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Autore: thanksfornothing    27/04/2017    3 recensioni
Non è mai semplice vivere quando ci si sente solo una persona a metà. Ma quando la metà di Brittany troverà quella di Santana, riusciranno a legarsi o l'essere state delle semplici metà per troppo tempo renderà impossibile la loro unione?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Puck/Quinn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Santana mi teneva stretta per il polso mentre mi trascinava verso l’uscita della cucina.

Incontrammo Puck che intanto parlava con quel buffo ragazzino di seconda, quello che aveva fatto le audizioni come ballerino nei Cheerios, quello che la Sylvester cacciò in malo modo a causa della sua goffaggine.. come si chiamava.. ah, giusto! Ricky. Chissà come Puck lo conosceva..


‘Puck, prendo la macchina, mi servono le chiavi’ disse Santana con tono autoritario che mi fece gelare il sangue nelle vene.

Notai l’espressione di Ricky mutare in puro terrore, evidentemente aveva fatto lo stesso effetto anche lui.

‘Ah, ancora qui tu?!’ domandò sarcastica Santana a Ricky.


Un momento, anche Santana conosce Ricky?!


‘ma.. ma com-‘ provo a domandare per fare chiarezza ma vengo totalmente ignorata


‘Puckerman, le chiavi.’ Sibilò di nuovo la latina

Puck mi sembrava al quanto indeciso, chissà perché.

‘Tranquillo amico, ti do un passaggio io’ sbucò dal nulla una ragazza che difficilmente avrei faticato a riconoscere… Alex.


Che ci faceva anche lei qui?

Non ricordavo che avesse frequentato il nostro liceo in passato!

Che l’abbia invitata Santana?!

Al solo pensiero scattò una molla nel mio cervello. Stavo realmente iniziando a spazientirmi.

 Volevo andare via di lì. Volevo la mia amica Quinn al mio fianco.

Volevo andare in un posto tranquillo con lei.

E invece no. Santana doveva tenermi lì con lei.


Provai a svincolarmi dalla sua presa, ma lei serrò ancora di più le dita lungo il mio polso. Quasi sentivo le sue unghia nella carne.


‘Grazie Alex’


Santana addolcì di poco il tono nel risponderle, cosa che mi fece ancora di più arrabbiare, poi afferrò  con l’altra mano senza difficoltà le chiavi che Puck le aveva lanciato e mi trascinò lungo tutto il viale fino ad una mustang a me molto familiare.


‘Sali’ mi ordinò in modo gelido.


Quel suo atteggiamento prepotente mi stava realmente stancando, ma in qualche modo non riuscivo a ribellarmi. Anche se ogni cellula del mio corpo mi urlava di non farlo, alla fine decisi di fare ciò che mi aveva detto.

Entrai in macchina ed infilai la cintura in attesa che mettesse in moto.

L’aria nella vettura era talmente tesa da poterla letteralmente distruggere con un battito di ciglia.


Nessuna delle due parlava.

Santana aveva lo sguardo attento e vigile lungo la strada. Non mi aveva guardata neppure di sottecchi, neppure una singola volta, neanche per sbaglio.

Volevo odiarla per questo.

Per la distanza che stava mettendo.

Per il muro che stava erigendo in quella macchina, in un momento così delicato.

Come se in quel momento fosse offesa e ferita.

Come se fossi stata io  a ferirla.

Ma entrambe sapevamo che era il contrario.

Restai in silenzio.

Non avrei fatto io il primo passo, non quella volta.

Avrebbe dovuto rimediare da sola.

Trascorsi il tempo a massaggiarmi il polso dolorante e rossaceo per la salda presa di Santana, guardando distrattamente fuori dal finestrino.


Cercavo di capire dove mi stesse portando.

Di certo quella non era la strada per andare a casa sua.. o mia.


Nonostante fosse molto tardi, non faceva molto buio, ma il cielo stava iniziando ad incupirsi, forse sarebbe venuto a piovere.


Sembrava quasi la scena di un film.

Un temporale..
due fidanzati che litigano..
poi la calma..
la pace e di nuovo il bel tempo.


 
Ma non era un film.

Era la vita reale.

E loro due non erano fidanzate, tantomeno stavano litigando.

Non erano nulla.

E non stavano facendo nulla.

Era questo che principalmente snervava Brittany

Erano due estranee in un auto, di notte.

Prese a sfregarsi con più foga il polso per il nervoso senza neanche rendersene conto.

Il gesto però non passò inosservato allo sguardo attento della latina.


‘Mi dispiace’

Fu un suono quasi inconsistente, Brittany credette addirittura di averlo immaginato.

Si girò e trovò gli occhi scuri della latina puntati sul livido che si era ormai formato sul suo polso.

Capì che quelle scuse non erano per tutto, ma semplicemente per la presa troppo salda.

Brittany ne fu quasi delusa.

Tornò a guardare fuori senza in realtà focalizzare nulla

‘Tra qualche giorno non ci sarà più nulla’ rispose massaggiandosi nuovamente il polso.

Ma quella frase non era per il livido, era per Santana.

Sentiva che da un momento all’altro Santana le sarebbe passata dal cuore, sperava solo che il suo passaggio non le causasse altre ferite da rimarginare

Sentì un leggero pizzichio agli occhi.

Si impose di non piangere.

Non avrebbe pianto per lei.

Non avrebbe pianto per qualcosa che non meritava.

I pensieri di Brittany furono distorti dalla luce di alcuni lampioni molto familiari.

Si accorse che la macchina si era fermata.

Santana aveva spento il motore.

La bionda capì dove l’aveva portata la latina.

Conosceva perfettamente quel terreno, avrebbe potuto camminarci su ad occhi chiusi ed avrebbe scansato ogni tipo di ostacolo.
Si trovavano sulla collinetta antistante il campo da football del McKinley.

Brittany non capiva come mai la latina l’avesse portata qui.

Si slacciò la cintura e scese dall’auto, non riusciva più a star rinchiusa li.

Le sembrava tutto troppo surreale.


Cacciò il telefono dalla tasca dei suoi jeans e mandò un messaggio veloce a Quinn per rassicurarla


“Siamo sul McKinley camp, sto bene. Ti scrivo appena torno a casa”


Tolse la suoneria e rimise il telefono in tasca.

Si sporse lungo la collinetta e si ritrovò ad ammirare lo stadio della scuola dall’alto ed una serie di ricordi la investirono.


 
Aveva visto la sua prima partita di football proprio da quell’angolazione.


Il padre la teneva sulle spalle e Jake accanto a loro indossava la maglia con i colori della scuola.

Era una domenica mattina di dicembre, una di quelle poche in cui c’era il sole a Lima e la strada non era ghiacciata o bagnata. Una di quelle domeniche in cui il papà e la mamma la portavano in giro per il parco a dare a mangiare alla papere, quelle in cui se fai la brava ritorni a casa col palloncino e il gelato.

Era una di quelle domeniche in cui Brittany era felice perché il papà le teneva stretta le gambette sulle sue spalle per impedirle di cadere e Jake euforico commentava tutti i lanci che vedeva, facendo ridere  la mamma per le sue buffe simulazioni di gioco.

Era una di quelle domeniche in cui la sua famiglia era riunita e rideva.

Una di quelle domeniche che non viveva da tanto e che le mancavano di più.
 



Un brivido di freddo le corse lungo tutta la spina dorsale.

Iniziava a tirare vento e per la fretta non aveva portato con sé il giubbino.

Avvertì poi una strana sensazione di calore.

Un profumo dolce e familiare le riempì le narici.

Santana si era avvicinata e le aveva posato il suo giubbino sulle spalle.
 
Persa nei suoi pensieri, Brittany non si era neanche accorta che la latina fosse uscita dalla vettura.

 
‘Questo puoi anche risparmiartelo. Non ho bisogno di te.’

Brittany non la guardò neppure negli occhi, continuava a darle le spalle e a fissare il campo.
C’era tanta rabbia nelle sue parole, un sentimento che non si spiegava, non credeva di avercela così tanto con Santana.

 
Santana emise un respiro profondo, come per incassare il colpo senza reagire

‘Lo so, ma mi farebbe piacere che tu la tenessi’

‘Tu non hai freddo?’ domandò Brittany realmente interessata. Anche se era molto arrabbiata con Santana per come l’aveva trattata, per come l’aveva ridotta, non voleva che si prendesse un malanno

‘ Sto bene’

Ci fu un minuto di pausa.

Brittany percepì una strana esitazione in Santana, come se avesse lasciato incompleta la sua risposta

‘.. tu come stai? ‘ domandò infine la latina.

Era una domanda che Brittany non si aspettava da Santana e che forse, in quel momento, non voleva neanche sentirsi porre.

Non provò neanche a rispondere.

Quella semplice domanda richiedeva troppe energie.

Energie che in quel momento Brittany non aveva.

Era semplicemente stanca.

Esausta.

La sua testa scoppiava.

I messaggi provocatori di Santana, la serata frenetica, l’alcool, le tante ragazze sconosciute,la confessione a Quinn nel bagno, i ricordi della sua famiglia, Santana, Alex...

Era semplicemente troppo

E lei non aveva la forza

Scosse la testa per suggerirle che non aveva voglia di parlare di niente.

Ci fu un altro lungo silenzio in cui Brittany pensò che Santana si era finalmente allontanata, ma non fu così.

 
‘Brittany..’ la richiamò con gentilezza Santana ‘ posso avvicinarmi?’ domandò con una tale dolcezza che quasi squartò il cuore di Brittany.

Perché?

Perché Santana Lopez era così?

Perché un minuto prima ti faceva sentire una nullità con la sua facciata da stronza e il minuto dopo ti stupiva con tanta delicatezza?
Perché non poteva avere un carattere più mite, meno lunatico?


Perché non poteva essere più semplice?


‘…’

‘…’

‘.. si’


La latina si avvicinò a Brittany restando sempre ad una distanza limite, non voleva invadere lo spazio dell’altra ragazza.

‘Britt..’

‘non chiamarmi così’

‘scusa..’


Santana abbassò il capo ed iniziò a giocare con un sassolino indecisa su come comportarsi

‘Brittany’ disse con più sicurezza

‘Mi dispiace.’

 
‘Te l’ho già detto Santana, è solo un livido, passerà’ rispose evasiva Brittany

‘No. Non è per il polso.

Anzi, a dire il vero, non mi dispiace neanche per il segno che ti ho lasciato’ disse la latina

‘Cosa?!’ domandò stupita la bionda

‘No, non mi dispiace perché vorrei fartene mille di segni così. Vorrei renderti mia in ogni istante, in ogni mod-

‘Io non sono un oggetto Santana.- disse secca- Non sono il tuo cazzo di gioco, ne un divertimento, sono una persona. Una fottuta persona!’ Brittany si voltò di scatto e si avvicinò a Santana per inveire con più veemenza.

‘Oh sta zitta un po’ ragazzina, vedi che non capisci niente?!’ rispose un po’ scocciata ed alterata Santana.

‘non chiamarmi ragazzina! Sei tu che finora ti sei divertita nel prendermi in giro e nel farmi girare la testa in base al tuo cazzo di
umore ballerino. Qui sei tu la ragazzina, non io!’ disse Brittany ‘ e non dirmi di stare zitta, hai capito?! Che io non sono come tutte quelle ragazze che pendono dalla tue labbra, quelle che tu sbatti un piede e loro obbediscono’ continuò ad avanzare verso Santana sempre più infuriata.

‘ Io non sono così e non mi trasformerò in quello per farmi notare da te! Io sono questa! Ti contraddirò ogni volta che qualcosa non mi andrà bene, ti aggredirò ogni volta che mi farai arrabbiare, non ascolterò nessuno degli ordini che mi darai e non farò nessuna cosa che mi imporrai. E al contrario di tutte quelle che ti sbatti credendo che io non lo sappia, non sarò mai una da una notte e via, non ti vedrò mai come un avventura, come una prelibatezza da assaggiare almeno una volta nella vita.

Perché IO TI VOGLIO NELLA MIA VITA!’ urlò Brittany senza più energie ormai.


Santana l’aveva stremata.

Le aveva succhiato ogni goccia d’energia dal corpo.


‘.. ma tu, tu non mi vuoi così. Ed in realtà non riesco neppure a capire in che modo mi vuoi.

Cosa sono io per te?! La prossima da sedurre e abbandonare?! La finta fidanzatina da spremere un po’ per essere compiaciuta?!
La ragazza in pericolo da salvare per sentirti qualcuno di migliore?! Cosa sono Santana?! Aiutami a capirlo o semplicemente lasciami andare perché io non ce la faccio. Io non riesco a starti dietro.. e non riesco a lasciarti andare’ terminò quasi in un sussurro.

Forse Santana non l’aveva neppure sentita, ma era impossibile. Erano così vicine che poteva leggere perfettamente tutti i pensieri contrastanti che attraversavano la testa di Santana.

Aveva letto tutte le reazioni negli occhi della latina


E adesso la vedeva lì, disarmata, provata dalle sue parole, e tutto ciò che desiderava era stringerla forte e non lasciarla più andare.


‘Stupida ragazzina’ disse Santana afferrando il polso di Brittany, costringendo la ragazza a premere il palmo della mano contro il petto della latina.


‘lo senti?!’ chiese retorica

Brittany doveva sentirlo per forza.

Il cuore di Santana batteva all’impazzata, quasi lo sentiva sotto la sua stessa pelle.

‘è incazzato nero per tutte le stronzate che hai appena detto. Cavolate che avresti potuto risparmiarti se solo ti fossi fermata un secondo ad ascoltarmi!’

Brittany la guardava impietrita, non si aspettava quella reazione.

‘Cosa avrei dovuto ascoltare?!’ domandò arrabbiata Brittany.

Santana non rispondeva, aveva di nuovo abbassato lo sguardo sull’asfalto.


La mano di Brittany era sempre poggiata sul suo petto, ma ormai lei non ricambiava più la stretta.


Al contrario, ora aveva i pugni serrati lungo il corpo e sul suo volto si poteva leggere la forza con cui li stava stringendo.

Brittany era preoccupata per quella reazione.


Le aveva detto delle cose che avrebbero fatto scattare come una molla persino Gandhi, e invece lei nulla.

Forse stava interiorizzando la cosa.. ma non voleva questo. Voleva un confronto.

E invece Santana combatteva contro se stessa per non reagire, per non esplodere.

Cazzo! Non era quello il momento!

Santana si arrabbiava per ogni minima cosa.. e adesso voleva fare la saggia della situazione?!

Ma che andasse a fanculo da uno buono però!

D’un tratto Santana prese a tremare interamente come una foglia.

Le mani erano sbiancate di varie tonalità per quanto le teneva forti.

Brittany vide l’asfalto sotto i loro piedi colorarsi a macchie.

Per un istante credette fossero lacrime.. le lacrime di Santana

Gran parte di sé però rimase un po’ delusa quando capì che era solo la pioggia.

Brittany si accorse che stava ancora indossando il giubbino della latina, mentre lei era totalmente scoperta al freddo e l’acqua non aiutava.

‘Santana’ il tono di Brittany suonò molto più dolce di ciò che si aspettava.. molto più dolce di tutta la rabbia che fino a quel momento aveva abitato il suo corpo ‘entriamo in macchina.. inizia a far freddo qui’


Non era una domanda, ne un’imposizione.. voleva solo in qualche modo poter proteggere la ragazza che aveva lì di fronte.

Avrebbe voluto abbracciarla, farle scudo col suo corpo dalla pioggia, imprimerle tutto il suo calore.. ma non poteva.

Santana era lì con lei, ma non c’era.

Chissà dov’era, in quale pensiero si era rinchiusa.. aveva innalzato intorno a sé una barriera che solo Santana stessa avrebbe potuto demolire.


La latina non si muoveva.

Brittany non era neanche sicura che l’avesse ascoltata.

‘San..’ Brittany sollevò con delicatezza il mento della latina per costringerla a guardarla. Tentennò quando incontrò i suoi occhi.


Venne catapultata in quello sguardo smarrito ed anche un po’ esausto, come se avesse appena perso una battaglia.

Brittany non potè fare altro che provare a lenire quel dolore silenzioso con un candido sorriso.

Le accarezzò il volto e le spostò il ciuffo dagli occhi, ormai bagnato e arruffato a causa della pioggia.

‘Andiamo, ti và?’ disse allungando una mano come un gentile invito.


Ci fu un semplice mormorio che a Brittany bastò.

Le prese la mano e l’accompagnò in auto.

La fece sedere dal lato del passeggero anteriore.

Aveva paura che mettendola alla guida in quello stato, potesse compiere qualche stronzata.

Brittany si sedette al posto del guidatore.

Era lì, che la fissava e non riusciva a capire la reazione della latina.

Ed era spaventata.

Santana era lì, rannicchiata nel suo posto, col capo rivolto verso il finestrino e i pensieri chissà dove. Brittany riusciva a scorgere la sua immagine riflessa dallo specchietto laterale. Lo sguardo perso nel vuoto e la fronte leggermente aggrottata.


Non riusciva a capire cosa l’avesse ferita.

In quale momento del suo sfogo, Santana si fosse persa.

Cosa le era arrivato di tutto il suo discorso?

 
‘Tu non sei un gioco ‘

La frase uscì così veloce e labile dalla bocca di Santana che Brittany credette di aver frainteso.

 
‘Tu non sei un gioco’ ripetè Santana con voce più alta guardando Brittany fissa negli occhi.


Stavolta la bionda ne fu sicura, aveva sentito bene.

Santana si voltò con tutto il corpo di scatto verso Brittany.

‘Io non mi diverto con te, okay?!’ disse con veemenza. Gli occhi di Santana erano gelidi, al contrario di quelli di Brittany che ormai era spaventata dalla reazione della latina.

‘Io non mi sto divertendo. Ti sembro una che si sta divertendo?!’ domandò retorica indicandosi.


No, sicuramente in quel momento, il suo corpo, i suoi occhi, non le trasmettevano quello.


‘Brittany, guardami. Io non lo so cosa mi succede quando sto con te. Non lo so caratterizzare, non so dirti se sia bello o brutto, giusto o sbagliato. Io non lo so. Ma di sicuro per me, tu non sei un gioco.

È che per me è strano, okay?!’


Santana si passava freneticamente le mani nei capelli e gesticolava, non sembrava più la ferma e sicura Santana Lopez. Sembrava un groviglio di nodi da districare, e forse, Santana aveva scelto Brittany per scioglierli tutti.


‘Io ti voglio. Ti desidero.

Ma non voglio il tuo corpo, credimi, e la mia pessima fama parla per me. Se voglio solo quello da una donna, non mi faccio scrupoli, vado e me la prendo.

Il punto è che da te non voglio solo sesso. Non ti voglio una sera, o ripetute sere, prima di sparire.

Ti sei mai domandata perché io non mi sia mai avvicinata a te in quel senso?! Perché cercassi sempre qualcosa di diverso dal semplice contatto fisico?!

Ovvio che te lo sei chiesta, ma ovviamente hai scelto di non parlarmene, hai preferito pensare che fosse tutta una tattica della subdola e sadica Santana Lopez. Uno squallido modo per attirarti a me e poi buttarti via. Tipico di me insomma, no?! ‘


Era una domanda retorica quella di Santana, ma nascondeva tanta rabbia. Tanta delusione.


Era ferita da Brittany perché sperava, desiderava con tutta se stessa, che almeno lei non la vedesse così.

In tutto quel tempo aveva provato a dare certezze a Brittany, aveva provato a mostrarle altri lati, ma evidentemente, non ci era riuscita.



‘Ci sono momenti in cui mi sembra che sia realmente interessata a me, che sia pronta per qualcosa che vada oltre il semplice corteggiarsi, cercarsi, punzecchiarsi e altre volte invece.. boh, mi sembra di non interessarle, di essere solo un divertimento per il tempo libero. Mi sembra proprio di rivivere i primi tempi con te!’



Come un fulmine a ciel sereno, le vennero in mente le parole della sua ex.

Stava rifacendo lo stesso giochetto che aveva fatto con Alex.

Ma Brittany non era Alex.

Brittany meritava una Santana migliore di quella che aveva dato ad Alex.


E si sentiva terribilmente ferita. Delusa da se stessa.

‘E invece no, sai?! Cazzo se stavolta no!

Tu sei sexy ed io ti desidero, Dio se ti desidero, ma io non voglio solo questo da te Brittany. Come posso fartelo capire?!

Io ti voglio nella mia vita.

Ti voglio in tutti i modi con cui si possa volere una persona.

Voglio invitarti a cena, magari al cinema, venire a prenderti da scuola e portarti al mare nelle belle giornate di sole. Voglio persino

andare a queste stupide feste con te e sentirmi allo stesso tempo fiera e gelosa della tua bellezza. E tenerti per mano, e prendere a

pugni tutti i cretini viscidi che osano solo avvicinarsi a te. Ma non ci riesco. Perché non so come si fa.


Perché ho paura.’

La latina era sconvolta dalla rapidità con cui il suo cuore si stesse aprendo con Brittany quella sera.

Erano tante le cose da dire, troppi i dubbi da sciogliere, e voleva assolutamente dire tutto. Basta coi pensieri, basta coi silenzi, coi segreti. Basta, era il momento di parlare.


‘ perché tu, Brittany, non sei solo questo- Santana prese una ciocca dei lunghi e biondi capelli di Brittany tra le sue mani e prese ad

attoccigliarla, come aveva fatto tante altre volte mentre parlavano, solo che in quel momento, quello era l’unico contatto che

entrambe potevano sopportare- non sei solo un trofeo da mostrare e proteggere. Tu sei molto di più.

Tu puoi farmi male, Brittany. E lo fai già’


A Brittany le si bloccò il cuore nel petto quando sentì quelle parole, non avrebbe mai voluto fare del male a Santana, non intenzionalmente almeno.


Santana sorrise vedendo l’espressione incredula della bionda.


‘lo fai quando vai via, quando ti arrabbi e mi aggredisci senza voler sentire ragioni. Quando fai la permalosa se ti stuzzico, quando

ridi alle mie smorfie buffe e mi ammazzi con la tua smisurata gentilezza e dolcezza. Lo fai quando mi baci le fossette, quando

assumi l’espressione confusa mentre mi ascolti parlare in spagnolo.

Lo fai in tutti questi momenti, Brittany.

E a me non dispiace.

Mi spiazzi.

Con nessuno mai ho desiderato vivere questi momenti.

Con nessuno mai ho avuto voglia di farmi stravolgere il cuore e le giornate.

Con nessuno mai ho voluto provare la sensazione di leggerezza, di vivere a tre metri dal cielo avendoti accanto.


Ed io non ho armi per ripararmi, per proteggermi da te, dal tuo modo di essere così semplicemente te stessa.

Così vera,così spontanea, così bella che quasi mi sembri un miracolo, perché nulla di così bello potevo aspettarmi dalla vita.

E mi ferisci Brittany, soprattutto quando ti fai mille pensieri su di me e mi tieni fuori, ed esplodi rivangandomi tutto addosso.. ed io..  non so da dove iniziare per difendermi.’



Gli occhi di Santana in quel momento erano indescrivibili.

Brillavano di una luce propria, una luce che forse mai aveva abitato le sue pupille.


In quel momento, lì,c’era la vera Santana Lopez.

Quella Santana per “pochi” che Brittany desiderava conoscere dal primo momento.


 
La confessione di Santana era tutta lì.


Non c’era più nulla da dire. Tutte le carte erano state svelate sul tavolo e la latina non era mai stata meglio in vita sua.

Finalmente si era aperta a Brittany.

Santana tutto si aspettava, tranne quello che accadde in quell’auto nel giro di pochi istanti.

Si accorse solo che improvvisamente il suo volto si era voltato di scatto, ma non per sua volontà, e poi un corpo caldo e profumato l’aveva ricoperta.


Brittany le aveva dato uno schiaffo e subito dopo l’aveva stretta a sé in un abbraccio che valeva molto più di mille parole, molto più di un bacio.. anche se Santana doveva ammetterlo, sperava in un bacio appassionato di riconciliazione.. ma anche quello andava bene.



Andava bene qualsiasi cosa avrebbe fatto Brittany a patto che rimanesse nella sua vita.

 
Rimasero così strette, una ancorata all’altra, per un tempo interminabile, eppure entrambe non riuscivano a trovare la forza di staccarsi.


Brittany sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa a Santana, farle capire che il suo discorso non erano semplici parole, che aveva assorbito ogni cosa, le era entrato tutto dentro e adesso faceva tesoro delle paure di Santana.

Non poteva dirle nulla.

Le uniche rassicurazioni sarebbero arrivate poi, con i fatti, Brittany ne era sicura.

In quel momento,non poteva fare altro che lasciarsi andare alle dolci carezze di Santana e sperare che quella sfuriata avesse messo finalmente un punto al loro passato, ma soprattutto, rappresentasse una base per ripartire insieme.

Una cosa era certa, entrambe volevano vievrsi. Ed entrambe avrebbero lavorato affinchè ciò si realizzasse.


D’improvviso sentì un brivido percorrerle la pelle.


Comprese che non era lei, ma Santana.


Si allontanò di poco e si accorse che la latina stava tremando.

C’era da aspettarselo,con tutta quell’acqua che si era presa sicuramente si era beccata un raffreddore.

Subito Brittany mise in moto ed accese l’aria calda in macchina.

Si tolse il giubbino che prima le era stato prestato e lo usò per coprire la latina.


Si avvicinò a Santana e le lasciò un delicato bacio a fior di labbra.

Le sorrise.


‘Andiamo a casa?’


Santana annui ricambiando il sorriso.


Brittany fece una piccola inversione di marcia e si preparò a lasciarsi alle spalle il luogo che,per quella sera, era stato il palcoscenico delle loro rivelazioni.




































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Casa Nickelson- vialetto d'uscita
Ore 02:40




'Ehi Puckerman, ti serve un passaggio?' 

'Solo se posso approfittare, signorina Fabray!' 













Friaria's corner

Salveeeeeee guysssss!!

Come sono andate queste vacanze di Pasqua?? Mangiata tanta cioccolata???

Spero vi siate ricaricati un po' prima di leggere perchè sinceramente, questo litigio ha un po' sfinito anche me.

Non si sono risparmiate su niente le nostre due protagoniste preferite, eh?!

Speriamo che da qui in poi vada tutto liscio!!

Ah, piccola sorpresa per i mie amici Quick,tranquilli.. non mi sono dimenticata di voi!
Spero che il colpo di scena sia stato gradito ;)


Ci sentiamo al prossimo aggiornamento, nel frattempo sono curiosa di leggere le vostre opinioni su questo nuovo capitolo!


Vi voglio bene!
Bacioni :* 
F.
   
 
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