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Autore: Xandalphon    24/04/2017    2 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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50)Il buon giorno si vede dal mattino

Raido quella mattina si svegliò molto, ma molto presto. Certo, dopo quello che era successo, dormire non è che fosse la cosa più semplice del mondo. Sentiva che c'era qualcosa di profondamente sbagliato in quello che era 'capitato'. Non che fosse una persona particolarmente chiusa, ma si era fatto un'idea piuttosto precisa di quale sarebbe stato il binario sul quale avrebbe incanalato la sua vita sentimentale. Matrimonio, famiglia e per concludere, tanti piccoli ninja (senza cicatrici, possibilmente).

Solo che con Nacchan era tutto sballato. A dire il vero era sempre stato tutto sballato, con lei, sin dal primo momento. A partire dal fatto che per qualche strano, assurdo ed inconcepibile motivo, si era innamorata di lui. Ma poi, era veramente così? E se fosse stato solo un piacevole diversivo? Se avesse seguito l'onda lunga emotiva della sintonia che c'era tra Yuki e Genma e (tanto ormai era piuttosto innegabile nasconderlo) Kakashi con Inazuma? E se l'avesse fatto semplicemente per non restare 'indietro' rispetto alle altre sue amiche? E se...

All'improvviso, la sua mistica contemplazione del soffitto venne interrotta da due occhi spalancati. Lo sguardo sorridente di Nadeshiko era apparso davanti al suo.

“Lo so cosa stai pensando.” Fece lei, tranquilla.

“Ah.” L'unica cosa che Raido riuscì a proferire era un insulso monosillabo. Lei, però, come se rappresentasse un invito a proseguire nel discorso, continuò:

“...E sono fermamente convinta che sia una cazzata.”

“Ma...” Raido tentò debolmente di protestare, ma le parole non ne volevano sapere proprio di uscire senza che si confondessero le une con le altre, ingarbugliandosi.

“Non ho il dono di leggere nel pensiero, ma, onestamente, credo proprio che se fosse vero anche solo un decimo, no, un centesimo di quel che ti sta passando per la mente, io starei piangendo in un angolino del letto per lavare con le lacrime onta e disonore. Sbaglio?”

“Ma no, io non...” Raido voleva dare una risposta evasiva, o quantomeno provarci, ma quegli occhi così limpidi che lo fissavano lo rendevano completamente incapace di mentire. Con uno sbuffo, alla fine, si decise a comunicare la propria riflessione: “Ecco, sono innamorato di te. E non posso farci niente. E per quanto per me sia insolito rubare le parole a Genma, non riesco ad essere sinceramente pentito per quel che è successo tra di noi. Solo, non so se la cosa sia... Ecco, reciproca...”

“Raido, Tu veramente credi... Credi che mi sarei data alla prima persona che incontro al solo scopo di avere... Di avere... Uffa, non lo so nemmeno io, tanto la cosa è lontana dalla mia mente, per tutti gli dei! Ti ho mai dato l'impressione di essere il tipo da botte di

incoscienza improvvise?”

“Direi per niente...”

“Ecco, allora vedi di ficcarti bene in quella testa irrimediabilmente bacata che non mi pento di una briciola di quel che ho fatto, stanotte compresa. E lo rifarei!”

Nadeshiko realizzò con millisecondo di ritardo che l'ultima sua frase, detta con particolare enfasi, poteva essere interpretata con un particolare sfumatura di significato. Suo malgrado si fece rossa come un pomodoro (Yuki e Inazuma avrebbero pagato a peso d'oro per vederla anche un solo secondo in quello stato, dato che non succedeva praticamente mai).

Raido, a vederla così, non riuscì a trattenere un risata. Poi commentò: “Certo che... Non credevo di avere il potere di scombussolare tanto l'anima delle ragazze...”

“Non montarti la testa... Non tutte... Anzi, solo una. Anche perché qualora fossero in un numero maggiore, sappi che il contatore tornerebbe a 'uno' piuttosto rapidamente.” Replicò lei con un finto broncio.

***

“Inazuma?”

“Eh? Che c'è?”

“Vedi un po' tu... Io sono già pronto e tu... Beh, se ti guardi allo specchio capirai da sola che ti voglio dire...”

“Kakashi?”

“Sì?” Kakashi sapeva che Inazuma era contrariata dall'essere stata svegliata in malo modo. Ma il perverso e masochistico desiderio di tirare la corda ancora un po' per vedere come avrebbe reagito era troppo invitante.

“Sai essere dolce come una pedata in quel posto, te l'ha mai detto nessuna delle tue molteplici ragazze?”

“Veramente no, se devo essere sincero. Ad ogni modo, sai benissimo che sono il tipo che dice le cose in faccia.”

“Questo non è dire le cose in faccia, testa ossigenata. Questo è avere un carattere di merda. No, davvero, hai la finezza di un... Di un... Di un Kumatari, ecco!”

“Mi stai paragonando alle gente di quel vostro clan che alleva orsi?”

“Esatto. Non hai la minima capacità di solleticare la vanità femminile. Cioè, sul serio pensi che dire ad una ragazza appena svegliata: 'guarda, fai schifo, sei tutta in disordine' ti faccia guadagnare punti verso il gentil sesso?”

“Però è la verità, dato che sembra che l'acconciatura te l'abbia fatta il raikage. E il pigiamino con i vortici rossi? Scommetto che lo usi dall'età di cinque anni.”

“MA SE E' BELLISSIMO! Lascia stare il mio pigiamino, rozzo troglodita... E comunque se mi hai svegliato per insultare questo stupendo capo di alta moda, facevi meglio a lasciarmi dormire.”

“No, dobbiamo sbrigarci. Mei ci sta aspettando.”

“E non potrebbe continuare a farlo ancora per un altro po'?”

“Tu il proverbio 'il mattino ha l'oro in bocca' non l'hai mai sentito, vero Inazuma?”

“E tu l'hai mai sentito quello che dice 'non svegliare il can che dorme'?”

“Ghiro.”

“Nevrotico.”

Improvvisamente, dopo quel surreale battibecco, i due si guardarono in faccia, scoppiando a ridere contemporaneamente (Kakashi che rideva? Questo invece era un evento che Raido e Genma avrebbero voluto segnare sul calendario).

Dopo essersi data un pugno sullo sterno per non rischiare di morire soffocata, Inazuma, sempre con il sorriso sulle labbra, disse: “Senti Kakashi, facciamo una scommessa: io cercherò di insegnarti la sublime arte del rilassarsi e prendere le cose con la dovuta calma, volgarmente detta, per chi non la capisce, pigrizia. Tu invece cercherai di insegnarmi la puntualità, la preparazione e tutte quelle baggianate lì. Vediamo chi dei due travierà l'altro... Ci stai?”

“Si può fare... Andata.”

“Bene! Allora parto subito con la lezione uno: 'aspettare una donna che si prepara'.”

“La cosa si preannuncia già difficile.”

“Eh, già... Ma no, ma no, tranquillo, albino dei miei stivali! Almeno in questo sono molto migliore della media delle ragazze della mia età. Se tu avessi fatto più vita mondana lo sapresti bene.”

***

“Genma...”

“Dimmi...”

“Fottiti.”

“E adesso che ho fatto?”

“Uffa... Lo sai, dannazione...”

“No, giuro, Yuki, non ne ho la più pallida idea!” Ahem...Forse.

“Me lo devi anche far dire eh? Poi passo dalla parte della baka nevrotica.”

“E quale sarebbe la novità, scusa?”

“Ehi!”

“Guarda che sei stata tu ad offrirmela su un piatto d'argento, questa.”

“Vero, lo ammetto...”

“Dai, uzushibaka, che c'è?”

“Uzushibaka? Mi sa che preferivo raperonzolo... Ecco... Sì, insomma.”

“...Sei gelosa di Mei. Ci azzecco?”

“Ecco, vedi che allora ce l'hai davvero la coscienza sporca? Guarda che le palle te le taglio per davvero la prossima volta che... Che... Che la spogli con gli occhi!”

“Non che ci sia molto da spogliare, visto come va in giro vestita... Ok, ok, scherzo, scherzo! Comunque, cos'è questo attacco di gelosia improvviso? Il fatto che quel coso lì sotto funzioni è determinato da un paio di simpatici amici chiamati 'ormoni'. Il problema è che, saranno anche simpatici, ma il cervello non ha molta capacità di persuasione su di loro.”

“Cosa stai cercando di dirmi?”

“Che, Kakashi a parte, Perdonami, ma non credo che esista uomo al mondo in grado di resistere e non dare nemmeno un'occhiatina, quando passa una come Mei.”

“Una come Mei eh?”

“Aspetta: nessuna battuta... Nessun ceffone... Nessun pugno... Cavolo, questo è un caso serio.”

“Dài, Genma... Cioè... Che palle! Lo so che non sono fascinosa, tutta figa, tutta femminile... Però...”

“Però cosa? Cazzo, non una crisi di autostima! Non tu!”

“Eh, perché? Non posso?”

“Assolutamente no! Cazzo, Yuki... Non sei perfetta tu quanto non sono perfetto io... Ma, bontà tua, ti sei presa il pacchetto completo. Non credi che io abbia fatto lo stesso? Quindi, sta pur certa che non ti cambierei MAI con Mei...”

“TU che dici una cosa carina? Mi sa che dovremo fare una controllata veloce fuori per vedere se sta nevicando...” Cercò di trattenerlo, ma su volto di Yuki era riaffiorato il solito ghigno divertito.

“Aspetta a cantare vittoria, che per quella faccia tutta imbronciata che hai fatto, giuro che ti prenderò per il culo finché campo.”

“Provaci e sei un uomo morto!”

Detto questo, gli si buttò addosso, come per strozzarlo. E, ovviamente, quello che accadde dopo fu tutt'altro.

***

“Bene, Pensavo che per oggi non vi sareste degnati di presentarvi... A quanto pare i nostri alloggi erano particolarmente comodi, dato che vi vedo tutti allegri e di buon umore. L'atteggiamento giusto per andare a far saltare qualche testa, che ne dite?”

Nonostante il tono di Mei fosse apertamente canzonatorio, Inazuma, dopo aver osservato attentamente il suo sguardo, notò emozioni palesemente in contrasto con il tono allegro e leggero con cui aveva esordito il loro anfitrione. Tensione, paura, nervosismo... Per un attimo, la Uzumaki si sorprese a pensare a quanto fosse in realtà sola la nukenin di Kiri che avevano di fronte. Non aveva nessuno con cui poter veramente condividere il fardello che aveva deciso di prendere sulle proprie spalle. Nessuno a cui mostrare i propri dubbi, le proprie paure e le proprie debolezze. Al suo posto, probabilmente, Inazuma sarebbe semplicemente impazzita. Un motivo in più per ringraziare gli dei degli shinobi per aver posto al suo fianco Yuki, Nadeshiko e ora Kakashi.

La Terumi proseguì, illustrando il loro primo obiettivo:

“Ci addentreremo nel paese delle risaie, questa volta. Credo sappiate tutti meglio di me che è un luogo tranquillo, posto sulla via carovaniera nord tra il paese del fuoco e quello del fulmine. Non tanto il suo peso politico, quanto la sua posizione strategica lo rende appetibile a Kiri. Controllarlo significherebbe infatti minare seriamente qualsiasi comunicazione tra Konoha e Uzushi da una parte e Kumo dall'altra. Mettere zizzania tra i due villaggi nascosti più potenti, soprattutto all'indomani di una guerra sanguinosa, è esattamente quello che mi aspetto vogliano fare le spie di Kiri. Il progetto è finito in secondo piano di fronte alla possibilità di un colpo di stato al vortice, ma ora è ripreso con nuovo vigore. Sta a noi troncarlo prima che entri nel suo stadio finale. Vi aggrada abbastanza, come prima missione sotto il mio comando?”

“Non pensavo venissi anche tu.” Gli chiese con voce gelida Kakashi.

“A fare l'ape regina in questo alveare non pensate che ci si possa annoiare un po'? E poi ho Kensuke che fa buona guardia! Su, su, non siete contenti di divertirvi un pochino con la povera Mei?”

“Felicissimi, guarda...” Fu il commento acido di Yuki.

“Io giurerei che sia per il fatto che non ti fidi completamente di noi e vuoi verificare con i tuoi occhi se il nostro operato è di tuo gradimento... Ma dopotutto, per questa volta, non posso biasimarti più di tanto.”

“Oh, come siamo freddi e scostanti, Kakashi dello sharingan... Lasciati un po' andare, in mia presenza, chioma d'argento, non è un peccato, dopo tutto.” Concluse ammiccante Mei. Per quanto il millisecondo di sorpresa lasciò intuire a lui e Inazuma che la sua supposizione fosse esatta.

La Uzumaki, però intuiva che ci doveva essere dell'altro. Poteva benissimo darsi che Mei si stesse preparando a combattere con una persona che conosceva già, per esempio. Mah, inutile fasciarsi la testa ora, dopo tutto.

Takeshi...

Prega tutti gli dei di morire stanotte di una morte rapida, caro il mio ex-sensei dell'accademia... Perché se capiti tra le mie mani, non sarò molto in vena di lasciarti andare all'altro mondo troppo velocemente...

 

Angolino dell'autore

Dato che ora come ora abbiamo un po' di capitoli in stock da poter pubblicare, ho deciso di mettere un po' di carne al fuoco dopo tanto tempo. Ammetto, per il ritorno della mia motivazione nello scrivere FanFiction, di dover ringraziare il ritrovato interesse nelle mie (nostre) storie da parte di un nostro nuovo recensore, Namory Superfigo, oltre alla sua decisione di scrivere una 'what if' basata su 'The End of Whirlpool'. Non so quanto durerà, né se avrò tempo a disposizione per assecondare questa nuova verve scrittoria, ma, come si dice dalle mie parti, 'se la vàa, la gàa i gamb' (Fin che va, ha le gambe). Avviso inoltre che ho iniziato a procedere ad una radicale revisione di NewGen. Ho una mezza idea di ripubblicarla da capo riveduta e corretta non appena avrò terminato questo processo.

Ringrazio ancora infinitamente i pochi eroi che decideranno di continuare a leggere. Alla prossima!

  
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