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Autore: Alvarain    19/04/2017    0 recensioni
Ciò che esiste non è solamente quello che l'occhio umano può vedere. Esistono forse ed entità rimaste sopite per eoni che l'uomo non è nemmeno lontanamente in grado di immaginare. Innumerevoli persone sono entrate in contatto con queste "creature" e per aver raccontato le loro esperienze sono state etichettate dalla massa come "malate mentali" o "non idonee alla vita sociale" e di conseguenza spedite in strutture psichiatriche dove si suppone vengano curate e tenute in osservazione. Quello che la gente non sa è che alcune di queste strutture sono destinate ad obiettivi che vanno ben oltre quello che ci vogliono fare credere. Esiste un'associazione segreta che si occupa di raccogliere informazioni su queste manifestazioni paranormali e di contenerle, mettendo a tacere chiunque civile coinvolto.
Io sono qui per mettere gli esseri umani di fronte a questa verità: non siamo soli sulla terra...
Potete chiamarmi Lume...
Genere: Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa prima testimonianza è stata deposta da un uomo originario del Kansas: Joe Carvan. Non ha vissuto la prima manifestazione dello Spirito Bianco del Rancore, definito così da quella che si fa chiamare HCO (Hexiled Control Organization o Organizzazione di Controllo delle Fuoriuscite) ma ha dovuto fronteggiare questa entità poco dopo la sua comparsa. Pare che questo spirito avesse qualche conto in sospeso con un vecchio conoscente del testimone e che, la stessa sera dell’apparizione, i due conoscenti si fossero incontrati per “pura casualità". Buona lettura…

Lume.

Interrogatorio Soggetto #1:  J.C. 

Dunque...

Ricordo che una sera ero a cena in un ristorantino, all'angolo della strada vicino ai giardini pubblici. Ho ordinato un fritto misto, me lo ricordo. Il peggiore che abbia mai mangiato, ma almeno era un pasto caldo, con tutto quel dannato freddo che faceva fuori. Un ora o forse più da quando mi ero seduto al tavolo ho sentito la porta del locale aprirsi e il campanello suonare. Mi sono girato a vedere chi fosse –mi trovavo in un posto piccolo e, oltre a due uomini sulla cinquantina già sbronzi alle dieci di sera che conversavano rumorosamente, c'ero solo io- e ho riconosciuto sotto al cappuccio, tirato quasi sugli occhi, un mio vecchio amico. Così l'ho chiamato e ho alzato la mano per fargli cenno di raggiungermi. Gli ho offerto qualcosa ma lui ha rifiutato scuotendo la mano. Si è seduto e ho notato che tremava. Il freddo, ho pensato...
<< Amico >> gli ho detto: << Mangia un po' di questi. Tremi come una foglia in una tempesta, avrai un freddo boia. Ti assicuro che, nonostante il sapore, ti scalda subito. >> Ma lui ancora ha rifiutato scuotendo la testa. A quel punto mi è sembrato che qualcosa non andasse...così gli ho abbassato il cappuccio e ho notato che era pallido come la luce di una candela quasi morta. << Che caspita ti è capitato, Red? Hai visto un fantasma? >> Frase banale ma lui mi disse che ci ero andato vicino...e prese a raccontare: << Non hai idea...tu non sai cosa è venuto a bussare alla mia porta...e per bussare intendo scardinarla come se fosse fatta di carta pesta... >> e aveva preso a tremare più forte. Allora gli ho poggiato una mano sulla spalla per rassicurarlo. Sapevo che beveva spesso e anche troppo e varie volte pensava di vedere elfetti e unicorni...ma quella volta non sembrava ubriaco nemmeno lontanamente. << Vai avanti, Red >> 
Lui ci mise qualche secondo a ricevere, alzò lo sguardo mentre io seguitavo a mangiare quella schifezza di pesce e sospirò:<< Erano le dieci meno un quarto quando sono corso via...un ora prima sembrava tutto tranquillissimo...ero seduto sulla mia poltrona a farmi la mia solita bionda >> Intendeva la birra. Red non vedeva una ragazza dall'anteguerra, per intenderci. 
<< Mentre guardavo la partita di football...sai, c'era la mia squadra contro gli Chicago...non potevo mica perdermela... >> e qui emise una sorta di risatina nervosa. << Era buio, fatta eccezione per la TV e il forno dove stavo cuocendo del pollo...e all'improvviso... >> Si prese la testa tra le mani e prima di ricominciare respirò varie volte per mantenere il controllo:<< Si è spento tutto, ero al buio totale. Mi sono alzato per accendere la luce ma niente. Il contatore era saltato. Sono andato in cantina a vedere e mi sono accorto che avevo visto giusto, salvo per un dettaglio...il contatore era saltato giù dal muro, strappato dal cemento e scassato per terra...poi ho sentito un rumore di sopra e sono corso su a vedere...sembrava tutto tranquillo, ho pensato al gatto dei vicini... >> e qui mi guardò:<< Ma quale gatto può sventrare una porta di quercia spessa dieci centimetri? >> E qui mi feci attento...
<< Sventrato? Cosa vuoi dire? >>
<< Sventrato, Joe. Aperta a metà, distrutta, frantumata e scardinata di netto...Nemmeno Randall, il mio vicino super pompato, avrebbe potuto fare una cosa simile! >>
Misi allora da parte il piatto e guardai Red negli occhi. Non era ubriaco, qualcosa doveva davvero averlo terrorizzato. 
<< Hai scoperto cosa è successo, alla fine? >> Lui annuì chiudendo gli occhi e poi iniziò a sussurrare: << Era...qualcosa...mi sono mosso in punta di piedi e sono andato a vedere oltre la soglia della mia ormai devastata porta...ho guardato nel bosco dietro alla casa e... ho visto qualcosa...una figura di...un uomo che stava immobile...ho chiamato urlando "ehi!" e quella cosa si è voltata verso di me...era lontana ma ho visto quegli occhi come se fossero qui davanti a me come lo sei tu...bianchi...come il nulla...eppure vivi anche se morti...la cosa ha iniziato ad avanzare molto lentamente verso di me...un passo alla volta...avevo paura e ho afferrato la 45 che tengo sempre nel cassetto... Ho avvertito di non avvicinarsi più ma quell'affare ha continuato a muoversi. Allora ho sparato un colpo alla sua gamba...non immagini... >
<< L'hai preso? >> domandai. << Hai ferito quell'uomo? E perchè lo chiami "cosa"? >> Ero interessato e iniziavo a spaventarmi...Lui sospirò tremando e riprese dopo lunghi attimi: << Ho pensato di colpire...quello che doveva essere la sua gamba...ma non l'ho preso...gli è semplicemente passato attraverso e ha colpito l'albero dietro...ha continuato ad avanzare...era a circa cento metri...cento fottutissimi metri da me...un secondo dopo ho sparato ancora e poi ancora, fino a svuotare il caricatore...ho preso quello nuovo e mi è caduto...mi sono rialzato dopo averlo raccolto e...quell'affare era sparito...puf...come se non ci fosse mai stato... >>
Ero incredulo...che Red avesse iniziato a farsi di qualcosa? Mi sembrava impossibile.
<< Va...va avanti, Red. Dimmi che altro è successo. >> Lui impallidì ancora di più... 
<< Mi...mi sono sporto ai lati della porta per vedere, ho fatto due passi fuori dall'arcata e ho guardato in giro...niente da fare...mi sono voltato per tornare in casa per chiamare la polizia...E ME LO SONO TROVATO DAVANTI, JOE! DAVANTI AGLI OCCHI! >> Era terrorizzato, si vedeva. Aveva ripreso a tremare forte, così lo afferrai per le spalle e ordinai un bicchiere d'acqua al cameriere.
<< Red, calmati! Che stai dicendo? Cosa ti sei trovato davanti? >> Stentavo a credere a quello che Red diceva. Sembrava impazzito...
<< Joe... >> Aveva ripreso a sussurrare; << Mi sono trovato davanti...lui... quel coso che stava nel bosco...occhi bianchi come il nulla...e ha provato ad afferrarmi...ha spalancato la bocca, sempre che fosse una bocca...bianca all'interno anche essa...e ha urlato in silenzio ma ho sentito cosa diceva nella mia testa...urlava il suo dolore e la sua rabbia...urlava parole incomprensibili e cercava di prendermi...ho sparato un altro colpo a vuoto e sono corso fuori senza sapere dove andare, urlando come un pazzo ma non c'era nessuno...mi sono rifugiato nel capanno e ho preso in mano la falce...mi sono barricato dentro pregando che non mi trovasse...ci sono rimasto un ora o un minuto, non so dirlo...poi sono uscito e...non c'era più nessuno...la mia porta era intatta e non c'era nessuno...la luce era tornata...sono rientrato, sempre stringendo la falce...e ho notato qualcuno sulla mia poltrona... >> Tremava e parlava piano, sussurrando appena. Mi faceva davvero paura, ora. << Allora mi sono avvicinato e ho guardato quella figura che non si muoveva...quando ho visto il suo volto per poco non mi cadeva la falce dalle mani...bianca...senza occhi, naso, bocca o palpebre...nulla sul viso...ma si muoveva, posso assicurartelo...come se la faccia fosse stata coperta interamente dalla pelle…era orribile…la testa si è girata verso di me e mi ha guardato con i suoi occhi che non c'erano...ho arretrato fino a trovare il muro e quella figura si è alzata venendo verso di me...ho urlato di stare indietro, afferrando la falce il più saldamente possibile ma si è come liquefatta...era...era sangue...tra le mie mani...e la figura era lì, davanti a me...ho urlato e chiuso gli occhi, credendo che mi avrebbe ucciso...invece non è successo nulla... la luce è andata via di nuovo e la figura è sparita...ho provato a staccarmi dal muro ma ero troppo spaventato...quando ho trovato la forza di farlo ho mosso tre passi...tre...poi...Bum...Bum...Bum...come il terremoto, Joe...la mia casa ha preso a tremare ed era scossa come se un essere gigantesco la prendesse a calci...piatti che volavano a terra, la TV è caduta e si è distrutta...gli armati, la credenza...tutto ribaltato...io sono caduto e ho battuto la testa... >> E detto questo si massaggiò un punto del cranio che non avevo notato. C'era una brutta botta insanguinata...Iniziai a credere alla sua storia.
<< Mi sono rialzato a fatica nel buio della mia casa ormai devastata...Ho camminato lentamente tra cocci e bottiglie rotte...Ho sentito una voce...che rideva...sembrava la voce di un bambino e di un uomo insieme...una voce distorta...ho guardato in cucina, dove tenevo tutte le difese che avevo...ho passato l'arcata della cucina e mi sono avvicinato al cucinino...ho sentito qualcosa gocciolare alle mie spalle, mi sono voltato e... >> Qui fece una pausa. I suoi occhi giravano a destra e a sinistra, come se avesse paura che qualcosa potesse uscire all'improvviso dal nulla.
<< Sul muro...sulla porta era scritto...col sangue...non posso dimenticare quel messaggio...no... >> E si prese di nuovo la testa tra le mani.
<< Era...era scritto..." Lui è qui, non puoi scappare "..." Trema, l'Estraneo ti ha trovato " ... > 
Gli feci bere a forza l'acqua e chiesi di preparare qualcosa di forte per calmarlo, mentre il cameriere e i due ubriaconi ci guardavano come si guardano due matti. Qualche minuto dopo, Red riprese a parlare: << Joe, devo andarmene...devo scappare via...lui...non deve trovarmi... >> Sussurrava piano, come per non farsi sentire.
<< Ne avevo abbastanza delle sue fandonie. << Fammi finire il mio fritto schifo e poi andiamo a farci una birra. Vedrai che ti fa passare tutta quell'immaginazione che hai. Cacchio, potresti anche scrivere un... >> Non finii la frase, lui mi afferrò per la giacca e mi tirò verso di sè: << Ascoltami! >> disse lui, disperatamente: << Quell'essere...non è di questo mondo...non ha pietà e nemmeno un cuore...ha detto che mi avrebbe ucciso e con me chiunque avesse tentato di ostacolarlo...vuole vendetta, non so per cosa...ma non si fermerà fino a che non mi avrà strappato l'anima dal petto... >> Lo spinsi via e lo guardai sistemandomi la giacca. Poi gli dissi: << E' chiaro che sei fatto da fare schifo. Non so cosa usi ma dammi retta, smetti di... >> Red urlò e spalancò gli occhi indicando fuori dalla porta del ristorante. Mi voltai, mentre un brivido gelido mi percorreva la schiena...e lo vidi...sul marciapiede dall'altra parte della strada.
Infine udii una risata, a metà tra quella di un bambino e di un uomo, distorta...le luci partirono tutte insieme...e poi...

Bum...

Bum...

Bum..


RAPPORTO MEDICO

A seguito dell’interrogatorio, l’uomo diventa troppo agitato per continuare e viene riportato con la forza nella sua stanza, nella quale continua ad urlare maniacalmente avvertimenti sull’imminente ritorno dello spirito che intende vendicarsi. Pare che i due soggetti fossero implicati in un episodio di violenza avvenuto diverso tempo prima, quando ancora frequentavano il College: nel loro corso era presente una ragazza molto interessata a riti oscuri e magia nera, la quale si suicidò a seguito di episodi di bullismo ed alcune violenze fisiche ripetute da diversi membri del corso. Il soggetto J ed il soggetto R, deceduto in seguito alla seconda ed ultima apparizione dell’entità sopracitata, sarebbero stati i primi ad accanirsi contro la ragazza. Se questo fosse vero, potrebbe essere la conferma della teoria secondo la quale alcuni esseri possono essere risvegliati e controllati in determinate circostanze. Viste le condizioni psicologiche di J. reputo necessario altro tempo per condurre interrogatori e terapie in modo da stabilire la potenza e la classe dell’entità. 

Ufficiale Medico in Comando – E.K.
   
 
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