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Autore: LordPando    20/04/2017    0 recensioni
Questa è una storia un po' strana, che ho pensato mentre camminavo, per strada, e l'ho scritta. Spero soltanto che piaccia, anche se ammetto che non è fantastica. Ma uno ci prova.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Il valzer risuonava ancora nelle sale, dopo che l’ultima festa di matrimonio era finita. I due novelli sposi se ne stavano nella loro camera a sorridersi e a dirsi melense frasi l’uno all’altra.

 La stanza era buia se non per la pallida luce lunare che filtrava attraverso le finestre illuminando il letto le cui candide coperte erano occupate da un uomo alto, con un bel viso sottile ma non scarno, i lineamenti duri ma rilassati, il sorriso dolce e felice mentre guardava la novizia principessa. Lei indossava ancora l’abito bianco ricoperto di merletti con il quale aveva ballato fino a quel momento. La larga gonna tenuta su dalla gabbietta di ferro (che si indossava all’epoca fra le nobili damigelle) sfiorava il pavimento, reso quasi luminoso dalla cera passata dagli schiavi del principe poco prima per rendere migliore possibile la prima notte di nozze. E finalmente il principe si decise ad aprire la bocca.

 —Mia principessa, Lei si è presentata a me con un nome a me nuovo, un nome che da molti non è considerato tale, ma nel mio caso è indice di una dolce visione. Ma me lo dica, mi dica del suo nome vero. Quello con cui mi si è presentata da alcuni è considerato un insulto. Come mai vi chiamate Cenerentola?

 La fanciulla guardò il novello sposo con occhi dolci e le sue labbra carnose si aprirono per parlare. Erano rosse e gentili, atteggiate in un mezzo sorriso gentile.

 —Maestà, sarò ben felice di rispondere a qualsiasi domanda voi vogliate pormi, e voi mi chiedete del mio nome. Purtroppo è legato a ricordi infelici, ma se è vostro desiderio ascoltare la mia storia, in qualità di moglie devota, ve la narrerò.

 «La prima cosa che ho da dirvi è che io nacqui orfana. Mia madre morì durante il parto e mio padre, un uomo buono e giusto, fece il coglione e si sposò una donna indegna di lui. E sai quella che cosa fa?»

 —Signora mia, ritengo questo linguaggio indegno di lei!

 —E fammi sfoga’! Ti dicevo, dopo due anni di matrimonio mio padre crepa, alcuni dicono per cause misteriose… io dico per del cianuro nel tè messo da quella dolce non dico cosa di mia madre! E quindi io rimango sola con la stronza e due sorellastre viziate. Quelle ogni giorno mi rompono le balle come se non ci fosse un mercoledì prossimo! E che fa la matrigna? Se ne frega altamente! E quindi gli unici miei amici sono gli animali per cui devo sgobbare ogni giorno! Amici un cavolo! Ed allora la storia comincia con me che trovo un altro topolino nella trappola. Quello è un cretino, si mette nei casini tipo un milione di volte, con il gatto e gli altri.

 «Poi un giorno tuo padre dice che ti vuoi sposare e manda l’avviso del ballo a tutti. La mia matrigna mi dice che posso andare! Ma è solo un suo piano per la mia umiliazione, ma i topini e la fata madrina trasformano la zucca in carrozza, i topini in cavalli ed il cane a cui tutte le mattine alle sette porto la sbobba che non so cosa ci sta dentro, forse piscio del gatto, diventa il cocchiere e mi porta a palazzo. È il tuo palazzo, e non ci trovo nessuno ad aspettarmi. VILLANI! Ma poi tu mi vedi ed a fanzum le sorellastre che si fanno belle, tu balli con me per tutta la sera, ma la magia finisce a mezzanotte, ed io sono fregata di brutto. Allora scappo, scappo ragazza laggiù pam-pam-pa-pa i topini diventano topini, la carrozza diventa zucca ed io scappo. Ma una scarpina rimane là. E, vedi, io ho sempre avuto i piedini piccoli, quindi senza mezzi termini ti dico che in un modo o nell’altro mi riesco a provare la scarpina, anche se a dire la verità, principi’, il metodo di tuo papà che ora se ne va in pensione faceva un poco schifo, mica sono l’unica con il piede piccolo! Ma io tengo l’altra scarpina, e quindi mi salvo! E ci sposiamo!»

 La principessa stava piangendo un po’ per lo sfogo, un po’ per la rabbia un po’ per la felicità e la veemenza dimostrata allo sposo.

 Adesso è quindi il momento di un piccolo appunto storico: a quei tempi magia e stregoneria erano fortemente temuti, a Londra c’erano state delle malattie pericolose anche per i topi e nel paese lontano lontano i medici non erano proprio questo che. E c’era la pena di morte, anche. E quindi ora che la novella principessina aveva contro di lei un paio di centinaia di accuse…

ZAC!

Le tagliarono la testa ed il principe diede una seconda festa per risposarsi. E per sempre felici e contenti.

 
   
 
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