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Autore: jarmione    27/04/2017    1 recensioni
SEGUITO DI KNIGHT REVENGE!!!
Michael si ritrova a dover combattere una battaglia contro se stesso, una battaglia personale per tenere al sicuro Amy.
Sin dall'inizio viene convocato dalla scuola della figlia e dovrà fare i conti con le autorità che intendono portargliela via.
Michael dovrà faticare parecchio per mantenere L'affidamento della bambina e non vederla sparire sotto i suoi occhi.
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Knight family '
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FINEEEEE!!!! Evelyn80 ti giuro che appena mi sistemo con almeno una long in ballo ti farò qualcosa di carino su questi due (con calma perché sono proprio fusa ultimamente XD)

 

 

Non poter guidare a causa di forze maggiori era un conto, non farlo perché era troppo nervoso era un altro.

Senza contare che aveva le mani indolenzite e il corpo che gli rispondeva a suo piacere.

Era stata una bella scossa.

Cercò di non pensarci, se si torturava in quel modo rischiava di non portare a termine la sua missione.

Raggiunti gli uffici di Austin, si stupì di trovare tutto chiuso e vuoto.

"KITT aprimi" avvicinò l'orologio alla serratura ed essa su aprì.

Michael entrò e iniziò a cercare ovunque sia Amy che Austin.

Li cerco per ogni piano fino a che KITT, che non riceveva ordini o richieste, ebbe pietà di lui.

"Ultimo piano Michael"

"Grazie amico" e corse su per le scale.

Avrebbe potuto usare l'ascensore ma era troppo orgoglioso per ammetterne il bisogno e così obbligava il corpo a muoversi.

Raggiunto l'ultimo piano, trovo una sola porta ben chiusa che bloccava proprio le scale.

Tentò di forzarla ma inutilmente.

"KITT dammi una mano"

"Non posso, i miei sensori sono bloccati" rispose "qualcosa da interferenza"

-Perfetto- pensó Michael.

Ci provò ancora a furia di spintoni ma, all'improvviso, la porta si aprì e Michael cadde rovinosamente a terra.

C'era silenzio, solo dei passi dietro di lui facevano da sottofondo.

Erano passi lenti, inquietanti.

"Spero non si sia fatto troppo male" la voce di Austin lo obbligó a rialzarsi.

Si mise in piedi, sentendo però il corpo che cedeva.

"Mi permetta di dirle...che mi ha colto alla sprovvista" disse Austin

"Dov'è Amy!?" Chiese Michael, ormai al culmine della rabbia e della disperazione.

"Una cosa alla volta signor Knight" osservó un punto alle spalle di Michael, che si voltò.

Il gorilla, lo stesso che aveva preso Amy, sorrideva ed era vestito con dei pantaloni neri e una canotta bianca, che metteva in risalto la sua mole.

Si schioccó le dita e il collo, facendo intendere che era pronto a combattere.

"Le regole sono semplici" disse Austin "giocate tre round, vince chi rimane in piedi è ovvio" 

A Michael iniziò a ribollire il sangue.

Doveva combattere.

Ma sapeva che Austin era a conoscenza delle sue condizioni, non gli avrebbe reso la cosa facile come diceva.

"Una volta concluso con il mio braccio destro" continuò "ci sarà un quarto round ma con il migliore" lo guardò dritto negli occhi e poi gli fece cenno di sistemarsi come meglio credeva.

Si avvicinò alla porta, adesso chiusa, appoggiando la giacca e l'orologio.

"Vieni sotto la finestra KITT" mormorò prima di metterlo giù.

Non aveva un piano ma se c'era bisogno di una fuga veloce KITT sarebbe stato pronto.

E per fortuna non era un edificio così alto.

Quando Michael fu in centro alla stanza, nella sua mente si formò una sola immagine ed un solo pensiero.

-Per te Amy...per te Bonnie-

Fece un respiro profondo e chiuse qualche istante gli occhi.

Poi udì il suono di una campanella e nel momento che li riaprì, un pugno ben assestato lo colpo in pieno volto.

Michael non sentiva dolore, sentiva solo il caldo del sangue che fluiva dalla bocca.

Si ridestò subito ed iniziò il contrattacco.

Il gorilla era forte, lo aveva già notato sul camion quando cercava di difendere Amy.

Non era sicuro di reggere tre round con lui.

Ogni due colpi che subiva, riusciva a malapena a tirarne uno.

Il primo round si concluse con lui a terra e il gorilla in piedi.

"Mi delude signor Knight" disse Austin con una punta di sarcasmo ben marcata "vuoi passare direttamente all'ultimo round con il migliore?"

Michael lo guardò dritto negli occhi.

Le parole e i pensieri che gli passavano per la testa erano ben chiari anche senza parlare.

Austin sorrise e fece cenno al gorilla di proseguire con il secondo round.

Michael si rimise in piedi e tentò quanto meno di difendersi.

Non gli importava nemmeno combattere.

Sapeva che Austin voleva vedere il sangue e gli interessava farlo arrivare vivo all'ultimo round.

Avvertiva che i colpi del gorilla non erano dati con tutta la sua potenza e per di più lo colpiva in punti non vitali.

Anche il secondo round si concluse con Michael a terra e il gorilla vincitore.

Stessa cosa anche il terzo.

Michael non attaccò e alla fine decide di non difendersi nemmeno.

Austin sembrava soddisfatto.

"Puoi andare" disse al gorilla "fai arrivare il migliore dei nostri campioni"

E il gorilla se ne andò.

Michael sapeva che sarebbe morto.

Ormai che senso aveva combattere? 

Tentò di riprendere le forze ma gli effetti di quella brutta scarica ancora si sentivano, dopo tutto era uscito da poco dall'ospedale.

Il gorilla tornó poco dopo e...

"Amy!"

Teneva in braccio Amy, con i polsi legati e imbavagliata.

Amy aveva gli occhi lucidi e lo implorava di aiutarla.

"Lasciala andare Austin!" Fece per avvicinarsi ma, quest'ultimo, tirò fuori una pistola e gliela punto contro, facendo scaturire una risata dal gorilla e dei gemiti da Amy.

Michael alzò le mani e attese

"Tu farai quello che ti dico io" disse "perciò apri bene le orecchie"

Michael respiró profondamente e lentamente.

"Tu sai che cosa desidero"

Michael ci mise qualche secondo ad intuire e, quando capì, sgranó gli occhi e scosse la testa.

"Hai idea di cosa significhi per te?" Gli domandò Michael "sei il suo tutore"

"Ma quale tutore!" Esclamò l'uomo "era solo una copertura, pensi davvero che mi interessi di questa ragazza viziata e urlante?"

"Non azzardarti a dire..." si zitti quando Austin caricò il colpo

"Smettila Knight e fai ciò che ho chiesto"

Sempre con la pistola puntata contro e un senso di disgusto incredibile, Michael si avvicinò al gorilla e si fece passare Amy.

Con una mano la teneva per la corsa che le legava i polsi, cercando di smollarli senza farsi notare, mentre con l'altra le faceva capire che sarebbe andato tutto bene.

Si avvicinò alla finestra e la prese fra le braccia come se volesse buttarla giù.

Amy si fidava di lui ma la sensazione era tale da farla gridare, cosa difficile essendo imbavagliata.

Michael la guardò dritta negli occhi e con le labbra mimó le parole "Fidati di me"

Amy annuì lievemente e Michael, dopo aver chiuso gli occhi, la lasciò andare ed Amy cadde nel vuoto.

Austin rise di gusto e poi punto la pistola alla testa di Michael.

"E adesso, una volta tolto di mezzo il padre" disse "il tribunale mi darà ciò che mi spetta come liquidazione"

"Io..." Michael si voltò lentamente "non ne sarei così sicuro"

La porta da cui erano entrati venne spalancata e un orda di poliziotti fece irruzione, mettendo a terra il gorilla e ammanettando Austin.

Il gorillone emise un gemito e tentò di dimenarsi ma invano, sapeva di aver combinato abbastanza malefatte da non meritarsi la libertà.

Al seguito della polizia spuntò anche Devon con RC.

"Permettete?" Chiese Devon ai poliziotti che tenevano Austin.

"Signor Austin, ho da dirle una cosa che penso di lei da molto tempo" una volta ottenuta la sua attenzione, gli assestó un pugno ben piazzato sul volto, facendolo genere e sanguinare dalle labbra "ora sono soddisfatto"

E sia Austin che il gorilla vennero portati via.

"Michael, dov'è Amy?"

Michael sorrise e si avvicinò alla finestra, dove sotto c'era KITT.

"Amy!" 

Amy, che grazie all'aiuto di Michael si era liberata da corde e bavaglio, spuntó fuori dal tetto di KITT.

Spalancó le braccia e sorrideva, facendo intendere che andava tutto bene.

Finalmente era finita

 

********

 

Era un giorno di quiete alla Fondazione.

Devon sistemava alcune pratiche e RC tentava di battere KITT a scacchi, con insuccesso.

Michael era sul cortile della Fondazione e sembrava in attesa.

Dopo aver aiutato Amy, avevano dovuto riportarla alla casa famiglia in attesa che il giudice ritirasse le accuse fatte a Michael cinque anni prima ingiustamente.

Fu questione di poco prima di vedere una macchina fermarsi davanti al cancello.

"Devon, KITT, RC venite!" Li chiamò, iniziando lentamente ad avvicinarsi al cancello.

Quando la macchina ripartì, ciò che rimase era proprio Amy.

Con un sorriso smagliante ed una valigia è uno zaino sulle spalle.

"Amy..."

La ragazza molló tutto per terra e corse verso di lui

"Amy!"

"Papà!"

Michael si fermò a metà strada quando sentì la ragazza chiamarlo papà.

Ebbe una sensazione così strana da non riuscire ne a descriverla ne a muoversi.

Quando se la ritrovò fra le braccia, quasi non riuscì a stringerla dall'emozione.

"Mi sei mancata tesoro"

"Mi sei mancato anche tu"

Nessuno dei due badó agli altri, erano troppo felici.

"Papà fammi un favore"

"Quello che vuoi"

Amy sorrise "La prossima volta che vuoi gettarmi da una finestra...dimmelo con qualche giorno di anticipo"

Michael rise e la strinse ancora.

Avrebbero ricominciato una nuova vita e l'avrebbero fatto alla Fondazione.

Insieme.

  
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