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Autore: Esthel_    08/06/2009    0 recensioni
''...Correvo, prima che il sole sorgesse, prima che tornasse di nuovo a illuminare quel mondo bagnato di sangue e di peccato, prima che i suoi occhi scomparissero per sempre, prima che le mie forze mi abbandonassero, prima che il destino mi punisse, prima che il rintocco del tempo che passava mi mozzasse il respiro...''
Genere: Romantico, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione

Non avevo mai immaginato la fine del mondo. Né, tanto meno, di assistere all’evento; Una lotta tra il bene e il male, angeli e demoni. La fine del mondo sarebbe stata banale, così come spietata. Sarei potuta morire, lo sapevo, ma non m’importava. Correvo, prima che il sole sorgesse, prima che tornasse di nuovo a illuminare quel mondo bagnato di sangue e di peccato, prima che i suoi occhi scomparissero per sempre, prima che le mie forze mi abbandonassero, prima che il destino mi punisse, prima che il rintocco del tempo che passava mi mozzasse il respiro. Dovevo salvare una parte del male.

Capitolo 1

Al crepuscolo il campo di grano era un'enorme macchia d’oro che circondava la nostra casa. Potevo vedere il sorriso allegro di mio fratello Matthew, i raggi dorati del sole che illuminavano i suoi capelli neri e la pelle abbronzata, mentre rincorreva nostro padre. Una domenica pomeriggio di inizio estate, rincorrevamo per gioco nostro padre Peter, facendoci largo tra le numerose e lunghe spighe di grano, e il calore del sole pomeridiano ci faceva sentire caldo.

<< Avanti Matthew, dobbiamo raggiungerlo! >> Urlai accelerando il passo e superandolo. Avrei potuto raggiungere mio padre in un niente, le mie gambe erano abituate a correre fin da bambina. Amavo correre in luoghi immensi e larghi, sentire il vento sulla pelle e scompigliarmi i capelli, avvertendo una sensazione di libertà. Ma non volevo lasciare solo mio fratello e togliergli tutto il divertimento, così stavo al suo passo.<< Forza, su correte! >> esclamò mio padre, scoppiando in una fragorosa risata che risuonò per tutto il campo, evidenziando una ragnatela di rughe ai lati dei suoi occhi verdi. Con un balzo Matthew riuscì a raggiungerlo gettandosi addosso a lui, e caddero insieme rotolando come due pali sul prato di grano, ridendo felici. Non potevo far a meno di ridere anch’io: dopo la morte di nostra madre erano cambiate tante cose, e dopo un lungo periodo di tristezza e dolore i loro sorrisi mi facevano stare bene. Mio padre e Matthew si erano intanto sdraiati a pancia in su a fissare il cielo. Velocemente mi sdraiai vicino a mio padre che mi sorrise dolcemente e mi strinse a sè.

<< Papà, papà! Guarda quella nuvola! >> Matthew si alzò di scatto, la voce squillante, indicando una nuvola in alto nel cielo.

<< Sembrano delle ali di un angelo. Magari sono le ali della mamma che ci osserva da lassù >> Sorrise, uno dei suoi soliti sorrisi gentili e affettuosi.

<< La mamma è diventata un angelo? >> Sussurrò Matthew.

<< Certo. Il più bel angelo che possa esistere >>

Lanciai uno sguardo alla casa che ci stava davanti a circa 30 metri di distanza. Quella era la nostra casa, la casa in cui ero nata e dove vivevo con le persone più importanti della mia vita. Avevo 17 anni e conducevo una vita tranquilla nella periferia di San Diego, in California. Da quando mia madre era morta a causa del cancro, avevo dovuto badare io alla casa, cercando di fare da madre a mio fratello di soli 7 anni e dando forza a mio padre. D ovetti rinunciare a tante cose : alle uscite con le mie amiche, alle feste, a frequentare qualche sport, rilassarmi anche solo per cinque minuti . Non facevo altro che studiare, aiutare in casa e nel lavoro di mio padre, che era un umile contadino. Mio padre diceva che ero la sua copia esatta fisicamente : capelli lunghi di una castano chiaro e dorato, occhi grandi di un verde intenso, zigomi alti e fisico forte. Mentre avevo lo stesso carattere volenteroso, coraggioso e gentile di mia madre. Ne andavo fiera. << E' ora di rientrare, Meredith >> Mio padre si alzò senza che me ne accorgessi. Mi tese una mano, l’afferrai e mi alzai. Raggiungemmo la nostra casa mentre il sole ormai spariva oltre i folti alberi alle nostre spalle e qualche stella incominciava a spuntare.

Quando entrammo in casa, percorsi il largo salotto raggiungendo le scale che si trovavano verso sinistra per raggiungere camera mia al piano di sopra. Aprii la porta. La mia camera era illuminata appena dalla fioca luce del tramonto rimasta. La finestra si trovava al centro con il letto appoggiato di fianco a sinistra; al muro di destra vi era una armadio color nocciola, e una scrivania con sopra un pc portatile si trovava dall’altra parte del muro, con sopra tre scaffali colmi di libri fissi al muro. Mi cambiai, tolsi il vestito rosa chiaro che indossavo e presi una canotta bianca e dei pantaloncini di jeans dall’armadio, deponendo il vestito. Scesi di corsa le scale raggiungendo il salotto e mi sedetti con un balzo sul lungo divano bianco di fronte alla tv. Matthew era seduto per terra a giocare con i suoi dinosauri di plastica e mio padre si trovava in cucina che si apriva sul lato destro del salotto. Preparava la cena. Presi il telecomando e incominciai a cambiare canale, ma non c’era nulla di interessante così lasciai sul notiziario della sera. Il giornalista annunciava il solito fatto che da un paio di giorni si verificava da varie parti del mondo.

<< …A nord est del paese una coppia di anziani è stata trovata morta. I corpi carbonizzati riportavano entrambi dei morsi sulla pelle. Secondo le testimonianze di alcuni abitanti della zona, sono state avvistate delle strane sagome nere che presentavano un paio di corna sulla fronte. I corpi delle vittime sono state poste ad analisi e autopsie, ma gli esperti non sembrano avere risultati ne conclusioni. Questo strano mistero s'infittisce e dilaga. In molte parti del mondo vengono ritrovati corpi carbonizzati e le testimonianze concordano sull'aver visto strane creature aggirarsi dopo il massacro. Ed ora passiamo a…>>

Spensi la tv. Mi ritrovai a fissare lo schermo buio della tv spenta e a immaginare quella povera coppia di anziani massacrati. Cosa stava succedendo in questo misero mondo ormai marcio? Mi riscossi e raggiunsi la tavola insieme a mio fratello quando nostro padre ci chiamò. Mi sedetti di fronte a mio fratello che già si abbuffava, come di solito, e mio padre sghignazzava divertito osservandolo. Si voltò, mi sorrise e io ricambiai.

<< Sapete una cosa, ragazzi?>>

<< Cosa, papà ? >> Domandai.

<< Sento che questa sarà una grande estate. Da fine del mondo! >> Esclamò.

<< Già. Da fine del mondo >> Mormorai.

  
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