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Autore: NotEvenChip    23/04/2017    0 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un’altra giornata di primavera risvegliava lentamente gli abitanti di Storybrooke.

Mr. Gold era in piedi già da un paio d’ore, non gli servivano molte ore di sonno per essere vigile ed attivo sul lavoro. Si era trascinato in bagno, fatto una doccia veloce, rasato, pettinato ed ora si trovava davanti all’armadio per scegliere l’armatura per quella giornata.

Era così assorto nella scelta che non si accorse che il figlio lo stava osservando dalla porta della camera.

“Papà devi aiutarmi con la cravatta anche oggi” Disse ad un tratto.

Gold sussultò e si voltò verso il figlio e gli sorrise. “Buongiorno figliolo, vieni qui, avvicinati” gli rispose dolcemente.

Neal si avvicinò al padre ed osservò come, con mani abili, slegava il suo nodo disastroso e con grazia ed eleganza ne rifaceva un altro, questa volta corretto.

“Grazie papà!”

Gold, ancora in ginocchio all’altezza del figlio non seppe resistere e lo avvolse in un tenero abbraccio.

Neal ricambiò affettuosamente l’abbraccio fino a quando si sentì soffocare e cercò di allontanare il padre, invano.

“Un altro secondo Neal, concedi questo al tuo vecchio!”

Neal rise e si strinse al padre nuovamente, fino a che, come promesso, si staccò dopo qualche secondo.

“Tutto bene pà?”

“Certo figliolo, tutto bene. Ieri mi hai rimproverato di essere felice solo durante i giorni di raccolta, cercavo di dimostrarti che non è affatto vero!” Rispose Gold facendogli l’occhiolino, Neal si mise a ridere e scosse la testa.

“Secondo me dovresti mettere la camicia viola, è la mia preferita!” e detto questo uscì dalla stanza per finire di prepararsi.

Gold sorrise e prese dal suo armadio pieno di camicie su misura, quella di colore viola, poi aprì uno dei cassetti contenenti le cravatte e prese la corrispettiva viola pastello da abbinare. 

Afferrò giacca, panciotto e pantaloni ed iniziò a vestirsi, quando ebbe finito, aprì il cassetto con i fazzoletti da taschino, ne prese uno viola e sorrise compiaciuto.

Si unì al figlio per la colazione e poco dopo erano pronti per salire in macchina ed avviarsi verso la scuola.

Incontrarono Emma e la signora Nolan all’entrata e mentre i genitori si salutavano, Emma e Neal si scambiarono un timido saluto e si avviarono nel cortile della scuola, prima del suono della campana.

“Un giorno di questi… Emma potrebbe invitare Neal a casa per giocare, sempre se a lei sta bene, dopo i compiti chiaramente!” Disse in fretta Mary Margaret a Gold.

Gold, colto all’improvviso, non seppe cosa rispondere, poi vide il nervosismo negli occhi di Mary Margaret e cercò di addolcire lo sguardo.

“Certo… se per voi non è un disturbo…”

“Oh certo che no! Neal è così adorabile!”

Gold sorrise dolcemente, era orgoglioso che Neal risultasse un ragazzino così adorabile. 

“Beh, allora, in questo caso… Grazie signora Nolan, sarò lieto di accompagnarlo a giocare con Emma… Un giorno di questi”.

Mary Margaret sorrise e gli augurò una buona giornata, così si avviò verso la sua Cadillac e si diresse verso il negozio.

Era leggermente in ritardo per l’apertura, cosa che odiava profondamente, ma sospettò che nessuno si sarebbe accorto di qualche minuti di ritardo, anzi, in molti ne avrebbero gioito.

Ma quella mattina, stranamente c’era già qualcuno davanti al suo negozio in attesa. Parcheggiò la macchina e si avvicinò a passo deciso. La donna si voltò verso la sua direzione e si accorse che non era altri che la signorina French, cosa poteva volere? Scusarsi per il giorno prima? Dirgli che lo aveva notato come la guardava al bar ieri sera?

“Ehi! Buongiorno Mr. Gold!” disse entusiasta.

“B-buongiorno signorina French… Aspettava me?”

“Ecco… Si!”

Gold annuì e la superò per aprire la porta del negozio e con molta galanteria, le tenne la porta aperta e la fece entrare.

“Mi scusi per il ritardo, ho accompagnato Neal a scuola e mi sono fermato a fare due chiacchiere, non pensavo che qualcuno si sarebbe presentato all’orario di apertura” Disse regalandole un tentativo alquanto patetico di un sorriso.

“Non fa niente, sono in anticipo a dire la verità, è che ho bisogno di lei… Per la biblioteca…”

Gold non capiva, non toccava a Regina occuparsene?

“Si, ecco, il sindaco mi diceva che è lei ad essere in possesso delle chiavi..”

Oh, ora capiva! Sì, le aveva sicuramente lui, da qualche parte.

“Ehm, sì… Devo averle messe da qualche parte, con permesso” E con un cenno della testa, sparì sul retro del negozio. Diamine, se possibile era ancora più bella della sera prima, coi suoi occhi così luminosi, i capelli ramati che le scendevano dalle spalle, le guance che arrossivano così facilmente e la maniera con cui, nervosamente, si torturava le dita delle mani. Accidenti Gold! Riprenditi!

Aprì il cassetto dove teneva tutte le chiavi delle proprietà pubbliche di Storybrooke e dopo qualche secondo di ricerca, eccole! Le chiavi della biblioteca. Tornò nella parte anteriore del negozio e trovò Belle che gironzolava guardandosi intorno e non poté fare a meno di studiarne lo sguardo curioso, la grazia con cui sfiorava appena gli oggetti più interessanti, il sorriso che le si allargava sul volto quando vedeva qualcosa che le piaceva.

Si schiarì la voce quando le era a pochi passi e la fece sussultare, Belle si voltò e gli sorrise, diamine, ma questa donna sorrideva sempre?

“Ecco le chiavi signorina French, spero sia tutto in ordine lì dentro…” E fece cenno in direzione della biblioteca, che si trovava esattamente dall’altra parte della strada, mentre le porgeva le chiavi.

Belle sorrise ed allungò la mano per prendere le chiavi, non nascose che, al momento del leggero contatto, brividi le scesero lungo la schiena ed arrossì al calore delle sue mani, Gold tuttavia si ritrasse velocemente dal contatto, come se fosse stato bruciato.

“Uhm, questo… Questo resta da vedere, penso che ci sarà molto lavoro da fare, grazie signor Gold” e gli sorrise nuovamente, gesto che non smetteva mai di spiazzare Gold.

“Ah, mi chiedevo… Regina ieri mi accennava ad un appartamento per il bibliotecario e che per quello avrei dovuto parlarne direttamente con lei”

Gold corrugò la fronte per un secondo poi, riprese la capacità di parola.

“Si, si è esatto, è interessata all’appartamento signorina French?”

“Ecco, si… Ormai ho un’età in cui posso essere totalmente indipendente e mi piacerebbe essere a pochi passi dal lavoro…”

Gold annuì.

“Beh ecco per questo ci vorranno un paio di giorni, il tempo per preparare il contratto d’affitto e di farmi controllare personalmente in che condizioni sia l’appartamento, non posso mandare a vivere uno dei miei affittuari in un appartamento inagibile, ne andrebbe della mia immacolata reputazione!”

Aggiunse sorridendo sarcastico, non aspettandosi di scatenare una vera e propria risata dalla bellissima signorina French. Nessuno rideva alle sua battute, nessuno che non fosse Neal o David Nolan, o quel pazzo di Jefferson. La cosa lo lasciò interdetto e si soffermò a pensare se la cosa lo infastidisse o meno, ma poi notò in Belle i tratti del viso addolcirsi mentre rideva, gli occhi quasi chiusi ad una fessura e le mani avvicinarsi alla bocca, con la paura di essere stata indiscreta. No, la cosa non lo infastidiva per niente, anzi, avrebbe voluto essere in grado di farla sorridere ancora.

“Molto bene signor Gold, la ringrazio, posso gestirli un altro paio di giorni da mio padre! Per qualsiasi cosa riguardante il contratto, non esiti a cercarmi, sa dove trovarmi! Penso passerò quasi tutte le mie giornate in biblioteca d’ora in poi!Buona giornata e grazie ancora!”

Gold aveva perso l’uso della parola, le fece un cenno di saluto e la guardò mentre usciva dal negozio ad una velocità impressionante ed attraversava la strada fiera, con le chiavi della sua biblioteca in mano.

Dannazione Gold. Togliti immediatamente questi pensieri dalla testa!

E’ bella, dolce, spensierata, troppo giovane per te. Potresti benissimo essere suo padre!

Detto questo, scosse nervosamente la testa e si mise al lavoro, voleva preparare il contratto alla signorina French al più presto, in maniera da chiudere qualsiasi tipo di rapporto con lei il più in fretta possibile. Nella sua testa, era la cosa più semplice da fare, per entrambi.

 

 

 

 

 

“Ed Ecco la nostra Belle all’opera! Allora? Come va in questo luogo tetro e polveroso?”

“Ruby! Che piacevole sorpresa!” Sorrise Belle compiaciuta. “Accomodati pure, il posto è ancora un po’ un disastro, ma sono sola, ci vorrà abbastanza tempo prima che tutto sia in ordine!”

“Uhm, vedo! Ho portato il pranzo!”

“Oh grazie Ruby! Stavo morendo di fame!” Belle afferrò il sacchetto di hamburger dalla mano dell’amica, in maniera poco aggraziata, cosa che fece sorridere Ruby.

Si sistemarono su uno dei tavoli della biblioteca e si sedettero per iniziare il pranzo.

“Accidenti, Granny fa i miglior hamburger del mondo! Dovrei proprio dirglielo”

Disse Belle tra un boccone e l’altro.

Ruby sorrise ed annuì all’amica.

“Raccontami com’è andata con Gold stamattina, ragazzaccia!”

“Oh, innanzitutto grazie per i postumi della sbornia” Belle fissò maliziosamente Ruby, prima di continuare il discorso. “Comunque bene, sono riuscita a parlare anche se era dannatamente sexy con quella camicia viola…” 

Ruby notò gli occhi dell’amica rivolti verso al cielo e non poté fare a meno di sorridere agli strani gusti dell’amica.

“Beh, mi sono fatta dare le chiavi e gli ho chiesto per l’appartamento qui sopra, ha detto che entro un paio di giorni mi avrebbe fatto avere il contratto, ma che prima avrebbe inviato degli operai a controllare le  condizioni dell’appartamento”.

“Uhm, molto… premuroso?” la schernì la mora.

“Ha-ha. Ricordiamoci che è tutto nella mi testa e che uno come il signor Gold non perderebbe cinque minuti del suo tempo con una come me…”

“A proposito di chi perderebbe cinque minuti del suo tempo con te, è passato Keith alla tavola calda stamattina e mi chiedeva di te.”

“Oh Rubes, non lo so! Dopo come sono andate le cose con Gary, mi piacerebbe avere del tempo da sola con me stessa…”

Ruby le afferrò le mani. “Quello che non ho fatto in tempo a piegarti è che ho messo gli occhi sul suo amico, Peter, da un po’ ormai. Non ero mai riuscita a parlarci prima di ieri sera. Si potrebbe organizzare una cosa a quattro e se riesco ad entrare nelle grazie di Peter, non ti chiederò mai più di uscire con Keith, te lo giuro!”

Belle sembrava stesse pesando le parole dell’amica e ad un certo punto sospirò sconfitta. Non le piaceva per niente quel Keith, ma se era un pretesto per far funzionare la cotta di Ruby, avrebbe potuto sacrificarsi.

“Va bene Rubes. Ma lo faccio solo per te!”

Ruby squittì eccitata. “Li chiamo e chiedo per una sera di questa settimana! Grazie Bellz! Sei un amore!”

 

Finirono il resto della pausa pranzo tra discorsi seri sull’andamento dei lavori e su discorsi meno seri, come sui piano di Ruby per conquistare Peter, poco dopo la pausa pranzo terminò per entrambe e tornarono ai propri lavori. Belle con un enorme sorriso sulle labbra. Ci sarebbe voluto più tempo del previsto, ma la sua biblioteca stava finalmente prendendo forma.








** E così... I nostri due sfigati preferiti sono nei guai ed ancora non se ne rendono conto...!
Come al solito, critiche, recensioni ecc ecc sono ben accette... Grazie a tutti quelli che decideranno di farmi sapere qualcosa e grazie a tutti quelli che inseriscono le mie raccolte nelle preferite, seguite ecc. <3 A presto e buon ouat day! 

   
 
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