Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Cara93    22/04/2017    0 recensioni
Raccolta di fanfiction di lunghezza variabile. Cercherò di seguire l'ordine temporale degli avvenimenti. Saranno un insieme di pensieri, esperienze passate e speranze future di alcuni dei personaggi all'apparenza più "miserabili" di Westeros.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve a tutti! Questa è una raccolta basata UNICAMENTE sulla serie tv, non ci sono riferimenti ai libri. Il rating è arancione perchè alcune storie sono più crude di altre e potrebbero offendere o turbare chi non gradisce questi temi, come detto nell'introduzione, cercherò di seguire un ordine cronologico. Sono aperta a suggerimenti, commenti, critiche... insomma, va bene tutto!
Buona lettura, spero.





Bloccato. Riapri gli occhi e il tuo mondo è sconvolto. Un tempo amavi correre, arrampicare e giocare, ora, è tutto finito. Non ricordi nulla, nella tua mente un velo nero. Sembra quasi che si rifiuti di vedere la realtà, che è tutto cambiato. Ora, sei paralizzato dalla vita in giù e non ti senti reale. 

Un groppo ti serra la gola. Cerchi di essere forte, ma quello che vuoi, in questo momento, è tua madre. Hai sperato di vederla al tuo risveglio, hai sperato che il suo sorriso rassicurante e le lacrime che di sicuro ha versato, si tramutassero in sorriso ed infine in una risata, segno che le parole dei guaritori sono frutto di un orribile scherzo. Ma tua madre non c'è. Non c'è nessuno che scoppia in una risata, rassicurandoti sulla tua condizione. 

Inclini il capo, studiando attentamente la sottile lama di luce che filtra dalla finestra. Hai freddo, nonostante la finestra sia chiusa. Conosci il clima implacabile del Nord e non te ne stupisci. L'inverno sta arrivando, pensi. Non è solo il motto della tua casa, ma è anche un'affermazione veritiera. L'inverno sta arrivando e non sei pronto ad affrontarlo, bloccato in un letto. Ci sono delle pelli d'orso e di lupo sulla sedia vicina. Ti allunghi il più possibile, ma sei troppo lontano. Ti trascini lungo il bordo del letto, ma le tue dita riescono a malapena a sfiorare il pelo folto della coperta. Dopo vari tentativi, stremato ti accasci e aspetti. 

Aspettare. Non puoi fare altro che aspettare. 

Ora sei inutile, in questo mondo violento e spietato. Sei nato in seno ad una famiglia nobile e questo ti aiuterà. Lo sai che i privilegi ti avrebbero sempre aiutato, ora più che mai. 

La vecchia Nan ti sta raccontando una storia. Tu vuoi sentirne una di paura. Ti piacciono le storie che fanno paura. Ti racconta di quando gli Estranei camminavano indisturbati nei Sette Regni. Ti racconta di come un fantasma fece impazzire un uomo. Ti racconta di come gli dei punirono un uomo che violò il vincolo di ospitalità. Ti racconta di uomini che potevano controllare la mente di animali e dei loro simili. Ti racconta di esseri che si cibano di sangue. Ti racconta delle creature della foresta, selvagge e senza legge. Ti racconta di uomini crudeli che scorticavano i loro avversari. Un giorno, la vecchia Nan ha finito le storie di terrore e ti guarda, triste. 
-Te ne racconto una io, se vuoi- chiedi.
-Non è necessario, mio signore...- 
-Non vuoi sentirla?-
-Io... sì, mio signore-
-Un bambino cadde da una torre, molto alta. Si risvegliò in un letto, scoprendo di non potersi più muovere. Non poteva più essere quello di prima, per quanto sperasse e pregasse. Un giorno, scoppiò la guerra e tutti dovettero fuggire, ma si dimenticarono di lui. Urlò, pianse e si disperò, ma alla fine, morì in quel letto, di stenti, dimenticato da tutti- 
-Mio signore...- 
-Vai, adesso. Sono stanco- 

La tua vita è cambiata in un secondo. Odi quello che sei diventato. Odi quell'ammasso di carne morta e inutile che sono diventate le tue gambe. Non puoi sentire dolore, ma ti rendi conto che quelle appendici penzolanti non ti sosterranno più. La tua vita era finita. 

Ora viveva nei suoi sogni, la realtà per Bran, non era più la stessa. 

Sei immobile sul letto, come sempre. Stai sognando, sempre lo stesso sogno che ti tormenta per tutte le notti. Tu, sano, che insegui un corvo con tre occhi. Tu che cacci e annusi il terreno alla ricerca di una pista. Sai che sono solo sogni, ma ti danno speranza. 

La sella che ha progettato per te il Folletto, funziona a meraviglia. Puoi cavalcare, finalmente, sentire il vento sulla pelle, i movimenti del cavallo sotto di te che puoi ancora governare. Senti un rumore. Ti sei allontanato da Theon e da Robb, non avresti dovuto farlo. Un gruppo di straccioni, forse briganti, si avvicina. Tenti di difenderti, ma sai che non ci riuscirai mai. Adesso più che mai, la consapevolezza della tua inutilità di abbatte su di te. Dovrai avere sempre qualcuno che combatta le tue battaglie, sempre qualcuno che cammini per te. Ti detesti, per questo e maledisci il giorno della tua caduta, come hai fatto altre mille volte. 

La bruta, Osha, è gentile. Parlare con lei ti aiuta. Lei è molto realista. Non si perde in sogni, fantasie e chiacchiere. Lei, con poche parole brusche, ti riporta alla realtà e ti mostra come poter vivere di nuovo. 

I sogni sono tornati. Solo che questa volta, compare tuo padre. Non lo vedi come l'avevi spesso sognato prima, nella sua armatura scintillante, la spada in pugno, pronto a difendere Grande Inverno. Lo vedi stanco e sporco, trascinato davanti una folla, in giudizio. Un ragazzo biondo, che riconosci come il principe di Sansa, sta parlando. Non capisci cosa dice, però cominci a provare un senso di disagio. Il disagio aumenta e si trasforma in paura, quando viene chiamato il boia. Ti svegli urlando, subito dopo aver visto il corpo di tuo padre marcire nella cripta, insieme a quello degli altri Stark venuti prima di lui. 

Quando racconti del sogno a Osha, lo liquida come la nostalgia di un bambino verso il padre. Scopri che anche Rikon ha fatto un sogno simile, ma anche in questo caso, la bruta non si allarma. Maestro Luwin arriva con un messaggio di parte di Sansa, ad Approdo del Re. Vostro padre è morto. In un secondo, il viso di Osha ti appare spaventato, ma è solo un lampo, poi la donna si precipita a consolare tuo fratello. 

Adesso senti sulle spalle una grande responsabilità, più forte di quando Robb ti aveva affidato il Nord. Tuo padre è morto; le tue sorelle sono in ostaggio, anche se, chissà per quale ragione, sei più preoccupato per Sansa che per Arya, sei sicuro che la più piccola tra le tue sorelle, sia relativamente al sicuro; tuo fratello e tua madre marciano verso il Sud, prima per liberare la tua famiglia, ora per vendicarla. Sei solo e devi essere forte. 

Ti sei spesso domandato quando un bambino diventi un uomo, se ci fosse un'età precisa. Quando impugna una spada per la prima volta? Quando si sposa? Quando diventa padre? Quando comanda un esercito? Ora sai la risposta. Un bambino diventa un uomo quando ha paura delle conseguenze delle proprie azioni. Quando capisce che quelle stesse conseguenze possono ricadere sugli altri. Ed essere orrende.
   
 
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