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Autore: TheStrangeCaseOfCass    14/04/2017    4 recensioni
Dal capitolo 3: "Scosse la testa, contrariata. Diamine, era lì per divertirsi o no? Via questi cavolo di pensieri, occupavano già troppe delle sue giornate. Doveva lasciarsi andare quella sera, divertirsi come non faceva da troppo tempo, o forse come non aveva mai fatto."
Dal capitolo 5: "Lzzy annuì, felice di non dover tagliare fuori dalla sua vita quella magica ragazza che vi era entrata così all'improvviso. Era sempre stata una persona molto espansiva, aperta alle nuove esperienze, in diciotto anni aveva stretto amicizia con centinaia di persone in tutto il mondo e sentiva in qualche modo una speciale affinità con la strega."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 27
 

Il kayak scivolava veloce sulla superficie del Lago, spinto dalle pagaiate di Walter. Il mormorio che produceva il frangersi dell’acqua sullo scafo e sui remi lo rilassava, così come la solitudine. Di solito usciva in kayak ogni fine settimana, ma da qualche anno era possibile solo fino a metà novembre e poi di nuovo da aprile: il sindaco di Magix City, infatti, aveva deciso di rendere più marcate le stagioni.
Il primo anno aveva perfino indetto uno show sul ghiaccio per attirarsi i favori dei cittadini, ma il mago a cui si era affidato aveva perso il controllo dell’incantesimo, scatenando una bufera di neve che per miracolo non aveva fatto vittime. Fortunatamente il sindaco aveva accettato l’assistenza delle scuole di magia e non si erano più verificati episodi simili.
Walter pensava che ciò fosse dovuto non solo al fatto che non era più una persona sola a governare il clima, ma anche alla maggiore gradualità dei cambiamenti: far passare il clima da uno stato di primavera perenne ad un inverno talmente rigido da far gelare il Lago di Roccaluce senza mezze misure era stato un gesto molto avventato da parte del sindaco.
Walter riemerse dai propri pensieri quando vide un folto gruppo di studentesse passeggiare sulla riva. Strinse gli occhi, cercando di mettere a fuoco i volti. Era sciocco da parte sua cercare lei, ma non poteva farne a meno, ogni volta che incontrava una ragazza sperava che fosse Darcy e ogni volta nascondeva la sua delusione.
Si avvicinò alla riva quel tanto che bastava per avere una visuale migliore senza però farsi notare. Un sorriso enorme si disegnò sul suo volto quando riconobbe i capelli scuri della strega che lo aveva conquistato.
- Sei matto amico? Con tutte le ragazze che ci sono in giro ti vai ad innamorare di una Trix? - gli aveva detto il suo compagno di stanza quando Walter gli aveva raccontato quanto accaduto alla festa di Alfea, ma non gli aveva dato retta. Se all’inizio considerava un gesto di cortesia scegliere una delle tre streghe per il dono, dopo pochi minuti passati con Darcy la riteneva la mossa migliore della sua vita. Ammirava i modi raffinati e la cortesia schietta che Darcy usava nei discorsi e avrebbe fatto di tutto per cancellare quell’aria schiva che non le apparteneva. Probabilmente non avrebbe apprezzato il paragone, ma al ballo sembrava un pulcino in mezzo a dei gatti affamati con quel suo gettare continuamente occhiate intorno a sé, come a voler tenere tutto sotto controllo. A dire il vero, era anche preoccupato per lei da quando il preside Saladin aveva annunciato il ritorno di Valtor e il furto del Mystérion. Decise di dirigere verso riva per scambiare due parole.
Stella lo vide avvicinarsi e, avendolo riconosciuto, prima che fosse a portata d’orecchio disse:
- Guarda chi c’è, Walter. Scommetto che cerca te Dar. -
- Primo, non chiamarmi così. Secondo, andiamocene prima che arrivi per favore. -
La reazione della strega spiazzò tutte.
- Ma dai, un ragazzo ti viene dietro e tu scappi? - chiese incredula Maria.
- Non scappo, lo proteggo. - ribattè Darcy, sulla difensiva.
- Come scusa? - Stormy non credeva alle proprie orecchie.
- Se Valtor avesse anche un minimo dubbio che io tenga a lui in qualche modo non esiterebbe ad ucciderlo e io non voglio averlo sulla coscienza. - spiegò Darcy.
- Tecnicamente ha ragione. - disse Tecna, guadagnandosi una gomitata da Musa.
- Andiamo Darcy, è uno Specialista, sa badare a sé stesso. E poi ormai è troppo tardi per filarsela. - insistette Bloom.
- Salve ragazze. Darcy. - le salutò infatti Walter, a pochi metri dalla riva.
 A Darcy non restò che fingersi serena, archiviando i suoi timori.
- Walter, che coincidenza. Anche tu prendi una boccata d’aria? - disse, smettendo di camminare.
Il ragazzo si avvicinò il più possibile alla riva, attento a non arenarsi fra i ciottoli fangosi.
- Sì, vengo qui ogni domenica, tempo permettendo. -
- Solo acque tranquille? Mi sorprende, credevo ti piacesse il brivido. -
Walter sorrise.
- Codatorta ci massacra abbastanza durante la settimana, questo mi serve per rilassarmi. Ma non mi dispiace fare rafting di tanto in tanto. Piuttosto, questa è una semplice passeggiata di piacere? - chiese il ragazzo.
Darcy scosse la testa.
- No, è un post-consiglio di guerra. Suppongo tu conosca le novità. -
Walter assentì, serio. Aveva l’impressione che Darcy stesse girando attorno ad una questione che le interessava molto.
- E rischi comunque la vita per due chiacchiere? -
Eccola lì, era arrivata al punto con la sua semplicità quasi marziale. Stava tastando il terreno, Walter aveva capito il suo gioco, come lei aveva capito il suo.
- Lo hai appena detto, no? Mi piace il rischio, soprattutto quando rischio per qualcosa che mi interessa. -
Francesca dovette piantarsi le unghie nei palmi per trattenersi, era una delle cose più romantiche che avesse mai sentito. Aveva quasi gli occhi a forma di cuore, e per fortuna i diretti interessati non potevano vederla. Anche Icy dovette trattenere un sorriso divertito, era raro che qualcuno tenesse testa in quel modo a Darcy, che sembrava a corto di idee. Anche Walter se ne accorse perché disse:
- Se vi servisse aiuto non esitate a chiedere. Anche se contro uno stregone noi Specialisti siamo un po’ svantaggiati. -
Darcy ringraziò il cielo per quel cambio di argomento.
- E’ molto gentile da parte tua Walter. - disse Bloom.
- Conosci per caso qualche studioso che ha avuto per le mani il Mystérion? - chiese Cassandra quasi scherzando. Che possibilità c’era che Walter potesse veramente aiutarle?
Restò quindi sorpresa quando il ragazzo disse:
- So di un certo collezionista che vive da eremita vicino all’Abisso Blu, forse potrebbe aiutarvi. Dicono abbia di tutto nella sua caverna. -
- Mi ricordo del collezionista! - esclamò Aisha.
- Collezionava ricordi o sbaglio? - chiese Stormy, scettica.
- Potrebbe avere il ricordo di aver letto il nostro libro misterioso. - scherzò Ioanna.
- Beh, tentar non nuoce. Grazie mille Walter, potresti aver risolto il nostro problema! - disse Tecna entusiasta.
Il ragazzo sorrise imbarazzato, dicendo:
- Felice di dare una amano. Adesso devo andare, ma fatemi sapere come vanno le cose. Ci si vede! -
Con un colpo di remo si allontanò verso l’acqua più profonda, salutandole poi con la mano.
 
***
 
- “Io non scappo, lo proteggo!” - disse Icy imitando la voce di Darcy una volta rientrate nell’appartamento.
Bloom rise mentre Stormy si portò una mano allo stomaco fingendo di sentirsi male.
- Bleah. Troppo romantico. -
Darcy diventò paonazza.
- Che?! Non c’è assolutamente niente di romantico, è la verità! -
Stella si esaminò le unghie smaltate, una mano sul fianco e lo sguardo malizioso.
- Tesoro, non c’è niente di male ad innamorarsi sai? Specie con un ragazzo così che ti fa la corte in quel modo, se non avessi il mio Brandon ci farei un pensierino io! -
Darcy sospirò esasperata, ma Icy prevenne la sua difesa.
- Oh andiamo, si vede lontano un miglio che ti piace. Sei brava a recitare, ma quando lo fai troppo bene si capisce. - disse ridendo.
- E se non ti importasse di Walter non avresti cercato di evitarlo. - aggiunse Flora con un occhiolino.
Capendo che non aveva via di scampo, Darcy scelse il male minore.
- Ok, lo trovo interessante, lo ammetto, ma questo non significa niente! -
Come aveva sperato, le ragazze si accontentarono di quel piccolo cedimento.
- Sincerità, che bella cosa! - esclamò Stella battendo le mani.
- Passando alle cose serie, quando andiamo dal collezionista? - chiese Tecna, pragmatica come suo solito.
- Non abbiamo tempo da perdere. - disse Bloom - Oggi è tardi, ma Faragonda potrebbe autorizzarci a partire domattina. -
- Dovremmo chiedere ora, altrimenti saremo costrette a fare il viaggio in volo. - osservò Aisha.
Tecna annuì.
- E’ vero, bisogna preparare una navetta e non è esattamente una cosa da cinque minuti. -
- Posso farvi notare che noi tre abbiamo un problema chiamato “obbligo di frequenza”? salvo disastri planetari dobbiamo andare a lezione. - disse Icy.
- Non c’è bisogno di andare tutte. - replicò Musa - Potremmo andare in tre o quattro mentre le altre resteranno ad Alfea con voi. -
- Va bene, speriamo solo che Valtor non approfitti di questa separazione. - sospirò Stormy.
 
§§
 
A pochi metri di distanza, in un altro appartamento, alcune ragazze erano impegnate in una importante discussione.
- Waltarcy? - chiese Francesca.
- Cacofonico. - replicò Rebecca scuotendo la testa.
- Waltcy? - tentò ancora la fata dei fulmini.
- Ugh. Impronunciabile. -
Rebecca bocciò anche la seconda proposta.
- Un semplice WalterxDarcy o DarcyxWalter no? - chiese Cassandra.
- Troppo facile. E se poi ci sentono? - rispose Ioanna.
- Dai, dobbiamo assolutamente trovare un nome alla ship migliore del secolo! - le esortò Rebecca.
- Se solo Darcy non fosse così prudente… - sospirò Giunia.
- Non riuscirà a resistergli, per me è già cotta, anche se fa la dura. Però mi sa che ha ragione, c’è un’alta probabilità che Walter crepi se Valtor li scopre. Dovremo starle vicino in caso. - disse Francesca.
- Ma dai, non portare sfiga. - la riprese Cassandra.
Giunia alzò la mano con un sorriso orgoglioso.
- Ce l’ho! Dalter! -
- La mia sforna-nomi non perde il tocco! - disse Cassandra battendo il cinque all’amica.
Adelaide osservava le altre da dietro la porta socchiusa della sua camera. L’aveva divisa con Francesca e Ioanna per tre anni, ma ora le sue valige erano pronte. Non le aveva nemmeno finite di disfare dopo il rientro, rimandava sempre, era troppo pigra. Era per pigrizia che se ne andava, che scappava lasciando le sue amiche in quel disastro? No, era solo paura, troppa per restare. Aveva staccato tutti i suoi poster, in camera non era rimasta traccia della sua fissazione per attori e supereroi. Se solo ci fosse stato un supereroe per loro, allora forse non sarebbe andata via, sarebbe rimasta perché si sarebbe sentita al sicuro. Ma nel suo mondo il ruolo del supereroe non c’era, o meglio, spettava a lei. Ma non lo voleva. Non aveva chiesto il suo paio d’ali, non aveva chiesto di diventare improvvisamente invisibile quando si sentiva in imbarazzo né di passare attraverso gli oggetti. Almeno le sarebbe stato utile in quel momento, per non passare davanti alle ragazze che chiacchieravano nell’altra stanza, per andarsene senza rovinare la loro serenità. Adelaide rimpicciolì le valige, le mise in tasca e si avvicinò al muro che divideva la camera dal corridoio esterno. Vi posò una mano, sospirò e attraversò la parete. Era andata via.

Spazio dell'autrice
Eccomi qui ;)
Chi sperava aggiornassi presto deve ringraziare LittleGypsyPrincess, se non mi avesse convinta avreste aspettato la fine delle vacanze di Pasqua probabilmente XD
Conosciamo un po' meglio Walter e con lui la situazione di Magix. La storia del clima viene dal magazine 56 Magix on ice, e non è da dimenticare... i cambiamenti climatici non vanno mai sottovalutati ;)
Il collezionista di ricordi invece compare nel magazine 43  Parole perdute, ma lo conosceremo meglio nel prossimo capitolo.
Giunia ha un talento naturale per trovare nomi alle ship, mi affido a lei per queste cose :)
Ringrazio tutti coloro che leggono e/o recensiscono.
See y'all <3
Cass


 
   
 
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