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Autore: nikita82roma    26/04/2017    4 recensioni
Kate nello studio di Castle guarda la copertina dell'ultimo libro della saga di Nikki Heat con nostalgia...
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Partner in Crime. Partner in Life'
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Sulla scrivania del suo studio erano accatastate numerose copie in attesa che lui le firmasse. Osservò la copertina di Heat Storm e le sembrò strano vedere, per la prima volta due sagome. Tracciò con il dito il contorno della propria e sorrise: in fondo a Nikki Heat si era affezionata anche lei, anzi alla fine le era grata, per tutto quello che aveva.

Non le capitava spesso di stare lì da sola, nel mondo di Castle, lui non le aveva mai vitato nulla, era lei che per una forma di rispetto non voleva invadere il suo spazio, il suo regno.

Ricordava ancora quando una sera pochi mesi prima le aveva detto che quello sarebbe stato l’ultimo libro su Nikki Heat. Lei prima ci aveva riso su, pensando che scherzasse, poi aveva quella faccia seria che mostrava solo per le decisioni importanti e concludere la saga di Nikki Heat evidentemente lo era. Le aveva parlato di un’idea geniale, aveva cominciato subito a scrivere e lo aveva finito prima degli altri. Ogni tanto lei andava e provava a convincerlo a farsi rivelare qualcosa, ma come al solito le rispondeva che avrebbe letto tutto solo quando avesse avuto una forma accettabile. 

Una sera, prima di quanto pensasse, le fece trovare sul comodino una plico di fogli rilegati dove c’era solo il titolo: Heat Storm. Aveva capito quale era la sua idea geniale senza bisogno di leggerlo e non lo aveva fatto: tanta era stata la sua curiosità prima, tanto adesso, avendolo a disposizione, non voleva cominciare la lettura per non arrivare alla fine.

Castle notò che contrariamente alle altre volte, quando aveva la bozza quasi definitiva si precipitava a leggerlo divorando le pagine, non lo aveva nemmeno sfogliato e per la prima volta, dopo molti anni, lo mandò in stampa, senza sentire prima il suo parere.

 

Kate ripensava a quando quasi dieci anni prima aveva letto che quello che sarebbe uscito sarebbe stato l’ultimo libro della saga di Derrik Storm. Aveva trovato la notizia su uno di quei siti dei fan dove tutti si scambiavano idee ed opinioni, tra gossip e scoop, veri o presunti. Non aveva voluto crederci, anche se quella ragazza che lo aveva scritto era sempre ben informata. Avevano discusso a lungo, scambiandosi opinioni, sul perché di quella decisione e lei aveva sempre pensato che un giorno lo avrebbe incontrato e glielo avrebbe chiesto: perché decidere di chiudere la sua serie preferita? In realtà poi non lo aveva mai fatto, ma non c’era stato bisogno, aveva imparato a conoscerlo e a capire da sola il perché. Non si divertiva più con Storm e probabilmente adesso non si divertiva più nemmeno con Heat e la cosa la turbava, perché anche se all’inizio non era stata poi così felice, Nikki Heat sapeva che era lei, sapeva che era dove lui aveva riversato le sue aspettative e i suoi desideri prima che loro fossero loro e forse non glielo aveva mai detto abbastanza, ma lei era stata molto orgogliosa di essere stata per tanto tempo la sua musa ed ora, l’idea di non esserlo più, le sembrava come se qualcosa tra di loro si fosse incrinato. Era un pensiero stupido, si ripeteva, però era qualcosa più forte della sua razionalità. 

 

Con una copia di Heat Storm in mano, stava guardando tutti i titoli dei suoi romanzi, da quelli meno celebri e riusciti, ai veri Best Sellers. Li aveva letti tutti, più volte. Spostò un volume di un autore sconosciuto e mise quel libro alla fine di tutti gli altri, sospirando un po' più forte. 

Sobbalzò nel sentirsi abbracciata alle spalle.

- Castle mi farai prendere un colpo! - Non aveva bisogno di guardarlo per sapere che era lui. Solo lui l’abbracciava così ed era sufficiente per riconoscerlo, anche senza il suo inconfondibile profumo, anche senza le sue labbra sul collo che cercavano con un bacio di farsi perdonare.

- Scusami.

- Da quanto sei qui? - Gli chiese spostando il peso all’indietro, appoggiandosi a lui.

- Da qualche minuto… Lo hai letto?

- No. L’ho solo messo al suo posto.

- Ti mancherà Nikki Heat? - Le chiese Castle ma lei non rispose. Si limitò a girarsi per guardarlo negli occhi e rivoltargli la domanda.

- E a te?

- Io ho l’originale. È molto meglio. - Le diede un bacio sulle labbra, percependo quel malumore che la opprimeva e del quale non voleva parlargli per non sembrare stupida. La trascinò verso la poltrona, dove si sedette, facendola accomodare sulle sue gambe. Beckett lo abbracciò prendendo posto con la testa sul suo luogo preferito, in quel punto tra la spalla ed il collo che sembravano fatti proprio per lei.

- Cosa c’è Beckett?

- Ti sei annoiato di Nikki Heat?

- Era il momento giusto per concludere.

- Non hai risposto.

- Nemmeno tu quando ti ho chiesto se ti mancherà.

- Sì, mi mancherà. E tu Castle? Tu sei annoiato di lei?

- Era arrivato il momento di dirle addio. Come tutte le cose belle, finiscono.

- Tutte? - Kate si tirò su per guardarlo.

- Tutte, tranne noi, ovviamente. Ehy, che c’è? Sei preoccupata? È successo qualcosa?

- No… solo che non pensavo fossi serio, quando hai detto di smettere di scrivere di Nikki Heat. - ammise.

- Nemmeno io quando mi hai detto che avresti lasciato il posto di capitano per candidarti per il Senato.

Kate rimase in silenzio. Era passato quasi un anno da quando avevano rischiato di morire entrambi proprio in quella casa e da allora tante cose erano cambiate, decisioni inaspettate prese da entrambi, la vita che era stata stravolta e cambiamenti che sarebbero stati inevitabili.

- Beckett, pensi ancora che Nikki Heat sia un nome da spogliarellista?

- Quello sempre Castle!

- Vedi, non posso scrivere dei thriller politici con protagonista una senatrice con un nome così… devo trovarne un altro. - Rick vide Kate sorridere, quasi si fosse rasserenata. - Sarai sempre la mia musa Kate, qualsiasi cosa tu decida di fare.

- Potrebbero sempre non eleggermi Castle, in quel caso che farai?

- Ti eleggeranno di sicuro, non ho dubbi su questo.

- Questa volta il nome lo sceglierò io, così evitiamo altri nomi da poco di buono. - gli disse dandogli un bacio più sollevata.

- Affare fatto, a patto che sarò io a scegliere quello per nostra figlia. - Le accarezzò il ventre ormai molto pronunciato. Se era possibile era diventata ancora più bella e lui era ancora più innamorato di lei, di entrambe.

- Te lo puoi scordare Castle. - Lo baciò ancora, prima che potesse rispondere. Per scegliere i nomi, ci sarebbe stato tempo, in un altro momento.

   
 
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