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Autore: I_love_villains    24/04/2017    4 recensioni
[Interattiva. Iscrizioni aperte fino alla fine della fic]
I nostri cari vampiri si troveranno alle prese con le persone più odiose al mondo.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“La persona più odiosa che abbia mai incontrato è una donna” affermò Laito dopo essersi disteso su un divano.
“Ehi, perché cominci tu?” fece Ayato, che voleva essere il primo.
“Perché ho iniziato a parlare. Allora, forse avete sentito parlare degli Angel Fallen ...”
“Certo, li ho anche visti un paio di volte. Fra idol ci si conosce” rispose Kou.
“Esatto. Ebbene, una sera si sono esibiti nel mio locale preferito e ...”

Laito sorseggiava un martini, in piedi. Batteva un piede a ritmo di musica, ma la ascoltava a malapena. I suoi occhi si spostavano da una donna all’altra. Chi sarebbe divenuta sua preda quella notte?
La musica cessò. Gli Angel Fallen furono salutati con un caloroso applauso. Caso volle che la loro cantante professionista, Lydia Kingsley, andasse a ordinare un drink proprio di fianco a Laito.
Il vampiro ghignò malizioso, osservandola con la coda dell’occhio. Lydia aveva lunghi capelli color cioccolato, stupendi occhi viola e una carnagione rosea che prometteva un buon sangue. Dimostrava diciotto anni.
Aveva scelto la sua preda. Come avrebbe scoperto più tardi, la ragazza aveva pensato esattamente la stessa cosa appena lo aveva visto, con la differenza che lei sapeva benissimo con chi aveva a che fare.
“Salve, bitch- chan. Ti posso offrire il prossimo giro?” le domandò Laito nel suo tono più suadente.
Lydia si coprì la bocca con una mano per nascondere una risatina infantile. Annuì. Il rosso ordinò del bourbon per entrambi.
“Su, non essere timida. Come ti chiami?”
“Lydia, Lydia Kingsley. Puoi chiamarmi Lydi” rispose lei sfarfallando le ciglia con fare civettuolo.
“Bene, bene, Lydi. Io sono Laito Sakamaki. È un piacere conoscerti.”
Con sua sorpresa, la giovane gli prese il cappello e se lo mise in testa. Sorrise innocentemente, per poi passargli le mani fra i capelli.
“Hai dei capelli così belli, perché li nascondi sotto quel cappello? Manco soffrissi di forfora o calvizie.”
Laito non seppe che replicare. Lei emise di nuovo la risatina infantile di prima. Il barista consegnò i due bourbon.
“Lydi ... hai dei programmi per stanotte?” le chiese il vampiro tornando al suo copione.
La ragazza vuotò il bicchiere d’un sorso. Sorrideva innocentemente.
“Perché a me piacerebbe ...”
“Da me o da te?” tagliò corto lei.
Il rosso non riusciva a capire quei cambiamenti, da innocentina a perfetta bitch- chan.
“Da me.”
“Perfetto. Cerchiamo mio fratello e andiamo.”
“Come tuo frate-?”
Lydia si scolò anche il secondo bourbon e trascinò Laito verso i camerini.
“Laito Sakamaki, mio fratello Ku ... Nathalien. Nat, Laito.”
Nathalien aveva un paio di anni in più della sorella e gli stessi occhi viola, ma i capelli erano neri, la pelle più pallida ed era più alto. Era il chitarrista degli Angel Fallen.

Laito fu interrotto da un pugno di Subaru, che crepò la parete più del solito.
“Tu! È per colpa tua se quel coso ... Perché cazzo inviti gente simile a casa nostra?!”
Gli occhi dei presenti si spostavano da un vampiro all’altro.
“Subaru, cercavo di passare una notte focosa. Ma credimi, mi sono pentito. Inoltre mi ero dimenticato del fratello fino ad oggi.”
“Bravo, tu hai dimenticato ...”
Un altro muro fu crepato.
“Non capisco” si lamentò Yui.
“Continua a raccontare” fece Shin rivolto a Laito. Mangiava dei popcorn recuperati chissà dove.
“Sì ... Mi avevano proposto una cosa a tre, ma se la terza non è una ragazza io non accetto. Così ho rifiutato e lei ha messo il broncio e visto che senza il fratello non andava da nessuna parte le ho detto che a casa avevo cinque fratelli con cui il suo poteva ...”
“Ma io ti scanno!”
Laito scomparve un secondo prima che Subaru mettesse in pratica la minaccia. Il divano finì in pezzi. Reiji li contemplò sconsolato. Qualcosa gli diceva che l’indomani il salotto avrebbe avuto bisogno di una bella ristrutturazione.
“Ci hai offerti ad un tizio solo per farti la sorella?” si offese Ayato.
“E allora? Credevo fosse umano, lo avreste scacciato senza problemi.”
“Cosa? I Kingsley non sono umani?” chiese incuriosito Kou.
“No” sospirò teatralmente Laito.
Constatato che Subaru non intendeva replicare l’assalto, almeno non ancora, proseguì il racconto.

I due fratelli osservarono estasiati l’imponente villa, poi si separarono: Nathalien girovagò per il giardino - dove poi incontrò Subaru - mentre Lydia seguì Laito nella sua camera.
Il rosso recuperò una bottiglia di vino e due bicchieri. Si voltò e trovò la ragazza stesa provocante sul suo letto, nuda. Come aveva fatto a spogliarsi così velocemente? Lei rise della sua sorpresa. Quella risata gli stava dando sui nervi, ma lui le offrì un bicchiere ignorando stranezze e fastidio con una scrollata di spalle.
“I preliminari stanno durando anche troppo, baby.”
Lydia svuotò il vino per terra, gli tolse di mano bicchiere e bottiglia, frantumandoli, e lo attirò a sè strappandogli qualche ciocca di capelli.
“Ahio! Ehi, bitch- chan, comando io!”
“Oh, che maleducata, scusa ...” fece la giovane tornando ad usare il tono infantile.
Indispettito, Laito iniziò a togliersi giacca e cravatta.
“... però non resisto più!”
Lydia gli strappò letteralmente di dosso camicia e pantaloni. Le scarpe volarono da una parte all’altra della stanza.
“Mi piaci, irruenta bitch- chan ... ma che caz-?”
Ciò che c’era sopra di lui era ancora attraente, ma decisamente non umano. La pelle era diventanta nero lucido, i capelli fulvi, le orecchie appuntite, come anche i denti, e gli occhi, sempre viola, avevano pupille da gatta. Inoltre erano comparse corna da ariete tra i capelli, una codina da diavolo nera e un’ala piumata, la sinistra, blu con sfumature azzurre.
Laito era sconcertato da tale apparizione. Cosa diamine si trovava nel suo letto? Non che la cosa non lo eccitasse, comunque ...
Lydia rise, infantile e maliziosa allo stesso tempo. Se avesse continuato così al vampiro sarebbe venuto un bel mal di testa.
“Se non chiudi la bocca ci entreranno le mosche, tesoro ... o forse mio fratello doveva restare.”
“Preparati ad aprire la tua, ma prima dimmi ... che diavolo sei?”
“Un demone superiore, serafina da parte di madre.”
“Ah ... io invece sono un vampiro” disse Laito, che non voleva sfigurare. Mostrò i denti.
Lei fece la sua odiosa risata.
“Credi che non lo sappia? Conosco i Sakamaki ... in tutti i sensi. Ma sei il primo della nuova generazione, diciamo, che incontro.”
“Quindi anche mio padre e mio zio ...?”
“Sì.”
Dopo la sconvolgente rivelazione, Lydia si mise a sbaciucchiarlo. Laito le morse la gola. L’attimo dopo vomitava disgustato, proteso sopra il bordo del letto. E per aggiungere la beffa al danno, lei rideva.
“Ma non lo sai che per voi vampiri noi serafini siamo pessimi? Ah, beata ignoranza. E ti è andata bene che io sono mezza serafino. Dai, vieni qui.”
Lo abbracciò da dietro. Laito sperava di mettere da parte umiliazioni e tutto con un po’ di sano sesso, ma proprio mentre finivano di scaldarsi con baci e carezze ... lei scoppiò in singhiozzi. Lo strinse come farebbe Kanato con Teddy.
“M- mi stai s- stritolando!”
“Oh, s- scusa. È- è che pensavo c- che entrambi abbiamo p- pessimi rapporti con i n- nostri genitori.”
“Pensa al nostro di rapporto!”
Ma Lydia usò la sua coda allungabile per farlo sedere ad una sedia. Lei si stese sul letto come se fosse dallo psicologo e cominciò a parlare di quanto odiasse i genitori: il padre la trattava malissimo in quato lei era un ibrido, mentre la madre le aveva tranciato l’ala destra, forse per il medesimo motivo.
Laito desiderò morire pur di non ascoltare quella lagna interminabile. Voleva solo godere e succhiare, chiedeva troppo?
Verso le tre lei parve calmarsi.
“Però, Lucifer ha ragione! D’accordo, adesso tocca a te, mio bel Sakamaki.”
Il rosso poté finalmente alzarsi, ma non sfogarsi. Lydia prese il suo posto, in forma umana, con tanto di camice ed occhiali. Accavallò le gambe in maniera provocante.
“Ti prego, dimmi che è uno strano giochino erotico” la supplicò Laito.
“In altre circostanze sì. Tuttavia mi sono affezionata a te e voglio aiutarti a superare i tuoi traumi infantili.”
Il vampiro scoppiò a piangere. Che aveva fatto di male per meritarsi tutto ciò?
“Ottimo! Sfogati! La repressione fa male!”
“Senti, l’unica cosa che mi farebbe stare meglio adesso è scoparti, chiaro?!”
“Questo sarebbe un sollievo momentaneo.”
“Va benissimo! Forza, bitch- chan!”
“Beh, se proprio insisti ...”
Squillò un cellulare. Lydia rispose.
“Pronto? Oh, ciao Mazikeen! No, no, sono libera. Un vampiro. Sì, infatti! Macché! Nah, nemmeno cinquecento anni ... perfetto, arrivo subito. Ciao, cara!”
La giovane era di nuovo vestita di tutto punto. Riparò bicchieri e bottiglia e li riempì di vino.
“Devo andare, Laito. Non male come serata, eh? Oh, quell’espressione da cucciolo intontito è adorabile.”
Lydia rise, gli diede un bacio d’addio e sparì continuando a ridere.
Laito, scosso, restò immobile sul letto per qualche minuto. Poi diede sonore zuccate contro il muro.



***Angolo Autrice***

Povero il mio Laito XD
I fratelli Kingsley sono di Stardust94.
Lucifer e Mazikeen invece sono pesonaggi della serie Lucifer.
Nel prossimo capitolo vedremo cosa ha sconvolto Subaru.
A presto!
   
 
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