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Autore: LadyMorgan    08/06/2009    4 recensioni
«Grazie» disse Lily avvicinandosi e stampandogli un bacio sulla guancia. «Senza di te in questo momento saremmo morti.»
Anche James gli si fece dappresso e gli vibrò una sonora pacca sulla spalla. «Già, vecchio mio» confermò. «Pensa: sarebbero bastati dieci minuti di ritardo…»

Cosa sarebbe successo se invece di arrivare in moto Sirius avesse scelto la più veloce via della materializzazione, il 31 ottobre 1981?
Questa è la mia versione, sintetica ma che dovevo mettere giù, altrimenti scoppiavo...
Genere: Generale, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Per Dieci Minuti

7f406343.jpg Baby Harry Potter and Hid Godfather, Sirius Black image by XxStarflakexX

Sirius Black guardò svogliatamente fuori dalla finestra del suo appartamento e sospirò pesantemente.

Cercò di guardarsi intorno per vedere se qualcosa potesse distrarlo, nel paesaggio, nel soffitto o anche solo nella disposizione dei mobili, ma niente, come al solito. Cosa diavolo si poteva fare quando si era rinchiusi quasi ventiquattrore su ventiquattro nello stesso, stramaledetto piccolo ambiente?

Fece passare lo sguardo su tutto il perimetro della sua camera da letto, notando appena la libreria nel caos più assoluto e la scrivania ridotta anche peggio, con giornali sparsi sul piano, sul pavimento e fuori dal cestino, accartocciati o stropicciati fino a diventare illeggibili, e sempre con gli stessi titoli, “Nuova aggressione a *** - Il Ministero indaga”, “Sospetta attività mangiamorte a *** - I familiari delle vittime: «Chiunque sappia qualcosa parli!»” “*** è stata dichiarata dal Ministero off-limits – In seguito ad avvistamenti di lupi mannari nella zona e ad i primi attacchi, tutta la zona è stata messa sotto controllo speciale”, “Continuano le stragi dei Babbani – Il governo: «Niente panico, la situazione si risolverà»”. Si girò per sottrarsi a quella vista. Mai niente di nuovo. Tutto uguale, tutto tremendamente uguale e lui non era fuori a fare qualcosa. Niente più diversivi, niente più chiacchierate, niente più novità, solo nuovi morti.

Aveva provato persino a cambiare ogni settimana la disposizione dei mobili nella sua casa, nel tentativo di darle sempre un’aria diversa, per cercare di scoprirne nuovi segreti, ma niente. Poteva durare mezz’ora al massimo, poi i suoi sensi straordinariamente recettivi, da segugio, riassimilavano il tutto e tornava nella noia e nell’attesa più totale.

Da quando era cominciata quella storia, credeva di impazzire: tanto per cominciare, James non era più con lui a condividere i loro appostamenti, le loro scorribande e gli occasionali combattimenti, ma doveva starsene rinchiuso in casa per evitare di essere ucciso. Poi anche lui aveva dovuto cominciare a nascondersi perché Voldemort credeva che lui fosse il custode segreto dei Potter e quindi gli dava la caccia. E infine, le regole di Silente gli impedivano di poter anche solo andare a trovare i suoi amici, soprattutto i Potter, che erano quelli di cui più sentiva la mancanza.

Sbuffò. Si era beatamente e democraticamente rotto di tutta quella situazione.

Si alzò di scatto. Regole o non regole, quel giorno sarebbe uscito. Era stufo di tutto quell’aspettare, di tutto quel non agire. Non poteva andare dai Potter? Benissimo, aveva altri amici. E poi, poteva sempre farla passare come una visita di controllo: Peter per questo sembrava adatto.

Sorrise mentre agguantava a mezz’aria il giubbotto di pelle nera che indossava sempre quando doveva andare in moto. Si diresse a grandi passi verso l’uscita e, una volta fuori, respirò a pieni polmoni. La strada su cui abitava era in periferia, scarsamente illuminata e con pochissime persone che vi si recavano. Un ghigno malizioso gli si formò sulle labbra mentre pensava a cosa avrebbe potuto dire la sua cara madre vedendo il suo ultimo rampollo ed erede ridotto in quel luogo.

Si riscosse e andò velocemente verso il luogo dov’era nascosta la moto.

Era un po’ tardi… ma tanto, di quei tempi, chi riusciva a dormire? E poi Peter era sempre pronto a ricevere amici alle ore più improbabili, sette anni ad Hogwarts glielo avevano insegnato bene. Perciò Sirius partì con la sua moto volante senza nemmeno prendere in considerazione l’idea di non essere bene accetto.

Appena si staccò da terra, capì subito che era esattamente quello che andava fatto. Era di nuovo nel suo ambiente: libero da ogni costrizione, dove nessuno poteva prenderlo, fermarlo o obbligarlo all’immobilità. Scoppiò a ridere per la pura gioia di essere ancora in movimento, di essere libero, di avere vent’anni e di avere tutta la vita davanti. Vent’anni… c’erano delle volte in cui se ne sentiva almeno quaranta, e non osava immaginare cosa dovesse provare James, ora che aveva moglie, figli e maledizioni varie a cui badare tutti insieme. Vent’anni… era passato così poco da quando scorrazzavano per i parchi di Hogwarts pronti per la prossima malandrinata, coinvolgendo anche quella buonanima di Remus negli scherzi più impensabili, che ormai facevano parte della storia di Hogwarts almeno quanto il mito dei fondatori…

Ridacchiò fra sé mentre ripercorreva alcune delle loro più gettonate imprese.

Arrivò al piccolo appartamento di Peter pochi minuti dopo, scese senza neanche aver finito di fermarsi e si diresse a grandi passi su per le scale. Una volta arrivato alla porta, bussò una volta sola e poi entrò con l’aria tracotante di chi sa di essere il benvenuto. «Codaliscia! Vecchia carcassa, non si usa più andare incontro agli amici?»

Gli rispose solo il silenzio. Sirius si guardò attorno, sorpreso ed anche con un principio di inquietudine – Peter e silenzio non potevano stare nella stessa frase impunemente: l’appartamento era in ordine, per quanto ci si potesse aspettare da Peter; i libri erano a posto, i cassetti chiusi, la cucina… be’, la cucina aveva diverse pentole e piatti sporchi fuori posto, ma tutti con l’aria di essere stati usati da poco. Il letto era addirittura rifatto.

Sirius si accigliò: anche Peter aveva ricevuto l’ordine categorico di non allontanarsi, di muoversi o semplicemente di fare di testa sua. E Peter non avrebbe mai volontariamente disobbedito ad un ordine diretto di Silente.

Il ragazzo continuò a guardarsi attorno, come aspettandosi da un momento all’altro di veder comparire Peter da dietro un armadio tutto trafelato per dirgli qualcosa tipo: “Scusa, Felpato, dovevo andare a prendere la scala nel ripostiglio!”

Lui avrebbe potuto amichevolmente prenderlo in giro sul suo continuo dimenticarsi di essere un mago e di non dover più temere di usare la bacchetta fuori dalla scuola e tutto si sarebbe concluso con una risata.

Attese qualche minuto ispezionando l’appartamento, ma niente.

Tutto perfettamente a posto, come se Codaliscia si fosse allontanato per qualche minuto e si aspettasse di tornare presto. Ma Peter non aveva il permesso di uscire. Non sarebbe mai uscito, l’aveva promesso, era troppo pericoloso, e lui non si sarebbe mai volontariamente messo in pericolo… in pericolo…

Alla fine, tornò alla porta. Il suo sesto senso gli stava parlando a viva voce di “pericolo grave”.

Va bene, si disse, Codaliscia non è a casa. Ipotizzando il peggio, cosa potrebbe…?

E una silenziosa, stupefatta espressione di orrore gli apparve sul viso. Peter? Come avrebbe potuto Peter fare questo a…?

James! Non aveva ancora finito di formulare il pensiero, che già aveva sentito il caratteristico senso di oppressione della materializzazione comprimergli il petto. Non aveva ancora fatto in tempo a lanciare il suo disperato urlo mentale, che già era di fronte al vialetto della casa di Godric’s Hollow. Riuscì a vedere James nel salotto che stava giocando con Harry, facendo dei cerchi di fumo con la bacchetta, prima di entrare a precipizio in casa.

«Ramoso!» urlò facendo sobbalzare l’amico.

James si distese subito nel riconoscere l’amico. «Felpato! Che sorpresa! Dimenticavo che le entrate sono sempre state il tuo forte…»

In un’altra circostanza, forse, Sirius avrebbe sogghignato e ribattuto per le rime, ma non ora: il suo campanello d’allarme era stato fin troppo veemente. «Jamie, sono serio, qui c’è qualcosa che non va! Peter non è nel suo nascondiglio, ma…»

«Sta bene?» chiese James preoccupato alzandosi in piedi.

Dal divano, il piccolo Harry guardava i suoi due adulti preferiti con aria perplessa. In quel momento entrò Lily. «Sirius! Come stai? Silente non ti aveva proibito…?»

«Cazzo, Lily! James, dovete andarvene, ora! Peter è sparito, ma non c’era nessuna traccia di lotta nel suo appartamento! E sai che aveva promesso di non uscire!»

«Lo avevi promesso anche tu, mi sembra» osservò ironica Lily andando a prendere Harry in braccio.

Sirius sembrò non averla sentita. Afferrò il braccio di James e lo guardò dritto negli occhi: «Ramoso, lo sai che non ti mentirei in una situazione del genere, lo sai che non sono mai stato un codardo. Qui c’è qualcosa che non va, dovete andarvene ora!»

James lo guardò: non credeva di averlo mai visto così spaventato. Annuì lentamente. «Lily, dobbiamo andare. Se Sirius ha ragione, siamo in pericolo. Se non ne ha, non saremo mai comunque troppo prudenti. Dobbiamo…»

Non fece in tempo a finire la frase: dall’ingresso si sentì il rumore inconfondibile di una porta aperta. Sul viso di tutti e tre gli adulti si dipinse il terrore.

Sirius aveva sguainato la bacchetta e sigillato la porta prima ancora che James avesse avuto il tempo di recuperare la sua. Ma tutti e tre erano riusciti a vedere l’alta, ammantata figura che torreggiava nel loro ingesso.

«Via!» urlò James circondando Lily con un braccio e smaterializzandosi assieme a Sirius nell’istante in cui la porta saltava ed un lampo di luce verde attraversava la stanza.

Atterrarono con malagrazia su un tavolino al centro del salotto della casa di Sirius, che si sfasciò sotto di loro mentre il ragazzo, senza neanche rialzarsi, cominciava ad agitare la bacchetta attorno alla casa per solidificare le sue barriere. James si era unito a lui nello stesso istante, mentre Lily si occupava di tranquillizzare Harry, che sembrava indeciso se essere divertito o spaventato.

«Dobbiamo andarcene da qui, questo è il primo posto in cui ci cercherà» disse guardando con attenzione il marito e il suo migliore amico.

James annuì, Sirius si diresse verso il camino. Aprì un vasetto poggiato sopra la mensola e gettò una manciata della polvere che vi era contenuta nella cappa, ansimando: «Silente ha detto che la Metropolvere di Hogwarts è sorvegliata, ma non credo che avrebbe permesso che succedesse anche per il suo camino…»

«Sirius…» cominciò Lily incerta stringendo a sé Harry.

«E credo che potrà trovare una soluzione migliore di questa, avete ragione, venire qui è stata una grossa imprudenza, è il primo posto dove vi verrà a cercare…»

«Sirius» disse James con più decisione.

«Lily, credo che sia meglio che vada prima tu, senza bacchetta come sei temo che tu sia la più vulnerabile…»

«Sirius!» lo interruppero i due sposi insieme.

Il ragazzo si voltò a guardarli, stupito. «Cosa c’è?»

«Grazie» disse Lily avvicinandosi e stampandogli un bacio sulla guancia. «Senza di te in questo momento saremmo morti.»

Anche James gli si fece dappresso e gli vibrò una sonora pacca sulla spalla. «Già, vecchio mio» confermò. «Pensa: sarebbero bastati dieci minuti di ritardo…»

Sirius si strinse nelle spalle. «Le entrate sono sempre state il mio forte» commentò con un sogghigno prima di spostarsi per permettere a Lily di entrare nel camino con Harry, che gli rivolse un sorriso a trentadue denti e lo salutò con la manina prima di sparire fra le fiamme verdi assieme alla madre.

 

 

 

Spazio all’Autrice

D’accordo, forse non è originale e, lo so, sono mostruosamente in ritardo con gli aggiornamenti di L’ultimo nemico a venir sconfitto sarà la morte, ma francamente questa versione mi frullava in testa già da parecchio tempo e non potevo lasciarla impunemente incompiuta.

Era mia speranza inespressa che succedesse quello che ho fatto succedere, forse non l’ho fatto bene come avrei potuto ma non importa, l’importante era che Sirius riusciva ad arrivare in tempo. E ce l’avrebbe fatta davvero, secondo me, se invece di andare in moto si fosse smaterializzato, come ho fatto qui.

Nella versione originale si dice che Sirius arrivava in moto a fatto compiuto. È da lì che mi è balenata la lampadina: se invece di prendere la moto si fosse smaterializzato, avrebbe fatto in tempo? Ho deciso di sì e se a qualcuno non va bene mi dispiace, ma questa è la mia versione.

Sì, lo so che sono stata estremamente confusionaria e che dovrei essere messa ai ceppi, ma non importa, sopravvivrò anche questa volta ^^

Un grazie anticipato a chiunque recensità questa fiction, la metterà fra i preferiti, le seguite o semplicemente la leggerà, spero che non si dimostri una palla colossale!

Il resto dei commenti potrebbe risultare noioso o inutile per chi ha letto solo questa mia fiction, quindi volendo potete andare direttamente avanti

Infatti

già che ci sono approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno scritto un commento alle mie altre One-Short (in ordine alfabetico, non di uscita) altrimenti continuo a rimandarle e non è affatto giusto, quindi li aggiungerò anche nella mia long-fiction (appena mi degnerò di aggiornare… -.-). Quindi, se c'è qualcuno a cui interessa - e spero di no perchè sarà una cosa mooooooooooolto lunga - prenda fiato e in bocca al lupo!

 

Per Can I trust you?

A purepura, sono felice ti sia piaciuta, l’ultima frase di Lily è solo per mostrare che non è comunque tanto cotta da non poter rispondere per le rime. Giusto per evitare di andare troppo sullo sdolcinato ^^

Grazie anche a fairy_lullaby, Frytty, Saphenn che l’hanno aggiunta fra i preferiti, sono lieta che vi sia piaciuta ^_^

 

Per Gomenasai

A Alohomora, anche io devo fare i conti in quasi tutte le mie storie con la premessa più che tragica che accompagna le vicende della vecchia generazione. Non riesco proprio a seguirle senza rischiare di piangere, le odio e le amo con un’intensità che non so dare alla vita reale.

A _Nemo, grazie per l’entusiasmo con cui continui ad accompagnarmi in diversi miei lavori, fa veramente un immenso piacere! Sono lieta che la canzone ti piaccia, se ti capita valla a cercare, è veramente bella, secondo me, anche se un po’ malinconica…

A Bebbe5, mi spiace averti fatto piangere, ma sono arcifelice che la fiction ti sia piaciuta. Sai perché era dedicata a te, come me ami Sirius e trovi ingiusto il suo destino… se la cosa ti può confortare, questa fiction qui almeno tira un po’ più su il morale, se davvero fosse successo così allora sarebbero stati tutti più felici (sempre che Lily e James non finiscano per divorziare ^^).

A Gattina_, cucciolo, non serve a niente gelare le lacrime, se non a far durare il dolore più a lungo e farlo scavare più in profondità. Il dolore silenzioso di solito colpisce più forte di una mazzata, e con molto più impeto, te lo dico per esperienza… sfogati quindi, finché puoi, è il sistema migliore…

Grazie anche a Helyanwe, che ha aggiunto questa fiction ai suoi preferiti, ed a Alohomora (di nuovo) per averla messa fra le seguite.

 

Per Let me live

A Alexandraleon, wow, non capita spesso di incontrare un nuovo lettore subito così entusiasta! Grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto, anche io avevo notato da un po’ che il senso di amarezza di chi sa di dover morire può sempre avere dei punti in comune… anche se delle cause differenti, come succede in questa improbabile accoppiata che formano Freddy Mercury e Harry Potter… ma in fondo, chissà…

A muahah, lieta che la coppia canzone-fiction ti siano piaciute, e sono felice che l’interpretazione dei sentimenti ti sembri azzeccata… è una delle opzioni che avevo aperto su quell’ultimo capitolo della sagra (che non mi piace affatto come si conclude, ma Harry resta sempre Harry…).

A HarryEly, acciripicchia, se capisci l’espressione sei brava ;P, grazie! Sei la prima persona in assoluto che dice che la presentazione ti piace, devo confessare che mi hai colto un po’ di sorpresa! E già che siamo in vena di confessioni, allora confesso a te padre, e a voi fratelli – ah no, sbagliato pulpito, scusate! ^_^” – che anche io credo che siamo simili sotto molti aspetti. Ebbene sì, ho ricambiato il favore (anche perché devo dire che mi avevi incuriosito con questa recensione, mea culpa!) e sono andata a leggere la tua presentazione, e decisamente in fatto di gusti ci assomigliamo parecchio – anche se non ho ancora scoperto a quali divinità egizie assomiglio, adoro la loro cultura più di quanto potrei esprimere *__________* – e lo stesso dicasi per Star Wars, ovviamente Harry Potter, Shakespeare (anche se gli preferisco Oscar Wilde ^^”), il cioccolato *finisce di mangiarsi una tavoletta di 1m x 1,50m e arrossisce* e per quanto riguarda tutti i non mi trovi più che accondiscendente, una sostenitrice a spada tratta – spada laser, ovvio! Non posso andare molto avanti perché non posso rendere i ringraziamenti più lunghi della fiction, ma spero basti a rendere l’idea! Ci risentiamo presto, e grazie di tutto! PS: fra l’altro, non stare troppo a preoccuparti per il tuo nick, poteva capitarti di peggio, fidati!

Un caloroso grazia anche a Alexandraleon e HarryEly (ecco, ci siamo già ri-sentite!) che contro ogni previsione hanno messo questa fiction fra i preferiti!

 

Per No need to say Goodbye

A elettra1991, grazie per i complimenti, mi fa un piacere veramente sopraffino sentir definire la fiction una poesia… *_________* È davvero una bella gratificazione, te lo posso assicurare! Un’ode a Piton, perché nonostante sia stato per qualche anno solo il professore bastardo di Harry, era molto, molto, mooooooooooolto di più… e nessuno… l’ha mai… saputo.

A Gattina_, bene, se non altro hai imparato la lezione. Piangere aiuta a liberarsi del dolore, fluisce via assieme alle lacrime, è una delle meraviglie dell’essere umano… e io dico che comunque Lily tornerebbe anche per lui, non è così sadica secondo me… è pur sempre la madre di Harry, diamine, e Harry ha dato al suo secondogenito il suo nome!

Ovviamente, grazie anche a Ernil, fairy_lullaby, purepura che hanno aggiunto questa fiction fra i preferiti.

 

Per Non Ci Sei

A Gattina_, lo sai che se non ci fossi tu perderei metà delle fiction per strada e dell’altra metà un’altra se ne andrebbe per scoraggiamento? Sei la mia unica costante in tutte le fiction, cucciolo, grazie infinite di esserci sempre!

 

Per Say my Name

A Gattina_, be’, lo sai che all’una di notte sono molto più in vena creativa che di giorno, e se tu sei ancora sveglia per starmi dietro, che ci posso fare? E poi non è colpa mia se la canzone ti è rimasta in testa, io l’ho ascoltata solo un centinaio di volte, e non credo di averti costretto a fare altrettanto più di una mezza dozzina. E infine, per tua stessa ammissione, non è brutta. Quindi non ti lamentare e ringrazia che non sia peggio!!! ;P Ah, fra l’altro sono più che d’accordo sull’idea del seguito su James, ma purtroppo finché non trovo una canzone che possa adattarsi allo scopo devo bloccarmi, sigh sob…

A Bebbe5, lieta, come sempre, di avere la tua approvazione, e come sempre lieta che continui a seguire le mie più sordide idiozie… almeno ho una spalla su cui piangere in caso di fiaschi totali!

A piuma_rosaEbianca, be’, per quanto riguarda la tua allettantissima proposta, ti ho già risposto via mail (spero che tu l’abbia ricevuta, ho usato l’indirizzo che c’era su contatta autori) e… be’, è strano pensare di trovare la propria fiction anche da altre parti, confesso! Mi farai avere l’indirizzo così posso vedere il forum? Grazie 10.000!

A Alohomora, grazie, grazie, modestamente, chapeau! ;P

Mi sembra quasi stupido doverlo ribadire, ma grazie anche a Christy 94, junior, lovegio92, piuma_rosaEbianca,  _evans_ (cavolo, qui sto battendo un record o_O) per aver aggiunto questa storia fra i preferiti ed a Alohomora per averla messa fra le seguite!

Bene, credo di aver ringraziato tutti (se non è così mi scuso con il diretto interessato) e ho finalmente finito questo titanico lavoro che, come al solito, mi sono trascinata dietro a peso morto fino all'ultimo XD

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e mi continuano a seguire, mi date veramente forza, grazie!

  
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