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Autore: fede_rica19    25/04/2017    1 recensioni
Lily Luna Potter ormai è diventata una bellissima donna, un pò lunatica, prossima alla specializzazione in Magichirurgia...potrebbe sembrare tutto perfetto adesso che i drammi adolescenziali sono lontani e che sta giungendo la realizzazione professionale eppure qualche fantasma del passato busserà nuovamente alla sua porta e lei dovrà finalmente decidere se chiudere con il passato per sempre o lasciarlo entrare ancora una volta e rimescolare le carte;
Albus Severus Potter è fiero della sua sfilza di successi in campo scolastico ma per lui è arrivato il momento di una nuova sfida che forse stavolta non riuscirà a superare con lo charme e l'ambizione che lo hanno contraddistinto da buon serpeverde, forse stavolta la scuola di Auror lo metterà a dura prova ed a complicargli le cose giungerà una testolina mora che serba per lui un profondo rancore;
Aurora Gomez è una strega dal passato difficile nonché migliore amica e coinquilina della piccola dei Potter. La sua lingua lunga ed il suo corpo sinuoso nascondono un'anima fragile ed un cuore scheggiato dalla vita che è stata troppa ingiusta con lei sin da bambina.
Coppie: Lily luna/Teddy; Albus Potter/AlicePaciock; Lily luna/nuovo personaggio
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Teddy Lupin | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Orgoglio&Pregiudizio'
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L’oceano
 
Due settimane dopo dalla conversazione avuta con Rory sul letto della sua camera alla Nottingham Magic University of Wizardmedicine, era riuscita a sopprimere dalla sua persona ogni voglia primitiva di saltare dentro il primo camino della segreteria universitaria e raggiungere quello dell’ufficio del Professor Lupin ad Hogwarts. Avrebbe voluto fare l’amore con lui, supplicarlo di annullare le nozze e di scappare insieme su un Isola sperduta. Forse non sarebbe stata così forte e determinata nel non farlo se non fosse stato per Rory. Lei era la sua roccia, sapeva che in qualsiasi momento di debolezza bastava cercarla con lo sguardo, ancorarsi ai suoi occhi color dell’oceano e trovare la forza necessaria a scacciare quel pensiero che avrebbe portato solo all’ennesima umiliazione. Teddy avrebbe goduto di nuovo del suo corpo, delle sue parole, del suo amore e dopo le avrebbe fatto sempre lo stesso discorso su come non poteva deludere Harry Potter e la famiglia Weasley-Delacour dopo che lo avevano accolto e cresciuto come un figlio. Da un lato crescendo Lily aveva capito che Teddy aveva ragione. Si era messo nei suoi panni ed effettivamente certe cose era più facile dirle che farle. Ma se l’amava come asseriva ogni qual volta si vedevano, e se l’amore è la cosa più forte al mondo che esiste, allora Teddy il modo per concretizzare le parole in fatti lo avrebbe già dovuto trovare da un pezzo. Quindi dall’altro lato non poteva assolutamente dargli ragione. Guardò la sveglia sul suo comodino, che Jamie le aveva regalato per il suo ventesimo compleanno, rossa, come il suo colore preferito e con le lancette cosparse di diamantini dorati. Sorrise pensando al suo fratellone e decise che ogni settimana avrebbe iniziato a scrivergli. Rory aveva ragione: lei trascurava troppo la sua famiglia, che le voleva tanto bene. Non era giusto che dovessero pagare loro per gli errori che lei aveva commesso, insieme a Teddy. Sentì mugugnare tra le lenzuola la sua biondissima amica e prima che si alzasse, sgattaiolò in bagno a prepararsi. Quel giorno sarebbe iniziato ufficialmente il suo ultimo anno di Università e non stava più nella pelle. Non era di certo la migliore nel corso di Medichirurgia Magica, come invece lo era Aurora nel suo di Magipediatria neonatale, però era una studentessa con una buona media ed ogni anno aveva superato egregiamente e con un buon voto l’esame di tirocinio finale. Certo quello sarebbe stato l’anno più difficile perché interamente dedicato solo all’ambito chirurgico della medicina, e quindi si sarebbe trovata a fare la tirocinante in un solo settore dell’ospedale (anche se in più reparti), il più terribile da quello che si vociferava, ma a lei le sfide non la spaventavano affatto. Finita la sua bella doccia ristoratrice, lavati i denti, sistemati i capelli vermigli in un impeccabile chignon e messo un filo di trucco, ritornò in camera e trovò seduta al centro del letto con i capelli arruffati, un filino di bava appiccicata all’angolo della bocca e le occhiaie scure Rory che fissava imbronciata il nulla.
-Oddio sembri uno zombie, mi stai spaventando!- la punzecchiò Lily ficcando nel suo zaino la divisa da medico tirocinante ben ripiegata e incellofanata azzurro cielo, che tre giorni prima le aveva consegnato il gufo d’ufficio dell’Università. Era radiosa non vedeva l’ora di cominciare e non si sarebbe fatta influenzare dall’umore cupo di Aurora che odiava svegliarsi la mattina presto per andare a lezione.
-Senti Potter, non so come tu faccia a svegliarti di buon umore e ad essere così pimpante alle sette del mattino il primo giorno dei corsi, ma io che sono un comunissimo essere normale che odia farlo, ho istinti omicida in questo momento! Quindi…o sparisci o sarò costretta a soffocarti con il mio cuscino- la minacciò con sguardo truce.
-Forse se non facessi le ore piccole con Ben Parker ed i suoi amici tutte le notti non avresti questo aspetto da sirena del Lago Nero ades…- il cuscino le arrivò dritto in faccia scombinandole i capelli raccolti. –Vado via debosciata!- abbaiò Lily, afferrò il suo cellulare sul comodino ed uscì impettita. Cercando di sistemarsi la chioma, andò alla caffetteria universitaria che si trovava al pian terreno del castello per consumare il suo solito cappuccino con panna e infine, alle otto in punto fu davanti l’ufficio del Primario di Medichirurgia Magica, proprio come era stato indicato nella lettera allegata alla divisa. Pian piano altri studenti la raggiunsero. Avevano tutti quell’aria trepidante ed alcuni erano anche assonnati, ma in religioso silenzio, aspettarono insieme l’arrivo del Primario. Erano tutti curiosi di conoscerlo. Avevano sentito tanto parlare di lui, delle sue doti che gli avevano permesso di riuscire in interventi chirurgici che nessuno nel mondo magico aveva nemmeno tentato mai di fare, specialmente quelli con metodiche babbane e del fatto che avesse fascino da vendere.

-Tipico…Vedessi mai che Potter non scegliesse il corso di Chirurgia Magica per specializzarsi!- sentì sussurrare velenosa alle sue spalle. Si voltò curiosa e infastidita e chi se non Tina Flitt poteva aver detto una cosa tanto priva di significato. Si era sempre chiesta come avesse fatto a superare l’esame di ammissione per entrare alla Nottingham Magic University of Wizardmedicine e ancora di più come fosse arrivata all’ultimo anno, visto il cervello da oca giuliva che si trovava sin dai tempi di Hogwarts.
-Scusami?!- chiese delucidazioni Lily avvicinandosi minacciosa all’ex serpeverde davanti a lei e assottigliando gli occhi in segno di sfida.
-Dicevo…- cinguettò Tina stavolta con tono di voce udibile a tutto il gruppo di studenti lì intorno, una decina, -che è tipico di te Lily Luna Potter scegliere il corso con il professore più bello come responsabile, del resto hai una buona domestichezza con gli uomini che rivestono una carica da insegnante, no?!- Lily impallidì. Non aveva mai prestato attenzione ai pettegolezzi che circolavano ad Hogwarts, ma non credeva che lei fosse la protagonista di uno di quelli. Chi altro aveva saputo o solo ipotizzato della relazione con Teddy? Tina ridacchiò alla reazione di Lily insieme alla studentessa vicino a lei, che Lily non conosceva nemmeno, una ragazza olivastra dai lunghi capelli castani ed occhi color pece. –Beh Potter il lupo perde il pelo ma non il vizio!- assestò il colpo di grazia Tina. Lily si destò dai suoi pensieri, indurì la mascella ed incenerì con gli occhi la ragazza.
-Senti brutta serpe dalla lingua biforcuta, non so cosa tu voglia ottenere sputando veleno sulla mia reputazione ma stai certa che non avrai vita facile, non sai contro chi
ti stai mettendo…- livida di rabbia e già con le rotelle in moto per architettare la sua vendetta, non si accorse dei segnali che uno degli studenti del gruppo le inviava.
-Ehm ehm…- sentì tossicchiare alle sue spalle. Si sentì gelare il sangue nelle vene. Si girò lentamente ad occhi chiusi e labbra arricciate. –Potter giusto? Se ha finito di minacciare la sua collega, io avrei delle comunicazioni da farvi! Posso?- chiese cordiale e sarcastico il Primario di MagiChirurgia tale Kyle Button. Nel suo metro e ottanta, vestito con una divisa azzurro cielo, lo stetoscopio al collo e il cartellino con su scritto “dott.Button Primario di Medichirurgia magica” la osservava con un sopracciglio inarcato ed un sorrisetto ironico.
-Certo, mi scusi professore…- pigolò paonazza Lily. Dietro di se udì qualche mormorio e delle risatine anche. Si maledì per essere stata così stupida da essersi fatta umiliare tanto facilmente da quell’oca giuliva. Non doveva abbassarsi ai livelli della Flitt, si malediceva per essersi fatta raggirare e provocare tanto facilmente.
-Bene! Allora mi presento, come il mio cartellino qui asserisce: sono il Professor Button il Primario e responsabile del reparto di Medichirurgia magica, nonché il vostro Professore di Chirurgia magica e babbana del vostro ultimo anno qui alla Nottingham Magic University of Wizardmedicine- fece una pausa scrutandoli ad uno ad uno, mentre pendevano dalle sue labbra affascinati, soffermandosi qualche secondo in più sul viso di Lily. –Detto ciò imparerò i vostri nomi con il tempo, quando a turno ciascuno di voi farà le sue ore di tirocinio al mio fianco, nel reparto di Cardio magichirurgia, dove sono il caposettore. Non mi piacciono i ritardatari, i musoni, gli assonnati, i prepotenti- e ancora una volta indugiò sulla figura di Lily che avvampò, -e non tollero lamentele! Intesi?- tutti annuirono come soldatini. –Ci sono domande? Fino a questo momento è tutto chiaro?- chiese il professor Button al gruppo. Un ragazzo accanto a Lily, tale Vincent Bones, con il quale Lily aveva spesso studiato insieme per superare qualche esame l’anno scorso, alzò la mano.
-Non ho capito bene come ci verranno assegnati i reparti…-
-Beh perché ancora non l’ho spiegato signor…?- esitò il medimago.
-Bones, Vincent Bones!- si presentò in imbarazzo.
-Se è così gentile da attendere e seguirmi signor Bones, insieme ai suoi colleghi adesso vi condurrò nella vostra saletta comune per assegnare a ciascuno di voi un reparto di MagiChirurgia e altre cose…- a quelle parole il medimago si voltò ed iniziò a camminare con eleganza per il corridoio del terzo piano dell’ospedale. Lo seguirono tutti in religioso silenzio, eccetto per una persona.
-Pss…Lily giusto?- una voce maschile alla sua sinistra la face voltare. Decisa a non farsi rimproverare ancora se sorpresa a parlottare scosse il capo e sgranò gli occhi per chiedere cosa voleva da lei quel tizio. Era un ragazzo alto pressappoco quanto lei, che non era una stangona di uno e settanta nemmeno, capelli folti ricci e biondo cenere e due occhi color nocciola, la colpì la carnagione olivastra, quasi ispanica. A Lily, che aveva una buonissima memoria fotografica proprio sembrava di non averlo mai visto prima in quei cinque anni. –Spassoso il siparietto di prima vero?! Ma tranquilla il professore non è così severo come vuol far credere, mi sono già informato!- e gli fece l’occhiolino. Lily abbozzò una smorfia confusa e fece spallucce. Così giunsero nella saletta comune. Vi erano un tappeto rotondo che occupava quasi tutta la stanza, tre divanetti color senape, un tavolino rotondo al centro in mogano su cui vi erano alcune riviste tra cui il Wizarmed magazine e la Gazzetta del Profeta, e in fine in un angolo una macchinetta per le bibite a gettoni ed una per il caffè e la cioccolata.
-Qui potrete venire a fare la vostra pausa, alla vostra sinistra in quella porta ci sono i bagni, mentre gli spogliatoi si trovano al di là della porta alla vostra destra. Negli spogliatoi ci sono le docce e gli armadietti su cui già è affisso il vostro nome. Le chiavi vi sono state consegnate insieme alla lettera di convocazione e alla vostra divisa!- concluse atono il tour. Aspettò che il gruppo di allievi si guardasse intorno e riprese. –Lì in fondo c’è una piccola bacheca che ogni mattina dovrete attenzionare perché è lì che inserirò tutti gli orari dei turni, delle lezioni e il reparto a cui sarete assegnati! Quest’ultimo avviso è già affisso e potrete visionarlo dopo che finiremo questa barbosissima e tediosissima presentazione che, vi assicuro, sta annoiando anche me!- borbottò. Qualcuno ridacchiò, qualcuno restò indeciso sul da farsi. A Lily niente di tutto quello che aveva sentito o visto le era sembrato noioso. –Quindi…ogni quattro settimane a partire da oggi alle nove in punto, presterete servizio come tirocinanti in un reparto specifico di chirurgia: cardiaca, generale, plastica, neurochirurgia e d’urgenza, rigorosamente in coppia. Alla fine delle quattro settimane troverete in bacheca il prossimo reparto a cui sarete assegnati con accanto il caposettore al quale rivolgersi. Come vi ho già detto io sono il Primario di magichirurgia generale e il caposettore di magichirurgia cardiaca. Detto ciò vi lascio nella lettura del vostro primo incarico e chi sarà la fortunata coppia che comincerà proprio nel mio reparto oggi, dovrà essere puntuale e tra dieci minuti trovarsi davanti al mio ufficio per cominciare!- sorrise mostrando una dentatura perfetta e bianchissima e due fossette niente male sotto gli occhi color del mare che insieme ai capelli leggermente brizzolati lo rendevano un uomo molto attraente, ed uscì con il suo passo elegante fuori dalla saletta comune, lasciando dietro di se un profumo di rose fresche. Lily si affrettò a raggiungere la bacheca prima degli altri e lesse la sua assegnazione:
Lily Luna Potter – Colin Thompson : Magichirurgia d’urgenza; Primario Dott.sa. Calì Patil (Sesto Piano, ala C)
Si voltò verso il ragazzo accanto a lei. Lui le sorrise, era un ragazzo un pò robusto e tarchiato, con i capelli castani e gli occhi verdi.
-Sei Colin?- cinguettò lei. Il ragazzo annuì e le porse la mano.
-Piacere, tu sei Lily!-
-Si beh il siparietto di poco fa ha già dato modo di farmi conoscere, ma giuro non mordo mica!- ridacchiarono insieme.
-Sono le nove meno dieci, credo sia meglio recarci nell’ufficio della Patil!- suggerì Colin incamminandosi. Lily gli fu dietro.
*

Era ufficiale: Alice gli avrebbe reso la vita un inferno. Albus aveva tentato in quelle settimane di ignorare la presenza della ragazza tra i selezionati alla prima prova, quella scritta, degli aspiranti auror. Si, ce l’aveva fatta, il suo colloquio aveva colpito gli esaminatori e tre giorni dopo un gufo ministeriale era planato sul davanzale della sua finestra a Godric’s Hollow, dove stava trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza, con la sua lettera d’ammissione alla prima prova. Aveva urlato di gioia e i suoi genitori, invitando anche mezza famiglia Potter-Weasley, avevano organizzato una festa in suo onore, nonostante le sue proteste che era presto per cantar vittoria. In fondo se non avesse superato le tre prove non sarebbe divenuto un Auror. Sfortunatamente per lui, anche Alice Paciock aveva ricevuto la sua lettera di ammissione e quella mattina, quando si erano rincontrati per la prima volta dopo la sfuriata a Diagon Alley, lei lo raggiunse ad ampie falcate e gli aveva detto “Ti farò terra bruciata Potter, fosse l’ultima cosa che faccio!” con tono minaccioso e sopracciglio arcuato in segno di sfida. Al aveva deglutito esterrefatto e l’aveva vista andar via ancheggiando verso un gruppo di ragazze. Già era difficile farsi degli amici in un ambiente ostile come quello rappresentato da un’ottantina di ragazzi e ragazze che aspiravano tutti a cinque posti da Auror, figurarsi se poi ti chiamavi Potter ed eri “il raccomandato” di turno e se ci aggiungevi poi una ragazza in collera con te che metteva strane voci sul tuo conto, allora quell’esperienza sarebbe stata per davvero un inferno per lui. La serpe che era in sé non disdegnava affatto la solitudine, anzi ne apprezzava gli aspetti: la concentrazione, l’assenza di distrazioni e l’assoluta tranquillità nello studio, ma adesso era veramente troppo, aveva bisogno di parlare con un altro mago o un’altra strega e potersi confrontare.
-Dovete stare attente a lui…non si fa scrupoli con nessuno, nemmeno se sei una donna! Ad Hogwarts ha disarcionato dalla scopa una mia compagna di casa nonostante quella lo abbia supplicato di lasciarla perdere e che gli avrebbe consegnato la pluffa!- la sentì distintamente raccontare quell’aneddoto falso quanto un galeone da cento e si sentì il sangue ribollire nelle vene. –Si vocifera anche che il padre abbia pagato l’intera commissione per truccare le prove e fargliele superare tutte a pieni voti!- aggiunse malevola. Al poteva giurare che lei sapesse che lui era lì ad ascoltarla perché vide un ghigno compiaciuto dipingersi sul volto della ragazza.
-Ti diverti?!- si intromise sarcastico. Alice si voltò lentamente lasciando ondeggiare i lunghi capelli castani e gli sorrise.
-Moltissimo!- cinguettò –e tu Potter? Vedo che sei ancora tutto integro e in buona salute…il mio consiglio di crepare non lo hai nemmeno preso in considerazione!- lo canzonò generando le ilarità delle ragazze lì sedute con lei, in quell’aula ad anfiteatro dell’accademia Auror. Al si aprì in un ghigno malefico, tipico da studente di serpeverde.
-Mia cara Alice se credi che gettando fango sul mio nome o sulla mia reputazione automaticamente diverrai la candidata più gettonata a rivestire uno di quei cinque posti ti sbagli di grosso! E non per il mio cognome che ti assicuro mi ha fin ora solo portato guai, ma perché sono mille volte più abile di te, non a caso i miei voti Universitari sono sempre stati più alti dei tuoi, ed anche quelli ad Hogwarts!- Al notò un leggero tic nervoso all’occhio dell’ex grifondoro. Tronfio di aver fatto centro ed averla azzittita fece per marciare verso un posto qualunque dell’aula ma lei si alzò con uno scatto e gli si parò davanti. –Problemi?-
-Si, tu sei il mio problema!- gracchiò Alice spavalda. –Non riuscirai a rovinarmi anche questa esperienza Potter!-
-E non è mia intenzione farlo, hai cominciato prima tu!-
-Disse il poppante…- motteggiò Alice. Al sbuffò e fece per oltrepassarla ma ancora gli sbarrò la strada.
-Sentimi bene: non ho alcuna intenzione di fare la guerra con te ma se continui ad infangare la mia reputazione, facendomi isolare da tutti…allora che guerra sia!- chiarì Al stufo di quella situazione.
-che guerra sia!- ripetè lei assottigliando gli occhi color cioccolato ancorandosi a quelli verde smeraldo di Al. Nello stesso istante entrò nell’aula l’assistente del vicecapoAuror Ronald Weasley. Lo conosceva perché a volte suo padre lo aveva invitato a cena. Si chiamava Karl Smith ed era divenuto Auror solo due anni prima, ma viste le sue straordinarie doti sul campo con la bacchetta, aveva fatto carriera velocemente ed ora era parte della squadra di Auror capitanata da suo zio Ron. Presero tutti posto e lo fissarono in silenzio.
-Buon giorno a tutti! Io sono l’Auror Smith del reparto Manufatti Oscuri. Sarò il responsabile del vostro percorso che si articolerà in tre prove: la prima prova, quella di oggi, è una prova scritta. Come avete potuto leggere nella lettera che vi è arrivata una settimana fa la prova sarà costituita da quiz di logica e domande su argomenti quali: difesa contro le arti Oscure, antiche rune, pozioni, Incantesimi e magia penale! Mentre la seconda prova consisterà in un colloquio orale con un magipschiatria che valuterà la vostra personalità e se siete davvero in grado di entrare nel corpo Auror. Ed infine la terza ed ultima prova sarà un duello magico per testare le vostre capacità con la bacchetta. Tutto chiaro?- si sollevò un coro di “si signore!”
Dopo un’ora aveva consegnato il suo foglio tra i primi. Alice lo aveva consegnato appena un attimo prima di lui. Deciso ad ignorarla perché non avrebbe mai dato spettacolo in un’accademia Auror con l’ufficiale Smith nei paraggi, andò nell’atrio in attesa che la prova si fosse conclusa visto che l’Auror aveva detto che alla fine avrebbe fatto una comunicazione. Attese un altro quarto d’ora e finalmente rientrò in aula e si accomodò.
-Ragazzi e Ragazze, qualche anno fa anch’io mi trovavo su quei banchi a sperare di superare le tre prove che vi accingete ad affrontare! Sarà dura e chi di voi pian piano ci lascerà perché non otterrà il minimo punteggio da totalizzare non si dovrà scoraggiare ma allenarsi ancora duramente, studiare di più e ripresentarsi con maggiore determinazione e consapevolezza! Quello dell’Auror non è un mestiere facile ma nemmeno impossibile per chi ne ha la stoffa. Bene…detto ciò vi auguro buona fortuna e vi annuncio che tra due settimane vi sarà comunicato se siete stati ammessi alla seconda prova oppure no! Arrivederci!- li congedò ed impettito uscì dall’aula.
*

La brutta figura fatta con il Professor Button aveva incupito il suo umore per tutta la giornata e sebbene la dottoressa Patil fosse stata gentile, precisa e molto disponibile a rispondere ad ogni loro domanda, nonostante fosse di turno e avesse un mucchio di casi da controllare e visite da fare, lei comunque non riuscì a ritrovare l’allegria con cui aveva iniziato la giornata uscendo dalla sua camera. Tina Flitt aveva rovinato con le sue insinuazioni e riferimenti al passato, il suo primo giorno dell’ultimo anno all’università. E aveva intenzione di fargliela pagare ma adesso sapeva che sarebbe stata controllata a vista d’occhio dal dott.Button e questo era un grosso guaio. Oltre il fatto che sarebbe stata additata da compagni e professori come la bulla del corso. Sbuffò uscendo dagli spogliatoi dopo aver smesso la divisa ed essersi infilata nuovamente i suoi jeans scuri e il maglioncino verde. La professoressa Patil aveva fatto fare a lei e a Colin il tour dell’ala C. la quale occupava quasi tutto il terzo piano, divisa in tre sale operatorie, una parte dedicata alle stanze della degenza e un’altra adibita a mensa e dove si trovavano i bagni. Dopo il tour l’avevano seguita nelle camere dei pazienti, aveva presentato loro ogni caso, invitandoli ad analizzare le cartelle il giorno dopo per memorizzare i casi e studiarli e mostrato loro la terapia fatta di incantesimi e pozioni da somministrare per ogni paziente. Dopo avevano assistito all’operazione di ricostruzione di una vena safena ad un Auror che aveva avuto uno scontro con un ladro di Nocturn Alley la sera precedente ed infine avevano ripetuto i controlli nelle camere dei pazienti, stavolta somministrando loro due la terapia, sotto l’occhio vigile della dottoressa Patil. Non era stanca, avrebbe volentieri continuato, perché era quello che amava fare ma il suo stomaco non era dello stesso avviso e brontolava furioso per andare a cena. L’ospedale e l’università distavano circa tre isolati, perciò in dieci minuti fu a mensa. Con il vassoio in mano si stava recando al suo solito tavolo quando una figura la raggiunse. Riconobbe subito il sorriso del ragazzo dai tratti ispanici che quella mattina aveva tentato di rassicurarla.

-Ehi ciao!-
-Ciao!- rispose Lily fermandosi a qualche passo da lui.
-Come è andata con la Patil?-
-Oh bene, è una splendida donna oltre che dottoressa…-
-Io invece sono capitato già con il professor Button e senti senti…la mia compagna è proprio la Flitt! Inutile dirti che abbia recitato tutto il tempo la parte del cucciolo ferito dagli artigli di Lily Luna Potter!-
-Bene quindi anziché apprendere il più possibile ha trascorso la mattinata a mettermi in cattiva luce con il responsabile del mio tirocinio, ottimo…- commentò mestamente la ragazza sedendosi moscia sulla sedia lì accanto e poggiando malamente il vassoio. L’appetito le era passato.
-Su con la vita…il professore sembrava terribilmente annoiato da quella lì e l’ha azzittita più volte, se può farti star meglio! Comunque sono un gran maleducato.- Lily fu sorpresa dal quel cambio repertino di discorso ed alzò gli occhi nuovamente sul ragazzo.
-Perché?- chiese con sguardo confuso
-Non mi sono nemmeno presentato. Sono Maurice Blanc, piacere di conoscerti figlia del salvatore del mondo magico!- Lily sorrise paonazza e gli strinse la mano che lui gentilmente le aveva porto. –Ti inviterei a cenare con me ed i miei amici ma abbiamo appena finito e stiamo andando a bere qualcosa…per caso hai voglia di uscire stasera?- si informò lui con un sorriso enigmatico.
-Ehm no Maurice, perdonami ma è stata una giornataccia, grazie anche all’aiuto della tua attuale collega di reparto. Ho solo voglia di andare a letto!- declinò gentilmente l’invito Lily. Il ragazzo fece spallucce anche se dalla sua espressione si vedeva che c’era rimasto male. –Però una di queste sere usciamo insieme e porto anche la mia compagna di stanza con me!- si affrettò ad aggiungere Lily ed il volto del ragazzo sembrò illuminarsi nuovamente.
-Ottimo, ci conto! Beh buona cena, a presto!- e lo vide allontanarsi verso l’uscita con un gruppetto di ragazzi tra i quali a Lily sembrò di scorgere i ricci capelli corvini di Ben Parker.
*

https://www.youtube.com/watch?v=5JxgDJvqGmM
*Puoi essere la mia luce guida, tienimi compagnia nella notte. Questo è tutto quello di cui ho bisogno…*
-Come mai sei già qui? Stasera non esci con Ben?- domandò appena entrata vedendo Rory china sui libri e seduta alla scrivania. La bionda si voltò e le sorrise.
-No stasera no! Sono entusiasta Lily, oggi è stato il primo ultimo giorno di università più bello di tutti i tempi!-
-Oh beh almeno una di noi due è contenta!- mormorò la rossa raggiungendo Rory. –E perché?- si affrettò a chiedere.
-Perché quel reparto è stupendo Lily! La lezione è stata interessantissima ed i libri- fece una pausa per indicarli tutti sparsi sulla scrivania, -sono pieni di concetti di cui non avevo ancora mai sentito parlare, in più la dottoressa Gillespie è una donna tutta d’un pezzo con una carriera alle spalle da capogiro! Sarà un onore lavorare al suo fianco ed apprendere tutto ciò che sa!- spiegò euforica la bionda.

*…come l’aria che respiro ti lascio entrare e tienimi al caldo sotto la mia pelle
perché io sto cedendo al tuo tocco.
Non ne avrò mai abbastanza immergendomi in profondità nell’oceano.*


Lily sorrise all’amica, davvero contenta per lei. Solo che ottenne un’espressione corrucciata dall’amica.
-Che c’è?- chiese Lily confusa adesso.
-Dimmelo tu che c’è!- tuonò Rory balzando in piedi. –E’ successo qualcosa non è così?- Lily si chiese come aveva fatto la sua amica a capire con un’occhiata che qualcosa era andato storto. –Allora parli o devo cruciarti?-
-Due parole: Tina Flitt!- Rory se possibile si corrucciò ancora di più.
-Potresti essere più precisa, non ti seguo!- così Lily capitolò, e nonostante sapesse della vena vendicativa ed aggressiva dell’amica, fu precisa e dettagliata nel raccontare come la Flitt l’avesse umiliata davanti al professor Button e soprattutto per averle messo in testa Teddy proprio il suo primo giorno.
-Qual è il piano? Le lanciamo un imperius per farla girare nuda per tutto l’ospedale cantando a squarciagola oppure la avadakedavrizziamo stanotte?- fu il commento di Rory alla fine del racconto. Lily le scoccò un’occhiata scettica. –Pensi di lasciargliela passare liscia?- sbottò allora incredula la bionda.
-No…ma la vendetta è un piatto che va servito freddo e soprattutto fuori dalle aule universitarie e dall’ospedale! Non ho bisogno di un altro rimprovero dal professore Button!- argomentò giustamente Lily alzandosi dal letto di Rory e infilandosi il pigiama.
-Ok ma dimmi almeno come ti senti adesso Lily? So che quello che più ti ha fatto male è il ricordo prepotente di Teddy che ti ha scaturito quella cretina!- addolcì il tono di voce Rory raggiungendola per guardarla negli occhi. Lily si specchiò in quelli color oceano dell’amica. Ancora non capiva come riuscisse a leggerle dentro così bene. Non aveva fatto altro che lamentarsi tutto il tempo per la figuraccia con il dott.Button eppure lei aveva capito bene che in realtà ciò che più l’aveva scombussolata era ben altro. Lily annuì mestamente e si sedette ai piedi del suo letto. Rory la imitò abbracciandola.
-Anche quando è a kilometri di distanza riesce comunque ad influenzare la mia vita!- mormorò la rossa accoccolandosi tra le braccia di Rory che prese ad accarezzarle i capelli rossi spettinati.
-Perché ha segnato un capitolo importante della tua vita e fin quando non avrai la forza di chiuderlo purtroppo ti influenzerà ancora e ancora…- Lily sospirò eppure ora che era tra le braccia della sua amica, della sua roccia, della sua ancora di salvezza, si sentiva meglio. Si lasciò avvolgere dall’affetto che Rory emanava. Negli anni in cui l’aveva conosciuta Lily non l’aveva mai vista innamorata o affezionata a nessuno se non alla madre e alla sorella. Ma quando si trattava di lei Rory era un contenitore d’amore traboccante. Si addormentarono così, abbracciate sul letto di Lily.

*Puoi essere la mia zona di sicurezza, da qualche parte dove posso andare quando mi sento sola…
mi fai entrare in un posto in cui non sono mai stata, adesso ci sono! (The ocean; Mike Perry ft. Shy Martin)*

Buona sera lettori!!
ancora nessuna recensione ed io piango!!!
spero che la storia fn qui vi sia piaciuta e come al solito mi auguro che mi lasciate un vostro commento/opinione/critica/consiglio...

Un bacio e a presto, rory! <3
 
 
  
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