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Autore: Vega Lyrae    25/04/2017    0 recensioni
Ma a volte, la notte
Quando dormo il sonno dei bambini o dei pazzi
Allungo la mano e le tue dita sono lì
E la tua voce, così come la ricordavo,
mi sussurra: “Stringimi forte, piccina
non avere paura del buio.”
[Per F.,
la mia piccola, inutile chanson.]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CANZONE TRISTE
[Serenata Irlandese.]
 
"Lei sorrise appena e gettò una moneta al mendicante dal cappello marrone
Lui marcava i passi come Jimmy Dean, masticando una frase d'addio (...)
"Era tutto scritto da sempre, sai, era racchiuso nel mazzo di carte
che la donna rossa si incontra col fante - ma alla fine il giro riparte"
Ma non piangere per me, non piangere per me -
perché presto o tardi sai sarò di nuovo qui intorno
Ma non piangere per me, non piangere per me
Ci troveremo ancora, sai, in qualche splendido giorno
Lei gli disse: "Che il viaggio sia buono."
Lui rispose soltanto: "Lo sarà."

​(Modena City Ramblers - In qualche splendido giorno)


Addio, mio amore dagli occhi di ebano
Ti ho visto partire e salpare
verso l’avventura
verso il tuo mare del futuro
 
Addio, mio amore dagli occhi di ebano,
figlio di un altro destino
Sei andato lontano,
e ti auguro buona fortuna.
Addio, mio amore,
mio principe.
 
Sul viso ti brillava
Quell’inquieta allegria
Avevi davanti
Le stelle e la luna
E io dietro, a guardarti andar via.
 
Ho pianto abbastanza
E forse dovevo tenerti vicino
Strapparti al tuo mondo
ma era troppo il dolore, troppa la rabbia
ho lasciato la tua manica,
cucendoci dentro un pezzo di me, come amuleto.
 
Addio, mio amore dagli occhi di ebano,
figlio di un altro destino
Sei andato lontano,
e ti auguro buona fortuna.

A volte ti vedo in mezzo alla via
Mentre ridi e mi dici
“Andiamo, piccina, sono qui”
Ma son tempi passati
Mi giro e non ci sei più.
 
Addio, mio amore dagli occhi di ebano,
figlio di un altro destino
Sei andato lontano,
e ti auguro buona fortuna.
 
Viandante, marinaio, viaggiatore
La tua strada era lontana
- e tu lo sapevi -​
Penserò sempre ai giorni passati
Al tuo amore appassito
Forse il mio volto è per te un vago ricordo
Un giorno potremmo incontrarci per strada
Provando un brivido ignoto.

Non ti ho mai davvero lasciato,
come tu non hai davvero lasciato il mio fianco.

Può essere che dovesse andare così
Che succedesse, prima o poi, di allentare la presa -
Ma a volte, la notte
Quando dormo il sonno dei bambini o dei pazzi
Allungo la mano e le tue dita sono lì
E la tua voce, così come la ricordavo,
mi sussurra: “Stringimi forte, piccina
non avere paura del buio.”
 
Addio, mio amore dagli occhi di ebano,
figlio di un altro destino
Sei andato lontano,
e ti auguro
buona
fortuna.

 
 
 
 
​Scritta di getto, con la consapevolezza del contenuto melenso e un po' insensato, e dedicata ad una persona importante.
Slán!​

 
 
 
  
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