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Autore: Spensieratezza    25/04/2017    4 recensioni
L'amicizia del trio - le cose che avrei voluto cambiare
*Questa storia è collegata direttamente alla storia Harry Potter 2.0 con i momenti più bromance del trio
ATTENZIONE: questa storia la metto come conclusa, fino a che non capirò come mandarla avanti.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter 2.0'
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Quando ho sentito i miei fratelli gemelli parlare del fatto che il ragazzo che aveva chiesto indicazioni poco prima, era proprio Harry Potter, rimasi spiazzato.
E incuriosito.

Mi venne voglia di seguirlo. Fui colpito da un raptus strano. Di solito tendo ad essere intimorito con le persone che hanno qualcosa più di me, e intendo la popolarità.

Ed Harry era sicuramente più popolare di me. Le persone così mi intimidiscono e quindi tendo a tenerle lontane, ma Harry mi era sembrato da subito diverso.

Non so se era per il fatto che era timido, o perché a vederlo così, sembrava un cucciolo smarrito, ma non ero geloso della sua popolarità..non per un motivo del genere..anzi, avevo come l’istinto di..non so..proteggerlo..
 

“Quel posto è occupato? Il treno è pieno zeppo..” chissà se gli verrà il dubbio che io sia andato a cercarlo. Mi suono inquietante io stesso. Sembro uno stalking.
 
 
*
Quando i gemelli ci salutano, lasciandoci soli, io da ficcanaso come al mio solito, comincio con la sfilza di domande.
“Sei davvero Harry Potter?”

Harry anuì.

“Oh..beh pensavo fosse uno degli scherzi di Fred e George..e hai davvero..voglio dire..”

Harry gli mostrò la cicatrice.

“Allora è lì che Tu – Sai – chi..”

“Sì, ma io non ricordo niente..”

“Proprio niente?”

“Beh, mi ricordo una gran luce verde e nient’altro..”

“Wow..”
 


*

“Io sono il sesto della nostra famiglia a frequentare Hogwarts. Mi tocca essere all’altezza di un sacco di aspettative (…) in famiglia ci si aspetta che io sia all’altezza degli altri, ma se poi ci riesco, nessuno la considererà una grande impresa, visto che loro l’hanno fatto prima di me.. e poi con cinque fratelli non riesci mai a metterti un vestito nuovo..io mi vesto con gli abiti smessi di Bill, uso la vecchi bacchetta di Charlie e il vecchio topo di percy.. si chiama Crosta e non serve a niente..non si sveglia quasi mai, percy ha ricevuto in dono un gufo perché è stato fatto prefetto ma i miei non potevano perm..cioè voglio dire, io invece ho ricevuto Crosta..”

Le orecchie gli erano diventate rosse e si mise a guardare subito fuori dal finestrino.

La mia impressione su Harry a quanto pare era giusta..mai con nessuno mi ero confidato così tanto, parlando della mia famiglia..sembra quasi..come poter essere sé stessi..pensò Ron con un sorriso.

Harry, forse per farmi sentire più a mio agio, comincia a raccontarmi dei suoi zii, che sembrano dei veri tiranni. Si chiede come sarà andata la famosa chiacchierata con mia madre e me lo domando anch’io. Povera mamma. Pensa Ron, dissimulando una risatina.
 

Quando arrivò una donna con un carrello pieno di robe da mangiare, Ron arrossì di nuovo, dicendo che aveva portato dei panini, ma dopo poco Harry cercò di convincerlo a dividere i dolci con lui.
“Dai, prendi un dolce!” continuò a insistere.

Ron sentì una sensazione piacevole riscaldargli lo stomaco. Poteva questa, essere l’amicizia che tutti decantavano? Aveva solo 11 anni..non ne sapeva molto, ma se ci si sentiva così, pensò che non ci si costruiva abbastanza poesie e canti dedicati ad essa.
 
 
 
Caro Diario, Harry  a quanto pare, non sapeva chi fosse Silente e non era neanche a conoscenza che le foto nel nostro mondo, non restano ferme.

“Ma sai, nel mondo dei babbani, la gente nelle foto non se ne va mica a spasso!”

 Caro diario, è buffo come ragazzo, ma tanto carino e umile. Mi piace.
 
 
Dopo un po’, però, arrivò tra noi un altro ospite.

La ragazzina che avevamo incrociato già alla stazione.

“Qualcuno ha visto un rospo? Neville ha perso il suo..oh, siete voi.” Disse lei.



Hermione: 


non so perchè lei mi fece così brutta impressione quando arrivò nel nostro scompartimento..forse era solo egocentrismo, l'arroganza di volere le attenzioni di Harry, in quel momento, tutte per me. In più Hermione cominciò a parlare a vanvera con Harry, ignorando me e io ODIAVO sentirmi escluso. E odiavo chi parlava senza fermarsi. 





“Gli abbiamo già detto che non lo abbiamo visto..” disse Ron, ma la ragazza era incantata dalla bacchetta che teneva in mano.

“Oh..state facendo magie? Vediamo..” era estasiata.

Ron era stranito, ma si schiarì la voce e disse:

“Per il sole splendente, per il fior di corallo, stupido topo, diventa giallo!”

Agitò la bacchetta ma non accadde nulla.

“Sei sicuro che sia un vero incantesimo? Anche io ne ho provato alcuni semplici semplici e mi sono riusciti sempre! Nella mia famiglia nessuno ha poteri magici..è stata una vera sorpresa quando ho ricevuto la lettera, ma ero così felice…..voglio dire, è la migliore scuola che esista, ho sentito dire.. ho imparato a memoria tutti i libri di testo, spero proprio che basti! Io mi chiamo Hermione Granger e voi?”

“Harry Potter..e volevo ringraziarti per prima..con i Dursley..non eri obbligata..” disse Harry, mentre anche Ron si presentava, ma Hermione non lo notò nemmeno, troppo concentrata su Harry.

“Lo so! Sono dei gran cafoni, non è vero? Ma comunque non preoccuparti per me, non me la sono presa! Piuttosto, non voglio che tu pensi che tutti i babbani siano come i tuoi zii, fidati, non siamo tutti così!”

“Ehm..ne sono sicuro..” disse Harry, scambiando un’occhiata nervosa con Ron, anche se le sue esperienze non erano state incoraggianti. “Aspetta, sai già chi sono?” disse Harry, arrivando a questa conclusione in ritardo.

“Io so tutto di te, perché…no,aspetta, intendi adesso, oggi? Cosa?” disse Hermione confusa.

Harry si sentì ancora più a disagio. “Ehm..ti ho detto il mio nome e non sembravi sorpresa..”

“Oddio, che figura..chissà cosa penserai di me! No, a dire la verità, avevo capito che eri Harry, cioè lui..cioè..insomma, hai capito, già in stazione, ma non quando ti ho visto, ma quando hanno fatto il tuo nome, e..”

“Ok, ok, ho capito, scusa la domanda..” disse Harry, cercando di frenarla, mentre Ron alzava gli occhi al cielo.

“E ovviamente sapevo già tutto di chi  sei, dai libri, da tutti quelli che sono riuscita a divorare, voglio dire.. sei citato in Storia moderna della magia, in Ascesa e declino delle Arto Oscure e anche in Grandi eventi magici del ventesimo secolo.”

“davvero?” chiese Harry tutto confuso.

“Ma santo cielo, non lo sapevi? Se fossi stata in te, avrei cercato di sapere tutto il possibile!”

“Aveva poco tempo..ha scoperto di essere un mago solo quest’estate, sai com’è!” ribattè Ron, acido.

Hermione gli lanciò un’occhiataccia per poi continuare:

“ Comunque sai già in quale casa andrai? Io spero di essere in Grifondoro, dicono che è di gran lunga il migliore! Ho sentito che c’è andato anche Silente, ma a dire la verità, mi andrebbe bene tutto, tranne Serpeverde, comunque ora è meglio che vada o non troveremo mai il rospo di Neville prima dell’arrivo e a proposito, voi due fareste meglio a cambiarvi, credo che tra poco saremo arrivati!”

E se ne andò portandosi dietro Neville.
 



“Che ragazza insopportabile e ficcanaso. E pure saccente. Qualsiasi sia la mia casa, spero non sarà anche la sua.” Commentò Ron.

“Dai, è stata carina. Voleva essere di aiuto.” Sorrise Harry.

“Secondo me è troppo ficcanaso..anche prima..voleva aiutare..ma chi gliel’ha chiesto? E poi questo parlare a macchinetta..è così fastidioso..bisogna scappare dalle ragazze così.”

Harry non disse niente. Non voleva contraddire il suo nuovo – e primo – amico, ma per lui avere amici ficcanaso e logorroici era di gran lunga preferibile a non averne per niente. Ne sapeva qualcosa la sua infanzia solitaria. 


Caro diario...la giovinezza fa fare degli errori e ci fa comportare da stupidi. La mia smania di avere le attenzioni del mio nuovo amico solo per me, mi aveva portato a giudicare subito male Hermione. Non capivo che anche lei si sentiva sola.

Come me. Come Harry. 
   
 
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