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Autore: GabrielTrish    23/04/2017    0 recensioni
Ian Kirkland, chi è mai riuscito a cedere al suo fascino? Quelle bellissime ciocche rosse che gli ombreggiano lo sguardo hanno fatto capitolare più di un cuore.
Ma è lo stesso scozzese a non sopportare che la sua chioma cresca troppo o che sia, al contrario, troppo corta. Deve sempre essere della lunghezza giusta. Ma perchè?
"Ian ama i propri capelli.
Li ama come amava quelli del padre, e sono diventati proprio come desiderava, uguali alle ciocche ribelli che adorava da bambino. (...) Rigorosamente sciolti, decorati da qualche treccia e sempre pronti a schermargli lo sguardo come le feritoie di un elmo in ferro. Certo, Ian non è stupido, sa bene che non danno la minima protezione. Ma combattere i nemici vedendoli cadere tra lingue di fuoco lo fa sentire sicuro, forte, invincibile."
/Presenti OC!Celt e OC!Glasgow, appartenente ad una mia carissima amica./
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Kirkland's family, Nuovo personaggio, Scozia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Athaìr! Athaìr!! Bentornato!-

E' un bambino dai folti capelli fulvi che corre a piedi nudi, inciampando ogni tanto nei suoi stessi piedi e in qualche sporgenza del terreno. E' di fretta, molto di fretta.
La veste si impiglia in qualche pianta, ma nulla sembra fermare la corsa forsennata di quel piccolo celta alto poco più di un metro. E continua ad urlare felice, un grido di un piccolo uccello fiero, mentre il suo obiettivo, la figura imponente a pochi metri di distanza, diventa sempre più grande.
Più grande, più grande, fino a quando i piedi del bambino sporchi di terra, erba, fango e una vitalità gioiosa non decidono di fermare la loro avanzata, passando alle braccia il compito di raggiungere e circondare l'addome del padre. Ma questo non lascia in tempo a quei rami ancora sottili di arrivare primi.
L'uomo sorride e le Highlands sembrano ritrovare un vigore da giorni perduto, striato di tenerezza e odore di pino. Il bambino se ne accorge, sa che suo padre sta bene, sa che ce l'ha fatta e ha respinto ancora una volta tutto da solo intere armate di uomini, con corazze e armi paurose, facce cattive e dalla lingua incomprensibile.

-Alba!-

I piedi sporchi di felicità lasciano il suolo, si sollevano e la voce dell'uomo riempie quell'aria tiepida, viva, ubriaca di vittoria e bisognosa di innocenza. Sono mani capaci di impugnare armi, di lottare, di spellarsi e di soffrire, di picchiare e di sanguinare. Sono ruvide, i tagli e le ferite su di esse creano mille incroci e disegni, e ad Alba quelle mani non sono mai sembrate cattive.
Sono grandi, sono forti.
Sono mani capaci di difendere, di accarezzare una guancia e di sfiorare la terra, capaci di bearsi ancora del velluto che il viso del bambino gli restituisce, capaci di amare una donna con l'affetto di un marito e sorreggere un figlio con la severità accudente di un padre.
Alba affonda le sue mani -oh, dio, sono così piccole- tra i capelli del padre, perdendosi in quei fili ramati che riflettono le fiamme delle battaglie e il calore del focolare. Anche lui un giorno ce li avrà come suo padre, anche lui potrà far vedere a tutti la propria forza e anche lui farà riflettere le guerre tra le proprie ciocche di fuoco, sarà forte come lui, proprio come lui, e i suoi capelli saranno bellissimi e lunghi e anche lui avrà una persona come la mamma vicino, bella come lei, bionda come lei.
Non lascerà che nessuno si avvicini, perchè tutti scapperanno non appena vedranno l'Alba fiammeggiare all'orizzonte.
Risoluto, intreccia le dita ancora sottili tra i capelli del padre, tirandoli con uno strattone e ridendo subito allo sguardo divertito e severo del celta.

-Anche io un giorno li avrò, athaìr. Ci penso io a proteggere insieme a te mamma e gli altri, non devi preoccuparti. Ruaargh!-

Un ruggito orgoglioso di una fiera incosciente e giovane e straripante di speranze.
Muove la testa e si scompiglia i capelli, già pieni di foglie, terra e polvere, rendendoli più simili ad un nido aggrovigliato e fiammeggiante che alla criniera di un leone.
Non li taglierà mai, mai mai. Papà ce li ha lunghi ed è fortissimo, quindi anche lui per essere fortissimo deve averli lunghi. Lunghissimi, così potrà proteggere tutti.
 
  
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