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Autore: AndreMCPro    29/04/2017    4 recensioni
Quando la Luna si ribellerà al Sole e i morti risorgeranno dalla polvere.
Quando le Stelle cadranno e il Sangue tingerà il mare.
Quando il Grande Occhio tornerà ad oscurare il Cielo.
La voce di Yharim dichiarerà guerra al nostro mondo.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Terraria Heroes – The Wrath of the Tyrant
Cap.5 Well, that escalated quickly
 
«Dunque, ragazzi…» Disse Mirrus estraendo l’ultimo Cristallo della Vita lasciato loro dal Sommo Sacerdote. «A chi va questo?»
«Al leader?» Fece Andrew.
«Si, lo sapevo, genio. Ma chi farà da leader?»
«Dai qua…» Fece Korg allungando la mano aperta. «Sono credo il più esperto in tecniche di sopravvivenza. Quando sono stato… in viaggio… ho imparato molte cose, e se vogliamo avere una chance sarà meglio che ve le insegni il prima possibile. Poi magari in futuro sarete liberi di prendere il mio posto, ma per il momento…»
«D’accordo. In fondo non è che possiamo assorbire fino a 15 cristalli ognuno o cose del genere» Ridacchiò il mago passandogli il cristallo al volo. Il Lizhard lo prese con estrema agilità.
«Attento, se fai mosse di questo tipo resterai col cuore spezzato» E facendo un occhiolino spezzò il cristallo, facendosi avvolgere dalla nube rossa. Gli altri si portarono una mano sul volto trattenendo delle risatine.
«Bene, ora posso andare?» Fece Litios. «Ho dei minerali da scavare…»
«Semmai grotte da distruggere» Ridacchiò Andre. L’androide lo guardò male.
«No, oggi venite tutti con me» Disse il Lizhard. «Imparare è più semplice sul campo, e poi se trovassimo qualche accessorio nuovo sarebbe sempre comodo. Soprattutto con il nostro mago che ci spiega a cosa servono!»
 
«DINAMITE!» Gridò entusiasta Litios lanciandosi contro un detonatore. Gli altri ebbero appena il tempo di imprecare e lanciarsi dietro una roccia prima che l’Androide facesse saltare un enorme giacimento d’oro.
«MA TU COSA HAI NEL CERVELLO?» Gridò furioso Andrew quando la grotta smise di perdere pezzi dal soffitto.
«Ehm… Oro!» Raccolse di colpo un pezzo di oro grezzo e se lo mise sulla testa.
Il ragazzo si gettò la mano sul volto e si strizzò gli occhi esasperato mentre gli altri guardavano il dinamitardo di traverso. Molto di traverso.
«Io ci rinuncio, questo è un caso perso…» Disse Andrew riprendendo a camminare. Poi si girò. «Anzi, no, Sapete cosa? Tutto questo non è mai successo. Facciamo semplicemente finta che non sia successo nulla, ok?»
«Ooookay» Rispose Mirrus seguendolo. Korg si limitò a mettersi in testa alla fila senza fare commenti… per altri pochi secondi. Poi però si voltò con un ghigno sul volto e disse: «Bisogna dire però che le sue idee hanno sempre una certa scintilla!»
Yoyo e Boomerang dei suoi due compagni si schiantarono sulla sua faccia.
 
«Hey, guardate!- Li chiamò Korg. Ma non c’era risposta. Si girò. Non c’era proprio nessuno»
«Ehm… ragazzi?»
Una corda legata ad una piccola roccia sbucò da uno strapiombo cento metri indietro, sulla destra, incastrandosi tra due colonne interne alla grotta.
«…seriamente?»
Il lizhard tornò indietro, e una voce, quella di Mirrus, giunse da sotto:
«Andiamo, si è incastrata! Veloci!»
«LITIOS, COSA CAZZO STAI FACENDO» Gridò Andrew.
«Un attimo, c’è una cassa qui!» Rispose l’androide.
«DATTI UNA MOSSA, HO TRE SCHELETRI CHE CERCANO DI SQUARTARMI!»
«Aspetta, ti aiuto!» Si offrì Mirrus.
Per un po’ non si sentì nulla se non clangore di ossa, e legno. Poi la voce di Litios.
«Ma questa pedana a pressione a che serv-EEEEEEH!»
Rumore di ragni. Un forte e crescente rumore di ragni sostituì quello di ossa. L’androide neppure usò la corda: scalò la nuda roccia e con la mano robotica piena di artigli si appiccicò al soffitto della stanzina dove si trovava Korg. Solo che nel farlo tranciò proprio la corda lanciata da Mirrus per risalire.
«Mi prendi in giro?» Fece Korg. «Un androide che ha paura dei ragni?»
«Stai zitto!» Ribatté quello, imbarazzato. A quel punto il lizhard si avvicinò allo strapiombo e notò la corda rotta.
«Hey ragazzi!» Urlò di sotto. «Io penso davvero che Litios sia un maestro nel tagliare la corda!»
«Decisamente!» Rispose Andrew, non notando cosa era successo. Era troppo impegnato a respingere le creature. Poi quando ebbero finito i due tornarono alla parete di roccia e notarono la corda spezzata caduta a terra.
«Aspetta un attimo… INTENDEVI QUESTO?» Urlò furioso Andrew.
«Esatto!» Ridacchiò in risposta Korg. Cinque secondi e una roccia con la corda legata intorno si schiantò sulla sua fronte facendolo cadere all’indietro.
«AHIA!» Gridò. E Andrew rispose, da sotto, con un ghigno soddisfatto:
«Ops, credo di aver sbagliato mira…»
 
Un paio di lanci e minuti dopo i quattro erano di nuovo tutti in cima allo strapiombo. Litios era ancora traumatizzato dai ragni, mentre Korg si massaggiava la testa, dolorante. Mirrus prese temporaneamente la testa della fila.
«Aspetta, dove vai?» Lo richiamò Korg, per poi indicare un bagliore rosso nel cunicolo opposto a dove il mago si stava dirigendo.
«Che cos’è?- Chiese quello.
«Un Cristallo della Vita… E direi che il nostro lanciapiatre qui sia quello che ne ha più bisogno»
«Tu smetti di fare battutine in momenti orrendi e… aspetta, io?» Fece Andrew.
«Sì. Combatti corpo a corpo… hai bisogno di quanta più resistenza possibile»
«Giusto... Allora vado a prenderlo»
«Andiamo. Non vorrai mica andare in giro da solo?» Lo richiamò Mirrus.
«Voi andate… io aspetto qui» Disse Litios appoggiandosi alla parete.
«Vicino ai ragni?»
«Ripensandoci…» Fece l’androide mettendosi subito a seguirli.
«Comunque direi che dopo aver preso il Cristallo possiamo tornare alla base. Ve la cavate meglio di quanto potessi sperare» Disse Korg.
«Oh, grazie!» Rispose Mirrus.
«Non ringraziarmi, le mie aspettative erano molto basse.
«Oh… Grazie, eh» Ripeté, stavolta in tono più ironico, e andò al cristallo con il piccone pronto. Appena piantò l’attrezzo nel cristallo rosso quello andò in frantumi, e la consueta nebbia rossa lo avvolse per alcuni istanti.
«Bene, ora sarà meglio tornare fuori» Disse Korg.
«E non tornare in questa grotta mai più per il resto della vita» Aggiunse Litios. I tre lo guardarono per un attimo per poi scuotere la testa… era ancora traumatizzato dai ragni, a quanto pareva. Oh beh, almeno sarebbe stato fermo per un po’.
 
 
 
«Ragazzi?» Fece Andrew tornando da una escursione nel deserto. La loro casa si era allargata nel tempo, e dopo una settimana era ormai un edificio niente male. ma non c’era alcun senso di farlo così grande, visto che non avrebbero avuto nessun ospite. O forse qualcuno sapeva qualcosa di cui non era al corrente?
«Ehm… ragazzi, dove siete?» Domandò il ragazzo uscendo dall’altra parte della casa, non trovando nessuno. Aveva in mano uno strano medaglione azzurro con delle punte fatte da denti di formicaleone gigante.
«Salve!» Lo sorprese una voce improvvisa. Il ragazzo scattò dallo spavento e il medaglione per poco non gli cadde a terra.
Dietro di lui stava un uomo dai capelli castano chiaro vestito con maglia e pantaloni di un azzurro molto chiaro, quasi bianco.
«E tu chi diavolo sei???» Domandò Andrew, pronto a lanciare il suo yoyo.
«Mi chiamo Garrett. I Sacerdoti mi hanno mandato qui come vostra guida per aiutarvi nel caso aveste bisogno»
«…sai tante cose?»
«Beh, si»
«Sai anche combattere?»
«Archi»
«Ok… sai anche cos’è questo?» E gli mostrò il medaglione, pur tenendo una presa salda nel caso cercasse di appropriarsene.
«Dunque, per prima cosa ti dico di allentare la presa, se non vuoi condannarci tutti a morte»
Il ragazzo rimase esterrefatto e posò delicatamente l’oggetto sul tavolo accanto a lui.
«Secondo, dove l’hai trovato?»
«Nel… deserto a sud-ovest…»
«Lo immaginavo… Quel Medaglione del Deserto è un artefatto molto pericoloso. La leggenda narra di un enorme serpente marino che viveva in un immenso oceano. Yharim giunse, pieno di rabbia contro il re del mare, e con l’aiuto della potente strega Calamitas, fece evaporare l’intero oceano, trasformandolo nel deserto che tu hai visitato. Il serpente marino si infuriò e devastò il regno del mare, per poi ritrovarsi senza una fonte consistente di cibo. Ora esso è chiamato Flagello del Deserto.Vive in perenne letargo ed espelle un solo medaglione alla volta, fatto esattamente come quello, che attiri le vittime. Rompilo, e causerai il suo risveglio»
Il ragazzo rise. Garrett lo guardò male.
«Divertente… un serpente del deserto che… hahah…» Si accorse del suo sguardo. «Non… non era uno scherzo…? Hai detto che era solo una leggenda!»
«Certo che lo è. Nessuno ha mai avuto il coraggio di andare nel deserto a dimostrare se sia vera o meno, quindi…»
«Ciò vuol dire…» E guardò il medaglione.
«Non ci pensare ora. Se volete affrontarlo dovete equipaggiarvi molto meglio di così»
«E forse ho la soluzione!» Esordì Litios entrando con un enorme carico di platino. «Oh, salve!» Salutò
«Salve, io sono Garrett, la vostra guida»
«Ottimo! Mi dica, con questa roba riesco a farmi qualche placca rinforzata?»
«Direi che basta anche per fare due armature. Ma… non siete in quattro?»
«Abbiamo un mago» Spiegò Andrew. E poi indicò Litios. «E lui è un androide»
«Ah, ecco perché le placche… sottraendo quello che serve per due armature… se trovi un altro paio di vene ti basta per migliorare la protezione un po’ ovunque sul tuo corpo»
«Grazie. Ah, Andrew, hai visto Korgznarch e Mirrus?»
«No, sono arrivato poco fa ma non c’era nessuno»
«Ah ok»
E posò il metallo grezzo sul tavolo… al che si sentì un rumore come di guscio schiacciato.
«NO ASPETT…» Cercò di fermarlo Andrew, ma era troppo tardi «Oh… merda…»
«Che ho fatto?» Chiese confuso l’androide.
«HAI SCHIACCIATO UN ARTEFATTO PERICOLOSISSIMO! ADESSO SIAMO IN UN MARE DI GUAI!»
«Io me la svigno!» Fece la guida correndo verso il punto più alto raggiungibile della casa. Il terreno prese pian piano a tremare.
«Dobbiamo chiamare gli altri subito!» Riprese Andrew
«Rilevo un verme gigante diretto verso di noi, Andrew…»
«LO SO BENISSIMO, L’HAI SVEGLIATO SPACCANDO QUEL COSO!»
«O-Ok, niente panico… dobbiamo solo…»
Uno scossone li fece quasi cadere a terra, e poi un gigantesco verme azzurro fece esplodere il terreno a una decina di metri da loro, uscendo in superficie e ruggendo furioso. Andrew rimase esterrefatto a quella vista, e data l’esitazione di Litios afferrò il suo braccio trascinandolo via e urlando la conclusione della frase:
«…SCAPPARE!!!»
  
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