28/04/2017
1 recensioniLa sabbia del sangue gemello
"Il sangue schizza, creando nuvole rosse che innalzandosi, si mescolano con le nuvole, bianche come le ossa sporgenti dei cadaveri periti, inebriando l'aria dell'odore del sangue fresco e quello rappreso, accompagnando così i corvi verso il banchetto che vi si para dinnanzi, il banchetto della putrefazione.
Le urla e gli ultimi rantoli dei soldati suonano come un canto posto per gli Dei, in modo tale che essi ascoltandole abbiano clemenza di loro e li conducano all'Olimpo, sogno di ogni uomo posto di fronte alla morte.
Unico testimone muto di questa distesa di cadaveri, è il Dio Apollo, Dio del Sole, che vendicativo gioisce la nostra momentanea disfatta, levando l'onta del nostro affronto a lui.
A me niente importava del suo giudizio, essendo non un Dio, ma un pittore di realtà, fino a quando tu non sei caduto, facendo nascere in me l'odio per tutto ciò che ti portato via.
Sai tutto mi ricorda te: il cielo splendente azzurro come i tuoi occhi ormai spenti, la sabbia luminosa che mi acceca, come faceva il tuo sorriso e la spada leggera e allo stesso tempo pesante che era la tua mente che avevo in mano sempre.
Come volevo che restassi, con la consapevolezza che uccidere e mostrare tale meraviglia è la cosa più gloriosa e dolce che ci sia, ma troppo presto ti sei buttato in qualcosa che insieme dovevamo fare, conquistare Troia, non mi hai ascoltato, non hai voluto, ma non te ne faccio una colpa, essendo la tua mente troppo turbata da due ideali contrastanti: seguire un Re senza orgoglio e me tuo pari con lealtà.
Spero solo un giorno di rivederti nell' Ade, aspettando con le monete in mano la tua visita prima di dividerci io in Tartaro e tu nei Campi Elisi , si perché so che tu ci andrai, creatura meravigliosa, anche se mai smetterò di cercarti, in un mondo o in un' altro, perché Achille non è niente senza Patroclo e viceversa.
Quindi aspettami mio Patroclo che verrò da te sempre e comunque, noi siamo uguali, la stessa persona ed essa non può essere divisa.
A presto."
Will chiuse il bigliettino che aveva trovato tra i documenti che aveva fatto vedere a Hannibal sul caso del "Lupo Mannaro" e lo buttò nel cestino dopo averlo accartocciato.
Alla sera però il bigliettino era sul suo comodino, spiegazzato ma intatto, con su scritto con penna nuova "Io, oh Achille, ti sto aspettando già da molto sulle rive del fiume della morte, aspetto solo di buttar le monete insieme, in modo da regnare per sempre nell'oblio."
Angolo autrice!
Salve gente!
Questa volta ho proposto una storia basata sull’argomento di conversazione che Will e Hannibal hanno avuto prima del fatidico scontro, ovvero il paragone di loro con Achille e Patroclo.
La storia si svolge quando Will va da Hannibal per una consulenza sul caso “Lupo Mannaro”, cioè “Drago Rosso”.
Spero che vi sia piaciuto, i commenti come sempre sono ben accetti!
Alla prossima!