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Autore: Agapanto Blu    22/04/2017    0 recensioni
[All For The Game (Nora Sakavic)]
“È successo un casino,” disse, in una voce che non lasciava dubbi su quanto di buono potesse esserci in quel casino. Nulla. “C’entrano i miei genitori e un’aula di tribunale.”
Nicky non reagì affatto nel pronunciare quelle parole, ma Matt sobbalzò abbastanza per entrambi. Ancora una volta, non conosceva i dettagli, ma sapeva, come tutte le altre Volpi, che Luther e Maria Hemmick comparivano nel registro della sicurezza del campus come
“segnalati: proibito l’accesso”.
***
Nicky e Matt non sono i migliori amici del mondo, ma Nicky ha bisogno di aiuto e si rifiuta di chiederlo ai cugini di cui dovrebbe prendersi cura, e Matt sta iniziando a sentirsi solo ora che il diploma delle ragazze si avvicina — e non sarà mai in grado di non preoccuparsi comunque —.
In cui diventano i migliori amici del mondo prendendosi cura l’uno dell’altro.
***
(Nicky Hemmick & Matt Boyd Centric!) - (Coppie: Erik Klose/Nicky Hemmick; Matt Boyd/Danielle "Dan" Wilds) - (ATTENZIONE: La storia tratta moltissimi temi delicati che fanno parte del Canon; dentro trovate una lista di avvertimenti più dettagliata. Leggete con cautela, okay?)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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[Fandom: All For The Game (The Foxhole Court/The Raven King/The King's Men), di Nora Sakavic
Personaggi principali: Nicky Hemmick; Matt Boyd; The Foxes (Team); Erik Klose; Luther & Maria Hemmick.
Coppie principali: Nicky Hemmick/Erik Klose; Matt Boyd/Danielle "Dan" Wilds; Neil Josten/Andrew Minyard.
ATTENZIONE: La storia include descrizioni anche grafiche di -Disturbo Depressivo Maggiore; -Passata Dipendenza da Droghe; -Passati Abusi in Campo di Conversione; -Passati Abusi Domestici; -Tendenza Suicide; siate cauti.]





All we need is someone to lean on



“Oh, hey, Matt, posso parlarti un attimo?”

Matt sollevò la testa dai propri compiti e si voltò indietro giusto quel tanto che gli serviva per guardare Nicky da sopra la propria spalla. Era pronto a dire all’altro che qualsiasi piano malvagio e potenzialmente disastroso avesse congiurato per cogliere Neil ed Andrew in un momento d’intimità avrebbe dovuto aspettare di fronte all’imminente disastro degli esami di metà semestre. Anche se era una bella tentazione, oh sì. Matematica era noiosa e Neil che sorrideva sornione nello strappare un po’ di dolcezza ad Andrew era un balsamo per l’anima, almeno fino a che il minuscolo ammasso di istinto omicida non si accorgeva di essere osservato. Magari Matt poteva fare una pausa? Dopotutto—

I suoi pensieri si interruppero bruscamente quando lui si accorse veramente di che faccia Nicky avesse.

Non c’era nulla di sbagliato nella faccia di Nicky, a dire il vero. Aveva ancora il livido che si era procurato agli allenamenti due giorni prima, lì dove un passaggio maldestro da una delle nuove reclute aveva mancato la sua racchetta e colpito invece la grata a protezione del suo naso, ma nulla di più. Niente borse sotto gli occhi castani, la sua pelle scura del calore Messicano e qualche ciocca che scivolava fuori da una coda malfatta sulla sua nuca. Si stava chiudendo la porta alle spalle e Matt mosse la sedia per voltarsi completamente verso di lui, con la fronte aggrottata.

Gli occorse un attimo per realizzare cosa ci fosse che non andava, nell’apparenza di oggi. Nicky era nervoso. Stava controllando il corridoio per assicurarsi che nessuno si stesse avvicinando e addirittura girò la chiave nella toppa della porta quando ebbe finito, prima di voltarsi verso Matt con il labbro inferiore intrappolato tra i denti.

“Va tutto bene?” Lui e Nicky non erano i più uniti tra le Volpi, ma da quando erano diventati compagni di stanza e avevano legato su video-games e film, e litigato su chi di loro avesse maggior diritto di paternità su Neil. Erano ancora solo a un livello superficiale di amicizia, ma con tutto ciò che avevano passato l’anno precedente era quasi naturale per la maggior parte — se non tutte — le volpi preoccuparsi l’uno dell’altro.

Nicky si sforzò di sorridere, ed era troppo falso per rassicurare Matt in ogni caso. “Certo, tutto a posto, solo, uhm—” si gratto la nuca, facendo un paio di passi per avvicinarsi ma rimanendo sempre abbastanza lontano da rimanere fuori portata. Era strano, Matt decise, “—ho più o meno bisogno di un favore? Giuro che ti sarò debitore, davvero!”

Matt sbatté le palpebre. Due volte. “D’accordo?”

Nicky non sembrava sollevato. Anzi, sembrava ancora più preoccupato mentre la sua mano spariva in una delle taste dei suoi larghi pantaloni cargo privi di una qualsivoglia forma decente.

Matt se ne accorse perché Nicky li indossava raramente.

Nicky era un bel ragazzo e lo sapeva e gli piaceva farlo notare, non era più una sorpresa per nessuno. I pantaloni che portava ora facevano tutto meno che stargli bene ed erano l’ultima cosa che Matt si sarebbe aspettato di vedergli addosso fuori dai confini della loro stanza.

Pillole. La parola si registrò nel cervello di Matt prima che tutto il resto potesse. Era un riflesso condizionato, dai tempi in cui si faceva e dal periodo di riabilitazione ad imparare a vedere il pericolo prima che questo arrivasse abbastanza vicino da diventare tentazione.

Solo dopo realizzò l’intera situazione: Nicky aveva in mano un tubetto arancione di qualche tipo di pasticche e si era messo addosso quell’orribile paio di pantaloni probabilmente perché le tasche erano abbastanza larghe e sformate da nascondere la forma del proprio contenuto.

Dio. “Nicky.”

“Non è come sembra!” Nicky alzò la mano libera come per arrendersi, ma con l’altra offrì il tubo a Matt. A quel modo, era facile leggere il suo nome stampato sull’etichetta a lettere maiuscole, prova ovvia che la medicina era stata comprata sotto ricetta di un medico. Matt prese il tubetto e lesse il nome del farmaco, sconosciuto ma in qualche modo familiare. La sua confusione doveva essere palese sul suo volto quando incontrò gli occhi sfuggenti di Nicky, il modo in cui il suo corpo si agitava sul posto. “Bee me le ha prescritte.”

“Non sapevo avessi un appuntamento con lei.” Nicky non aveva mai fatto mistero del suo nervosismo nell’incontrare Dobson, lei o qualsiasi altro terapista per ciò che valeva. Matt conosceva solo frammenti sparsi delle sue ragioni, ma sapeva che erano radicate nel passato con i suoi genitori e più che valide.

“Già, non volevo saltare gli allenamenti.” Bugia. Vide gli occhi castani perdere il loro fuoco per un attimo, prima che Nicky scrollasse le spalle. Matt pensò che doveva essere falso, ma non disse nulla e guardò l’altro ondeggiare sui talloni. “Ho bisogno che tu le tenga per me.”

“Cosa?!”

Nicky sospirò. Raddrizzò le spalle per un momento, probabilmente senza accorgersene mentre le sue labbra si aprivano invece in un sorriso amichevole a mille watt, e in un momento Matt si ricordò, violentemente, esattamente di quanto più grande Nicky fosse rispetto ai suoi cugini. Ventitré anni sembravano terribilmente stancanti, sul suo viso.

Andrew e Aaron avevano vent’anni. Nicky si era fatto tenere indietro di tre per essere messo nelle loro stesse classi quando si erano uniti alla Palmetto State. Era anche più grande di Matt, eppure scrollava le spalle un’altra volta e si grattava il retro del collo come un ragazzino di fronte alla propria cotta, forzato a condividere un imbarazzate segreto.

“È successo un casino,” disse, in una voce che non lasciava dubbi su quanto di buono potesse esserci in quel casino. Nulla. “C’entrano i miei genitori e un’aula di tribunale.”

Nicky non reagì affatto nel pronunciare quelle parole, ma Matt sobbalzò abbastanza per entrambi. Ancora una volta, non conosceva i dettagli, ma sapeva, come tutte le altre Volpi, che Luther e Maria Hemmick comparivano nel registro della sicurezza del campus come “segnalati: proibito l’accesso”. Aveva sempre immaginato fosse stata opera di Andrew, anche se effettivamente non pareva molto nel suo stile.

“Mi dispiace, amico,” rispose lo stesso, sentendosi pateticamente inadeguato di fronte al peso delle parole di Nicky. “È uno schifo.” Non molto meglio.

Nicky rise lo stesso. Era un suono amaro.

“Veramente!” Non sembrava divertito, e la sua faccia urlava felicità nello stesso modo in cui Neil poteva urlare ‘Sto bene’ con metà costole spaccate. “Bee pensa che io stia avendo una ricaduta.” Scrollò le spalle ancora. “Mangiare poco, dormire meno, incubi, dissociazione, tendenze suicide, sai com’è, tutta la banda. Mi ha prescritto degli antidepressivi, ma dice che sarebbe meglio se qualcun altro oltre a me sapesse della situazione e magari le tenesse al posto mio. Sai, giusto in caso provassi improvvisamente a fare qualcosa di stupido tipo ingoiarmi l’intero tubetto o saltare dal tetto. Non che lo stia per fare! Perché non voglio farlo! Ma… giusto per stare sul sicuro… sai com’è.”

Matt non lo sapeva. Matt non ne aveva la fottuta idea. Come poteva Nicky parlare così?, come poteva essere così indifferente alla propria stessa mente, parlare di come la sua psichiatra avesse appena deciso che era a rischio di suicidarsi come se si trattasse di un qualcosa di fastidioso accaduto al campo la notte prima? Come poteva elencare sintomi che Matt non aveva neanche realizzato avesse come se fossero una fottuta lista della spesa?!

“Andrew è bravo a scovare le bugie.” Matt sobbalzò alla voce di Nicky. Era improvvisamente così piena di divertito sprezzo, il tipo che arriva con quei grandi traguardi raggiunti ma per cui non riuscivi a provare orgoglio per quanto ci provassi. “Sono diventato bravo a nascondere questo tipo di cose da lui. Tu non avevi speranze di accorgertene.”

E non era quello già terribile di per sé? Matt era senza parole.

Desiderò che Nicky fosse venuto da lui solo per pregarlo di abbandonare i propri doveri e unirsi alla sua crociata per fare scherzi alle altre Volpi. Avrebbe preferito farsi bocciare di un corso che dover affrontare questo. Si sentì troppo piccolo e inutile per essere d’aiuto.

“Vuoi che tenga le pillole per te?” sussurrò, senza sapere bene perché. Non è che non avesse sentito la prima volta, e sicuro come l’oro non moriva dalla voglia di sentire quelle parole di nuovo. In caso provassi improvvisamente a fare qualcosa di stupido. Dio, cosa c’era nella mente di Nicky in quel momento?

“Già, uhm, se per te va bene?” Nicky sgranò gli occhi improvvisamente, preoccupato e magari colpevole. “Non devi farlo per forza, ovviamente! Va bene se non vuoi averle attorno, lo capisco! Cazzo, scusa. Avrei dovuto pensarci, mi spiace, io—”

“Mi facevo di cocaina.” La mano di Nicky si ferma a due centimetri dal tubetto ancora nelle mani di Matt. “A confronto, queste sono pastiglie per la tosse. Non cercherò di usarle per sballarmi, se è questo che ti preoccupa.”

Matt non era sicuro del perché avesse detto una cosa del genere. Avere pillole in tasca ventiquattr’ore su ventiquattro suonava come una terribile idea, indipendentemente dalle circostanze. Anche se era vero che non sentiva alcuna tentazione di prenderle, non c’era dubbio che sarebbe finito in un mare di casini se lo avessero beccato con quelle, ancora di più visto che c’era il nome di qualcun altro sul barattolo. Ma Nicky era più vicino ora ed era facile scovare la paura dietro la maschera, nascosta nelle pieghe scure delle sue iridi. Di cosa fosse spaventato, Matt non ne aveva idea; ma quei demoni non erano del tipo da cui Nicky potesse scappare senza aiuto, secondo Bee, e lui certo non voleva lasciarlo a fronteggiarle da solo.

“Però,—” perché doveva chiedere, perché Nicky aveva detto sono diventato bravo a nascondere questo tipo di cose da lui e non aveva senso, “—perché io?”

Questa volta, la sorpresa di Nicky sembrava sincera mentre lo squadrava e sbatteva gli occhi, ancora a qualche spanna dal suo volto. “Oh, beh, le ragazze sono impegnate visto che è l’ultimo anno e tutta quella roba, Kevin non sa il tatto cosa cazzo sia e Neil non è fisicamente in grado di nascondere niente ad Andrew quindi—”

“Non vuoi che Andrew e Aaron lo sappiano.” Il resto erano tutte conseguenze; ma la vera ragione era quella. “Perché?”

Nicky si morse il labbro inferiore di nuovo, cercando sul volto di Matt qualcosa che apparentemente riuscì a trovare solo tre lunghissimi minuti dopo. “Non voglio Aaron vicino a quella roba,—” ammise, terribilmente serio, “—e Andrew e gli psicofarmaci non vanno d’accordo sin da quando lo hanno costretto a prendere i suoi. Stanno appena iniziando a prendere in mano le loro vite e non voglio questa cosa a complicargli tutto, okay?”

Nicky aveva abbandonato il suo fidanzato — l’amore della mia vita, Matt, Erik è l’amore della mia vita, d’accordo?! — in un altro continente per tornare indietro e prendersi cura dei suoi cugini. Matt pensò che probabilmente non avrebbe dovuto sorprenderlo che fosse disposto a tener loro nascosta anche la sua ricaduta. Era solo logico, perché Aaron e Andrew erano la priorità, e lo sarebbero sempre stati, e al diavolo il prezzo.

Perché Nicky era un povero idiota.

“Okay.” 

E Matt non era tanto meglio.


 


Che dire? Eccomi qui, con qualcosa da un Fandom che ancora non esiste. Sono orgogliosa di essere la prima, davvero.
Grazie a tutti gli impavidi che hanno letto la storia e ora sono qui come me a piangersi il cuore perché ognuno di quei ragazzi MERITA TUTTO, TUTTO L'AMORE CHE CI SIA, QUALSIASI COSA!
Ecco.
C'è una possibilità abbastanza concreta che questa diventi una long, anche se non so quanto lineare sarà la trama. Vedremo. Nel frattempo, spero che questa vi sia piaciuta!

Se qualcuno di voi si è avventurato qui senza conoscere la serie, beh, grazie! Qui sotto ci sono alcune note per aiutarvi a capire meglio, ma occhio perchè alcune cose possono essere spoiler dalla storia!:

-All For The Game" è una bellissima serie di libri che consiglio caldamente, davvero. Verte intorno all'inventato gioco Exy e tocca molti temi delicati, però, alcuni dei quali ho accennato anche qui, perciò magari controllate un attimo prima di leggere senza esitazione;
-Nicky Hemmick è un personaggio canonicamente gay; membro della squadra delle Volpi del Palmetto State College; è stato in un Campo di Conversione, campi esistenti in America e con come obiettivo "far tornare etero i ragazzi/le ragazze LGBT"; Nicky è sopravvissuto per miracolo all'esperienza ma ha avuto tendenze suicide a lungo anche dopo, fino a che non si ha incontrato il suo attuale fidanzato, Erik Klose, in Germania; è tornato negli States per prendersi cura dei cugini Andrew e Aaron, gemelli, di tre anni più giovani, quando la loro madre è morta; Andrew è stato arrestato per aggressione e costretto a rimanere sotto effetto di psicofarmaci mentre Aaron è stato a lungo dipendente da sostanze stupefacenti prima che Nicky lo prendesse con sé, è per questo che lui non vuole nessuno dei due vicino alle sue pillole, per proteggerli;
-Matt Boyd è un altro membro della squadra delle Volpi della Palmetto State; fidanzato con la capitano della squadra, Danielle Wilds, più grande di lui e qui menzionata in quanto a un passo dal diploma; Matt era stato spinto all'uso di droghe dal padre, a sua volta tossicomane, ma ha superato la sua dipendenza; Matt era compagno di stanza di Neil Josten ma a fine della serie si trova a condividerla con Nicky; dal momento che Nicky non vuole che altri sappiano della sua ricaduta, si rivolge a Matt che è generalmente riconosciuto come il più gentile della squadra;
-Luther e Maria Hemmick sono i genitori di Nicky; decisamente brutte persone; oltre ad aver mandato il figlio al campo, hanno tagliato tutti i ponti con lui quanto questi li ha informati dalla Germania che, sì, è ancora gay; nella serie contattano Nicky e un tentativo di riconciliazione sembra avere luogo ma la situazione precipita orribilmente, e se questa storia diventerà una long come spero si parlerà anche delle conseguenze di quell'incontro che sono collegate al tribunale cui Nicky fa riferimento in questa fic.

A presto!

Agapanto Blu

  
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