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Autore: CamYagamii95    20/04/2017    0 recensioni
Clara, ventiquattro anni e plurilaureata.
Marco, cinquataquattro anni e famoso vignettista satirico.
Separati da trent'anni di differenza, uniti da un colpo di fulmine...
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Prologo Prologo

Se l'edificio che stava di fronte a Clara era stato costruito con l'intento di intimorire l'osservatore, la ragazza poteva ben dire che riusciva molto bene nello scopo. Il palazzo era molto alto - ad una rapida occhiata si contavano venti piani - e non aveva balconi, finestre o simili, ma una piatta superficie di vetro oscurato. Guardandoli, Clara pensò prima al fatto che dall'interno si potesse guardare fuori senza essere visti, poi pensò alle spese di manutenzione e pulizia (deformazione di un passato di studi in Economia). Alla fine si disse che stava solo tergiversando e con passo marziale entrò nell'edificio, quasi di corsa così da non cambiare idea e scappare per il nervosismo.
Un attimo dopo aveva superato la porta girevole e si trovava nella hall. Lo stile di arredamento riprendeva il modernismo dell'aspetto esteriore, visto che era tutto completamente bianco e nero, in stile minimal. Mentre si guardava ammirata intorno, una voce maschile attirò la sua attenzione.
- Buongiorno, posso aiutarla?
A parlarle era stato un ragazzo che più o meno poteva essere suo coetaneo. Era alla sua sinistra, dietro un lungo bancone nero, ed evidentemente la sua funzione era accogliere e aiutare ad orientarsi chiunque fosse entrato.
- Buongiorno - replicò Clara volgendosi verso di lui - vorrei ... Sono qui per richiedere la disponibilià per un tirocinio formativo universitario.
- Studi giornalismo? - le chiese il ragazzo leggermente ammirato, mentre le porgeva un badge grigio metalizzato che doveva indossare come collana, su cui era scritto "ospite".
- Più o meno.
- Interessante... Per la disponibilità devi rivolgerti alla divisione "Gestione del Personale". Sono al quarto piano, ascensore A. E buona fortuna!
Clara rispose con un cenno del capo e si diresse verso gli ascensori. Quando fu dentro, non potè fare a meno di guardarsi allo specchio. I capelli si erano un po' disordinati per il vento, e alcuni ciuffi erano fuoriusciti dalla coda. Se li sistemò rapidamente, mentre gettava un'occhiata al resto: era tutto a posto. La camicia non si era sgualcita e il trucco non si era sciolto: sarebbe sopravvissuta.
Subito dopo, l'ascensore si aprì e si ritrovò al quarto piano. Chiaramente non era lì che avvenivano le cose più importanti nel giornale, visto che il piano era abbastanza tranquillo. Non era proprio così che si immaginava la redazione di un giornale, ma piuttosto caotica.
- Buongiorno, posso aiutarla? - sentì per la seconda volta quel giorno Clara.
A chiederglielo era stata una donna sulla quarantina seduta ad una scrivania poco distante dall'ascensore. Già scocciata di dover ripetere la storia del tirocinio, rispose comunque alla donna.
- Per la disponibilità devi chiedere al direttore delle Risorse Umane... Al momento è libero, quindi puoi andarci direttamente. Supera quella porta, c'è una serie di uffici, il suo è l'ultimo a sinistra.
Clara ringraziò, poi spinse la porta a vetri che le stava di fronte e si trovò in un lungo corridoio, illuminato da due finestre che stavano alle estremità, pieno di uffici. Impaziente, si diresse a quello indicatole della donna. Nel farlo, passò davanti agli altri uffici. Alcuni avevano la porta aperta, altri chiusa, ma comunque nessuno la notò, visto che erano quasi tutti alle prese coi computer.
L'ultimo ufficio era il più grande e illuminato. Fortunatamente era aperto, così da levarle l'imbarazzo di bussare. Dietro una scrivania era seduto un uomo molto alto, coi capelli corti e completamente bianchi, sebbene dimostrasse al massimo una cinquantina d'anni, intento a confrontare schemi di fronte a sè.
- Buongiorno - esordì Clara, interrompendo l'uomo nella sua occupazione.
- Buongiorno - replicò l'uomo, indicandole con un cenno una sedia di fronte alla sua scrivania, per invitarla ad accomodarsi - lei voleva chiedere la disponibilità per un tirocinio, vero? Mi ha avvertito Gianna - le spiegò, alludendo chiaramente alla donna che le aveva indicato l'ufficio.
- Esattamente - rispose la ragazza, sedendosi tirando fuori da una cartellina un cv e il progetto formativo del tirocinio, che l'uomo avrebbe eventualmente approvato.
- Lasci stare le carte - la interruppe lui - quello viene dopo... Io sono il dottor Massimo Claudione e sono direttore delle Risorse Umane, come avrà capito.
- Clara Delia - rispose, stringendo la mano che l'uomo le tendeva.
- Cosa studia?
- Scienze Politiche. Ho già una laurea triennale in Economia però.
- Come mai ha studiato due settori così diversi? - le chiese il dottor Claudione sinceramente incuriosito.
- Saranno pure diversi, ma sono strettamente collegati. L'Economia è uno strumento della politica, e viceversa.
- Immagino vorrà un tirocinio nella nostra sezione economica, quindi.
- No - rispose Clara, con voce più alta di quanto si aspettasse lei stessa - so che qui vi occupate molto della questione araba, e a me interessa più questo settore.
- Non c'è nulla che lasci inesplorato lei, eh? - ridacchiò l'altro.
- Ad ogni modo - aggiunse poi - se questo fosse un colloquio di lavoro dovrebbero esaminarla altri colleghi, ma per un tirocinio può bastare ... Può iniziare quando vuole.
Clara non nascose il sorriso trionfante mentre gli porgeva il progetto formativo da firmare e timbrare. L'uomo appose velocemente la firma e il timbro, e poi le disse di rivolgersi al Direttore Generale per l'approvazione finale, il cui ufficio era all'ultimo piano.
Stavolta l'ascensore non era vuoto, ma c'era una donna sulla cinquantina, vestita molto elegantemente, che la fece sentire una barbona.
L'ultimo piano era la destinazione prescelta dalla donna, così Clara non premette nessun pulsante e aspettò semplicemente che l'ascensore arrivasse lì.
- Vai anche tu all'ultimo piano? - le chiese la donna.
- Sì.
- E perchè?
- Devo parlare col direttore - rispose Clara, con tono esplicitamente scocciato, che sperava dicesse chiaramente "fatti gli affari tuoi".
- Oh, che coincidenza! Sono io la direttrice. Seguimi e dimmi tutto - le rispose, uscendo dall'ascensore.
Clara arrossì violentemente per la figuraccia appena fatta, mentre la donna prendeva un foglio fitto di appuntamenti dalla sua segretaria e le dava indicazioni. Perchè cavolo dicevano "direttore" se poi il direttore era una donna???
- Accomodati, cara - le disse la donna quando arrivarono nel suo ufficio, che a occhio e croce occupava quasi tutto il piano. Era arredato in bianco e nero come il resto dell'edificio e circondato totalmente da vetrate, ma la donna vi aveva aggiunto qualche accessorio rosso, colore che sembrava piacerle molto, visto che lo indossava.
- Mi ha mandato il dottor Claudione qui per l'autorizzazione finale ad un tirocinio universitario... - spiegò esitante.
- Ah, il dottor Claudione non ricorda mai che non ho tempo per queste cose! Dove devo firmare? -
Clara le porse il progetto formativo. Poco dopo, fu fuori dall'ufficio. Aveva ottenuto il tirocinio!

***

- Seriamente? Farai il tirocinio a "La Stella"? - chiese entusiasticamente Donatella, sua compagna di corso, a Clara, mentre aspettavano il loro turno in segreteria.
- Sì! Inizio domani! Non vedo l'ora!
- Ma ti hanno già approvato il progetto formativo? -
- Sì! Approvato e timbrato! - le rispose trionfante Clara, mostrandole i documenti che di lì a poco avrebbe consegnato in segreteria.
Qualche fila più avanti, Luisa si voltò a guardarla. Clara sostenne il suo sguardo per un po', poi girò la testa.
Contrariamente a quanto tutti pensavano, non avevano litigato per un ragazzo, ma perchè era finita male tra loro due. Clara non era stata molto onesta con lei sulle sue intenzioni poco serie, doveva ammetterlo, ma Luisa aveva iniziato a sparlare di lei in università e la cosa la irritava da morire. Non poteva rimanere tutto tra loro?
Ancora una volta, si disse che al suo posto avrebbe fatto la stessa cosa, e accantonò la questione. Stava per iniziare il tirocinio in un giornale prestigioso, per la miseria!
   
 
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