Sono passati
3 mesi dall’incidente e per fortuna Shinichi è
riuscito a ristabilirsi del
tutto. Mi vengono i brividi ripensando a quanto sono stata vicina a
perderlo,
anche se in fondo tutta questa faccenda ha avuto un risvolto positivo:
dopo
anni sento che la mia vita è davvero completa
perché finalmente ho accanto
l’uomo di cui sono da sempre innamorata e nonostante tutto
quello che abbiamo
passato per arrivare fino a qui, quello che conta è che
adesso siamo insieme.
Passeggio in
centro aspettando la mamma, che finalmente è riuscita a
ritagliarsi un po’ di
tempo per uscire con me, tra i suoi mille impegni da avvocato. Mentre
guardo le
vetrine dei negozi i miei pensieri vagano e con la mente torno ad una
sera di
due mesi prima.
“Che
tramonto stupendo.
Mi ricorda tanto quel giorno in cui litigammo, credo fossimo alle
medie. Non
volevo rivolgerti la parola per quanto ero in collera, ma
bastò quel panorama
stupendo accompagnato al suono della voce di Reiko per farmi
dimenticare tutto”
“Già
mi ricordo. Uno
dei ricordi più belli che ho insieme a te” mi
disse sorridendomi
Io
ricambiai il sorriso,
sciogliendomi sotto quello sguardo così dolce.
Improvvisamente una coltre di
nubi cominciò ad avanzare e le prime gocce di pioggia a
farsi sentire.
“Forse
è meglio trovare
un posto in cui ripararsi prima di farci una doccia” proposi
“Credo
anche io. Vieni,
andiamo a casa mia, sono solo dieci minuti a piedi”
Nel
tragitto fummo
investiti da un vero e proprio acquazzone così che arrivammo
a casa di Shinichi
praticamente fradici. Nel vederci zuppi dalla testa ai piedi non
potemmo fare a
meno di scoppiare in una lunga e grande risata.
“Ti
prego Ran non farmi
ridere, la ferita mi fa ancora male”
“Guarda
che sei tu che
stai ridendo!”
“Solo
perché lo fai tu”
“Ah
quindi sarebbe
colpa mia eh?!”
Il
suo sguardo poi, si
fece improvvisamente serio e nel vederlo guardarmi così
intensamente non potei
che fare altrettanto. Si avvicinò e con una mano mi prese
per un fianco,
attirandomi a lui. Lentamente le nostre labbra si unirono in un dolce
bacio.
“Forse
dovremmo
toglierci questi vestiti prima di prenderci un raffreddore”
mi disse, vagamente
rosso in viso, mentre intanto la mia camicetta, ormai ridotta ad uno
straccio
bagnato, mi cadeva lungo le spalle sotto le sue mani inesperte.
Il
mio cuore cominciò a
battere furiosamente sotto il suo tocco desideroso ma altrettanto
gentile.
Eravamo entrambi visibilmente imbarazzati, ma questo non fu sufficiente
a
contrastare la forza che ci univa come due calamite, impazienti di
stare
insieme, completamente.
Lentamente
ci dirigemmo
nella sua stanza, lasciando dietro di noi una scia di indumenti, che
inermi cadevano
sotto le nostre mani. Piano ci adagiammo sul letto, vestiti ormai solo
dell’intimo, che ben presto subì lo stesso
destino, lasciandoci nudi,
avvinghiati l’uno sull’altro. Avrei dovuto provare
disagio nel mostrarmi senza
difese davanti a lui, sperimentando un rapporto così nuovo
per entrambi. E
invece fu naturale come respirare, e così giusto, come se
fossimo nati
senz’altro scopo che quello di stare insieme.
Infine,
l’uno di fianco
all’altro, ci guardammo ancora una volta. Persa
nell’azzurro dei suoi occhi
potei soltanto avvertire una frase…
“Ran?
Che
fai? Come mai sei paonazza?”
“Mamma!
Non
ti avevo sentita arrivare. Ehm no niente, oggi fa più caldo
del solito” provo a
ribattere
“Non
mi
sembra, a dire la verità”
“Dai,
cosa
aspettiamo? Andiamo” cerco di chiudere il discorso
“Sisi
va
bene. Se non hai niente in contrario vorrei farti vedere il posto in
cui
comprai il mio”
Dopo alcune
fermate della metro arriviamo nel quartiere di Ginza e ben presto ci
ritroviamo
davanti ad una boutique a dir poco meravigliosa.
“Mamma
non
mi sembra il caso di spendere cifre esagerate”
“Non
dirlo
neanche, paga tutto la mamma” mi dice facendomi
l’occhiolino
Entriamo, e
all’istante vengo sommersa da commesse ansiose di soddisfare
una cliente,
soprattutto dal momento che il negozio è ancora deserto.
E’ per questo motivo
che odio andare a fare shopping!
Ecco, ci
siamo. E’ il momento. Il cuore rimbalza freneticamente, il
cervello è andato in
tilt. Non posso farmi venire un attacco di panico in un momento come
questo! Calmati Ran, calmati.
“Ran,
che
hai? Calma su è ora, dobbiamo andare” mi dice mio
padre cercando di restare il
più indifferente possibile, ma nei suoi occhi riconosco un
velo di commozione.
Mi offre il
braccio che afferro con mano tremante e ci avviamo. Non appena giro
l’angolo e
varco la soglia della grande sala adornata, tutto diventa
improvvisamente
reale. Vedo tutti quanti i miei amici in piedi, con gli occhi puntati
verso di
me: riconosco Eisuke, insieme alla sorella Reina, Amuro, Masumi, gli
agenti
dell’FBI e in particolare la professoressa Jodie che mi
sorride con sguardo materno;
gli agenti Sato, Takagi, Shiratori, Chiba e l’ispettore
Megure; i miei piccoli
amici Ayumi Genta e Mitsuhiko accompagnati dal dottor Agasa e da Ai;
Makoto
insieme a Sonoko, che mi sorride accarezzandosi con la mano un accenno
di
pancino; Yusako e Yukiko che vedo commuoversi insieme a mia madre. E
infine
lui, la creatura più bella che abbia mai visto, che mi
osserva di rimando con
occhi incantati, riflesso dei miei. Mi offre la mano senza staccare lo
sguardo,
e all’istante tutte le mie paure svaniscono. Non resta altro
da dire, se non “Sì”.
“Vi
dichiaro
marito e moglie”.
Dietro di noi si alza un grande applauso, accompagnato da fischi e grida di approvazione, ma rimane solo un eco lontano, quando Shinichi si avvicina donandomi un lungo e dolce bacio, coronando definitivamente la nostra unione.
Eccomi
finalmente! Quest’ultimo capitolo è uscito
piuttosto in ritardo ma purtroppo ho
avuto molti impegni -.- Alla fine Ran e Shinichi
hanno coronato il loro sogno d’amore, e come
poteva essere altrimenti :D Non ho parlato fin da subito di matrimonio
ma penso
che ci siate arrivati da soli, soprattutto dopo l’uscita con
Eri XP Insomma
anche questa storia è giunta al termine. Spero vi sia
piaciuta, fatemi sapere
cosa ne pensate. Un grande bacio, alla prossima :*