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Autore: warblerslushie    28/04/2017    1 recensioni
"Kurt rompe il fidanzamento e lascia Blaine... 3 anni dopo è in uno strip club a festeggiare il suo "nuovo" addio al celibato... e vede Blaine lavorare... Blaine sta lavorando li nello strip club... sopportando sguardi e tocchi sgradevoli solo per assicurarsi che "suo figlio" sia ben curato.... "
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Carole Hudson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Questo è il mio numero di telefono per le emergenze. Anche il numero del club è qui, ma se hai davvero bisogno di me chiama questo qui prima.

Se nessuno risponde , allora chiama al club.

Se non riesci a metterti in contatto con nessuno in questo modo, allora dovresti…”

“Blaine.. andrà tutto bene. Dubito che possa accadere qualcosa.

Mi hai dato otto numeri differenti negli ultimi dieci minuti e so esattamente chi chiamare se qualcosa andasse storto… cosa che non accadrà perché farò tutto quello che è in mio potere per fare in modo che Landon sia al sicuro con me.

Te lo prometto”.

Blaine lo guardò, le sopracciglia sollevate solo per un secondo , prima di distogliere lo sguardo, gli occhi fissi sull’orologio a muro di fronte a lui.

Aveva solo dieci minuti per poter uscire dall’appartamento se voleva iniziare il lungo viaggio per arrivare al club, ma sentiva che dieci minuti erano troppo pochi per spiegare quanto fosse complicato fare da babysitter ad un bambino piccolo.

Sospirando , si incamminò per il corridoio fino alla stanza di Landon , il cuore batteva piano mentre dava un’ultima occhiata al figlio che dormiva, memorizzando ogni singola lentiggine del naso del bambino; poi si intrufolò in camera , si inginocchiò e gli diede il bacio della buonanotte.

“Tornerò appena la festa sarà finita.. dovrebbe probabilmente finire intorno alle 3.

C’è del cibo in frigo o ci sono posti qui intorno che fanno consegne a domicilio se non trovi nulla che ti piaccia nella dispensa.

Comunque.. non ordinerei il cibo perché Landon potrebbe svegliarsi per il rumore.

In effetti… se vuoi una pizza… potrei andare.. a prendertene una prima di andare…”

“Blaine…” ridacchiò Kurt guardando l’uomo nervoso accanto a lui divagare..

Aveva già visto Blaine agitato migliaia di volte ma mai così..

Gli fece battere forte il cuore sapere che il suo ex fosse così maldestro ed agitato per l’amore che provava per suo figlio…

Beh.. una parte di lui era triste perché Blaine era spaventato di lasciare che fosse lui a guardare Landon durante il suo turno, ma tutta la tristezza sparì perché riusciva a percepire quando amore irradiasse Blaine quando si trattava del figlio.

Blaine farebbe qualsiasi cosa per Landon com’era evidente dal tipo di lavoro che faceva, e Kurt capì che se avesse fatto qualcosa di sbagliato mentre stava con Landon, Blaine lo avrebbe ucciso.

Non lo avrebbe nemmeno biasimato se lo avesse fatto.

“Andrà tutto bene. Ho la lista dei tuoi numeri per le emergenze, la lista delle cose da mangiare che piacciono a Landon se dovesse svegliarsi , i film che gli piace guardare se dovesse aver paura.. Ho tutto..

Ho già fatto il babysitter.. posso farcela… solo.. fidati di me”.

“E’ più facile a dirsi che a farsi” disse Blaine passando accanto a Kurt per uscire dalla camera da letto e incamminarsi per il corridoio.

Si fermò davanti alla porta d'ingresso fissando la sacca ai suoi piedi, come se questa potesse morderlo se solo provasse a prenderla.

Un altro lungo e stanco sospiro uscì dalle labbra di Blaine prima di lanciare un altro veloce sguardo a Kurt, gli occhi dorati....mentre silenziosamente pensava al comportamento e all’outfit di Kurt... come per assicurarsi di aver preso la decisione giusta

 “Ti prego… fatti trovare qui quando torno..”

“Non vado da nessuna parte.. non andiamo da nessuna parte. Te lo prometto”.

Con un ultimo sguardo , mentre raccoglieva la sacca, Blaine uscì dall’appartamento, lasciando Kurt da solo nello sconosciuto  edificio ad ascoltare i passi del suo ex percorrere il corridoio e poi iniziare a scendere le scale.

Una volta che Kurt fu sicuro che Blaine fosse andato via, controllò due volte che tutte le serrature fossero ben chiuse e poi andò a prendersi qualcosa da bere, decidendo di prendere un bicchiere di latte ed alcuni biscotti a forma di animali da un contenitore gigante che era sul bancone in cucina.

Quando prima aveva visto il contenitore, Blaine gli aveva spiegato che Landon amava quei biscotti e quindi ne comprava in grandi quantità proprio per questo.

Kurt capiva completamente; erano stati anche i suoi preferiti quando aveva la stessa età di Landon e mangiarli adesso ( non senza prima averli inzuppati nel latte , ovviamente) lo aveva riportato indietro nel tempo a quando era un bambino.

Dio.. quando aveva l’età di Landon , amava passare del tempo con i suoi genitori , mangiando questi biscotti e guardando film insieme.

C’erano le sere in cui , quando tornava a casa dall’officina e si toglieva gli stivali da lavoro , ignorando il fatto che puzzassero di olio di motori, suo padre si sdraiava sul divano accanto alla moglie ed al figlio, stingendoli fra le braccia mentre guardavano quello che Kurt riteneva fosse il suo film preferito per quella settimana.

C’erano sere in cui sua madre gli permetteva di giocare con i suoi trucchi , entrambi agghindati ; lei con qualche suo bel vestito e lui con qualcuno degli abiti della domenica di suo padre, mentre sorseggiavano del tea nel servizio da tea di porcellana blu della madre.

Poi il padre tornava a casa e si univa al loro gioco, il grande corpo schiacciato in una delle piccole sedie per bambini mentre sorseggiava rumorosamente la sua tazza di tea , col mignolo alzato.

Kurt ridacchiava , rosso in faccia, durante i loro tea party e poi abbracciava i suoi genitori baciando entrambi sulle guance mentre diceva loro quanto li amasse.

Questi ricordi , quelli dove la sua famiglia era tutta insieme ( al completo) erano i suoi preferiti.

A volte , quando si sentiva solo , ripensava alla sua vita prima che morisse sua madre e ricordava quanto fosse felice.

Poi pensava a quanto le mancasse.

Perché vivere con un solo genitore era difficile.

Quando sua madre morì, lui era giovane.. molto giovane.

C’erano state alcune settimane dopo la sua morte che tutto quello che Kurt poté fare era girovagare da solo per la città, le lacrime agli occhi, chiedendosi dove fosse sua madre.

Il padre aveva il cuore spezzato , era solo e ci mise un po’ a riprendersi e a realizzare che aveva un figlio da crescere , un figlio da amare, un figlio per cui essere entrambi i genitori.

Il ruolo di suo padre divenne doppio, e nonostante facesse del suo meglio, le cose non furono più le stesse.

Le sera che Kurt passava con la babysitter non erano le peggiori, ma c’erano anche sere in cui desiderava stare con suo padre a guardare un film con lui piuttosto che stare con la chiacchierona Amy Myers che passava più tempo al telefono con il suo ragazzo che a controllare lui.

Diamine.. c’erano stati giorni in cui Kurt restava fuori dalla stanza di suo padre ad ascoltare l’uomo mentre recuperava un po’ di sonno, dopo aver passato un’altra sera a lavorare fino a tardi su qualche macchina di qualche stronzo ingrato; le mani gli prudevano per il desiderio di bussare alla sua porta e svegliare Burt, sapendo che non poteva perché se suo padre non dormiva, non lavorava bene e se non lavorava bene, avrebbero avuto difficoltà a pagare le bollette.

Così Kurt ci convisse , amando il suo papà e sentendo la mancanza di sua madre allo stesso tempo, desiderando che la sua famiglia potesse essere di nuovo intera.

Anche adesso desiderava che la sua famiglia fosse ..intera.. ma non la famiglia a cui pensava di solito, ma quella che avrebbe voluto avere.

Ancora perso nei suoi pensieri, Kurt rimase a fissare per un po’ il muro , mentre i biscotti, lasciati per troppo tempo in ammollo nel bicchiere di latte erano diventati mollicci e si erano posati sul fondo della tazza.

Poi sollevò lo sguardo sul tavolo della Tv dove c’erano alcune foto incorniciate di Landon e Blaine , le loro facce sorridenti , mentre li fissava tristemente.

C’erano foto che ritraevano Landon a tutte le età; dalla nascita ad oggi ed in ognuna Blaine sembrava sinceramente felice mentre stringeva suo figlio al cuore.

Le ultime foto … le più recenti.. ritraevano loro due durante quello che sembrava il terzo compleanno di Landon, che indossava uno di quei cappelli a punta per le feste mentre il padre gli baciava una guancia.

Anche Avery era nella foto e Kurt si chiese chi l’avesse fatta, ma , mentre fissava la piccola famiglia nella foto , desiderò essere stato li con loro.

Avrebbe voluto saperlo.

“Kurt?”

Sentire il suo nome lo distolse dai suoi pensieri e guardò verso la porta, lo stomaco sottosopra quando vide Landon a pochi passi , i piedini scalzi che si muovevano come al solito, mentre stringeva forte il cane di Margareth Thatcher tra le braccia.

“Signor Kurt?”

“Si tesoro, cosa c’è?”

“Posso dormire qui? Mi fa male il pancino!”

Kurt aggrottò le sopracciglia alzandosi dal divano per avvicinarsi al bambino .

Si inginocchiò e poggiò una mano sulla fronte di Landon , grato per il fatto che il bambino non scottasse.

“Hai bisogno di andare al bagno? O ti senti male?”

“No.. ho fame..” disse timidamente Landon, guardando Kurt attraverso le lunghe e nere ciglia.

Fissava un piatto di biscotti che giacevano solitari sul tavolino e quando Kurt seguì il suo sguardo , ridacchiò leggermente, poggiando una mano sulla schiena di Landon guidandolo verso il divano.

“Pensi che al tuo papà dispiacerà se ti do un biscotto?”

“Zia Avery mi permette di mangiarli a volte”.

Landon ne prese uno e lo studiò sorridendo prima di inzupparlo nel latte di Kurt.

“Di notte voglio dormire nel letto di papà, ma ora lui non c’è così non riesco a dormire”.

Oh!

“Oh tesoro…” fu l’unica cosa che Kurt riuscì a dire, pima di rimanere completamente in silenzio , mentre guardava Landon mangiucchiare il suo biscotto ed accarezzare la piccola testa del cane di Margareth Thatcher.

Mentre il piccolo ometto mangiava, Kurt sentì un dolore al petto al pensiero che Landon desiderasse che il suo papà fosse a casa con lui, mentre invece il padre era a farsi il culo al lavoro; era stato come quel bambino tanto , tanto tempo fa.

Le circostanze non erano così diverse ( anche se in realtà lo erano, urlò la sua mente) ma Landon si sentiva proprio come si era sentito lui.

Blaine era come Burt da questo punto di vista, sempre al lavoro per provvedere a suo figlio.

La mamma di Kurt era morta e Burt dovette fargli anche da madre; Kurt aveva lasciato Blaine e Blaine doveva fungere da entrambi i genitori per loro figlio.

Comunque nonostante tutto , Kurt sapeva dannatamente bene che Landon era ben curato ed amato.

Kurt rispettava Blaine perché faceva quello che doveva solo per assicurarsi che il figlio avesse un tetto sulla testa e del cibo per lo stomaco.

Ma, nonostante ciò, vedere Landon seduto sul divano a quest'ora tardi, sussurrare quanto volesse accoccolarsi e dormire accanto al padre , spezzò il cuore di Kurt.

"Ti manca molto il tuo papà?"

"Si".

Landon inzuppò un altro biscotto nel latte e lo guardò ammorbidirsi .

"Papà lavora tanto ed a me manca. Mi proteggere dai mostri e dal buio".

Il leggero difetto si pronuncia che Landon aveva con la R fece sorridere Kurt , ma smise quando vide il piccolo ometto stringere più forte il suo animaletto di peluche.

"La mia stanza è spaventosa quando papà non c'è".

"Tu ed Avery guardate un film in attesa che papà torni a casa?"

"Si.. Guardiamo Nemo o lil'foot fino a quando papà non torna"

"Littlefoot?"*

"Il dinosauro! "

Dimenticandosi del biscotto , Landon corse verso lo scaffale e scavò tra la pila di Dvd , voltandosi poi con un sorriso ampio quando agitò il dvd di " La ricerca della valle incantata" di fronte a lui.

"Lil'foot"

"Oh.. ho capito. Lo vuoi vedere?"

"Si!" risposa Landon saltellando e battendo le mani felicemente , mentre Kurt inseriva il dvd ed andò a prendere una tazza di latte fresco ( più piccolo ) ed un cucchiaio per poter mangiare il resto dei biscotti a forma di animale mentre vedevano il film.

Non passò molto che Landon iniziò a sbadigliare di nuovo, e , poco a poco, si addormentò profondamente , appoggiato completamente contro il fianco di Kurt, il cane di Margareth Thatcher poggiato pigramente sul suo grembo ed un braccio intorno alla vita di Kurt e la testa sul suo petto.

Fermando il film, Kurt cambiò canale cercando qualcosa che non lo facesse piangere ( si fermò su un canale di cucina dove stavano trasmettendo una gara) e poi si sistemò meglio per stendersi sul divano cullando Landon contro il suo petto, mentre si appoggiava al cuscino.

Il bambino stava dormendo profondamente , il naso appoggiato contro l'incavo del collo di Kurt e il suo petto si alzava ed abbassava ad ogni respiro; Kurt gli accarezzò la schiena, un nodo in gola quando realizzò che voleva questo più di qualsiasi cosa .

Voleva essere padre.

Voleva l'amore ed una famiglia , ma non riusciva a vedere tutto questo con Alex non quando il suo quasi marito fosse pieno di impegni.

Probabilmente Alex non avrebbe mai voluto avere figli; probabilmente avrebbe detto di no a Kurt per poi mandargli un cesto di frutta ed il solo pensiero gli fece venir voglia di vomitare.

Onestamente da quando si era imbattuto in Blaine nello strip club, la sua visione della vita era cambiata e questo lo spaventava perché sapeva che nonostante tutto non aveva nessuna possibilità di rimettere apposto le cose non importava quando ci provasse.

Essere amico di Blaine probabilmente non sarebbe mai potuto succedere di nuovo.

Landon non avrebbe mai saputo che Kurt era l'altro suo papà... e Kurt sarebbe quasi certamente finito in un noioso matrimonio.

No.. aspetta.

La mente iniziò a correre.. si allungò e sbloccando il cellulare ed usando il tasto di chiamata rapida, chiamò Alex aspettando poi che il suo fidanzato rispondesse.

Aspettò un bel pò e dopo ( quello che a lui era sembrato ) il milionesimo squillo, Alex rispose, con voce ansante.

"Tesoro? Sapevo che avresti chiamato".

"Alex... c'è qualcosa che ho bisogno di chiederti.. solo.."

"Sai che non devi chiedermi di fare sesso al telefono, Kurt.. Puoi solo..."

"Non è per questo che ti ho chiamato" borbottò Kurt, ruotando gli occhi mentre si sistemava meglio sul divano.

Landon tirò su col naso , strofinando il piccolo naso contro il collo di Kurt prima di rimettersi giù e Kurt tornò a massaggiare la schiena di suo figlio.

“Hai mai… hai mai pensato di avere figli?”

La risata tagliente di Alex raggiunse le sue orecchie e Kurt sentì il cuore sprofondare.

“Bambini? E’ per questo che mi hai chiamato? Abbiamo appena litigato . Mi hai attaccato il telefono in faccia e poi mi chiami per chiedermi se voglio figli? Onestamente…”

“Voglio solo saperlo. Non ne abbiamo mai parlato . Siamo fidanzati e non abbiamo ancora parlato del futuro”.

“Tesoro è tardi.. Probabilmente hai bevuto e sei solo e lo capisco.. Quindi perché non lasciamo perdere questo argomento e ci divertiamo un po’? So che ti manco e…”

“Non voglio fare sesso telefonico con te! Cazzò Alex.. voglio.. voglio parlare con te.. Non me ne importa un cazzo se ti sembro cattivo al telefono! Voglio discutere con te di alcune cose e tu non ci sei mai o passiamo così poco tempo insieme da soli ed io lo odio”.

Landon si mosse tra le sue braccia e Kurt si calmò, scuotendo la testa mentre lacrime di rabbia scendevano dai suoi occhi chiusi.

“Oh mio dio.. Stiamo per litigare di nuovo? Se ti dico che non voglio figli ti faccio felice? Onestamente tesoro, non posso sopportarli. Sono appiccicosi e terribili e nessuno sano di mente vorrebbe…”

Prima che potesse terminare la frase , Kurt riattaccò il cellulare e lo lanciò attraverso la stanza ; atterrò su alcune pile di vestiti puliti di Landon che dovevano essere messi a posto.

Una volta che il cellulare lasciò le sue mani, Kurt avvolse le braccia attorno al corpo di Landon , abbracciandolo più forte; nonostante avesse cercato di trattenere le lacrime, iniziò a piangere pensando a quanto in quel momento odiasse il suo fidanzato.

E di come l’unica cosa perfetta che avesse mai avuto fosse fuori in quel momento e veniva palpeggiato da disgustosi e stupidi coglioni , mentre cercava di guadagnare qualche dollaro , più che necessario, in più.


Dip it low, pick it up slow

Roll it all around, poke it out like your back broke

Pop, pop, pop that thang

I'mma show you how to make your man say 'Oh'

Appoggiaglielo in basso

prendiglielo su pian piano
faglielo girare

prendilo da farti rompere la schiena

succhia, succhia, succhia quella cosa

ti faccio vedere come far dire al tuo uomo "Ooo"

Dip it low – C.Milian
 

Ruotando , Blaine lasciò le sue gambe attorno al palo e si fermò, la schiena arcuata all’indietro per fronteggiare la folla.

La voce di Christina Milian fluiva dagli altoparlanti come seta e la folla turbolenta lo stava divorando, esultando ed urlando le loro solite oscenità mischiate a suppliche mentre Blaine ballava.

Dall’altra parte del palco c’era Kong , il ballerino corpulento , che stava ballando da seduto mentre Blaine mostrava le sue abilità acrobatiche.

La maggio parte dei clienti erano presi da Shadow, ignorando Kong a favore del più piccolo dei due e quando le loro ubriache offese divennero più forti , Blaine spinse via la rabbia verso la loro maleducazione in un angolo della mente e continuò a ballare

Il festeggiato ( il tizio seduto davanti ed al centro del lato del palco dove c’era Blaine) stava fissando con ammirazione Blaine, gli occhi confusi dall’alcol mentre rideva e guardava Blaine scivolare giù dal palo con una perfetta spaccata.

It's late at night, he's comin' home

Meet him at the door with nothin' on

Take him by the hand, let him know its on

If you understand me, y'all come on

( E’ sera tardi, sta tornando a casa

Incontralo davanti alla porta con nulla addosso

Prendilo per la mano , fagli sapere che succederà

Se mi capisci , fallo entrare)


Una volta tornato a terra , Blaine si rialzò , gli occhi ammalianti, mentre scendeva dal palco per sedersi pigramente sul grembo del festeggiato , un finto sorriso sul viso mentre strusciava lentamente il corpo su di lui.

“Buon compleanno, dolcezza” disse facendo le fusa , sbattendo le ciglia allungate dal mascara prima di baciare l’uomo su una guancia per poi tornare a ballare.

La folla attorno a lui applaudì, ridendo per il rossore apparso sulla guance del loro amico quando Blaine iniziò di nuovo a strusciarsi su di lui e dopo un secondo o due in cui mostrava al suo cliente quello che poteva fare, Blaine si alzò di nuovo , infilando le dita nella cintura dei suoi pantaloncini.

“Regalo per Caleb! Consegna speciale!”

I suoi pantaloncini caddero sul pavimento rivelando un tanga viola coperto di brillantini che fece spalancare ancora di più gli occhi a Caleb.

Ridacchiando ,Blaine si girò e tornò a lavorare strusciando il suo meraviglioso culo sul grembo dell’estraneo festeggiato mentre alcuni uomini lanciavano soldi all’uomo ormai quasi nudo.

Blaine continuò fino a quando non finì la canzone , scivolando via da Caleb come acqua che scorre sulla pelle, per poi inginocchiarsi per prendere i suoi soldi che poi infilò nella sue scatola chiusa a chiave che aveva nascosto dietro al palco.

Anche Kong era li, sistemando la sua piccola somma di denaro nella stessa scatola.

“Kong.. la tua scatola è dall’altra parte…”

“Nahh! Non sto lavorando per me stasera, Shad. Il mio fidanzato mi porta ad Honolulu la settimana prossime ed ho abbastanza soldi per tutto il viaggio ed oltre.

Hai avuto alcune giornate di merda. Te li sei meritati.”

“Non ho bisogno della tua carità..”

“Non ho mai detto di farlo per carità. Vedilo come un regalo. Compra qualcosa al tuo bellissimo bambino o portalo fuori a cena.. Offro io..”

“Kong.. onestamente..”

“Non tutti qui ballano per vivere Shadow. Alcuno di noi lo fanno per divertimento.

In questo momento, mi sto divertendo e tu sembri invece qualcuno a cui stanno puntando una pistola alla tempia.

Lascia perdere , non preoccuparti dei soldi.

Cerca solo di concludere questa serata e poi torna a casa dal tuo piccolo ometto”.

Blaine iniziò a piangere, il cuore che batteva forte nel petto mentre fissava il suo collega.

“Non so cosa dire..”

“Non diventarmi sentimentale . E poi non sto guadagnano un cazzo con te li fuori che agiti il tuo bel culetto comunque. La folla ti sta mangiando con gli occhi ed io sono solo un contorno insignificante!”

Kong scoppiò a ridere e diede una pacca sulle spalle di Blaine , voltandosi a guardare la folla.

“E’ meglio se torni la fuori , cambiati prima che Vinny ti venga a cercare.

Devi fare un altro ballo tra pochi minuti. Te li intrattengo fino a quando torni”.

“Grazie Kong” disse Blaine , sorridendo timidamente mentre il suo amico sparì oltre il sipario, nella confusione.

Una volta sicuro che i soldi fossero ben chiusi nella scatola, corse nel backstage per andare nel suo camerino ,per togliersi il tanga ed infilare qualcosa di più peccaminoso.

Si tolse il boa di piume e gli abiti viola; questa volta indossò qualcosa di pelle… pelle nera come la notte.

I suoi pantaloni erano cortissimi come sempre , che coprivano un tanga di seta nero quasi trasparente , abbinato ad una canottiera a rete e per finire, un paio di stivali (neri) col tacco alto e pieno di catene.

Non mise le calze stavolta , decidendo che la canottiera a rete fosse sufficiente, lasciò i capelli un po’ spettinati , ed aggiunse una linea sugli occhi e dell’ombretto, quasi a disegnare una maschera nera sul viso per poi fare un passo indietro ed ammirare il suo lavoro.

Da fuori poteva sentire tutti diventare sempre più agitati ,così si diede un ultima occhiata allo specchio  e poi corse per raggiungere il palco, quasi scontrandosi per la fretta contro un Vinny  completamente rosso in faccia.

“Vai sul palco Shadow!”

“Sto andando “.

Prendendo un profondo respiro per calmarsi, attraversò la tenda del sipario aperta , mettendo su l’espressione che sapeva che i suoi clienti volevano , prima di salire su palco; le mani che andavano su e giù sul suo petto mentre si dirigeva pavoneggiandosi verso il festeggiato e i suoi amici  di nuovo.

Il gruppo di uomini impazzì, urlando forte quanto la musica che pompava dalle casse e Blaine proseguì , la sua espressione da spettacolo sul viso, mentre cominciò a muovere il culo , sopportando le mani di questi estranei su tutto il suo corpo.

 

Maggio 2016

Sembrava che le poche lezioni di pole dance che aveva preso, stavano funzionando ; le urla e gli applausi assordanti mentre Blaine si fece avanti per prendere i soldi che giacevano sul palco.

Alcuni uomini gli  stavano sorridendo , congratulandosi con lui per l’ottimo lavoro fatto e Blaine abbassò la testa timidamente mentre raccoglieva a due mani i suoi soldi prima di lasciare il palco.

Kong era già seduto alla sua postazione , sorridendo quando vide il suo nuovo collega entrare nella stanza.

“Grande serata , ragazzo. Come hai fatto?”

“Non lo so..” disse Blaine con sincerità, mentre gettava tutti i suoi soldi sulla postazione che gli era stata assegnata per truccarsi.

Nel mucchio c’era una grande quantità di banconote spiegazzate e, mentre li separava in base al loro valore, Blaine si ritrovò senza fiato quando capì quanto fosse alta la cifra.

“Oh mio dio…”

“il più popolare. Ti troverai davvero bene qui” Kong rise , bevendo un sorso del suo drink , appoggiandosi un po’ sulla sua sedia.

“Dovresti probabilmente sceglierti presto un nome d’arte. Hai ballato solo una volta ed hai fatto un bel po’ di soldi… avrai un bel successo..”

“Non mi viene in nulla”.

Accigliandosi , Blaine fece vagare lo sguardo per la stanza per vedere se trovava qualcosa che potesse dargli un suggerimento su quale potesse essere il suo nome d’arte.

Dio , quando era ancora in Ohio ( ed usciva con Kurt) aveva fatto un sacco di quegli stupidi quiz tipo: “ Qual è il tuo nome da spogliarellista?” o “Quale potrebbe essere il tuo nome da star porno?”

Ed ora .. non riusciva a ricordare nessuna risposta ; non un singolo nome gli veniva in mente e , nervosamente, si chiese se sarebbe mai stato capace di trovarlo , in questo mondo, dove aveva bisogno di separare se stesso dal ragazzo sul palco.

Innervosito dal suo silenzio , Kong si alzò e si sistemò il vestito, dando a Blaine un’ultima occhiata , prima di dirigersi verso la porta.

“Sono sicuro che troverai qualcosa”, gli disse da sopra la spalla ed una volta che fu uscito, Blaine si ritrovò solo nel retro del club.

C’era un brutto odore di sigaretta per tutto l’edificio ed era piuttosto scuro per essere un posto dove ci si deve focalizzare su corpi nudi.

Blaine lo immaginava più luminoso ma quando si fermò al bar quella sera , rimase sorpreso di quanto squallido fosse quel posto.

Quella serata, per la sua prima performance, Blaine si incupì , scavando a fondo nella sua anima per trovare il coraggio di salire su qual palco.

A dire il vero, era spaventato a morte per doverlo fare, di doversi spogliare.

Ma stava lottando per tenersi a galla; la sua vita come padre single era difficile e le ragazze alle lezioni di pole dance gli avevano detto che avrebbe fatto molti soldi qui ( e se la somma che aveva guadagnato durante i primi 6 minuti di una canzone significavano qualcosa… era vero) .

Comunque si sentiva ridicolo a fare quello che aveva fatto.

Togliersi i vestiti per degli uomini che non conosceva lo spaventava molto .

Era consapevole della lunga cicatrice che aveva sul ventre, come di tutte le piccole cicatrici a causa della botte che aveva ricevuto al liceo.

Quella sera… per distrarre il pubblico… tutto quello che indossava era scuro: i suoi abiti, il suo trucco… tutto..

Perfino la canzone che aveva scelto era cupa; le parole ancora risuonavano nella sua mente mentre ricordava i movimenti che aveva fatto attorno al palo e sul grembo di alcuni clienti a caso.

Help me, I broke apart my insides

Help me, I've got no soul to sell

Help me, the only thing that works for me

Help me get away from myself

(aiutami sono a pezzi,

aiutami non ho un'anima da vendere

aiutami a fare l'unica cosa che funzioni per me,

aiutami ad andare via da me stesso)

Closer by NIN


La vera prima canzone che aveva ballato era qualcosa che non pensava avrebbe mai scelto per uno spogliarello.

Molto tempo fa aveva pensato , per scherzo, di ballare per Kurt, forse prendere qualche lezione di aerobica e twist, per rafforzare il suo corpo mentre imparava anche qualcosa di divertente da provare in camera da letto.

Naturalmente, non avrebbe mai pensato di perdere l’amore della sua vita in quel modo, o di diventare un padre single , vivendo a mille miglia lontano dalle persone che amava davvero.

Quindi ballare la canzone che aveva scelto era stata una cosa piuttosto azzeccata, soprattutto quando aveva sentito alcune parti del testo.

Erano tetre, ma anche sexy e questo era quello che sapeva di aver bisogno per superare tutto ciò.

You can have my isolation

You can have the hate that it brings

You can have my absence of faith

You can have my everything

(puoi avere il mio isolamento,

 puoi avere l'odio che esso porta

puoi avere la mia assenza di fede,

puoi avere tutto ciò che è mio )

Closer by NIN


Ballare per questi uomini, per quelle anonime facce ed avere le loro mani su di lui, era stato come fare un’esperienza fuori dal corpo.

Non si sentiva Blaine quando era sul palco, non si sentiva Blaine quando mani callose mani callose lo palpeggiavano mentre si muoveva su di loro con delle evidenti erezioni.


La persona li fuori , che ballava su quel palco non era davvero Blaine Devon Anderson.


Help me, tear down my reason

Help me, it's your sex I can smell

Help me, you make me perfect

Help me think I'm somebody else

( Aiutami, ad abbattere la mia ragione

Aiutami , è il tuo sesso che posso odorare

Aiutami, mi rendi perfetto

Aiutami a farmi sentire come qualcun altro)

Closer by NIN


Era così che si sentiva: qualcun altro.

La persona che era un tempo non poteva fare tutto questo, ma qualcun altro si.

L’uomo su quel palco stasera era qualcuno di più forte di quanto lo era lui, qualcuno che poteva gestire i tocchi indesiderati e gli sguardi da pervertiti.

Sospirando , si guardò allo specchio , scuotendo la testa quando vide il suo riflesso; l’eyeliner scuro.. l’ombretto sbavato.. i brillantini che decoravano le sue guance infossate.

I suoi capelli erano in disordine , il suo sorriso sembrava diverso e più di guardava , più notava quando fosse diverso dal ragazzo che era stato, dal ragazzo che amava i musical e voleva diventare una star, dal ragazzo che amava Kurt e New York.

Ora era solo l’ombra di quel ragazzo.. l’ombra di quello che era ..

Oh… ed eccolo…

“Shadow..”.



Kong ruotò gli occhi prendendo un sorso della sua tequila doppia mentre indugiava al bar , gli occhi fissi sul ballerino solitario sul palco.

Shadow stava spaccando , senza più i suoi vestiti scuri, ora indossava qualcosa che sembrava essere uscito dritto dal culo del coniglietto di Pasqua.

Il corpo ricoperto di coriandoli brillantati dai colori vivaci e pastello, pantaloncini a pois rosa, bianchi e blu che stringevano così tanto il suo culo da sembrare dipinti su di lui.

“So che Shadow è qui da un po’, ma non appartiene a questo posto” disse il barista, appoggiandosi al bancone accanto a Kong.

L’altro uomo annuì  ed agitò il bicchiere per farlo riempire di nuovo, accigliandosi quando vide l’amico ballare sul festeggiato ed iniziare a giocherellare con il suo boa di piume.

“Il ragazzo dovrebbe essere a Broadway o in qualche posto simile. E’ troppo bravo per questa merda”

But when you're with me

I'll give you a taste

Make it like your birthday everyday

I know you like it sweet

So you can have your cake

Give you something good to celebrate

So make a wish

I'll make it like your birthday everyday

I'll be your gift

Give you something good to celebrate

(Ma quando sei con me, ti darò un assaggio

Renderò ogni giorno il tuo compleanno

So che ti piace dolce, quindi puoi avere la tua torta

Ti darò qualcosa di bello da festeggiare

Quindi esprimi un desiderio

Renderò ogni giorno il tuo compleanno

Sarò il tuo regalo

Ti darò qualcosa di bello da festeggiare)

Birthday by Katy Perry

Shadow stava cantando insieme a Katy , la sua voce era perfetta per quella canzone, mentre stava esibendo il suo bel culo. per una folla di ragazzi turbolenti accanto a lui.

La festa era agli sgoccioli , l’orario di chiusura si stava avvicinando e tutti guardavano Shadow e solo Shadow mentre ballava l’ultima canzone della serata.

Per tutta la sera Blaine aveva fatto del suo meglio , come se non volesse essere li, ma aveva fatto tutto quello che poteva … ma solo per i soldi.

Kong riusciva a capirlo bene.. conosceva il ragazzo abbastanza bene e si chiese cosa fosse successo a Shadow prima di presentarsi al lavoro.

Sapeva che il ragazzo aveva avuto un paio di serate pesanti, ma c’era qualcosa altro sotto la superficie che ( nonostante tutta la sua gloria da duro) Blaine aveva paura scoppiasse.

Non appena la canzone finì, Shadow concluse lo spettacolo con un dolce sorriso , sussurrando “Buon compleanno “ all’orecchio del suo cliente prima di scendere dal suo grembo ed afferrare i soldi della serata, strizzando poi l’occhio al gruppo di uomini prima di sparire dietro le quinte.

Vinny si affrettò ad accompagnare tutti fuori , così Kong lo prese come il segnale per poter andare nel backstage, così attraversò la folla fin quando non si trovò nel familiare e tetro corridoio.

Gli ci volle poco più di un secondo per arrivare nello spogliatoio , ma quando entrò, si accigliò di nuovo per quella che doveva essere la milionesima volta quella sera.

“Shadow? Sei qui?”

“Nella doccia!”

Il suo amico ballerino gli rispose e Kong scosse la testa , lo stomaco sottosopra , mentre si chiedeva cosa fosse successo  perché il suo amico fosse corso direttamente sotto la doccia, e così velocemente.

“Stai bene?”

“Penso che uno dei ragazzi sia venuto nei pantaloni o altro. Non lo so . Ma qualsiasi cosa fosse, è finita sul mio braccio”.

“Oh.. Che schifo. E’ stato il festeggiato?”

“No … in realtà quel ragazzo è abbastanza tranquillo . E’ stato uno dei suoi amici. Giuro su dio.. è venuto e poi si è asciugato addosso a me. “

Una marea di imprecazioni si sentirono dalla doccia e Kong si avvicinò al suo armadietto , prendendo all’interno una bottiglia di sapone antibatterico.

Tornò in bagno , tossendo quando il vapore dell’acqua troppo calda riempì i suoi polmoni.

Coprendosi la faccia allungò la bottiglia , annuendo quando Shadow l’accetto con un grazie; l’aria si riempì subito del profumo del sapone, l’aria umida e pesante , non appena Blaine iniziò a strofinarlo sulle sue braccia.

“Sai.. avresti dovuto colpire quel coglione. Non paga per venirti addosso.”

“Probabilmente pensava di potersi dare una pulitina prima di andarsene. Dannatamente disgustoso. Uno pensa che ormai dovrei essere abituato a questo ora , dopo tutte le dannate seghe che Vinny mi fa fare, ma questo è stato.. inaspettato. Quando sono io a doverle fare.. almeno mi posso preparare per questo schifo”.

Strofinò più forte il sapone sul suo braccio tanto da farlo diventare rosso.

Dopo qualche minuto sotto il getto dell’acqua per lavarsi bene, chiuse l’acqua d uscì dal box, ridando il sapone a Kong.

“Grazie ancora. Ho bisogno di rimettermi a farle. Ho l’impressione che Vinny mi farà fare gli straordinari con Richard una volta che deciderà di tornare”.

“A fanculo Richard. E’ solo incazzato per aver fatto coming out tardi e si è perso tutti i bei ragazzi quando era anche lui giovane”

“Me ne parlò una sera. Mi sentirei anche dispiaciuto per lui, se non fosse così viscido per tutto il tempo.

Odio il fatto di piacergli così tanto. Ogni volta che viene .. vuole solo me.. “

“Dovresti fargli un bel pompino un giorno così da potergli staccare il cazzo a morsi..”

Shadow ridacchiò leggermente mentre si asciugava il corpo nudo senza alcune preoccupazione, mentre Kong andò a posare le sue cose.

In pochi secondi , si trasformò dal misterioso ( a volte frizzante) ballerino che tutti conoscevano col nome di Shadow in Blaine, il tranquillo e giovane padre che Kong aveva incontrato quasi due anni prima.

Quando non indossava il suo costume, era una persona completamente diversa e mentre a Kong piacevano entrambi , preferiva in realtà Blaine , soprattutto quando aveva la possibilità di passere dell’ottimo tempo con lui, e specialmente quando il suo amico continuava a guardare nl suo beauty dove c’era nascosta una foto di suo figlio.

“E’ tutto apposto, ragazzo? Sembri un po’ teso questa sera!”

Blaine sospirò , finendo di vestirsi lentamente per tornare a casa.

Si passò una mano tra i capelli bagnati e si guardò allo specchio di nuovo per essere sicuro di aver tolto tutti i brillantini dalla sua pelle e dai suoi ricci.

“Ti ricordi quelle persone che si sono presentate qui cercando me?”

“Sei nei guai?”

“No.. no.. niente del genere.. E’ solo.. fanno tutte parte del mio passato. Quel ragazzo.. è l’altro padre di mio figlio.. Lui.. ci siamo lasciati anni fa. Mi ha lasciato e poi ho scoperto di essere incinto. Non potevo più restare nella stessa città con lui così me ne andai ed ora .. mi ha trovato..”

“Intendi dire il ragazzo fidanzato?”

“Si..”

“Oh.. ragazzo.. che sfortuna.. “

“E’ solo.. difficile sai?  E’ tornato ed ora sa di nostro figlio e tutto ad un tratto vuole essere parte di tutto questo.. Ma ..lui è fidanzato.. credo con uno stronzo ricco .. e quindi.. potrebbe dare a mio figlio una vita migliore di quanto potrei fare io.. .. ed io .. faccio lo spogliarellista per prendermi cura di mio figlio .. mentre l’altro padre potrebbe dargli tutto quello che può desiderare ed anche di più..”

“Okay..” borbottò Kong, voltandosi a fronteggiare l’amico che si stava vestendo.

Lanciò uno sguardo duro all’altro uomo accanto a lui, scuotendo la testa disgustato mentre si avvicinava a Blaine.

“Onestamente.. faresti meglio a non giudicare il tuo modo di fare il padre.. perché sei  il miglior fottuto papà che io abbia mai visto e se stai dando di matto solo perché qualche testa di cazzo è tornata nella tua vita per due fottutissimi secondi , allora sei un idiota”.

“Kong..”

“Hai cresciuto tuo figlio da solo per tre anni.

TI sei fatto il culo ballando per almeno due anni ed hai fatto così tanto per te stesso. Guardati!

Quando sei venuto qui per la prima volta eri così magro e debole.

E scusa.. ma lo eri.

Non sono uno stupido.

TI ho visto divorare quei pasti che ti portavi dal ristorante dopo il tuo turno.

So che era il tuo unico pasto del giorno perché stavi risparmiando i soldi per tuo figlio. E’ sempre stato per tuo figlio.. e lo è ancora oggi.

Pensi che solo Brandi ti abbia sentito piangere nella doccia dopo una nottata pesante?

Nah! Ti ho sentito anche io”.

“Io non..”

“Non lo sapevi perché non volevo lo sapessi. Non è compito mio giudicarti e nemmeno voglio che tu pensi che provo pietà per te perché non è così. Sai una delle persone più dannatamente forte che io conosca qui.

Hai dovuto affrontare molta più merda di quanto la maggior parte di noi abbia mai fatto ed onestamente.. ragazzo.. tu non appartieni a questo posto..

So che non canti a meno che qualcuno non lo chieda o se Vinny sta cercando di farsi pagare di più.. ma, quando canti.. mi ritrovo sempre a chiedermi perché non sei a Broadway o su qualche palco da qualche altra parte”

“Io non posso..”

“Tuo figlio ha tre anni adesso. Inizierà abbastanza presto la scuola ed avrai molto più tempo di quanto pensi.. Solo.. non restare  bloccato qui quando potresti diventare qualcuno di grande da un'altra parte… e quando sfonderai.. quando non se.. faresti meglio a ricordarti di me e di Brandi e di tutti gli altri, okay?”

“Oh mio dio.. Kong..”

“Ora.. va a casa da tuo figlio e coccolalo da pazzi .. poi portalo a cena e divertiti a giocare con lui e pensa a quanto tu sia un buon padre”.

Con queste parole, Kong scompigliò i capelli umidi di Blaine ed uscì dal camerino, lasciando senza parole il giovane padre .. ma con qualcosa a cui pensare mentre finiva di prepararsi.

 
Fu all’incirca intorno alle 4 del mattino che Blaine arrivò finalmente a casa, entrando furtivamente nell’appartamento con la sacca e le chiavi in mano.

Sentì un leggero ronzio venire dal salone, così seguì la direzione del suono fermandosi sulla soglia , ritrovandosi poi congelato dallo shock.

Kurt era sdraiato di schiena , addormentato, un braccio steso inerme su di un fianco, mentre l’altro era avvolto protettivamente attorno a Landon , anche lui profondamente addormentato.

Il bambino era rannicchiato sul petto di Kurt , la testa appoggiata nell’incavo del collo dell’altro padre , respirando contro il pomo d’Adamo di Kurt.

Indossava ancora il pigiama con i dinosauri che Blaine gli aveva messo prima di uscire, i suoi capelli ricci arruffati e soffici contro la mascella di Kurt.

Respiravano in sincronia; il piccolo corpo di Landon si alzava ed abbassava in perfetta sintonia con i movimenti del petto di Kurt, mentre entrambi dormivano con la musica di alcun spot pubblicitari in sottofondo.

Li stava ancora fissando , quando Kurt arricciò il naso , spalancando gli occhi assonnati solo per un secondo, beccandolo sulla soglia.

Aprì la bocca per parlare, fermandosi quando Blaine scosse la testa e gli sussurrò di tornare a dormire.

Ancora esausto, Kurt sorrise con aria assonnata e richiuse gli occhi , russando dolcemente per qualche secondo.

Solo guardarlo riaddormentarsi così facilmente , la sua mano ancora poggiata sulla schiena di Landon , fece dolere il cuore di Blaine nel peggior modo possibile.

Questo sarebbe potuto essere il loro futuro.

Sarebbe tornato a casa tardi dopo uno spettacolo o dopo una cena di festeggiamenti per trovarli così sul loro divano a New York.

Kurt avrebbe potuto essere con lui dal primo giorno e godersi la sua gravidanza dell’inizio e avrebbe potuto crescere Landon da quando era un piccolo neonato fino al piccolo ometto che era diventato ora.

Avrebbe potuto avere tutto questo.

Ma questo era solo uno scorcio di quello che poteva essere.

La realtà dell’intera situazione gravò, pesantemente sulle spalle di Blaine  mentre fissava lo scintillio dell’anello di fidanzamento  di Kurt che brillava alla luce della Tv.

Quell’anello non era il suo , era di un altro uomo, qualcuno che Kurt ovviamente amava , altrimenti perché si sarebbe fidanzato?

In poco tempo, sarebbe tornato a New York per iniziare una nuova vita li con qualche estraneo che Blaine sperava di non dover mai incontrare; mentre Blaine e suo figlio sarebbero rimasti qui a Los Angeles, vivendo la loro piccola e solitaria vita con la loro piccola cerchia di amici e parenti.

Dio.. non sapeva perché si sentisse in questo modo, perché odiava sentire la mancanza di qualcosa che non c’era mai stato.

Kurt non era suo.. non più.

Per la maggior parte del tempo, aveva odiato Kurt per tutto il male che gli aveva fatto.

Diamine, pensava di odiarlo ancora adesso, ma.. mentre fissava il suo ex e suo figlio stesi sul divano,. Blaine si ritrovò ad essere geloso come non mai.

Perché Kurt era andato avanti ed era innamorato di un altro.. e lui… Blaine Devon Anderson.. era ancora pazzamente ( e stupidamente) innamorato di Kurt Elizabeth Hummel, dopo tutto questo tempo , anche se continuava a ripetersi di non esserlo più.

Sospirando tristemente, poggiò la sua sacca sul pavimento, lasciando cadere le chiavi sul pavimento ed in punta di piedi si avvicinò al divano, sedendosi sul tavolino accanto e rimase a fissare i due uomini, che si somigliavano tanto , di fronte a lui.

Le labbra serrate , Blaine si chinò per lasciare un bacio sulla testa di Landon alzando poi leggermente lo sguardo per guardare il viso addormentato di Kurt, mentre il suo ex borbottava qualcosa nel sonno , le dita che accarezzavano la schiena di Landon prima di fermarsi.

Respingendo le lacrime, che aveva trattenuto dal momento in cui era tornato a casa, Blaine si alzò dal tavolino ed andò a sedersi sulla poltrona dell’altra parte  della stanza, raggomitolandosi sul soffice sedile mentre con la testa appoggiata sulla braccia, fissava il suo ex e suo figlio dormire pacificamente di fronte a lui, i loro respiri sincronizzati , spezzando e riscaldando , allo stesso tempo, il suo cuore ogni secondo che passava.


NOTE

*https://it.wikipedia.org/wiki/Alla_ricerca_della_Valle_Incantata

Piccolo regalino.. forse lunedì non potrò pubblicare... alla prossima settimana comunque..

link del capitolo originale

https://www.fanfiction.net/s/10334792/10/What-I-Call-Life
  
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