Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: RoryJackson    27/04/2017    11 recensioni
"Chi sei?" Chiese una voce dietro di lei. Era una voce maschile, calda e profonda, stranamente umana. Rory si fermò impietrita. Possibile che fosse lui...? Girò il viso verso la voce la quale proveniva effettivamente dalla creatura, completamente sveglia e all'impiedi.
Questa volta, Rory, poté ben vedere gli occhi della creatura: dalla forma leggermente triangolare, confinavano con il muso beige. Le iridi rosse come il fuoco. - CAP 1
"Tu non sei in grado di spezzare un giuramento" constatò la giovane, placando in un momento l'animo di Shadow, [...] "Io mi fido di te" - CAP 10
Shadow: un essere tanto temibile eppure tanto umano. Un riccio dal cuore indurito per l'ingiustizia subita da parte degli uomini e che, per questo, odia con tutto se stesso. Riuscirà mai a cambiare idea?
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







 

Rory continuava a fissare la fotografia sul comò accanto al letto sul quale era sdraiata, con aria assente e assorta. La fotografia ritraeva lei da piccola con un piccolo arco alla spalla; una vispa bambina dalla carnagione candida, dai grandi occhi verdi e lunghi capelli castani, in braccio ad un uomo giovane e affascinante, al cui fianco vi era una donna dal viso amabile e lo sguardo gentile. Papà e mamma.
Sembravano passati secoli, invece da quella foto erano trascorsi otto anni. E dopo otto anni solitamente le persone imparano a convivere con il dolore di una perdita, ma non quell'affascinante giovane della foto.
La ragazza tirò fuori un sospiro veloce, si alzò, andò in bagno per darsi una rinfrescata e cambiò maglietta, mettendone una giromanica rosa. Lei e due suoi amici avevano organizzato di fare un falò in spiaggia, per questo lei preparò tutto l'occorrente in uno zaino: cellulare, asciugamano, acqua, carte da gioco, tenda, sacco a pelo leggero e, sebbene fosse sicura che non ce ne sarebbe stato bisogno, anche il kit medico per ogni emergenza.
Un uomo dai radi capelli grigi apparve sull'atrio della cucina, con indosso una vecchia canottiera bianca troppo larga e un paio di pantaloncini opachi e slabbrati.
"Rosa, dove vai?" chiese, poco più lucido di un ghiro in letargo. Suo padre era l’unico, ormai, a chiamarla con il nome di battesimo.
"Papà, te l'avevo detto tre giorni fa di aver organizzato un falò in spiaggia insieme a Jessica e Christian".
L'uomo, che stava per compiere cinquant'anni ma che sembrava ben più anziano, dopo un breve periodo trascorso a pensare, annuì. Cercò di sorridere.
"Fai bene. Sei giovane" mormorò lui, ritornando a sedersi su una delle sedie in cucina, "non fare troppo tardi, anche se stai qui vicino. Stai atten..."
"Sì, papà, sarò attenta all'uomo nero e agli alieni!" disse lei sorridente, mentre corse da suo padre a dargli un abbraccio ed un bacio sulla guancia, "mentre dormivi ti ho preparato la cena, sta in frigo. Devi solo riscaldarla".
L'uomo annuì con gratitudine, dopodiché la giovane si avviò all'uscio di casa e, dopo aver salutato con la mano suo padre, corse fuori desiderosa di impegnarsi anche ad essere felice.
Era una vera fortuna abitare vicino al mare, soprattutto in una stagione calda come l'estate. L'aria era inebriante e il panorama senza eguali: il sole era in procinto di tramontare e il cielo era variopinto delle più belle sfumature di arancio che, mescolandosi con quel cielo cobalto, creava un connubio di toni rosa pesca e salmone.
Dopo aver raggiunto la spiaggia ed aver camminato un pochino sulla sabbia granulosa, posò la borsa a terra e prese il cellulare per chiamare i compagni di viaggio. Quando, d'un tratto, qualcosa catturò la sua attenzione: dal cielo stava cadendo qualcosa e quando Rory capì che non si trattava di una cosa ma di qualcuno, si inquietò. L'essere sprofondò di testa nell'acqua profonda, provocando un'onda d'urto intensa che fece levare le onde del mare. La giovane suppose che doveva essere svenuto di sicuro, altrimenti non sarebbe mai caduto in quella posizione o quantomeno si sarebbe preparato all'impatto, per questo decise di togliersi la maglietta e i jeans e, nonostante fosse in intimo, si tuffò in mare nuotando con tutta la forza che aveva.
Non era sicura di riuscire a salvarlo, era caduto troppo lontano dalla costa e lei, per quanto fosse un'abile nuotatrice, non possedeva alcun super potere. Tuttavia, dopo circa cinque minuti di nuoto, lo trovò sprofondato a circa sette metri. La ragazza dovette trattenere un urlo, in quanto era immersa nell'acqua: davanti a lei vi era una creatura, una strana creatura nera, dalla forma umanoide, ma il suo aspetto era tutt'altro che umano. Aveva una forma strana, molto sproporzionata: il corpo era esile e piccolo, al contrario della testa molto grande. Il capo, fino alla schiena, era tempestato da una moltitudine di spuntoni aguzzi, alcuni di essi erano striati di un rosso carico. E lo erano anche le braccia e le gambe, molto sottili, mentre il petto era coperto da un sottile strato di peluria bianca. Le mani erano coperte da guanti bianchi mentre ai piedi calzava un paio di scarpe particolari, dalla suola di metallo laccato di colore rosso. Quelli che le parvero essere gli enormi occhi di quello strano essere, erano chiusi. Inoltre, la giovane notò che nelle mani teneva stretti degli oggetti, ma non riusciva a capire bene cosa fossero.
Salì di nuovo in superficie e prese un lungo respiro prima di tuffarsi nuovamente: umano o no, si sentiva in dovere di salvarlo. Per questo, con un po' di sforzo, si inabissò raggiungendolo per poi prendergli il polso e trascinarlo fuori. Ma prima che potesse farlo si accorse che le cose che teneva nelle mani la creatura scivolarono verso il fondo: erano due grosse gemme, una trasparente e l'altra color rubino, che decise di raccogliere prima che toccassero la sabbia. Sollevò la creatura con sé, trovandola stranamente leggera da trasportare, sopra la superficie del mare, pregando Dio che respirasse ancora.
Nuotò più veloce che poté, per quanto fosse possibile dal momento che stava portando in braccio una creatura e due grosse pietre piuttosto pesanti. Rory cercò di tenergli fuori dall'acqua la bocca e il naso, per farlo respirare, dopodiché stremata, trascinò l'essere sulla spiaggia, ben al riparo dalle onde.
Dopo un minuto buono trascorso al suo fianco a riprendere fiato, la ragazza si mise in ginocchio, posandogli una mano sul petto e un'altra sulla bocca leggermente socchiusa.
"Ti prego, ti prego, respira..." sussurrò lei, non sapendo se pregare lui o il cielo.
Respirava ancora. Era vivo. Rory sospirò tranquillizzata, almeno il suo intervento era servito a qualcosa. Perse un altro minuto a studiarlo nei minimi dettagli, non aveva mai visto una creatura così strana; constatò che dovesse provenire da un altro pianeta. Un robot non poteva essere: aveva un cuore che batteva e si vedeva bene che il petto di quell'essere andava su e giù a ritmo del respiro.
"Beh, papà, ho incontrato un alieno, ma almeno non mi hanno rapita ancora..." mormorò tra sé e sé, stupefatta.
Rory si voltò, dando le spalle alla creatura e prese tra le mani una delle due gemme, quella trasparente, esaminandola. Sembrava un vero e proprio diamante, solo dalle dimensioni enormi; per assicurarsi che non cadesse, doveva tenerla con due mani. Inoltre era piuttosto pesante, quindi non poteva trattarsi di semplice plastica. Continuò a fissarla fin quando non sentì dei movimenti sulla sabbia, dietro di lei. Si voltò nuovamente e vide la creatura muovere il capo a destra e a sinistra, come se avesse un incubo e stesse cercando di svegliarsi.
Rory nascose le gemme in una tasca segreta della sua borsa che aveva lì, poco lontano, ignara delle conseguenze delle sue azioni. Avrebbe dovuto andarsene o avrebbe dovuto restare? E se quella creatura non parlasse la sua lingua? E se l'avesse aggredita? Troppi erano i dubbi e non aveva voglia di rischiare. Si alzò in piedi, si rivestì più in fretta che poté, prese la sua borsa, dimenticandosi completamente del fatto che le gemme fossero ancora lì dentro, e camminò velocemente verso la parte opposta da dov'era venuta.
"Chi sei?" Chiese una voce dietro di lei. Era una voce maschile, calda e profonda, stranamente umana. Rory si fermò impietrita. Possibile che fosse lui...? Girò il viso verso la voce, la quale proveniva effettivamente dalla creatura, completamente sveglia e all'impiedi.
Questa volta, Rory, poté ben vedere gli occhi dell'essere: dalla forma leggermente triangolare, confinavano con il muso beige. Le iridi erano rosse come il fuoco ed erano così grandi e strane da inquietarla.
"Chi sei?" Ripeté lui in un tono neutro, avvicinandosi di qualche passo. Rory questa volta si voltò completamente verso di lui, perché qualcosa dentro di lei le fece capire che scappare non le sarebbe servito a nulla.
"Mi chiamo Rory", mormorò, con molta circospezione, rispondendo alla sua domanda. Niente di più, niente di meno. La creatura volse il viso verso il mare, sembrava sovrappensiero. Poi ritornò a rivolgerle lo sguardo, puntandolo soprattutto sui capelli e sulle parti bagnate dei vestiti della ragazza.
"Sei stata tu?" chiese. Rory non sapeva cosa rispondere, sbatté sbigottita le palpebre e si morse il labbro - com'era sua abitudine fare quando era nervosa. Si guardò la maglietta, per poi ritornare a rivolgergli lo sguardo. Quella situazione le sembrava assurda: stava parlando con un alieno o era un sogno?
"Se ti riferisci al fatto di averti tirato fuori dall'acqua, sì", replicò lei, senza pensarci troppo.
L'espressione della creatura si contrasse leggermente. Era infastidita? Era arrabbiata? Incredula? Rory non lo sapeva.
"Hai visto qualcos'altro, oltre me, cadere?"
"A cosa ti riferisci?" chiese lei, titubante.
"Saranno ancora là sotto, allora..." disse lui, sottovoce, ma non abbastanza da non farsi sentire da lei. Rory inarcò un sopracciglio, pregando il cielo che non si riferisse alle gemme che lei tutt'ora aveva nello zaino. Si sentì una cretina per non averle lasciate dov'erano.
"Se non hai visto niente, tanto meglio" continuò la creatura, con una sfumatura austera nella sua voce.
"Ehm... io ti ho detto il mio nome, ma tu non mi hai detto il tuo..." borbottò la giovane con un filo di voce, per poi abbassare lo sguardo, maledicendosi per l'inopportuna curiosità. Quando lo rialzò vide che la creatura non era più davanti a lei. Si guardò attorno con estrema cautela.
"Mi chiamo Shadow. Shadow, il riccio" Disse. La voce proveniva dalle sue spalle, facendola sussultare.
"Come...?" si chiese, girandosi lentamente, per poi vedere quella creatura lontana poco meno di un metro da lei. Si sentì il cuore smettere di battere per un secondo, per poi riprendere ad un ritmo vertiginoso. Sul viso del riccio si formò un'espressione tracotante appena accennata, ben consapevole della sua superiorità.
"Tranquilla, non ho intenzione di uccidere, mio malgrado, chi mi ha salvato la vita" disse lui, mentre il viso di Rory incominciò ad arrossarsi per l'indignazione e per la paura.
"Capisco, quindi deduco che tu mi abbia mostrato un pizzico delle tue abilità senza ambigui fini..." ma Rory non poté finire la frase perché uno strano fascio di luce sferzò la sabbia, creando una grossa voragine e una forte scossa sul suolo, poco lontano dalla ragazza, la quale cadde seduta stupefatta. Non ebbe neanche il tempo di capire da dove fosse arrivato il fascio di luce che si ritrovò Shadow su di sé, il quale, in men che non si dica, la prese in braccio per spostarla lontano dallo scontro.
"Che cos'era?!"
"Qualcuno che mi sta dando la caccia".












Note dell'autrice: Ciao ragazzi, innanzitutto spero che questo assaggio del primo capitolo vi sia piaciuto. Voglio dire che, poiché sono solita descrivere con abbastanza attenzione le ambientazioni, le azioni e altro, ogni capitolo sarà piuttosto lunghetto. Per questo ho deciso di dividerli in due parti quando questi saranno eccessivamente lunghi.  
Che dire: fatemi sapere che ne pensate. 


PS: Se trovate errori, potete tranquillamente segnalarli! :D

Leggerissima revisione: vi ringrazio tutti per i consigli!

La storia ha finalmente una copertina, realizzata da Bluereddino aka Shi-zen.
Questo è il suo profilo EFP: https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=943746
Questa è la sua pagina DA: https://www.deviantart.com/shi-zen
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: RoryJackson