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Autore: Ran 4hever    25/04/2017    1 recensioni
Kazuha ha deciso di ritornare nella sua città dopo 7 lunghi anni, potrà rivedere la sua famiglia, i suoi amici e...Heiji.
Cosa farà Heiji dopo aver saputo che Kazuha è tornata? soprattutto adesso che ha capito di provare qualcosa per lei?.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mi manchi...'
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                                   DECISIONI 
                                           
                                             
                                                          
La festa si è conclusa nel migliore  dei modi, abbiamo guadagnato un bel po di soldi con i quadri esposti.  Adesso sono in camera mia che mi metto il pigiama. Domani sarà una lunga giornata, dovrò annunciare a tutti la mia decisione di partire per Los Angeles. Non sarà per tanto tempo, solo per i prossimi sei mesi, ma dovrò comunque andare via di nuovo.  Chissà come la prenderà Heiji quando lo verrà a sapere, non ho ancora deciso se glielo dirò. E' vero che sono arrabbiata con lui ma sarebbe crudele andare via senza salutarlo, però anche lui 7 anni fa non è venuto a salutarmi il giorno della mia partenza, quindi non vedo perché io debba dirglielo. E poi sono sicura che, anche se glielo dicessi, non gli importerebbe niente. Decido di non pensarci più e di dormire, così spengo la luce e mi metto sotto le coperte.
La mattina dopo mi sveglio alle 7:30,  anche se i miei giorni da insegnante in quella scuola sono finiti, voglio salutare i ragazzi prima di partire. Scendo le scale e mi dirigo verso la cucina per fare colazione, dove trovo mia madre intenta a scaldare del latte.  Quando mi vede sedermi al tavolo mi sorride e appoggia davanti a me la tazza di latte caldo  "buongiorno tesoro" mi saluta sedendosi difronte a me  "buongiorno" ricambio il saluto   "come mai sveglia a quest'ora? Non devi lavorare più nella scuola" mi dice curiosa  "lo so, ma volevo salutare per l'ultima volta i ragazzi" dico senza dargli molti particolari, dirò ai miei genitori che devo partire quando anche papà sarà presente.  Finisco di bere il latte e metto la tazza nel lavandino  "io vado a prepararmi" le dico e lei annuisce.  Oggi ho deciso di mettermi un vestitino nero a fiori rossi, delle ballerine rosse e una borsetta rossa,  i capelli sciolti , un filo di trucco e sono pronta. Indosso il giacchettino nero ed esco di casa. 
Oggi è proprio una bellissima giornata, il sole spicca in alto nel cielo. Prendo il cellulare dalla mia borsa e decido di mandare un messaggio ad Aiko  "Buongiorno amica mia, oggi possiamo incontrarci al parco? Devo parlarti. Baci Kazuha."  Dopo aver inviato il messaggio rimetto il cellulare nella borsa. 
In pochi minuti sono fuori alla scuola, entro e saluto il bidello per poi dirigermi verso la classe dei ragazzi. Busso alla porta e dopo aver sentito  'avanti' apro la porta ed entro. I ragazzi appena mi vedono sorridono e si alzano per darmi il buongiorno, in classe c'è la professoressa che ho sostituito per questi giorni. Avrà all'incirca 40 anni o forse un po di più. Dopo averla salutata ed essermi presentata mi rivolgo ai ragazzi   "ragazzi sono venuta a salutarvi prima di partire" dico e tutti fanno una faccia sorpresa  "partire? e per dove?" mi chiede infatti un'alunna   "Los Angeles, starò lì per un po, parteciperò ad una mostra d'arte e i soldi che riceverò andranno come fondi alla scuola" dico ricordandomi di aver parlato con il preside ieri sera alla festa, anche a lui è sembrata un'ottima idea.  "Ma ritornerete?" mi domanda all'improvviso Benkei e io sorrido involontariamente, all'inizio quel ragazzo non mi degnava di una parola, adesso invece si preoccupa se ritornerò o no. Mi ci sono veramente affezzionata a questo ragazzo, forse mi macherà più di tutti.  "Certo, ritornerò fra un paio di mesi, e vi verrò a trovare di nuovo" dico e tutti sorridono felici  "bene ragazzi ora devo andare, è stato meraviglioso  lavorare qui e avervi conoscuto" dico sorridendo un po triste di dovermi separare da questi ragazzi  "anche per noi" dicono in coro sorridendo, saluto la prof e poi esco dalla classe, scendo le scale, saluto di nuovo il bidello e esco dalla scuola.  

*****************

Sto aiutando gli agenti a portare gli scatoloni e roba simile alla nuova centrale di polizia, il signor Toyama, mio padre, io e alcuni agenti ci siamo trasferiti qui, mentre altri agenti sono rimasti alla vecchia centrale di polizia.  Appoggio lo scatolone sulla scrivania che c'è nel mio nuovo ufficio per poi aprirlo e tirare fuori alcuni fascicoli per sistemarli nei vari cassetti.  All'improvviso qualcuno bussa alla porta  "avanti" dico, la porta si apre lentamente e vedo entrare Kazuha con un sorrido, e io spalanco gli occhi nel ritrovarmela davanti. Ma poco dopo l'immagine di Kazuha scompare e appare quella di Yumi che mi guarda stranita,  "Heiji cos'hai?" mi domanda, io scuoto la testa e la guardo facendo un sorriso forzato  "nulla, ma dimmi come mai sei qui?" dico cercando di cambiare argomento.  Ma che mi è preso? Sono così pazzo di lei che la vedo dovunque? Mi sa che sto impazzendo.   "Niente sono solo venuta a vedere come avete sistemato qui" dice Yumi riportandomi alla realtà   "ah" dico semplicemente. Non ho per niente voglia di parlare con lei in questo momento, l'unica persona che vorrei fosse qui non mi vuole nemmeno vedere, e credo che le cose siano peggiorate dopo ieri sera.   "Ha avuto proprio una bella idea Toyama vero?" dice e io alzo subito lo sguardo su di lei, solo sentir parlare di Kazuha vado in tilt   "come?" chiedo  "dico che ha avuto una bella idea nel organizzare la festa di beneficenza per raccogliere i fondi per quella scuola" dice e io annuisco    "mi chiedo perche sia tornata " dice e io la guardo confuso   "che intendi?" le domando e lei fa un sorriso che direi essere strafottente   "che dopo che ha passato 7 anni in America poteva benissimo starsene lì" dice e io sgrano gli occhi, quelle parole mi hanno fatto talmente arrabbiare che mi trattengo dal urlargli contro. Senza degnarle di uno sguardo esco dall'ufficio. 
Mi serviva proprio un po di aria fresca, e soprattutto dovevo sbarazzarmi di quella lì. Non riesco a capire il perché odia così tanto Kazuha, eppure lei non gli ha fatto niente.  Infondo Kazuha non può far male ad una mosca è troppo buona, anzi, pur di non far soffrire gli altri è disposta a soffrire lei stessa.  E' una buona confidente, lei è la persona migliore con cui confidarti, sa come consolarti e se può fare qualcosa per aiutarti lo fa senza pensarci due volte.  E' dolce e gentile con tutti, certo quando si arrabbia  diventa un mostro ma se non succedesse non sarebbe Kazuha. E poi è bellissima, talmente bella da far invidia ad una dea, è fatta così la mia Kazuha.   

****************


Il parco è il posto in cui preferisco andare quando devo schiarirmi le idee.  E' così tranquillo e poi questi ciliegi in fiore creano un'atmosfera magica. In questo parco ci giocavo da bambina, in questo parco andavo quando volevo stare sola, quando volevo piangere, in questo parco io e Heiji abbiamo riso e scherzato, in questo parco noi due ci siamo promessi di essere amici per sempre. Abbasso la testa sconsolata, ancora una volta ho pensato a Heiji. Ma è mai possibile che non si voglia togliere dalla testa?...E dal cuore?...
"KAZUHAA" vedo Aiko correre verso di me sorridendo, io mi alzo dalla panchina su cui ero seduta e  la raggiungo,  "hei Aiko tutto bene?" gli chiedo   "benissimo, ma dimmi come mai mi hai fatto venire qui?" mi chiede mentre ci sediamo sulla panchina.  "Vedi io ho preso una decisione, non l'ho ancora detto a nessuno, tu sei la prima a cui lo dico" lei mi guarda curiosa  "quale decisione?" mi chiede volendone sapere di più,    "vedi qualche giorno fa mi è arrivata una lettera in cui mi chiedevano di partecipare ad una mostra d'arte con una mia opera" dico e lei sorride  "ma è una cosa meravigliosa" dice felice per me, io abbasso lo sguardo sulle mie gambe triste e lei sembra notarlo  "non è tutto vero?" mi chiede infatti. Io alzo lo sguardo verso di lei  "la mostra è a Los Angeles" dico e lei sgrana gli occhi,  "la mostra è tra 6 mesi, ma mi è stato chiesto di partire qualche mese prima" dico e lei mi guarda in silenzio,  "e tu che hai deciso?" mi chiede all'improvviso   "ho deciso di andarci, e vorrei partire tra qualche giorno" dico e lei fa uno sguardo triste ma sorride lo stesso e mi guarda   "fa come meglio credi amica mia" dice e io faccio un sorriso malinconico, questa scena mi sembra la stessa di 7 anni fa quando le dissi che sarei andata a studiare in America.  Però  anche se era triste del fatto che me ne sarei andata, mi ha appoggiata e continua a farlo tutt'ora, a volte mi chiedo che cosa ho fatto per avere un'amica come lei.  Faccio un enorme sorriso e d'istinto l'abbraccio e lei ricambia subito. Ci stacchiamo pochi minuti dopo e ci sorridiamo   "ma tornerai?" mi chiede sempre sorridendo  "appena finisce la mostra" le dico   "voglio solo allontanarmi da qui e schiarirmi le idee" le dico e lei annuisce accarezzandomi un braccio.  
Apro la porta di casa e dopo essere entrata me la chiudo alle spalle, io e Aiko ci siamo salutate qualche minuto fa. Sono felice che mi abbia appoggata, adesso devo dirlo ai miei genitori. Poso le chiavi di casa sul mobiletto dell'ingresso e mi dirigo in soggiorno dove trovo papà che legge dei documenti e mamma che guarda la TV,   "oh bentornata tesoro"  mi dice mamma appena mi vede  e io le sorrido,  "com'è andata la giornata?" mi chiede mentre io mi siedo sulla poltrona difronte al divano, dove sono seduti loro, senza risponderle.  Entrambi mi guardano confusi   "tesoro tutto bene?" mi domana mio padre e io faccio un respiro profondo prima di parlare  "devo parlarvi" dico e loro moi guardano ancora più confusi.  "Dicci tutto bambina" dice mio padre, io decido di essere franca, senza giri di parole   "ho deciso di partire per Los Angeles" dico e mi guardano sorpresi   "ma come?..." sussurra mia madre,  "per quale motivo?" mi chiede invece mio padre  "ho ricevuto una lettera in cui mi è stato chiesto di partecipare ad una mostra che si terrà a Los Angeles tra 6 mesi, ma mi è stato chiesto di partire qualche mese prima" dico guardandoli.  Li vedo scambiarsi un sguardo per poi voltarsi entrambi verso di me e sorridermi  "ormai sei grande tesoro, non sei più una bambina quindi se tu vuoi andarci beh vai" mi dice mio padre e io li guardo confusi  "davvero?" chiedo e loro annuiscono   "e poi si tratta solo di qualche mese" dice mia madre sorridendo e io sorrido con lei. 
Sono in camera mia, durante la cena abbiamo deciso che partirò tra 2 giorni.  Ora sono sotto le coperte e non riesco a dormire, non ho ancora deciso se dire a Heiji della mia partenza o no. Ma tanto anche se non gielo dicessi a lui non importerebbe ne sono sicura. 

*************

Sono nel letto a leggere un giallo, orami è notte fonda ma io non riesco a dormire. Avverto dentro di me una brutta sensazione, come se stesse per succedere una cosa bruttissima che io non riuscirei a sopportare.  Mi giro verso il comodino e faccio per posare il libro nel cassetto ma una cosa cattura la mia attenzione. La prendo e un sorriso malinconico mi nasce sul volto appena capisco cos'è.  E' un album di fotografie, dentro ci sono tutte le foto mie e di Kazuha, nessuno sa che ho questo album. Lo apro e la prima foto ritrae me e Kazuaha da piccoli alla festa di Kyoto, è da li che è cominciato tutto, è da li che mi sono innamorato di lei.  Scorro le pagine ed e come scorrere tra i miei ricordi, tra i momenti passati tra me e Kazuha.  Ed arrivo all'ultima foto, ritrae me e Kazuha alla festa di fine liceo, l'ultima foto che ho fatto con lei, l'ultimo momento felice con lei, l'ultima foto che abbiamo scattato prima che lei se ne andasse e la mia vita diventasse un inferno. L'ultimo attimo di felicità prima dell'inferno.  Forse se avessi capito prima di amarla, ora saremmo felici uno tra le braccia dell'altro. Mi ripetevo in continuazione quanto fossi stato stupido a non andare quel maledetto giorno all'areoporto e a fermarla prima che salisse su quel maledetto aereo, che l'ha portata lontana da me. Ma non si può tornare indietro nel tempo purtroppo. Poso l'album sul comodino per poi appoggiare la testa sul cuscino e chiudere gli occhi. 



               NOTE DELL'AUTRICE 
Ciao a tutti ecco il nuovo capitolo di questa storia, ditemi che ne pensate.  
Bacioni.
XXX
   
 
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