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Autore: Tefnuth    18/04/2017    0 recensioni
Hayden è solo. E' l'unico figlio di genitori divorziati, e fin da piccolo nonostante la presenza dei nonni ha dovuto imparare a fare tutto da solo. Nonostante la sua vita possa dirsi felice c'è qualcosa che gli manca: un fratello. Un sogno irrealizzabile, quando entrambi i genitori non hanno alcuna intenzione di intraprendere una nuova relazione. Un'occasione per realizzare il suo desiderio gli verrà data da un regalo di compleanno, molto speciale, che gli riserverà un triste destino.
Genere: Drammatico, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I pensieri di Hayden continuarono ad affliggerlo anche nei giorni seguenti. Anche Magnus e Axel non poterono far a meno di rendersene conto, quando sul viso del ragazzo comparvero i segni della preoccupazione in maniera fin troppo evidente.

 “Cos’è quella faccia? Hai litigato con tuo padre?” domandò Magnus, cui era sempre dispiaciuto sapere degli alterchi nella famiglia dell’amico.

 “Niente del genere, in effetti è da un po’ che non ho notizie da papà” rispose Hayden mentre continuava a strappare l’erba dal prato. Non era una completa bugia, dato che il padre non aveva più chiamato dopo che Inyra aveva cancellato a malo modo la cena che avevano programmato.

 “Questa non me la bevo, hai una faccia che dice tutto il contrario” ribatté Axel suscitando le ire del ragazzo, il quale si alzò in piedi di scatto e disse:

“Smettetela, ho detto che non è niente. Punto e basta” e senza aggiungere altro, se ne andò lasciando stupefatti i suoi amici.

 “Ci dev’essere sotto qualcosa” ipotizzò il riccio.

 “O forse non è veramente nulla. Vedrai che se avrà bisogno ce lo dirà”.
 
Hayden invece era così infuriato che aveva fatto la strada per tornare a casa tutta di corsa; si era infilato subito in camera sua e poi era entrato nello specchio, l’unico luogo che gli sembrava più accogliente.

Tuttavia la dimensione zero aveva qualcosa di insolito: gli specchi che portavano agli altri mondi erano opachi, quasi grigi, e non mostravano cosa c’era al loro interno.

“Rei? – chiamò scrutando con gli occhi il buio di quella dimensione. – Dove sei?” aveva timore che fosse sparito, invece la voce dell’amico gli ripose alle spalle.

 “Sono qua” era gentile come sempre, ma aveva uno strano tono.

 Quello che vide Hayden quando si voltò non gli piacque affatto, tanto che il sorriso sparì dal suo volto. Senza che lui lo avesse pensato, Rei si stava mostrando a lui con un aspetto più adulto, i capelli neri portati lunghi fino alle spalle. Ciò che faceva veramente paura era il suo viso in parte sfigurato, come quello di uno zombie, e la trachea completamente scoperta dalla quale non fuoriusciva neanche una goccia di sangue.

Quella orrenda visione, il cui sguardo era severo e privo della luce che lo aveva sempre caratterizzato, stava lì in piedi a fissare Hayden con un ghigno per nulla rassicurante.

 “Che ti è successo?” domandò il ragazzino spaventato a tal punto da allontanarsi di qualche metro dallo spettro.

 “Dove pensi di andare?” domandò Rei allungando una mano fin troppo ossuta.
Terrorizzato Hayden richiamò a se Seth, certo che gli avrebbe dato una mano, purtroppo per lui anche il cane aveva avuto una trasformazione simile a quella dello spirito, diventando un animale gigantesco con gli occhi verde acido e le zanne acuminate che stavano ringhiando contro il biondo.

 “Credo che il tuo animale abbia un nuovo padrone” affermò Rei accarezzando una delle zampe anteriori del gigante; quando sorrise lo spettro mostrò una chiostra di denti aguzzi da far invidia anche ad un vampiro.

 “S…Seth” sussurrò Hayden, spaventato ma anche adirato per quello che lo spirito aveva fatto al suo adorato cane.

 “Perché?” domandò poi ritrovando al voce.

Nuovamente lo spettro usò una delle due mani scheletriche per indicare uno specchio, appena comparso alle spalle di Hayden, su cui iniziarono a scorrere le immagini della vita del ragazzo.

 “Ma come? Io non ti ho detto tutte queste cose” domandò il ragazzo mentre osservava un resoconto dettagliato della sua vita, persino di quello che era accaduto al di fuori delle mura domestiche.

 “E’ semplice: mentre tu stavi qua con me io copiavo i tuoi ricordi. So tutto su di te, ora” sussurrò Rei all’orecchio del ragazzo, che con uno scatto si alzò e diede una spinta allo spettro per allontanarlo da sé.

 “Voglio sapere il perché” ripetè Hayden.

 “Sto solo esaudendo un desiderio che ci accomuna: voglio uscire da qui. Però per farlo mi servi tu” mentre parlava Rei mutò di nuovo il suo aspetto: i capelli erano diventati biondi e dal volto, che ora mostrava un accenno di barba, sembrava avesse aggiunto qualche anno alla sua età virtuale.
A Hayden non servirono altre domande, aveva capito che doveva solo scappare perciò si lanciò all’indietro nello specchio pensando alla dimensione della spiaggia; il cane lo seguì a ruota.

La sabbia era diventata una sostanza collosa e viscida che gli rendeva difficile ogni passo, l’acqua invece era diventata torbida ed emanava un odore terribile che gli stava facendo rivoltare lo stomaco tanto da fargli venire i conati di vomito. Avrebbe voluto fermarsi e svuotare lo stomaco ma sentiva il cane che si avvicinava e non poteva permettersi un lusso simile. Con le lacrime agli occhi e le gambe che gli bruciavano per lo sforzo di muoversi in quella strana sostanza, Hayden corse fino a dove sapeva che avrebbe trovato il prossimo specchio: alla base della scogliera che aveva iniziato a franare sotto i suoi occhi. Riuscì ad attraversare il portale giusto in tempo per evitare di essere schiacciato da un grosso masso che travolse il cane e distrusse lo specchio alle sue spalle intrappolandolo nella dimensione degli spettri.

Per raggiungere il portale che lo avrebbe condotto direttamente fuori dallo specchio Hayden avrebbe dovuto raggiungere la periferia della città ed entrare in una delle case diroccate. Era là, nella soffitta di uno di quelli edifici che aveva creato un’uscita di emergenza che lo riportava direttamente in camera sua. Certamente avrebbe potuto crearne una su due piedi direttamente davanti a sé ma con quello che stava succedendo la sua mente aveva deciso che avrebbe fatto meglio a non arrischiarsi di creare nuovi portali. Camminava tra le strade cercando di ricordare a memoria il percorso che doveva fare per raggiungere la sua via di salvezza. Era difficile perché solitamente ce lo portava Rei e mentre giocavano non aveva mai fatto veramente attenzione ai vicoli che imboccavano; tuttavia la totale assenza dei personaggi che solitamente affollavano quel mondo lo aiutò molto nell’orientarsi.

 “Che stai tramando?” domandò tra se Hayden mentre scrutava ogni vicolo prima di entrarci: aveva tanta paura di rivedere Rei in versione zombie, e non voleva che accadesse in una di quelle vie così strette.

Il tragitto fu più lungo del previsto, a causa di alcune svolte errate, ma poi gli occhi di Hayden videro la casa vecchia con i graffiti sui muri e la porta verde.

 “Avrei dovuto metterla in un punto più facile da trovare” si criticò il ragazzo.

 Aveva appena messo un piede sul gradino quando un rumore lo sorprese alle spalle: Seth lo aveva trovato e lo stava osservando dal fondo della strada; sebbene le sue dimensioni si fossero ridotte non aveva perso la sua aura spettrale. Hayden entrò immediatamente nella casa e sprangò la porta con la sedia proprio in tempo per bloccare il cane che si era avventato contro l’uscio a gran velocità. Il colpo ricevuto stordì l’animale a tal punto da dar tempo al ragazzo di salire in tutta fretta le scale che scricchiolavano ad ogni suo passo, arrivare su fino alla soffitta polverosa e attraversare il portale.

La solidità del pavimento sotto i suoi piedi gli stava confermando che era di nuovo nella sua stanza, era riuscito a scappare e ora doveva solo rompere quel dannato specchio prima che Rei si inventasse qualche nuovo stratagemma. Stette fermo per qualche istante, in modo da rio-ordinare le idee e trovare qualcosa che rompesse la superficie riflettente in un colpo solo, poi le sue mani andarono veloci sotto al letto dove teneva il suo skateboard (era molto vecchio e non aveva più le ruote, ma per lo scopo andava più che bene). Caricò il colpo portando dietro di sé la tavola e poi lo lanciò in avanti. Tuttavia, quando ormai la tavola avrebbe dovuto colpire la superficie del portale, qualcosa andò per il verso sbagliato: non fu lo specchio a rompersi, ma una superficie trasparente che separava lui dall’oggetto.

 “E’ un gran peccato vero? Ci eri quasi riuscito” la voce di Rei e la sua immagine comparvero all’interno della cornice, aveva ripreso le sue sembianze da bambino ma nei suoi occhi si leggeva ancora la cattiveria del demone di poco prima.

Con un effetto domino tutto ciò che era attorno a Hayden cadde in frantumi e il ragazzo si ritrovò nella dimensione 0; i portali, ad eccezione di quello in cui si vedeva Rei, che aveva ripreso le primissime sembianze con lui si era presentato a Hayden, erano completamente spariti. Lacrime scesero sul volto del ragazzo biondo mentre la risata dell’ex-spettro riempiva la stanza. In mano aveva la tavola da skate.

 “Addio. - E con queste ultime parole ruppe lo specchio e lo staccò dal muro. – Forse non potresti mai crederci, se te lo dicessi e se tu potessi sentirmi, ma mi dispiace tanto” affermò, con un velo di tristezza negli occhi.
Ora che tutto era finito, adesso che lui era libero, il primo pensiero di Rei si rivolse alla libertà tanto sperata. Avrebbe potuto fare tutto ciò che aveva desiderato fin dal primo giorno in cui Hayden gli aveva parlato del mondo esterno. Tuttavia, prima di cominciare la sua nuova vita, l’ex-spirito pensò che avrebbe iniziato col piede giusto rinnovando quel look che non gli piaceva.
--------Qualche giorno dopo-------

“Nonno devo dirti una cosa” disse Rei a quell’anziano che tanto somigliava al nipote che adesso non c’era più.

 “Dimmi pure” rispose lui, il suo sguardo era pieno di gentilezza e memoria.

 “Purtroppo lo specchio che mi hai regalato…si è rotto. Mi dispiace tanto, non l’ho fatto apposta” il ragazzino aveva assunto un’aria dispiaciuta, sperava di riuscire ad abbindolare il vecchio senza dover subire uno di quei lunghi discorsi che tanto odiava.

 “Che peccato, ma non preoccuparti. L’importante è che tu non ti sia fatto male, i pezzi di vetro possono essere molto pericolosi: quando ero piccolo uno dei miei cugini ha perso un occhio a causa di un piccolo pezzo di vetro”.

 “Però era un tuo regalo” continuò la scenetta di Rei.

 “Ce ne saranno altri e di più belli, non ti preoccupare. – In lontananza si sentì la voce di Inyra, che annunciava che il pranzo era pronto. - Finalmente, avevo una fame da lupo. Forza Hayden, ci aspettano dei piatti da svuotare!” e si uscì tutto arzillo dalla casetta, poi si girò di nuovo e disse al ragazzo.

 “Ah ti sta bene questo nuovo look”.

Ora che aveva sistemato le cose con il nonno della sua vittima era il momento di conoscere dal vivo i due migliori amici di Hayden.

 “Che ti è successo?” domandarono all’unisono i due, incredulo alla vista del nuovo cambio di look.

 “Nulla di che, ho solo deciso di provare qualcosa di nuovo. Che ne dite?” domandò facendo una piccola piroetta, sembrava quasi un modello a una sfilata.

 “Stai benissimo, però per noi è stato quasi uno shock” rispose Magnus, girandogli intorno quasi fosse un satellite.

 “Soprattutto per i capelli, li hai cambiati in modo radicale” aggiunse Axel.

 “Già, mi dispiace se l’altra volta mi sono comportato male. Scusate” disse Rei, in fondo quei due non erano poi così male, e pensò che avrebbe anche potuto mantenere un rapporto di amicizia.

 “Tranquillo, saremo amici per la pelle per sempre” dissero in coro i due fratelli.
 
Da qualche altra parte, in una dimensione sconosciuta, qualcuno era rimasto molto scontento di quello che Rei aveva fatto. Non era Hayden, che stava sfogando tutta la sua frustrazione in un pianto ininterrotto in qualche remoto punto di quell’universo, e di certo non era per la prigionia del ragazzo.

“Quella serpe! – Ringhiò la voce, era molto forte ma il nuovo prigioniero non avrebbe mai potuto sentirla. – Mi ha giocato proprio sul più bello”.
“Maledetto Rei! Se mai potrò, mi vendicherò”
disse Hayden, la cui voce era riportata allo spirito attraverso un portale. Quelle parole fecero venire in mente un’idea orribile allo spettro misterioso.
 
 
Nota autrice: E anche questa è finita (di nuovo, potrei dire). Avrei voluto inserire un altro capitolo, ma ora sono così assorbita dalla mia nuova fan fiction (quella sulle Mew Mew, se vi interessa passate pure dal mio profilo) che non riuscivo a farmi venire altre idee in mente. Mi auguro che vi sia piaciuta, e per farmi perdonare della mia mancanza voglio rallegrarvi dicendovi che il racconto avrà il proprio sequel (Evil Mirror2, in formato originale per intenderci). Fino a quel momento, vi auguro buona lettura e vi dico: ALLA PROSSIMA!
  
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