Film > Anastasia
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    29/04/2017    1 recensioni
Che cosa sarebbe successo se la figlia dello zar Pietro II e della zarina Aleksandra Fedorovna Romanova si fosse rifugiata in una delle più belle città del mondo? Non vi resta che scoprirlo leggendo!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia, Dimitri, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Anastasia si chiuse a chiave dentro quella che era la sua “gabbia d’oro”.
Non voleva vedere nessuno.
Non voleva parlare con nessuno.
La sua solitudine ebbe il trionfo sulla sua felicità.
Ma perché essere l’ultima erede della dinastia dei Romanov sarebbe stato un problema?
Perché non voleva essere se stessa?
Forse perché essere se stessa comportava grandi responsabilità.
Come poteva reagire?
Come poteva andare avanti senza pensare più a tutto questo?
“Basta, non ce la faccio più. È ora di finirla una volta per tutte. Non so dove siano i miei genitori. È inutile continuare una vita vuota e piena di sofferenze…”
In quel momento, aprì uno dei cassetti della sua camera.
Prese una boccetta che non conteneva un liquido trasparente.
La versò dentro un bicchiere d’acqua e la bevve tutto d’un fiato.
“Ecco. Questa è l’ultima scelta della mia vita”
 
Dimitri continuava a rimuginare per l’appuntamento che ebbe poco fa’ con la granduchessa Anastasia.
Non riusciva a comprendere perché non voleva più frequentarlo.
“Perché tutto questo astio? Perché si è comportata in quel modo? Io… non la capisco…”
Tra poco sarebbe iniziato il suo turno.
Non riusciva a concentrarsi con tutti quei migliaia di pensieri che gli affollavano la mente.
Nemmeno Gregory riusciva a riportarlo sulla Terra.
«Pronto? Ci sei Dimitri?»
«E’ stata una giornata alquanto strana…»
«Che intendi dire?»
«Ormai non ha più importanza Gregory. Non la rivedrò più» rispose il giovane con tono affranto.
«Avanti, non dire così. Sono sicuro che prima o poi si sistemerà tutto»
«Magari potessi essere ottimista come lo sei tu. Ma guardiamo in faccia alla realtà: lei non mi vuole più vedere»
«Allora dagli un motivo valido del perché ti deve rivedere. Andiamo Dimitri, non può finire così! E tu lo sai bene»
«Andare avanti è inutile. Lei è l’ultima erede al trono dei Romanov, mentre io sono un semplice facchino. Cosa vuoi che succeda tra noi due? Il nostro abisso sociale è incolmabile»
«Non posso crederci… non posso credere che uno come te che non si arrende mai, voglia chiudere questa storia così, senza fare nulla»
«Ho già fatto troppo per lei e tu lo sai bene. Non voglio più importunarla. Fine della storia»
«Va bene, fa pure. Ma vedrai che questo tuo rifiuto ti perseguiterà per tutta la tua intera esistenza. Non scordartelo»
«Vedrai, saprò conviverci»
«Bene, allora andiamo a lavorare. Ci aspetta una giornata molto lunga»
 
Purtroppo Gregory aveva ragione.
Dimitri non smetteva di pensare a lei.
Ai suoi occhi.
Alla sua voce.
Non voleva ammetterlo, ma si era perdutamente innamorato.
«Gregory, secondo te, cosa dovrei fare?»
«Trasportare questi dannati bagagli nelle stanze giuste»
«Al diavolo i bagagli! Mi riferivo ad Anastasia»
«Ma come? Prima non mi hai detto che per te era un argomento chiuso per sempre?»
«Ti ho mentito. Ho mentito a me stesso. Non posso rinunciare a lei ora che l’ho ritrovata»
«Benissimo, allora cosa stai aspettando? Vai da lei e confessagli tutto il tuo amore! Basta perdere tempo»
«Ma come faccio con il lavoro? Sono in servizio»
«Secondo te cosa servono gli amici se non nei momenti di difficoltà come questi?»
E Gregory era veramente l’amico che ti aiuta nei momenti difficili come quello.
«Grazie. Ti devo la vita Gregory» disse Dimitri al colmo della sua gioia abbracciando il suo migliore amico.
«Lasciami. Smettiamola di dare spettacolo altrimenti la gente penserà male» ribattè Gregory liberandosi dalla presa.
«Sì, hai ragione… beh, allora io vado»
«Sei ancora qui? Ma ti ci devo spedire io a calci in culo?»
«Certo che no! Fortunatamente posso camminare ancora con le mie gambe»
«Allora usale! E… buona fortuna»
«Grazie ancora Gregory. Per tutto»
 
Corse come un forsennato.
Corse per gran parte dei piano dell’hotel.
Ma il guaio era che non sapeva in che stanza alloggiava visto che non fu lui a portare i suoi bagagli.
Cercò di farsi dare alcune informazioni dai clienti dell’albergo, ma nessuno potè aiutarlo.
L’unica possibilità era farsi aiutare da quell’antipatico del concierge. Anche a costo di essere licenziato.
«Rudolf, mi devi aiutare. È un emergenza»
«Che cosa ti serve Erik?»
«Devi dirmi dove alloggia la signorina Anna Klasic»
Il concierge fissò il giovane facchino con sguardo carico d’odio e di sorpresa.
«Ma sei impazzito?! Sai benissimo che non posso rivelare informazioni sui clienti dell’hotel ad uno come te»
«Ti prego Rudolf, è importante. È questione di vita o di morte»
«Non credo che sia così importante. Cosa vuole sapere un insignificante come te di una giovane donna e ricca come la signorina Klasic? Vuoi forse irrompere nella sua stanza saccheggiando tutti i suoi averi?»
«Certo che no! Ma per chi mi avete preso?»
«Per un perditempo! E se non torni alla tua postazione, puoi considerarti licenziato»
Dimitri non sapeva come controbattere.
Essere insistente avrebbe peggiorato le cose.
Ma ecco che in quel momento…
«Ecco perché devo vedere la signorina Klasic! Devo consegnargli questo mazzo di rose che gentilmente hanno appena portato» disse il facchino indicando al concierge un meraviglioso mazzo di rose.
«E perché non l’hai detto prima? Allora, la signorina Klasic risiede nella camera 796 all’ultimo piano»
«Perfetto. Grazie mille»
E afferrò l’immenso mazzo di rose dirigendosi all’ultimo piano.
 
Finalmente era arrivato dinanzi alla sua stanza.
Era impaziente come non mai.
Non sapeva come parlargli.
Non sapeva da dove cominciare.
Anche se non era pronto, bussò alla sua porta.
Ma nessuno rispose.
Provò ancora ma niente.
“Che strano, ma dove può essere finita?”
Per fortuna che Dimitri aveva con sé il passepartout che apriva tutte le camere dell’albergo.
L’aveva rubato furbescamente al concierge appena fu un momento distratto.
Aprì la porta.
Controllò tutte le stanze fino ad arrivare alla camera da letto.
E fu lì che vide una scena a dir poco raccapricciante.
Il suo corpo giaceva a terra inerte.
«Anastasia! Anastasia, cos’hai?»
Anche se Dimitri continuava a scrollarla, lei non accennava a rispondere.
«Anastasia svegliati!»
Fu in quel momento che la giovane aprì gli occhi.
«Dimitri… sei tu?»
«Sì amore della mia vita, sono io. Ma cosa ti sta succedendo?»
«Sono una sciocca»
«Perché sei una sciocca? Perché dici questo? Avanti parlami!»
«Volevo farla finita… ma non mi rendevo conto che c’è qualcuno per cui vivere…»
«Che cosa stai dicendo? Non capisco!»
Anastasia parlava con fatica, e la sua voce flebile si udiva a malapena.
«Ho preso un veleno… morirò molto lentamente. Manca poco all’ultimo respiro...»
«No, non è possibile. Non dovevi farlo!»
«Mi dispiace Dimitri. Per tutto. Per essere scappata da te»
«No Anastasia, non dire così. Tu non ti devi dispiacere di nulla»
«È tutta colpa mia se sono in questo stato…»
«Adesso smettila di pensarci! Dimmi piuttosto se esiste un antidoto al veleno che hai ingerito»
«L’antidoto… sì, è quello che mi salverà…»
«Ti prego, dimmi dove si trova»
«Nell’armadio dietro alle nostre spalle»
Dimitri si alzò di scatto e frugò nell’armadio dettogli da Anastasia.
Trovò una boccetta di vetro dove sopra non c’era scritto niente.
«Sì, è quello l’antidoto!» gridò Anastasia appena lo vide.
«Avanti bevilo tutto!» gli ordinò Dimitri.
Dopo averlo ingerito tutto d’un fiato, Anastasia chiuse di nuovo gli occhi e stavolta non emise nessun suono. Nessun lamento.
«Anastasia, cosa ti succede?! Perché non mi rispondi?!»
Dimitri continuava a scrollarla a sé, ma senza successo.
La giovane non rispondeva più.
Il giovane Dimitri, affranto e pieno di disperazione, iniziò a gridare mentre le sue lacrime sgorgavano interminabili sul suo viso.
Ma ecco che il miracolo si compì.
Improvvisamente, Anastasia riaprì gli occhi, alzandosi con le sue gambe.
Appena Dimitri la vide, credeva di avere le allucinazione.
Ma la cosa più bella è che era tutto vero.
«Anastasia! Ma sei viva!» gridò Dimitri pieno di commozione con le lacrime che gli avevano bagnato le sue guance.
«Sì, e tutto grazie a te. Mi hai salvata… ancora una volta»
I due giovani si lasciarono perdere in un lunghissimo bacio appassionato, mentre il loro legame sarebbe stato indissolubile e forgiato del più profondo amore.
Un amore che sarebbe durato per tutta l’eternità.
 
Angolo d’autore lmpaoli94
Eccomi di nuovo qua!
Ho voluto scrivere questa storia su uno dei miei film d’animazione preferiti in assoluto.
Spero che vi sia piaciuto come è piaciuto a me.
Scrivetemi per sapere cosa ne pensate e grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi e che hanno letto questa storia.
Ciao a presto
lmpaoli94
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Anastasia / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94