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Autore: JeremyGender    23/04/2017    1 recensioni
Jeremiah Pule è un mago italiano che si divide tra il lavoro di custode in una riserva magica di ippocampi e quello di insegnante di Cura della Creature Magiche nella scuola di magia siciliana.
Ma i guai non finiscono mai e nuovi misteri riaffioreranno dalle segrete di Kairawan portando Jeremiah e i suoi amici a vivere un turbine di avventure!
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Jeremiah'
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Il cielo splende alto in cielo.
Sento l’erba piegarsi a ogni mio passo mentre una brezza leggera mi accarezza il viso.
Mi fermo davanti una grande masso grezzo.
Vicino il masso, una piccola pianta stava iniziando a nascere.
Mi siedo davanti il masso passando la mano sull’erba. Poi delicatamente tocco l’esile fusto della piantina che riconosco come alloro.
‘Quindi è l’alloro la tua pianta, vero papà?’
Erano passati quasi 7 mesi dalla sua scomparsa, 7 mesi che nonostante fossero stati più frenetici che mai, mi erano pesati come macigni.
Mancava il fatto che girasse per la riserva alla ricerca di uova di Cigni del Libeccio, mancava quando rubava i biscotti alle mandorle appena sfornati da Zia Mirtilla e lasciava che lei incolpasse, e di conseguenza litigasse, con zia Melissa, o quando, tornato dal bosco del Villaggio Ippocampo, era tutto macchiato di rosso, dai vestiti alle mani e la faccia, perché aveva trovato un albero di gelsi e non aveva resistito a mangiarseli sul posto.
Il mio papà mi avrebbe sicuramente aiutato a risolvere il caso di Lilith senza ricorrere alla trappola che le aveva procurato dolori al braccio e alla spalla.
Stringo forte il ciondolo con la croce Ankh che mio padre comprò da giovane durante un viaggio in Egitto e che mi regalò al mio dodicesimo compleanno.
Nel Campo del Sonno Benedetto i maghi venivano seppelliti tra la natura. Dalla loro bacchetta, sepolta accanto ai corpi, nasceva un albero o una pianta che rappresentava il mago alla quale apparteneva e ne rendeva immortale il suo passaggio sulla terra.
Mentre sono davanti alla tomba di mio padre un rumore mi convince ad alzare lo sguardo.
Due figure, un ragazzo e una ragazza, vestite con ingombranti vestiti vittoriani bianchi, scendevano lungo la collina che precedeva il cimitero naturale. E’ il ragazzo il primo ad accorgersi della mia presenza. Poggia una mano sulla spalla della ragazza prima di indicare verso la mia direzione. Le due figure allora, impacciate, vengono verso di me fermandosi a pochi metri di distanza.
‘Buongiorno ragazzi!’
La ragazza si avvicina a me e mi guarda a lungo prima di rispondere.
‘Sei un poltergeist o un fantasma?’
‘No Imelda, non sono né un poltergeist né un fantasma! Sono il Professor Pule. Ti ricordi di me? Ci siamo incontrati ieri nei corridoi e mi hai ordinato un frappè all’ananas scambiandomi per Fanorla.’ dico sospirando.
Ah!’ dicono in coro i gemelli Estravago poco convinti.
‘Che ci fate qui? Vi viete persi?’
‘Oh no.’ dice lui ‘Siamo venuti a trovare nostro padre.’
‘Mi dispiace tantissimo ragazzi,’ dico mortificato ‘non lo sapevo. Anche io sono qui per mio padre. E’ così ingiusta la vita. Voi siete così giovani…’
‘Suo padre è Ottavio?’ mi chiede Imelda.
‘Come? Oh no. Mio padre si chiamava Crio, Crio Pule. Chi è Ottavio?’
‘Il secondo guardiano del cimitero. Il primo è Caramello Estravago, papà, e l’altro è Ottavio Sventuro, suo padre signora Fanorla.’
Ismaele guarda la sorella con uno sguardo arcigno. ‘Imelda ma può essere mai in figlio di Ottavio? Ottavio è bianco mentre il professor Codavolpe…’
‘Professor Pule! E sono bianco anche io.’ protesto.
‘Ma ha le lentiggini, è un po’ bianco e un po’ marrone.’ ribadisce lei.
‘Si ma Ottavio ha un figlio maschio...’
Approfittando del litigio dei gemelli mi allontano piano piano da loro. Lancio un ultimo sguardo alla piantina vicino la tomba di papà prima di volare via in direzione del mio appuntamento.
 
Quando arrivo davanti Gli infiniti gusti di Fanorla! vedo i miei amici già seduti all’esterno del locale. Davanti Zaafira una coppa di gelato stava già volgendo al termine.
‘Auror De Pasci, Direttrice Ayari, buon pomeriggio.’
‘Oh Professor Pule.’ dice Merlino alzandosi e stringendomi la mano ‘Si accomodi pure, prenda un gelato con noi.’
‘Certo che potevate aspettarmi.’ dico scoccando un bacio sulla guancia di Zaafira.
‘Amico siamo arrivati da un minuto, ma lo sai Zaafi come è fatta. Io però ti ho aspettato.’
‘Tu si che sei un amico Merlino.’
Lancio uno sguardo accusatorio a Zaafira che prima manda giù l’ultima cucchiaiata di gelato e poi mi fa una linguaccia.
‘A cosa devo questo incontro?’ chiedo a Merlino.
‘Un mago ha forse bisogno di un motivo per vedere i suoi due migliori amici?’
‘Oh che sei carino! Grazie!’ dico lusingato toccandogli il braccio.
‘Amico non esageriamo, limitiamo il contatto fisico.’
‘Io non ma la bevo. Non ci scrivi neanche per il compleanno. Che hai combinato? Dobbiamo nascondere qualche corpo?’ dice Zaafira cinica.
Merlino fa il vago ma percepisco che è molto teso.
 
Quando siamo già a metà della nostra coppa di gelato veniamo raggiunti da Eudora, Nikolas e Egitto che tiene al guinzaglio il pollo arrosto.
‘Egitto tutto bene?’ dico guardando il pollo che cercava di beccarmi, inutilmente, le scarpe.
‘Si, ho portato Ciciulino a fare una passeggiata.’ dice lui raggiante
‘Ciciulino, bel nome complimenti. Proprio adatto a un pollo allo spiedo!’ dico ironico.
‘Allora come vi sentite adesso che non siete più perseguitati da una bestia misteriosa?’ chiede Zaafira.
‘Lo stai chiedendo da amica o da direttrice de Il Pispiglio?’ chiedo sospettoso. ?perchè dobbiamo proteggere i segreti della scuola dallo sciacallaggio di voi giornalisti!’
‘Ora molto meglio ma l’unico ‘perseguitato’ è stato il povero Jeremiah’ dice Eudora poggiando la mano sopra la mia.
‘Il mio amico Jerry però è forte e non si fa succhiare il sangue da nessuno. Ma a proposito? Come mai la lamia che attaccava i ragazzini ha attaccato pure te che sei vecchio?’ chiede Egitto.
‘Bada a come parli Crowley.’ dico impugnando la mia bacchetta. ‘Sono solo un anno più grande di te e, a parte Eudora, sono l’unico in questo tavolo a non aver ancora compiuto 25 anni. Credo che il mantello del ragazzo che stavo usando per avvolgermi abbia confuso la lamia. Io mi sono sentito molto onorato di esser stato scambiato per un ragazzino comunque.’
 
Era calata la sera ed era arrivata l’ora di tornare a Kairawan.
‘Aspetta amico, vieni un attimo qui.’
Mentre gli altri erano intenti a parlare di Quidditch, Merlino prese da parte me e Zaafira.
‘Siete i miei migliori amici, giusto?’
‘Merlino che succede?’ chiedo preoccupato.
‘Rispondetemi, è importante!’
‘Certo che siamo i tuoi migliori amici.’ dico serio.
‘Lo sapevo che ci chiedeva di sotterrare un corpo, proprio oggi che mi ero rifatta le unghie!’ mi bisbiglia Zaafira all’orecchio.
‘E mi sosterrete in ogni mia decisione? Anche se può sembrare folle?’
‘Per Circe! Vuole diventare una donna!’
‘Certo Merlino, qualsiasi cosa.’ dico ignorando Zaafira.
‘Allora ditemi che ce la posso fare!’
‘Merlino puoi fare tutto quello che vuoi!’ risponde Zaafira finalmente seria.
‘Allora ok, mi butto.’
Merlino si alza in piedi attirando l’attenzione del tavolo. Estrae la bacchetta e con un incantesimo fa comparire una pioggia di piccole scintille che creano un’atmosfera magica.
Prende la mano di Eudora e lentamente si inginocchia davanti a lei.
Estrae dalla tasca dei pantaloni una piccola scatolina, la apre e prende un anello con un grosso brillante incastonato.
‘Eudora, vuoi diventare la mia compagna per la vita?’
 
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