosciamo da così poco che...che insomma non eri obbligato a dirmelo » disse Usagi guardandolo, Mamoru le sorrise e le prese le mani « io dovevo dirti tutto, non potevo continuare a prenderti in giro, tu sei così trasparente Usagi, così buona e pura, non meritavi ancora bugie da parte mia, tu sei speciale, mi sei entrata qui, nel cuore da subito » così dicendo Mamoru porto la mano di Usagi sul suo petto, poteva sentire il calore del suo corpo, Usagi arrossì a quel contatto, l’effetto che aveva Mamoru su di lei era qualcosa di inspiegabile, Usagi si staccò e tornò a guardare avanti a sé « Mamo, perché devi ritornare lì? » chiese Usagi ancora imbarazzata, Mamoru riprese a parlare « in pratica i miei e i suoi genitori minimizzarono l’accaduto, sai perché? Perché mio padre aveva investito una grossa somma di denaro nell’ospedale e io avrei fatto tirocinio per un solo anno e poi avrei iniziato a lavorare, praticamente uno scambio di favori tra uomini d’affari, io ero la merce di scambio, il dottor Kaiou voleva un buon partito per la figlia, insomma avevano fatto progetti alle nostre spalle e purtroppo firmai un contratto prima di sapere del tradimento, quindi mi trovo incastrato. Per loro fu una ragazzata da parte di Michiru, un colpo di testa » disse Mamoru afflitto. Usagi si alzò in piedi lasciando Luna a terra, « e per quanto tempo dovrai restare lì secondo questo famoso contratto? » chiese Usagi voltandosi verso Mamoru, che si alzò in piedi e la raggiunse « minimo un anno, poi ovviamente se non soddisfo le loro aspettative potrebbero cacciarmi e tornerei qui da te » così dicendo Mamoru cinse tra le braccia Usagi e la baciò dolcemente, Usagi rispose al bacio abbracciandolo e mettendogli le mani dietro al collo , in Mamoru scattò qualcosa, iniziò a leccarle le labbra e a farsi spazio nella bocca di lei, che lo lasciò entrare e iniziarono ad intrecciare le lingue in una danza sensuale , Mamoru strinse più forte Usagi mettendo le mani dietro la schiena di lei e premendola su di lui, lei percepì la sua erezione ed emise un gemito, a quel suono Mamoru la baciò con più passione, facendo scivolare una mano sui glutei, a quel contatto Usagi si bloccò e si staccò leggermente, « Mamo stiamo dando spettacolo » disse Usagi accaldata, Mamoru si guardò intorno e con voce roca le soffiò all’orecchio « siamo soli Usa, guardati intorno » , Usagi si girò verso le panchine vicine e notò che effettivamente erano rimasti soli, sorrise a Mamoru che rispose al sorriso in un modo estremamente sensuale, si avvicinò all’orecchio di lei e iniziò a baciarle il collo, scese sulla spalla nuda, lasciando una scia di baci lenti e umidi, Usagi chiuse gli occhi, le tremavano le gambe, sentiva l’eccitazione solleticarle il basso ventre, ed emise piccoli mugolii di piacere, Mamoru ritornò all’orecchio di lei « Usa se continui a fare così non rispondo di me e ti rapisco » le disse sorridendo, Usagi imbarazzata si riprese ma restò abbracciata a Mamoru « oddio devo tornare a casa, Mamo, io devo andare, ma ecco, non voglio lasciarti » disse Usagi triste, « torni domenica sera giusto? » chiese Mamoru, « si perché? » chiese Usagi, « vieni da me domenica, voglio stare con te, voglio stringerti Usa » così dicendo la baciò con voracità, era affamato di lei , Usagi rispose al bacio stringendosi il più possibile a lui, poi dopo diversi minuti Mamoru si staccò « è ora di tornare a casa Usa, porta Luna con te, così se i tuoi ti diranno di no, domenica la porterai da me, ok? » Usagi annuì ancora eccitata dal bacio, Mamoru prese la micia e accompagnò Usagi il più vicino alla casa della nonna seguendo le indicazioni della ragazza , le diede un ultimo bacio e le consegnò la gatta, « fate le brave piccole » lanciò un occhiolino ad Usagi e diede una carezza alla gatta, Usagi lo vide allontanarsi e si rivolse alla gatta « sai Luna già mi manca » , la gatta rispose miagolando assonnata.

 

Due paia di occhi avevano osservato dalla finestra la scena, « sono carini insieme vero? Da quello che ho capito si vedono da un po' , e poi lui è un bellissimo ragazzo, hai capito la mia piccola Usagi » disse Ikuko divertita, « ecco perché era triste e inquieta, le mancava il suo amore, oh la mia bambina, sai Ikuko mi ricordano me e il mio Hisoka » disse triste Kinuyo, Ikuko notò la tristezza di sua suocera e le si avvicinò « manca a tutti noi, era un uomo speciale » disse Ikuko abbracciandola, le due sentendo il rumore della serratura si allontanarono velocemente dalla finestra e tornarono a sedersi al tavolo.
Usagi entrò in casa con il volto sorridente e con Luna in braccio , « Usagi sei tornata finalmente » disse Ikuko raggiungendola fingendosi preoccupata « e quel gatto? » chiese notando la gatta, Usagi strofinò la guancia sulla testolina della gatta e rispose alla madre « oh lei è Luna mamma, me l’ha presentata una persona speciale e ci siamo piaciute subito » - « ehm , possiamo tenerla mamma? » chiese Usagi timidamente, Ikuko sorrise, avendo capito che era stato quel ragazzo a portarle il gatto, « certo Usa, ma te ne occuperai tu » rispose Ikuko facendole l’occhiolino, « però ora dalla a me, avrà fame » così dicendo prese il gatto dalle braccia di Usagi, « tu vai a letto ora, sarà stata sicuramente una giornata intensa per te Usa... » disse Ikuko sorridendole, e Usagi arrossì, « su Ikuko lascia stare la mia bambina, vieni qui Usa, dammi il bacio della buonanotte » disse Kinuyo notando l’imbarazzo della nipote, Usagi abbracciò la nonna e la baciò rumorosamente sulla guancia, « buonanotte » Usagi diede la buonanotte alle due donne sorridendo e si chiuse velocemente in camera, « Ikuko sei tremenda » disse Kinuyo ridendo, Ikuko si unì alla risata della suocera.

 

Usagi arrivata in camera, andò nel suo bagno privato, si rinfrescò, aveva le guance bollenti, si guardò allo specchio e notò il suo viso arrossato, era per le battute della mamma o per i baci infuocati di Mamo? e perché la mamma aveva fatto quella battuta? Forse avevano visto tutto dalla finestra? « oddio che vergogna... » disse imbarazzata, poi si cambiò velocemente, indossò una camicia da notte rosa pallido e si buttò a letto cercando di calmarsi, ma ripensava ai baci spinti di Mamoru, alle mani di lui sul suo corpo, alla sua erezione che premeva su di lei, si toccò le labbra, se le leccò lentamente per sentire ancora il sapore di lui, e si sentì strana, era eccitata, strofinò le gambe tra di loro, avrebbe voluto averlo lì con lei, nel suo letto, a toccarlo e a farsi toccare, « ohhh Usagi datti una calmata » e si mise un cuscino in faccia, il contatto con il tessuto fresco le diede sollievo, poi se lo tolse « magari accendo la radio e ascolto un po’ di musica, chissà mi si calmano gli ormoni », indossò le cuffie e accese la radiolina rosa che aveva in quella camera da anni, cercando tra le varie stazioni una che si sentisse decentemente, dopo qualche minuto riuscì a trovarla.

« Bentornati su Black Moon Radio, qui è il vostro Rubeus che vi parla, finalmente entriamo nell’orario che tutti adoriamo, la notte, la notte è fatta per amare, per sognare e anche per stare soli, ma ci siamo noi a farvi compagnia, possiamo dare il via alla nostra programmazione notturna, iniziamo con Love night, la nostra playlist dedicata all’amore », « e ti pareva, cerco di distrarmi e questo parla di notte e d’amore » disse ironica Usagi, « bene iniziamo con un pezzo anni 90’ precisamente del 1997, As long as you love me dei famosissimi Backstreet Boys!!! a tra poco popolo della notte! »

Usagi chiuse gli occhi per rilassarsi e ascoltò la canzone.

 

……

 

I can't get you out of my head (non riesco a farti uscire dalla mia mente)
Don't care what is written in your history (non importa cosa c'è scritto nella tua storia)
As long as you're here with me (finchè tu sei qui con me)


I don't care who you are (Non m'importa chi sei)
Where you're from (da dove vieni)
What you did (cos'hai fatto)
As long as you love me (finchè mi ami)
Who you are (finchè mi ami)
Where you're from (da dove vieni)
Don't care what you did (non importa cos'hai fatto)
As long as you love me (finchè mi ami)

 

…….

 

Mentre ascoltava la canzone Usagi ripensò ai momenti trascorsi poco prima con Mamoru, tutto ciò che le aveva raccontato, la sua infanzia difficile, il suo rapporto assente con il padre prima e con la madre dopo, l’amore e il tradimento di Michiru, il suo essere diffidente, ma allo stesso tempo il suo essere aperto con lei, i loro baci, le emozioni che provava con lui, il loro rapporto e ciò che stavano diventando.

 

Every little thing that you have said and done (Ogni piccola cosa che tu hai detto o fatto)
Feels like it's deep within me (è come se fosse ne profondo di me)
Doesn't really matter if you're on the run (davvero non importa se sei di passaggio)
It seems like we're meant to be (E' come se noi fossimo fatti per stare assieme)

 

……..

 

I've tried to hide it so that no one knows (Ho provato a nasconderlo in modo che nessuno lo avesse saputo)
But I guess it shows (ma scommetto che si vede chiaramente)
When you look into my eyes (quando mi guardi negli occhi)
What you did and where you're coming from (cos'hai fatto e da dove vieni)
I don't care (non m'importa)
As long as you love me, baby (finchè mi ami, tesoro)

 

Una volta terminata la canzone Usagi spalancò gli occhi, delle lacrime scendevano involontarie dagli occhi lateralmente bagnando il cuscino, si mise seduta e si asciugò gli occhi, si tolse le cuffie e si prese il viso tra le mani, il cuore le batteva forte, come se si fosse accorta di qualcosa, poi strinse le mani al petto, sorrise al buio della sua camera e sospirò cercando di calmarsi e finalmente realizzò « oddio...io sono innamorata di Mamoru, io, io lo amo! ». 

   
 
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