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Autore: Atenah    21/04/2017    0 recensioni
Dal testo: "“Ferma.”. Cleopatra si bloccò di scatto e raggelò nelle braccia del rapitore. La voce. Era lui. Sentì la mano che le chiudeva la bocca abbassarsi, ma non ebbe il coraggio di parlare, la sua gola era come cucita.".
La storia si svolge nel 28 a.C. alla corte di Alessandria, in giro per l'Egitto e tra i barbari.
Buon divertimento!
Paaring: Cleopatra/ Marco Antonio
Genere: Mistero, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
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LA VENDITRICE DI SALE 

NOTIZIE DA ROMA



Cleopatra non era mai stata una donna che aveva avuto difficoltà a parlare, lo stesso in quel momento, non riuscì che a fare una sola domanda: “Che ci fai qui?” Cesare le lasciò andare il braccio: “Ho paura di essere arrivato prima del messaggero che ho mandato.”. La regina non capiva: “Che messaggio doveva portare?” l’imperatore osservò la donna che, l’ultima volta che l’aveva vista, era ancora una ragazzina. Era una vera e propria sovrana ora, saggia e potente: “Il messaggio era che Cesare non è morto e che ora ha ripreso il controllo su Roma.”.
“Vieni.” disse Cleopatra: “Andiamo ad avvisare Antonio.” fece a Cesare segno di seguirla. Camminavano affrettati lungo i lunghi corridoi del palazzo, quando sentirono passi veloci venirli incontro.
“Cleopatra! È appena arrivato un messaggio da Roma! Cesare è vivo e…” disse Antonio quando svolto correndo nel corridoio e vide sua moglie, ma subito si bloccò come gelato, quanto scorse la persona che seguiva la sua amata.
Cleopatra si avvicinò al suo sposo e gli appoggiò una mano sul braccio per calmarlo: “Anch’io ho ricevuto queste notizie.”.
Si avvicino allora anche Cesare: “Sono felice di vederti Antonio. Soprattutto sono lieto a vedere che in confronto al mio pronipote tu abbia scelto una strada giusta.” non vedendo alcuna reazione in Antonio, Cesare lo strinse in un caloroso abbraccio, come tra vecchi amici: “Suvvia Antonio, non credevo ti spaventassi così tanto!”. 
Finalmente l’ex generale recuperò la lucidità: “Anch’io sono felice di vederti Cesare.” disse sorridendo quando i tue ex compagni sciolsero l’abbraccio.
“Sarai affamato. Che ne dici di un buon pasto e un po’ di vino, mentre ci racconti tutto?” chiese allora la sovrana, mentre si dirigevano in un comodo salotto in stile orientale. 
La notizia doveva essersi diffusa in fretta nel palazzo per tutte le guardie e i servitori si i chinavano con rispetto al passaggio dell’imperatore. 
Seduti comodi e con cibo e vino servito, Cesare incominciò: “Non fui io ad essere ucciso quell’anno alle Idi di Marzo. L’uomo che è morto era mio cugino che si stava dirigendo in senato e, disgraziato lui, assomigliandomi molto è stato scambiato per me e ucciso. Da quel momento però io seppi che non ero più al sicuro, e sfruttai la situazione fingendomi morto. Ci vollero ben quindici anni fino a quando, io e i miei alleati, fummo in grado di riprendere il potere a Roma. Il nostro piano è riuscito ma Ottaviano se l’è data alle gambe ed è scappato al nord nel l’ultima lingua dell’impero romano circondato da territorio barbaro. Loro lo hanno visto, ne siamo sicuri. Ma se ci sposteremo nel territorio dei barbari loro penserebbero che si tratti di un attacco e non vogliamo conflitti. Abbiamo bisogno di qualcuno che, oltre a conoscere la loro lingua abbia anche modo di convincerli a darci informazioni. C’è una sola persona in grado di aiutarci e vive qui in Egitto: si tratta di una ex prigioniera che vive però come persona libera, è la figlia di un capotribù dei barbari ed è nota come venditrice di sale che vende il sale più puro di tutto Egitto.”.
Cleopatra annuì: “Ne ho sentito parlare di lei e mi pare che sono stati comprati carichi di sale suo varie volte dalla cucina. Credo che vivi a Sais e se c’è una persona che può aiutare è proprio lei.”.
Marco Antonio si alzò e si diresse verso all’uscita della stanza: “Vado ad avvertire il comandante che per domani mattina vogliamo la nave reale pronta a scendere per il Nilo.” disse mentre usciva: “E… magari sarebbe il caso di far conoscere a Tolomeo suo padre…” aggiunse e uscì definitivamente.
Cleopatra sorrise e si rivolse a Cesare: ”Sì. Credo che farebbe piacere a entrambi.” l’imperatore sospirò e si alzò: “Molto piacere.”.
“Tolomeo? “ Cleopatra bussò alla porta della stanza dove di solito suo figlio passava il tempo libero, o a studiare o a giocare a senet con Selene, la sua sorella più piccola di soltanto un anno.
“Avanti.” si sentì la voce ovattata di Tolomeo provenire a dentro alla stanza, la regina d’Egitto aprì la porta e come si era aspettata si trovò davanti una scena non insolita. “Hai barato!” diceva Selene in quel momento “Non è vero!” le rispose suo fratello, i due si bloccarono quando videro entrare la loro madre, accompagnata da un ricco estraneo.
“Madre.” salutarono i due litiganti e abbassarono leggermente il capo in segno di rispetto, cosa che facevano solo se Cleopatra era in compagnia di estranei. Solitamente la sovrana era chiamata dai suoi figli semplicemente “ma”.
“Vorrei che faceste conoscenza con quest’uomo.” disse la regina, quando ebbe l’attenzione di Tolomeo e Selene, “Il suo nome è Giulio Cesare ed è l’imperatore di Roma.”.
Selene con i suoi quattordici anni era una ragazza sveglia e capì al volo la situazione in cui si trovava: una presentazione tra padre e figlio che non si erano mai visti.
“Madre, posso chiedere il permesso di ritirarmi nella biblioteca per studiare?” chiese per non disturbare suo fratello, Cleopatra acconsentì: “Vai pure.”.





Ecco qui il prossimo capitolo! Devo avvertire tutti i lettori che gli avvenimenti sono completamente inventati da me.
Spero vi piaccia!
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