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Autore: JulyChan    16/04/2017    7 recensioni
Si era chiesta come fosse possibile innamorarsi di un silenzio e aveva trovato la risposta quando a parlare erano state le sue mani. Nel tepore estivo, lui le aveva toccato il cuore e abbracciato l’anima.
«Daphne, ciò che amiamo troppo finisce sempre per distruggerci».
[Blaise/Daphne]; [prima classificata al contest "born under the stars" di sunshower]
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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Anche se fa male

 

 

 

La prima volta aveva il sole negli occhi.

L’aveva vista seduta in riva al lago, lo sguardo perso oltre l’orizzonte, i capelli come fronde dorate al vento. Era aprile e i bagliori l’accarezzavano, ma Daphne irradiava già luce propria.

Blaise aveva trascorso mesi nell’ombra ad ammirarla – a studiarla: cercava macchie in tutta quella perfezione, il più piccolo neo che demarcasse il suo essere mortale; cercava il momento giusto per dirle che era perfetta e che potevano essere perfetti insieme.

Daphne si era chiesta se fosse possibile innamorarsi di un silenzio e aveva trovato la risposta nel palpito fugace che avvertiva quando il suo sguardo le bruciava la pelle. Era un brivido improvviso, come quando si alza il vento, e le vene tremavano e il sangue fuggiva. Era le parole che si dicevano tacendo – dardi di ghiaccio conficcati sottopelle, un soffocare eterno nell’attesa di essere salvata.

Daphne si era chiesta come fosse possibile innamorarsi di un silenzio e aveva trovato la risposta quando a parlare erano state le sue mani. Nel tepore estivo, lui le aveva toccato il cuore e abbracciato l’anima.

 

 

***

 

 

Astoria non la capiva.

Blaise le aveva fatto scoprire la vita. Aveva creato un mondo a sua immagine e somiglianza, privo di demoni e brutti ricordi. Era il suo cavaliere, bello e impavido contro i mostri del passato, e curava le sue cicatrici segrete, quelle che la guerra le aveva scavato dentro.

Durante le notti più inquiete, le accarezzava la schiena e le permetteva di stringergli il braccio, fino a farlo sanguinare, fino alle prime luci dell’alba, quando i mostri dei suoi sogni si dileguavano.

Ma, ben presto, la sua insofferenza si era fatta palpabile: era il viola attorno agli occhi traditi, la mascella serrata quando Daphne si chiudeva in se stessa; era il fremito delle mani quando lei la notte gemeva, la pressione delle dita a ogni singhiozzo.

Daphne piangeva per le voci nella sua testa, e piangeva per Blaise, ingannato, tradito, costretto a starle accanto anche in quei momenti.

Lui l’aveva scelta perché sua simile, per la luce emanata quando erano insieme, per gli sguardi ammirati sempre a loro rivolti. Ma tutte le belle promesse erano appassite nell’esatto momento in cui ad appassire era stata anche lei.

E Astoria – ingrata, egoista, invidiosa – non la capiva.

«Daphne, ciò che amiamo troppo finisce sempre per distruggerci».

Non capiva che valeva la pena soffrire un po’ – anche se fa male, quel dolore spegne tutto –, pur di essere salvata di nuovo.

Insieme ai suoi mostri, sarebbero scomparsi anche i lividi, prima o poi.

 

 

***

 

 

L’ultima volta aveva il gelo negli occhi.

L’aveva trovata per terra, lo sguardo perso nel vuoto, i capelli appesi come radici marce. Era novembre e la pioggia la infradiciava, ma Daphne era già da tempo un detrito.

Sotto la coltre autunnale, lui le aveva spezzato il cuore e squarciato l’anima – è tutto verde, come il fiele di cui l’ha nutrita.

Blaise aveva sconfitto tutti i suoi mostri, ma per essere il solo e l’unico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


NOTE:

Sesta classificata al contest Notte buia, niente stelle di Mary Black.

Prima classificata al contest born under the stars di sunshower con il pacchetto “Pesci” e la citazione “When is a monster not a monster? Oh, when you love it” Caitlyn Siehl.

Dunque, a me questa storia non piace. Non sarà una novità (il 99% di ciò che pubblico non mi convince) e spero di ricredermi com’è successo per La strada non presa, ma il problema principale è che credo che ci avrei dovuto scrivere sopra una OneShot per esserne un pochino soddisfatta (ho fatto più di quei tagli che non potete immaginare T_T). In più, ho scoperto di non essere capace di scrivere cose horror xD. Il contest al quale la storia partecipa prevedeva la stesura di una flash di genere, per l’appunto, horror o dark. Spero di esser riuscita a “ripiegare” almeno sul secondo. Inoltre, dovevo attenermi a un pacchetto: ho scelto il pacchetto “L”, di cui svelerò il contenuto solo a contest concluso.

L’avvertimento tematiche delicate era praticamente d’obbligo: inutile dire che io non condivido, né appoggio, né voglio celebrare affatto il tipo di relazione che intercorre tra i due personaggi. Sia ben chiaro che sono entrambi stati costruiti volutamente come personaggi altamente instabili, ma non per questo voglio esaltare i loro comportamenti, anzi!

Blaise è superficiale, vanesio, presuntuoso e violento. È la specie peggiore d’uomo che io possa immaginare. La cosa più terribile, a mio parere, è che subisce una sorta di trasformazione, una vera e propria discesa negli inferi, ma il suo essere nocivo si percepisce già dall’inizio: lui “punta” Daphne perché la reputa bella, alla stregua di una divinità, e la reputa degna di stare al suo fianco. Quando scopre la verità, cioè che Daphne è sì perfetta, ma dentro è un disastro, rimane fregato, tanto da arrivare a sentirsi praticamente beffato e tradito. Ma non la lascia, perché la brama, perché lei è l’unica al suo livello, perché spera di farla rinsavire, di riportarla ai fasti, sia con le buone che con le cattive, fino ad arrivare al punto in cui qualcosa dentro di lui si incrina definitivamente e le scaglia l’Anatema che Uccide (il “verde” citato nel finale è il colore dell’Avada Kedavra).

Daphne è instabile, depressa e, soprattutto, ha una concezione parecchio deviata di ciò che dovrebbe essere una relazione sana. La guerra l’ha traumatizzata e resa un rottame, e la sua debolezza si fa più evidente nel momento in cui inizia a sentirsi in colpa nei confronti di Blaise, a giustificare il suo comportamento, a pensare di meritare tutto ciò che le succede. Il suo grado di negazione arriva a tal punto che inizia a pensare che la sorella cerchi di allontanarla da Blaise per gelosia, perché invidiosa della sua bella vita felice.

Per questa storia non ho preso in prestito nessuna citazione, stranamente xD Credo sia la prima volta!

Buona lettura,

July

   
 
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