Chase alza per pochi attimi lo sguardo verso i tavoli davanti a sé e osserva il piccolo sorriso di circostanza che è dipinto sul volto grazioso della sua collega – non che amica – Shelby.
Solo la sera precedente si ritrovavano l'uno vicino all'altra, la musica ad alto volume, la gente che cantava in coro le canzoni degli N-Zed Boys e lo stesso, delicato sorriso.
Chase la guarda e, deve pur ammetterlo, sa di non conoscerla ancora appieno; per anni si è sempre accontentato di interessarsi alle ragazze con superficialità, trovava più importante l'apparire che l'essere, e mai avrebbe immaginato che una persona testarda come Shelby gli facesse cambiare idea.
Ci sono tante cose di lei che non lo convincono ancora e non potrebbe neppure sostenere che sia la sua ragazza ideale, ma inizia a piacergli.
Sarà il suo tenergli testa, probabilmente, che lo ha convinto a vederla come più di un'amica, e vorrebbe sentirsi sicuro come tutte le altre volte che ha conquistato una ragazza, ma Shelby è diversa.
Non potrebbe dire che sia la più carina che abbia conosciuto, ma sicuramente è la più intelligente – il che lo mette in una posizione scomoda perché si sa che, assieme a Koda, non è di certo il più brillante del gruppo.
Sa di non poter essere galante come Ivan o disponibile come Tyler, ma non per questo ha voglia di sminuirsi; di fatto, Chase non si sottovaluta mai e una cosa di Shelby già l'ha compresa: la sincerità premia e quella è l'unica arma che gli è rimasta per attirare l'attenzione della ragazza su di sé.

Shelby si gira verso di lui proprio in quei momenti, quasi a farlo apposta, e si insospettisce non appena vede il ragazzo sorriderle divertito.
Lo conosce abbastanza, sa che Chase non si stancherà mai di schernirla senza darle una spiegazione seria, ma Shelby non è suscettibile, anche se il perenne ghigno dipinto sul volto dell'amico non fa che incuriosirla sempre di più.
«Sentiamo, adesso che cos'è che ti diverte tanto?»
Shelby appoggia il vassoio pieno che ha tra le mani sul tavolo che occupa il ragazzo e lo guarda, lo osserva cercando di apparire il più possibile infastidita; non sa esattamente che cosa stia passando per la mente di Chase, ma capita poche volte che quest'ultimo pensi a qualcosa di intelligente e non crede che questo giorno possa essere un'eccezione.
«E chi ha detto che sono divertito? Sono contento, tutto qui.»
Si porta le mani dietro al capo e sospira; è avvezzo alla diffidenza di Shelby e, nonostante non sia un comportamento positivo nei suoi confronti, Chase non riesce a non trovarla interessante.
«Sì? Hai messo gli occhi su qualche ragazza?»
Shelby è incuriosita, lo provoca per scoprire quale sia la realtà, ma in effetti, una parte di lei vorrebbe ricevere un semplice no come risposta.
Ha ormai capito che Chase ama atteggiarsi da casanova, ma non è un caratteristica che apprezza molto di lui; sa che non è un ragazzo superficiale, ma molto spesso preferisce dare agli altri questa impressione.
«Più o meno.»
Bisbiglia senza distogliere lo sguardo; la osserva schioccare la lingua per nulla stupita, ma è chiaro che in fondo non ne è particolarmente contenta.
«Aspetta, non sarai mica gelosa?»
Shelby lo squadra poggiando entrambe le mani sui fianchi, sul suo viso è dipinta la sua classica espressione che dovrebbe far sentire in colpa Chase, ma quest'ultimo è diventato immune – più o meno – alla furbizia della ragazza.

«Prima che tu possa fare qualcosa, perché ovvio che stai aspettando il momento giusto per gridarmi addosso, voglio solo dirti che sei proprio carina quando ti arrabbi.»
Chase la interrompe prima che che lei possa replicare e sorride nel vedere i lineamenti del suo viso ammorbidirsi lentamente; Shelby non lo prende più sul serio, anche se l'inaspettato complimento la imbarazza e la ammutolisce.
«Sei proprio un idiota.»
Chase sospira ancora un volta nel vederla andare via e riconferma che aver detto sin troppe bugie ha portato a screditare il suo essere sincero.