Apro la busta, e dopo un attimo la tazza mi scivola dalle mani. Una remota parte del mio cervello registra il fatto che il caffè che ho appena rovesciato stia probabilmente macchiando la moquette in maniera irrimediabile, ma non sono in grado di muovermi: i miei occhi sono fissi sul biglietto che ho ancora tra le dita.
Non è assurdo che un semplice, piccolo cartoncino color panna possa arrecare tanto dolore? Eppure riesco a percepire distintamente il mio cuore andare in pezzi – ogni pezzo in frantumi.
Io avevo sempre pensato… Sembrava ovvio che, calmate le acque, messo a posto tutto questo, ci saremmo ritrovati. Di nuovo assieme, questa volta per sempre, come prima, come quando eravamo la coppia più potente della scuola… E ora, una manciata di caratteri a sconfessare le mie illusioni: non ci sarà mai più un noi, ma ci sarete voi, raggianti, splendenti, e io, un sorriso ipocrita montato sulle briciole della mia anima.

[Da sempre chi ama di più è costretto a soffrire]

Io… ma dove ho messo il mio Io senza di Te?