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Autore: demerito    26/04/2017    0 recensioni
Un bluff non è tale solo perché riesce........
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Roma, incrocio Viale America con via Beethoven ore 2,25, sono fermo con la mia vecchia panda amaranto, credo sia sempre lo stesso problema che non riesco a risolvere, o meglio, non trovo il tempo di risolvere, perchè come sempre riesco in qualche modo a porre rimedio salvo poi ritrovarmi nuovamente punto a capo.
Tante cose nella mia vita non riesco a risolvere, non trovo il tempo per risolverle, trovo un rimedio temporaneo ma poi mi ritrovo punto a capo con lo stesso problema.
Come ora, fermo alle due di notte, lontano da casa lontano da tutti, solo come sempre sono stato anche quando sono insieme a tanta gente.
Maledetta dinamo, provo a girare per l'ultima volta la chiave, il quadro si illumina ma subito dopo muore.
Solo nei film avvincenti, il protagonista riesce nel proprio intento proprio quando sembra tutto finito. Niente, mi accorgo di non essere il protagonista di un film, la macchina non parte, sono stufo di provare, ormai sono le 2,45 scendo chiudo lo sportello ma non la serratura, tanto è rotta e non ho trovato il tempo di sostituirla, per fortuna non è zona rimozione, tornerò a prenderla quando ne avrò voglia.
Forse è meglio così, mi incammino verso via Pasteur, camminare mi farà; riflettere sul perchè di questa serata, assurda, senza un filo conduttore. Devo riordinare le idee, mi serve una sigaretta, ma non fumo da diverso tempo ormai, ma forse in questo momento potrebbe aiutarmi.
Dunque; in serata all'Elettro-store incontro Mario, non ci vedevamo da tanto tempo, 10 forse 11 anni, mi riconosce subito, nonostante fossi dimagrito parecchio dall'ultima volta, ho tagliato i baffi, ho accorciato i capelli, che comunque sto perdendo.
Lui no. Apparentemente sembra sempre lo stesso ma io non lo avrei riconosciuto mai e poi mai, certamente perchè io non sono un buon fisionomista. "Ciao come stai, mammamiadaquantotempo (tutto unito come spesso usava parlare lui)" - lo guardo incuriosito - "ma come non mi riconosci" , mi abbraccia, stringe forte dimostra sicurezza - "ma dai sono Mario, Mario il figlio del professore Mengoni, ti ricordi a scuola ero seduto proprio davanti a te".
No proprio non ti identifico in Mario Mengoni lo stronzetto della classe, però cosa posso fare "Ma certo Mario azz.. quanto tempo è passato". Continua nella sua sfrenata parlantina, in questo lo riconosco, "Ci siamo visti a quella cena con i vecchi compagni"10 anni fa, al Castello, Ti ricordi che meravigliosa serata, Si era quasi tutti, mancava Andrea Corsi, Paola Piani ed il povero Giglietti, poi morto qualche anno dopo in quell'incidente stradale cosi assurdo",
si quella cena me la ricordo, una serata del ca...., tutti a vantarsi di cosa si è diventati, tutti vuoti a rendere, e prima o poi occorre restituire il corpo come nel caso di Paolo Giglietti morto a 34 anni sull'Aurelia travolto da un Tir Austriaco guidato da un ladro che dopo l'impatto si é dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
Le tracce della Smart no, quelle sono rimaste sull'asfalto come il sangue di Paolo brillante sotto ufficiale della Finanza, un corpo certamente non vuoto da rendere, che stava per coronare il sogno della sua vita: Sposare Marta.
Marta, quanto tempo è passato, a cena mancavi anche Tu, ma tanto senza Paolo per Te non avrebbe avuto senso partecipare. Al Funerale, l'ultima volta che ti ho vista, mi hai sorriso. Avrei voluto sorridere anch'io ma non ci sono riuscito.
Già Mario ,quanto tempo come mai da queste parti?
Ma Tu non abiti sulla zona dei Colli, li nella tua lussuosa villa che tanto vantavi durante le giornate in classe, stanche, noiose, identiche le une alle altre tranne quando veniva a supplire il prof. Gianti, un piccolo grande uomo.
OK, non è che non si può girare per Roma, ma capitare nello stesso posto alla stessa ora con Mario Mengoni è proprio una sfiga colossale. "Devo comprare un cavo coassiale per il mio pc, vorrei scaricare le immagini dal mio telefonino ma con il Bluetoot non ci riesco", - veramente con l'elettronica sono proprio negato, o forse è proprio l'elettronica che si nega a me. "Ma dai sarà questione di aggiornamento software, se vuoi provo io a risolvere, sai ho un po di pratica ed in pochi minuti potrei riuscirci". Anche a scuola volevi essere i primo della classe e ti vantavi di saper fare questo o quello, "No grazie, comunque ho già acquistato il cavo e poi non sarei in grado di farlo da solo in seguito, quindi preferisco andare per la strada più sicura. Certamente più lunga ma più sicura". Ma la strada più sicura è sempre quella più lunga?, me lo sono sempre chiesto, ma in definitiva non sono riuscito mai a provarlo quindi forse sarà vero.
Ormai sono sotto il viadotto della Magliana, sono le 3:10, Roma è più bella quando sei solo tu a viverla, le luci, le strade, gli alberi, i palazzi formano un tutt' uno con la notte, una penombra che ne attenua i confini e quasi li rende più vulnerabili.
Un povero senzatetto dorme riparato da un cartone.
Povero di cosa poi, di vita?, di soldi?, di anima?
Forse dovrei dire un uomo libero dorme sotto un cartone,
libero dalla vita, dai soldi forse libero anche dalla sua anima.
   
 
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