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Autore: MrsDuchovny    18/04/2017    0 recensioni
E' la mia prima fanfiction e spero vi piaccia, sicuramente nel tempo migliorerò. In questa fanfiction vengono descritti gli ultimi e unici tre giorni che Mulder, Scully e William hanno passato insieme. Buona lettura!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dana Katherine Scully, Fox William Mulder
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La quiete dopo la tempesta
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Omnia vincit amor et nos cedamus amori- Publio Virgilio Marone
 
Appartamento di Scully
Georgetown, Washington D.C.
25 Dicembre 2001
16:58
 
Quel bacio. Quante volte Mulder l’aveva sognato, aveva sempre desiderato posare le labbra su quelle di Scully ma qualcosa l’aveva sempre fermato. Forse la paura di non essere ricambiato o di rovinare il loro rapporto. Il loro rapporto nato per caso, perchè i piani alti del FBI volevano tenere il lavoro di Mulder sottocontrollo. E ora non riuscivano a fare a meno l’uno dell’altra, erano diventati un tutt’uno e adesso c’era un'altra anima a completare le loro.
“Sei il più bel bambino che io abbia mai visto” disse Mulder riempiendolo di baci su quelle guanciotte che gli ricordavano quelle di Samantha appena nata. “Ti piace farti dare tanti bacini, vero?”. Scully non l’aveva mai visto un Mulder così, poteva soltanto sorridere e pensare a quanto fosse fortunata. Amava quel piccolo nido che si era appena creato e non avrebbe mai immaginato lei, Mulder e loro figlio sul lettone scambiandosi dolci baci. Mulder si girò verso Scully, la guardò per un attimo e subito gli vennero in mente tante di quelle avventure che avevano vissuto insieme. “Sei bellissima” e la baciò dolcemente, William iniziò ad agitarsi e a piangere,
 “Cosa c’è piccolo, sei geloso che baci la mamma? Dovremo iniziare a condividerla, sai? E oltretutto conosco la mamma da prima che tu venissi al mondo” e intanto con il suo indice gli accarezzava il nasino. “I motivi sono due: o sta morendo di fame o è molto geloso”. Scully iniziò a sbottonarsi il pigiama e il reggiseno, per Mulder era l’immagine più bella che avesse mai visto. Il telefono squillo un po’ di volte finchè Mulder se ne accorse e diede un bacio sulla tempia della sua amata. “Pronto?”, dall’altra parte del telefono sentì una voce famigliare che lo fece sempre sentire a casa. Era la mamma di Scully, Margaret. “Ciao Fox! Che piacere risentirti! È lì Dana?”. Parlarono per un attimo al telefono, a Margaret piaceva molto Mulder e a Mulder piaceva molto Margaret al punto di lasciarsi chiamare Fox, cosa che era riservata solo ad alcuni.
Ritornò in camera ma la cena di William era già finita e ora si stava quasi addormentando tra le braccia della sua mamma. “Chi era al telefono?” chiese Scully. “Tua madre. Fra qualche momento arriveranno lei, Charles e i bambini, Bill, Tara e Matthew. I cuginetti sono impazienti di vedere il nuovo arrivato”.
 
19:05

Il campanello suonò e Mulder lasciò i fornelli per andare ad aprire la porta. Intanto Scully stava finendo di apparecchiare la tavola. “Buonasera Fox! È bello rivederti. Ciao Dana! Cosa ci fai in piedi dovresti riposare!”. Margaret era una mamma molto amorevole e sempre pronta ad esserci per i figli qualora ne avessero bisogno. “Mamma sto benissimo. Ho riposato tutta la notte e tutto il giorno. Sto bene, davvero”.
Dopo una buonissima cena, Bill si fece avanti e chiese il nome del bambino. Non l’avevano ancora visto perchè mentre loro cenavano era in camera a fare un riposino, per lui sarebbe stata una serata impegnativa, passando tra le braccia degli zii e della nonna. Scully si alzò e andò a svegliare William dolcemente. “Hey piccolino, è il momento di conoscere alcune persone”.
Alla vista di Scully con in braccio il piccolo, Margaret non riuscì a trattenere le lacrime pensando a quando Scully le disse che non poteva avere figli e ora un piccolo miracolo stava nelle braccia di sua figlia. “Ho deciso di chiamarlo William, per il padre di Mulder e anche per il nostro. A loro e anche a Melissa e alla mamma di Mulder, sono sicura, avrebbe fatto molto piacere conoscere il loro nipotino”. Presero in mano tutti il loro bicchiere preparandosi al brindisi. Mulder stavolta prese la parola. “Voglio ringraziare Scully per il regalo di Natale più bello che mi abbia mai fatto. Ti amo” e le diede un casto bacio sulle labbra e una frazione di secondo dopo la stanza fu riempita dal rumore di bicchieri che sbattono insieme.
Il primo che prese in braccio il bambino fu Charlie, poi Bill e Tara e infine Margaret. “Sei l’amore della nonna tu, vero? Mi sto già perdendo nei tuoi occhi blu”. I bambini facevano a gara a chi riusciva a farlo ridere di più e William allo stesso tempo era molto divertito alla vista dei cuginetti che ne inventavano di ogni pur di farlo divertire.
Finita questa cena di Natale improvvisata, la casa in pochi minuti ritornò silenziosa. Mulder e Scully erano sul divano che si coccolavano, era un’atmosfera fantastica. William intanto dormiva beatamente con il cuccio in bocca nella culla vicino al divano. “A cosa pensi?” chiese lui. “A Emily, che non ha avuto l’occasione di conoscere il suo fratellino. Le sarebbe piaciuto conoscerlo e sarebbe stata una sorella protettiva e amorevole”.
“Ne sono sicuro, adesso ci starà guardando dall’alto e il piccolo William avrà sempre qualcuno che lo protegge. Lo stesso che avrebbe fatto se fosse stata qui”. Scully si addormentò lentamente tra le braccia di Mulder. Quando se ne accorse, delicatamente la prese in braccio, senza svegliarla, e la mise sotto le coperte. Poi tornò in salotto, prese William e gli sussurrò dolci parole. “Buonanotte piccolo, io e la tua mamma ti amiamo tanto”, gli diede qualche bacino sulla fronte e sulle guance e mise anche lui sotto le copertine nella sua culla vicino al letto. Si mise il pigiama e si infilò sotto le coperte insieme a Scully. Le diede un bacio sulla fronte e le augurò la buonanotte, dopo pochi secondi uscì un altro Ti amo e nel sonno Scully sorrise e si avvicinò al petto di Mulder. Mulder con un braccio sulle spalle di Scully la strinse a sé come se volesse non lasciarla andare mai più. “Tu e William siete la cosa più bella che mi potesse capitare. Vi amo infinitamente”. E lentamente si addormentò anche lui, inebriato dal profumo di Scully.
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Non sappiamo cosa sia l’amore di un genitore per un figlio fin quando non diventiamo genitori noi stessi- Henry Ward Beecher

Appartamento di Scully
9:23 a.m.

“Hey amore ti va se dopo colazione andiamo a fare una passeggiata con William? Lui vorrebbe tanto fare un giro nel passeggino spinto dal suo papà” e Scully gli diede un dolce bacio sulle labbra. Mulder, ancora nel mondo dei sogni, fece un grugnito di approvazione, assaporando le labbra di Scully.

10:45 a.m.

“Sei pronta?” disse Mulder. Era una bellissima mattina calda sebbene fosse dicembre. “Sì, finisco di preparare la borsa di William e vi raggiungo”. Vicino all’appartamento di Scully c’era un bellissimo parco, dove ogni ogni giorno vedeva famiglie felici passeggiare e passare del tempo di qualità insieme all’aria aperta. E ora anche loro facevano parte di quella categoria e questo poteva solo riempire il suo cuore di gioia. Mentre Mulder spingeva William nella carrozzina, Scully prese la macchina fotografica e scattò una foto che fra qualche anno avrebbe fatto vedere anche a William.
“Sai Scully, non mi sarei mai immaginato noi due così. Tu con il tuo braccio sotto il mio e io che spingo nostro figlio una carrozzina. E non sai quanto mi dispiace che non ci sia stato per gran parte della gravidanza. Ma potremmo sempre riprovarci un giorno” disse Mulder dandole una bacio sulle labbra. “Anche io ho sofferto molto, non sai quanto. Avevo tantissime persone accanto a me in quel periodo ma l’unica persona che volevo eri tu. Gli parlavo di te durante i nove mesi a William e non sai quanto si agitava quando sentiva il tuo nome e quando tu l’hai preso in braccio per la prima volta in ospedale è stato il giorno più bello della mia vita. Non sai quanto ti amo”. Scully arrossì un po’. “Scully ti sarò grato ogni giorno della mia vita per avermi reso padre. Ti amo”. E si scambiarono un bacio passionale sotto gli occhi stanchi di William che stavano per chiudersi.

1 p.m.

“Mulder ti ho mai detto che sei il miglior cuoco di questo mondo? Non ho mai mangiato una pasta più buona di questa. Sei molto carino con tutto il pomodoro intorno alla bocca, lo sai?” disse Scully. “Hey spero ci sia un po’ di spazio per il dessert! L’ho fatto con il cuore, solo per te. Perché ti amo”. Mulder si avvicinò sempre di più a lei e vennero travolsi da una passione tale che Scully non sentì il bambino piangere. “Mulder possiamo continuare dopo, quando William sarà già nel mondo dei sogni?”. Mulder amava vedere allattare Scully, lo trovava così puro e naturale e si innamorava, ogni volta più della precedente, quando assisteva a teneri momenti madre-figlio.
Scully stava cercando di far addormentare William ma oggi era un pochino agitato. “Mulder prova tu a farlo dormire, io non ce la faccio”. Mulder prese in braccio il bambino e iniziò a sussurrargli dolci parole. “Hey piccolino perchè non vuoi dormire? Ti va bene se ci sdraiamo sul lettone della mamma?”. Mulder si sedette sul lettone con la testa di William appoggiata sul petto del suo papà. “Piccolino che ne dici se adesso dormiamo un po’. Dopo ti prometto che giocheremo ancora ma adesso dobbiamo fare un bel riposino. Ti amo piccolino mio” e si addormentò mentre Scully sistemava la cucina. Mulder non riusciva a smettere di pensare a quanto fosse fortunato ad essere diventato padre e soprattutto ad aver avuto un figlio con Scully. Ripensava a sua madre e a quante volte gli avesse chiesto di fermarsi per un po’ e di mettere su una famiglia e darle qualche nipotino che potesse colmare il vuoto che aveva lasciato Samantha. Teena adorava Scully, pensava fosse la donna giusta per lui, l’unica che riusciva a tenerlo con i piedi per terra. E ora che una famiglia se l’era creata e che aveva avuto anche un figlio, sua madre non era lì. Dopo dieci minuti si addormentò anche lui e quando Scully tornò in camera per finire quello che avevano incominciato prima, si accorse che Mulder e il piccolo dormivano. Li guardò per un attimo e decise di accoccolarsi anche lei a Mulder. Coprì i loro corpi con una calda coperta di pile. Dopo due ore William svegliò entrambi con un pianto acuto, era ora di un altro spuntino per il piccolo.
“Prima ha chiamato Kersh…” disse Scully mentre si sbottonava la camicia. “Cosa voleva? Devi tornare già al lavoro? Non c’è problema, mi occuperò io di questo tesorino”. Scully era preoccupata, molto. “Hey cos’è quella faccia? So badare ad un bambino…penso”- e le sorrise- “Cosa hai da essere così preoccupata?”. Scully aveva le lacrime agli occhi, quasi non riusciva a parlare. “Devi metterti al sicuro Mulder”. Mulder non riusciva a capire, ancora. “Hey, cos’hai da piangere? Fai sul serio? Da cosa dovrei proteggermi? Sono più che al sicuro con te e il piccolo qui”. Scully continuava a pingere. “Devi proteggerti dai Super Soldati e non posso rischiare di perderti di nuovo. Non ora che abbiamo un figlio. È per questo che ti chiedo di non rischiare e di fuggire, quando la situazione si sarà calmata io e William saremo qui ad aspettarti a braccia aperte”. Anche Mulder ora era preoccupato ma comunque non voleva lasciare suo figlio e la sua amata da soli. “Non voglio lasciarvi. Mi manchereste troppo e lo sai che non riesco a stare da solo, potrei impazzire. E se mentre non ci sono io capitasse qualcosa al piccolo o a te? Non me lo perdonerei mai. Non puoi chiedermi questo”. “Ti prego Mulder, non rendere le cose ancora più difficili di quanto non siano già” Scully manteneva il punto.

7:30 p.m.

“Amore ti va se ordiamo la pizza per cena?” Mulder chiese, chi l’avrebbe mai immaginato nel Marzo del 1992, quando a Scully fu ordinato di spiare il lavoro di Mulder, che quasi 10 anni dopo lei gli avrebbe permesso di chiamarla amore quando a momenti non poteva chiamarla con il suo nome di battesimo. “Decisamente! Sto morendo dalla voglia di mangiare pizza. L’ultima volta che l’avevamo mangiata era quando avevamo quasi perso il nostro bambino e invece ora guardalo come si agita nella sua culla. Probabilmente vuole un po’ di attenzioni il signorino”.
Dopo cena si erano messi sul divano tutti e tre a guardare un film, cioè solo due di loro, William stava comodo nelle braccia della sua mamma quasi sprofondato in un sonno profondo. “Mulder ti dispiace se vado a dormire? Ora c’è un altro Mulder che mi tiene sveglia la notte e sono stanchissima, voglio solo dormire un po’ fino alla prossima poppata”. Come poteva biasimarla Mulder? La stanchezza e la tensione che Scully aveva accumulato negli ultimi mesi non aveva completamente lasciato il suo corpo.
Mezz’ora dopo Mulder si preparò per andare a dormire, augurò la buona notte a William e gli diede un bacino sulla fronte. Entrato nel letto si avvinghiò a Scully come se non l’avesse vista da mesi. “Finalmente sei arrivato” disse Scully con la voce un po’ roca. “Tesoro ero nell’altra stanza, se mi volevi qui dovevi solo dirmelo. Ma adesso torna a dormire, devi riposare, sono qui io a proteggerti. Buona notte, ti amo tanto”. Scully si stava quasi riaddormentando quando si girò per mettere la testa sul suo petto. Ora si sentiva veramente al sicuro. “Ti amo anche io, non sai quanto. Tu e William siete tutta la mia vita”.
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È nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui si ama- Fëdor Dostoevskij

Appartamento di Scully
3:21 a.m.

“Mulder mi mancherai tanto e muoio dentro a sapere che non saprò quando ti rivedrò e non rivedrai il nostro bambino. Perchè deve essere sempre tutto così difficile?” disse Scully con la testa poggiata sul petto di Mulder. Il braccio sulle sue spalle, quasi a volerla proteggerla. “Scully tornerò il prima possibile e tutte le volte che troverò un telefono o un computer, prometto che mi farò sentire. Dispiace anche a me lasciarvi ma è per il vostro e il mio bene. Se proteggere William significa non vederlo per molto tempo, mi sacrifico anche se so che farà male. Farei di tutto per il mio bambino”- dando un bacio sulle labbra di Scully- “Ed anche per la sua mamma”. “Mulder prendi il bambino e portalo nel lettone con noi, voglio passare la nostra ultima notte tutti e tre insieme”.
Dopo 20 minuti di coccole William si era riaddormentato sul petto di Mulder. Mulder gli dava dolci bacini sulla testa mentre il suo braccio non aveva mai lasciato le spalle di Scully. “Amore devi dormire ora, sono qua io a proteggerti. Ti amo profondamente” e Scully si riaddormentò, protetta dal suo uomo.

7:15

“Amore ti ho preparato la colazione, proprio come piace a te” disse Mulder svegliandola con dei bacini sulla fronte. “Sei un uomo da sposare. Sei un perfetto uomo di casa” disse Scully con un dolce sorriso sulle labbra. Mulder le aveva preparato il caffè, il succo di frutta e fette biscottate con la marmellata, proprio come piaceva a lei.
“Era tutto buono. Sei il migliore, l’ho sempre pensato” e gli diede un bacio prima sulla fronte e poi un bacio più appassionato sulle labbra. “Mi si riempie il cuore di gioia a sapere che ti è piaciuta. Non sai quanto ti amo”. William iniziò a piangere, forse anche per lui era il momento di fare colazione. “Stai qui, vado a prenderlo io” Mulder si diresse verso la camera per prendere suo figlio. “Hey piccolino hai fame? Vieni qui che ti do un bacione su quelle guance. Sei tu il mio campione, vero? Sì che lo sei. Avevamo così paura io e la tua mamma ma ora sei qui sano e salvo” e lo portò a Scully.
Mulder e Scully erano sdraiati sul divano insieme al loro bambino, erano felici nonostante fossero le ultime ore che avrebbero passato tutti e tre insieme. “Grazie ancora per avermi reso madre, non sai quanto lo desideravo”. “Penso di avere avuto il compito più facile, sei tu che hai tutto il merito. Mi dispiace soltanto di non esserci stato. Mi sarebbe piaciuto scoprirlo insieme a te, vedere la tua pancia diventare sempre più grande settimana dopo settimana, vedere le ecografie insieme a te ed ora devo andarmene via. È successo tutto così in fretta che non ci credo ancora. Spero solo che qualcosa in lui ti ricorderà di me”- dando un bacio a suo figlio- “Ti amo così tanto piccolino”.
Mulder andò a fare la doccia, preparandosi per un lungo viaggio. Scully, intanto, finiva di preparare di valigie di Mulder, guardando nel suo portafoglio trovò una foto di lui con la sua famiglia e una foto di loro due insieme ad Emily. Sarebbe stato un padre perfetto anche per Emily, se le cose fossero andate diversamente. William l’aveva riportata alla realtà piangendo.

9:35 a.m.

“Mi mancherete così tanto ma è l’unica cosa che posso fare per tenervi al sicuro. Mi metterò in contatto con voi appena posso, te lo prometto. Ti amo” disse Mulder cercando di rimanere il più ottimista possibile. “Hai preso tutto?” gli chiese Scully. “Non proprio, le cose più importanti per me rimarranno qui e io chissà dove sarò”- disse Mulder prendendo in braccio il bambino- “Tu fai il bravo con la mamma mentre io non ci sono. Ti amo così tanto, sarai per sempre il mio cucciolino anche se magari quando tornerò sarai più grande. Ti amo tanto”. Mulder e Scully si persero in un abbraccio, speravano entrambi in un cambio di piani improvviso. “Ti amo profondamente Scully, ti ho sempre amato”. La baciò con passione, tutti e due mentre si stavano baciando piangevano. Sapevano entrambi che si sarebbero visti dopo molto tempo. Mulder si diresse verso la stazione, non riusciva a trattenere le lacrime ma lo faceva per il suo bambino, quel bambino che lui e Scully avevano cercato tanto.
   
 
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