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Autore: RosaNera_Rinnegata_30613    28/04/2017    1 recensioni
E se L'ultimo pensiero di Morzan prima di morire fosse stato per Murtagh e avesse deciso, con le ultime forze, di scrivergli, raccontandogli il motivo delle sue scelte e la verità su quello che provava per lui?
Dal testo:
"Potrai mai perdonarmi? È questa la domanda che continuo a ripetermi mentre sono costretto in questo letto, impotente, aspettando la morte..."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Morzan, Murtagh
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Here I stand, helpless and left for dead…

Potrai mai perdonarmi? È questa la domanda che continuo a ripetermi mentre sono costretto in questo letto, impotente, aspettando la morte.
Perché nonostante io sia un Cavaliere dei Draghi, il più forte di tutta Alagaesia a parte il re, non c’è niente che io possa fare per curare la ferita infertami da Brom, che continua a sanguinare, portandomi via le forze e la vita.
Ormai è arrivata la mia ora, Murtagh e anche se l’ho accettato, vorrei poterti stringere tra le braccia un ‘ultima volta e chiederti scusa.
Ma non posso farlo, cosi ti scrivo queste pagine, sperando che un giorno tu possa leggerle e perdonarmi, e se non dovessi farlo, non importa, quello che conta è che tu sappia che ti ho voluto bene e che i miei ultimi pensiere sono stati per te.

 

Close your eyes so many days go bye. Easy to find what’s wrong, harder to find what’s right…

Sono sicuro che i tuoi sentimenti per me non saranno i migliori quando leggerai queste mie parole, ma ti chiedo solo di leggere tutto e non fermarti qui.
Voglio solo qualche minuto del tuo tempo, poi potrai continuare ad odiarmi, se è quello che vorrai.
E probabilmente sarà così a causa delle storie che circolano su di me e che di certo non mi dipingono come un Cavaliere senza macchia, che darebbe la vita per salvare quella di un qualsiasi uomo del popolo. Storie che in un modo o nell’altro arriveranno fino a te e ti influenzeranno, cambiando quello che provi per me.
Forse ti sembrerà strano che tu possa aver provato qualcosa di diverso dall’odio per me, o forse no, perché ricordi ancora quando giocavamo insieme, per quanto possa sembrarti come un sogno.
Che sia in un modo o nell’altro, vorrei comunque poterti dire che niente di quello che hai sentito è vero. Ma non posso. L'ho fatto e mentirei se dicessi che non volevo, o almeno, all’inizio era cosi.
Credevo che fosse giusto, che ci fosse bisogno di un cambiamento.
Ero giovane e arrabbiato con il mondo intero e quindi ero facilmente manipolabile e Galbatorix se ne accorse e ne approfittò. Non ci fu bisogno che mi ripetesse la sua proposta due volte, aveva capito il mio punto debole e lo usò contro di me, per farmi capitolare.
Non mi rendevo conto di quanto tutto quello fosse sbagliato, di quanto fosse sbagliato far pagare delle persone innocenti per qualcosa di cui non avevano colpa: i miei occhi. Gli occhi di un demone, gli occhi del male.
La gente lo diceva o lo pensava sempre e lo fa ancora ora, quando vede i miei occhi, uno nero e l’altro azzurro, la notte e il giorno.
Una parte di me, ancora oggi, non è dispiaciuta per quello che ho fatto, crede ancora che se lo siano meritato, perché continua ad odiare di essere giudicato per un particolare che non ho mai chiesto di avere.
Una volta era solo questo il mio pensiero e quindi sono diventato quello che mi accusavano di essere.
Solo dopo, quando sei nato tu, mi sono reso conto che ho sbagliato.
Il fato mi ha concesso di diventare un Cavaliere ed era la mia occasione di dimostrare che i miei occhi non significavano niente, che ero come gli altri e, anzi, potevo essere anche migliore. E io me la sono lasciata sfuggire come acqua tra le dita.
Se mi avessero chiesto perché mi sono unito a Galbatorix avrei risposto che era la cosa giusta da fare. Ne ero convinto.
Ora so che l’ho fatto perché era la cosa più facile.
La scelta era tra rimanere fedele ai Cavalieri e guadagnarmi il rispetto giorno dopo giorno, poco alla volta, con delle buone azioni o unirmi a Galbatorix e farmi rispettare con la paura.
Ho sempre avuto poca pazienza, Murtagh, questo è forse il mio difetto più grande ed è stato questo a farmi prendere la decisione sbagliata, perché era la cosa più facile e veloce.
È sempre cosi, fare la cosa sbagliata è facile, mentre fare la cosa giusta è difficile e fa più paura.
Anche se credo che la mia decisione sia stata influenzata anche dalle persone che mi stavano intorno, la maggior parte delle quali mi aveva sempre dato del mostro.
È per questo che ti dico di non ascoltare quello che dicono di te, di non prendere decisioni basandoti su quelle voci. Se c’è una cosa che ho imparato è che non importa quanto ti sforzi per fare del bene, la gente vedrà sempre e solo quello che vuole vedere e questo significa che basta anche un minimo difetto per far sì che ti giudichino basandosi solo su quello.
E per questo credo di doverti chiedere scusa.
Perché so che per tutti sarà più facile ricordarti per essere mio figlio, piuttosto che per i tuoi meriti. Probabilmente non ti ringrazierebbe neanche se uccidessi il re. E mi dispiace, perché so che sarai migliore di me, ma non ti apprezzeranno quanto meriti per colpa mia.

 

I believe in you. I can show you that I can see right through all your empty lies. I won’t stay long in this world so wrong…


Io credo in te. Anche se per te non vale niente, sappi che non è mai cambiato da quando sei nato e di certo non cambierà nel poco tempo che mi resta.

Ho sempre voluto per te un destino diverso dal mio e spero con tutto me stesso che quando leggerai queste parole, tu sia libero di fare quello che vuoi, di fare le tue scelte liberamente e non costretto a servire Galbatorix come ho fatto io.
Allo stesso tempo, però, spero che tu possa diventare un Cavaliere e veder realizzato il tuo sogno di avere un drago tutto tuo.
Nessuno sarebbe più felice di me se succedesse, ma a pensarlo il mio cuore si rattrista, perché se succedesse non ci sarebbe altra scelta per te che giurare fedeltà al re, a meno che qualcuno non lo uccida prima e sono più che certo che questo non succederà.
Tu ne saresti capace, perché so che diventerai un uomo di cui posso andare fiero, in qualunque situazione ti troverai, che sarai forte e coraggioso.
Ma anche così non potrai ucciderlo.
Ti farà crescere a corte e quando sarai più grande ti farà toccare una delle due uova rimaste, sempre che non riesca a recuperare quello blu e so, perché me lo dice il mio istinto, che uno si schiuderà per te. D’altronde, il sangue dei Cavalieri scorre in te e non possiamo sfuggire a chi siamo.
E, inevitabilmente, il mio destino sarà il tuo, e sarà per colpa mia, per una mia scelta. Se non mi fossi unito a Galbatorix, forse sarei morto già da tempo, forse tu non saresti neanche nato, ma non ti avrei condannato ad una vita di schiavitù e per di più in un mondo crudele e sbagliato, che sa solo giudicare per le azioni sbagliate, senza tener conto delle cose giuste, che, nel tuo caso, saranno difficili da fare.
E per quanto mi dispiaccia dover lasciare te, non posso negare di essere felice per non dover passare ancora molto tempo in questo mondo.
Ci sarà solo un modo per sopravvivere, Murtagh, ed è mentendo. Forse te ne sei già reso conto o forse no, ma voglio dirti questo: qualunque cosa dicano di te non lasciarti contagiare, sono solo bugie. Bugie che, in un certo senso, sei tu stesso a raccontare con le tue azioni, ma ricordati che sono solo bugie vuote e tu devi imparare a guardare attraverso di esse per trovare il vero te stesso e se quello che vedrai non ti piacerà, potrai sempre migliorarlo.
Non fare il mio stesso errore e impara in fretta questa lezione se non l’hai già fatto. Non lasciarti travolgere da quelle bugie, altrimenti finiranno per diventare delle amare verità.

 

Say goodbye as we dance with the Devil tonight. Don’t you dare look at him in the eye, as we dance with the Devil tonight…


Il nostro è un ballo con il Diavolo. Io mi sono lasciato andare per mia volontà, spinto dai motivi che ti ho già spiegato e forse per te potrebbe essere lo stesso, almeno all’inizio.

Galbatorix può essere pazzo, insensibile e senza scrupoli, capace delle peggiori nefandezze, ma non si può negare che sappia nasconderlo bene, talmente bene che se incontrasse qualcuno che non lo conosce, questa persona non sospetterebbe neanche lontanamente che quello che ha davanti è il re.
Ed è anche aiutato dalla sua voce. Una voce calda e seducente che qualunque cantore gli invidierebbe, una voce che convincerebbe chiunque a fare qualsiasi cosa. Sentirlo parlare provoca sensazioni difficili da spiegare, ma non si può evitare di pendere dalle sue labbra e di sicuro, poi, vorrai fare a qualunque costo quello che ti ha chiesto, per riuscire a strappargli anche la più piccola parola di approvazione.
Sono certo che quando leggerai, saprai già di cosa sto parlando, dell’effetto che provoca la sua voce e so che se quella è l’unica parte di sé che ti ha mostrato fino a questo momento, sarai contento di eseguire i suoi ordini, qualunque essi siano, ma significa anche che non hai capito i suoi veri piani e mi odierai a morte per quello che sto scrivendo, per descrivere Galnìbatorix per il mostro che è.
Ad essere sincero, però, spero che ti abbia già mostrato la sua vera natura, che tu sappia già con chi hai veramente a che fare, anche se così sarà tutto più pericoloso per te, perché la sua voce perderà la sua presa e tu, anche se con difficoltà, riuscirai a resistergli e proverai a non seguire i suoi ordini, o meglio, a cercare di non eseguirli, per salvare anche solo una persona innocente da una morte insensata.
Devi stare attento, però. Non sfidarlo troppo o finirai per farti molto male e l’ultima cosa che voglio è che tu muoia per mano sua, anche se per cercare di fare la cosa giusta. Non rendere il ballo più pericoloso di quanto già non sia.

 

Trembling, crawling across my skin, feeling your cold dead eyes stealing the life of mine…


C’è un’ultima cosa per cui devo scusarmi con te, ma non per questo la meno importante, anzi, per me è la più importante.
Scusami per quella cicatrice che sei costretto a portare con te ogni giorno, orrendo promemoria di un atto acora più terribile.
Non ci sono parole per scusarmi, posso solo dirti la verità, raccontandoti cosa è successo senza nascondere niente e sperare che riuscirai almeno a capire, se non a perdonare. Anche perché non so cosa ti diranno che sia successo, ma di sicuro mi faranno apparire più mostro di quanto non sia stato.
Non lo feci di proposito, credimi, è la verità.
Non ero in me, ero furioso con Galbatorix, con il mondo intero, con me stesso, per quello che ero diventato e che mi costringevo a fare ogni giorno, anche se in fondo, molto in fondo, m piaceva ancora farlo, seppur meno di prima, ma se lo facevo era soprattutto per proteggere te. Per evitare che Galbatorix capisse che diventare padre mi aveva cambiato più di quanto pensasse, più di quanto io stesso avrei creduto e che quindi, decidesse di farti del male, se non addirittura di ucciderti, per farmi diventare di nuovo quello che ero.
Perché se ti avessi perso, se fossi morto, quel poco di amore che si era creato in me alla tua nascita sarebbe sparito per sempre, cancellato da un odio che seppur causato da Galbatorix, avrei riversato su chiunque avesse osato mettersi sulla mia strada. Se avessi avuto scelta, anche la più piccola, per cambiare e salvarti la vita l’avrei fatto, ma non c’era, non senza metterti in pericolo.
E quella sera, in giardino, persi la testa. Era stata una giornata orrenda. Era il tuo compleanno e non avevo potuto passarlo con te, perché Galbatorix mi aveva affidato una missione che, anche a causa della mia poca voglia, era finita male, aumentando il mio cattivo umore.
Fu per questo che appena arrivai a casa, senza nessuno che potesse vedere, urlai di rabbia, fuori di me, senza rendermi veramente conto di cosa stessi facendo ed estrassi Zar’roc, lanciandola con tutta la forza che avevo.
Mi accorsi di te solo quando sentii un grido di dolore. Un grido così orribile come non l’avevo mai sentito, un grido che sento ogni notte e che popola i miei incubi.
Guardai nella direzione da cui era venuto, più per istinto che per altro e ti vidi a terra, il viso rigato di lacrime, Zar’roc al tuo fianco, a terra, sporca del tuo sangue. Lo stesso sangue che ti inzuppava pian piano la maglia strappata che ti lasciava scoperta la schiena e quell’orribile ferita.
Non avevo la minima idea che tu fossi lì.
Non so cosa ti abbiano detto raccontato su quello che successe poi, su chi ti abbia curato e su cosa abbia fatto io, ma ti prego di credere che quello che ti sto scrivendo è la verità.
Ti presi in braccio con delicatezza, la paura che potessi essere morto che si attenuò un po’ quando vidi che respiravi ancora, anche se piano e male e che i tuoi occhi erano aperti, anche se non mi vedevano.
Ti portai in camera tua e provai tutti gli incantesimi di guarigione che conoscevo, per tutta la notte, anche quando sentivo di non avere più tanta forza. Ma non mi importava. Tu passavi da momenti di incoscienza a momenti in cui aprivi gli occhi, anche se non so quanto fossi realmente presente e in essi vedevo tutta la tua sofferenza, la vivacità che di solito li animava era sparita e in quei momenti la paura che tu potessi morire, che non sarei riuscito a salvarti si insinuava dentro di me, strisciando lentamente fino al mio cuore. Avrei dato la vita per te,
Ti avrei dato la mia forza, se solo avessi saputo come fare.
Non so come feci, ma alla fine riuscii a salvarti, anche se non ho potuto cancellarti la cicatrice, quella, purtroppo, dovrai portarla per sempre, ma ero felice lo stesso, perché eri vivo.
Da quando sei nato, sei stato tu la mia felicità e ora sei il mio unico rimpianto. Perché vorrei tanto poterti stringere tra le mie braccia un’ultima volta e sentire la tua voce, invece che accontentarmi di guardarti attraverso uno specchio. Stai giocando tranquillo con il drago di legno intagliato che ti ho regalato, senza sapere cosa mi stia succedendo e non posso fare a meno di chiedermi se piangerai quando saprai che non ci sono più. Sei ancora un bambino e sei già forte e coraggioso e so che supererai la mia morte.
 Spero che ti ricorderai che mi vuoi bene, che non dimenticherai troppo in fretta e che nel profondi del tuo cuore ci sarà sempre un posto per me, anche se piccolo.
Sono orgoglioso di te, di come sei ora e di come diventerai e se c’è una cosa che non mi pento di aver fatto sei tu, Murtagh.


Hold on…

Tieni duro piccolo e per quanto la vita potrà sembrarti dura, qualunque sia il destino che ti aspetta, se lo farai riuscirai a cavartela e alla fine, in un modo o nell’altro, tutta la sofferenza che hai provato ti sarà ripagata. Io ho avuto te, sei stato il mio premio ed è per questo che sono certo che succederà lo stesso a te. Perché sarai un uomo migliore di quanto io non sia mai stato.
Vorrei poterti scrivere ancora altre cose, ma non ho più la forza per nient’altro, a parte scriverti ancora una volta che ti voglio bene Murtagh, e spero che dopo aver letto questo anche tu me ne vorrai.

 
 

…Goodbye…


NDA:
Era da un pò che non pubblicavo niente, a causa dell'ispirazione praticamente nulla, fino a che qualche giorno fa mi è venuta un'idea ascoltando "Dance with the Devil" dei Breaking Benjamin e questo è il risutato. Spero che vi sia piaciuto e che il mio Morzan non vi sia sembrato troppo OC,in tal caso mi scuso. Se ddecideretedi lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere! Ad ogni modo, grazie per aver letto!
Alla prossima, RosaNera_Rinnegata_30613
   
 
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