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Autore: Persefone3    30/04/2017    0 recensioni
Spoiler per chi non segue la messa in onda americana. Questa storia è una rivisitazione della puntata 6x06 Dark Water.
Emma ed Hook hanno da poco iniziato la loro convivenza. Tutto sembra rosa e fiori ma cosa succede quando i delicati equilibri tra i potenziali membri di questa famiglia vengono messi in crisi dalla Regina Cattiva? La storia riprende l'impianto della puntata e si inserisce in tutto e per tutto nell'arco narrativo della 6 stagione, mi sono semplicemente divertita nel cercare di arricchirne un po' la trama.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VII.  Inside the Nautilus (Part Two)
 
Non poteva negare che le parole di Liam l’avevano colpita in qualche modo. Se era vero quello che aveva detto, Killian aveva un fratello, circostanza che sapeva e aveva volontariamente taciuto. Perché lo aveva fatto? Aveva parlato di Brennan, perché di Liam no? Non si fidava di lei, dopo tutto quello che avevano passato? Sconsolata si lasciò cadere sulla brandina.

Hook aveva provato e riprovato a forzare quella serratura tutta la notte, senza successo. Henry si era addormentato, stremato anche lui dalla giornata e dallo stress. Alla luce della lampada, Hook si era fermato ad osservarlo e in quel ragazzo si era rivisto. Si era avvicinato e lo aveva coperto. Non si sarebbe arreso con lui e non lo avrebbe abbandonato, come aveva fatto il suo di padre. No, lui sarebbe stato un uomo migliore, poteva esserlo. Voleva esserlo. E questo non solo per quello che provava per Emma, ma perché al ragazzo voleva davvero bene. Certamente non aveva alcuna intenzione di sostituirsi al padre, ma poteva aspirare a diventare un qualcosa di vagamente simile. Appoggiò la schiena al letto e chiuse gli occhi: due minuti poteva rubarli anche lui alla notte. Due minuti soli e poi sarebbe tornato ad occuparsi della serratura.
 
- Hook … Hook! Killian!
 
Il capitano aprì immediatamente gli occhi. Henry era davanti a lui e lo stava scuotendo.
 
- Henry, che succede? – chiese il pirata tirandosi immediatamente su
- Niente ancora, ma tra poco quei tizi saranno di nuovo qui per il pasto
- Pasto? Perché dovrebbero portarci un pasto nel cuore della notte?
- A dir la verità è giorno da un pezzo.
- E tu come fai a saperlo?
 
Henry gli mostrò l’orologio da polso.
 
- Maledizione – disse il pirata – ho sprecato tempo prezioso!
- Eri stanco.
- Ma potevamo essere fuori di qui da un pezzo.
- Saresti crollato nel momento più delicato. Andiamo, alzati.
 
Il ragazzo gli tese la mano per aiutarlo a rimettersi in piedi. Killian la afferrò e si guardarono negli occhi come mai avevano fatto prima. Un accordo per una tregua lo avevano tacitamente raggiunto.

Improvvisamente sentirono dei passi avvicinarsi. Hook spinse Henry dietro di sé appena prima che due uomini entrassero.
 
- Bene – disse il primo – siete svegli. Ora muovetevi, il capitano vuole vedervi.
 
L’altro spinse Killian ed Henry fuori dalla porta e poi li scortarono lungo un corridoio. Hook era visibilmente preoccupato, soprattutto per Henry. Liam poteva fare del male a lui quanto voleva, ma il ragazzo doveva assolutamente rimanere fuori dalla loro diatriba familiare. Si guardò intorno in cerca di una via d’uscita, inutilmente. Il gruppo si fermò davanti ad una porta. L’uomo che li aveva spinti fuori ora li spinse dentro quella nuova stanza buia. Era molto più grande di quella in cui si trovavano prima
 
- Ora aspettate qui.
 
La porta si richiuse pesantemente alle loro spalle, senza lasciare il tempo a una replica o una protesta. Hook cercò a tentoni la porta e iniziò ad armeggiare con essa.
 
- Questa è ancora più difficile dell’altra.
- Chi c’è la? – chiese una voce nel buio.
 
Killian barcollò un momento, avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.
 
- Emma? Sei tu? – tirò fuori dalla tasca una pila tascabile per farsi luce.
 
Dal fondo della stanza emerse la figura di Emma, ancora visibilmente scossa.
 
- Cosa ci fai qui? – chiese lei senza muovere un passo – Henry lo hai già trovato?  Come sta?
- Sto bene, mamma – rispose il ragazzo correndole incontro.
 
Emma strinse forte suo figlio e poi guardò ancora Hook che si avvicinò di qualche passo.
 
- Io non capisco, perché non lo hai lasciato al sicuro con Regina?
- Le cose sono un po’ più complicate, Swan. Sono riuscito a raggiungerlo sul Nautilus come mi avevi chiesto. Non sapevo che la Regina Cattiva avesse portato anche te qui. Stavo cercando di riportarlo al sicuro a Storybrooke, ma a quanto pare il Capitano di questo vascello non ha proprio intenzione di rendermi la cosa facile.
 
Emma lo guardò intensamente, uno sguardo che a stento Killian riuscì a sostenere.
 
- Killian, che sta succedendo? Perché il capitano del Nautilus ce l’ha a morte con te? chi è questo Liam?
- Liam? – chiese Henry – se questo è davvero il Nautilus, il Capitano dovrebbe chiamarsi Nemo.
- C’era un Capitano Nemo, ma c’è qualcosa che devo dirvi. Non è esattamente semplice e non sono certo di come la prenderete …
- Killian, ci siamo promessi che non ci sarebbero più stati segreti tra noi. Fai che non siano state solo parole, ti prego.
 
Hook prese un respiro profondo prima di continuare a parlare. Il momento della verità non poteva più essere rimandato ulteriormente.
 
- D’accordo. Vi ho già detto di quello che ho fatto a mio padre.
- E questo cosa ha a che fare con noi? – chiese Henry
- Più di quanto credi. Vedi, una volta ho avuto l’opportunità di averne una tutta mia. C’è una cosa che non vi ho raccontato, una cosa che mi tormenta. Quando ho ucciso mio padre, non ho distrutto solo la sua vita e la mia, ma anche quella della di un bambino.
- Tuo padre aveva un altro figlio?
- Già. Lo aveva chiamato Liam come il suo primo figlio. Era troppo per me. Così, ho ucciso mio padre e ho lasciato un ragazzino innocente orfano.
- Allora è tutto vero – disse Emma con un filo di voce.
- Oh Emma – rispose il capitano – vorrei davvero che non lo fosse.
- Allora è anche vero che hai fatto del male a Nemo! Mi hai mentito anche su questo!
- No, è stato un incidente. Io e Liam stavamo litigando e Nemo si è messo in mezzo per separarci, anzi per evitare che Liam potesse fare un gesto di cui si sarebbe pentito. Era lui ad avere il coltello in mano, non io. Io stavo abbandonando il Nautilus nella speranza che Liam non sapesse mai la verità.
 
Silenzio. Né Emma né Killian ebbero il coraggio di aggiungere un’altra parola. Fu Henry a rompere quel silenzio imbarazzante.
 
- Fammi capire, stai cercando di rimediare a ciò che hai fatto a Liam?
- Non posso rovinare un’altra famiglia – rispose Hook laconico.
- Non lo farai
- Lo sto già facendo.
- No, Killian – disse Emma dolcemente – Henry ha ragione.
 
Aveva capito il suo punto di vista, il suo pudore nel tenere celata quella storia.
 
- Siamo chiusi qui dentro e non posso nemmeno forzare la serratura – esplose il pirata
- Tu no, ma io forse sì.
 
Henry tirò fuori dalla tasca un coltellino multiuso.
 
- Quello dove l’hai preso? – chiese Emma sbalordita
- I due tipi che ci hanno portato qui. Grossi, ma non molto svegli. Sono riuscita a sottrargli una cosa dalla tasca, proprio come mi ha fatto vedere papà una volta.
- Facciamo che non ho sentito niente e dammi qua, anche io me la cavo con le serrature.
 
Liam era ancora nel suo studio. Aveva fatto in modo do riunire la famigliola e sperava che la confessione di Killian l’avesse spaccata irrimediabilmente. Lui del resto ci aveva messo su il carico da undici. Controllò l’orologio. Era decisamente ora di andare a controllare come il suo piano si stesse sviluppando. Aprì la porta e iniziò a percorrere il lungo corridoio del sommergibile. Era certo ormai di avere il gioco in mano. Arrivò alla stanza in cui erano rinchiusi i prigionieri. Si era aspettato di sentire urla e invece c’era solo silenzio. Strano. Quando infilò la chiave nella toppa capì che c’era qualcosa che non andava: la porta era aperta e la stanza vuota. Erano riusciti a fuggire.
 
Hook stava guidando Emma ed Henry lungo il corridoio in direzione della stiva. Avevano incontrato ed evitato pochissimi membri dell’equipaggio, segno che la loro fuga non era stata ancora scoperta. Mancavano pochi metri alla stiva, quando un allarme iniziò a suonare all’impazzata.
 
- Dannazione, ci hanno scoperti!
- E ora? – chiese Emma preoccupata
- E ora corriamo come se non ci fosse un domani!
- Ma per dove?
- Per la piattaforma, è da lì che usciremo. È vicina ormai.
 
Iniziarono a correre. Hook davanti a fare strada ed Emma ed Henry dietro di lui.
 
- Eccola! – disse ad un certo punto Hook indicando una porticina sul fondo.
 
Si precipitarono dentro.
 
- Emma controlla che non arrivi nessuno.
- Perché?
- Ci serve del tempo.
 
Hook si precipitò immediatamente al condotto di aereazione. Spostò la grata ed iniziò a tirare fuori le tute da sub che aveva nascosto.
 
- Inizio a sentire dei rumori nel corridoio, saranno qui tra poco.
- Per quando saranno giunti, ce ne saremo già andati.
 
Emma si avvicinò al pirata.
 
- Cosa sono queste? – chiese indicando le mute.
- Tute, ci permetteranno di uscire da qui. indossatele.
 
Mentre henry ed Emma indossavano le mute, lui si diresse ai comandi del bocchettone di uscita. Premette il pulsante per farlo aprire.
 
- Una volta fuori – riprese mentre aiutava Emma ad indossare la muta – riemergete. La Jolly Roger è ancorata a pochi passi. Ho lasciato una corda pendere, salite a bordo.
- Ma tanto tu sarai con noi – disse Emma - cosa aspetti ad indossare la tuta?
- Vi raggiungo subito, andate avanti voi.
 
Emma gli carezzò il viso. Il passato era il passato, loro dovevano solo pensare al futuro e a come uscire da quella situazione. Killian le stava per infilare il casco, quando Emma lo baciò appassionatamente.
 
- Ti aspettiamo fuori, mi raccomando. Esco io per prima a controllare che non ci sia nessuno in giro.
 
Killian le fissò il casco e poi la vide sparire nel vortice d’acqua. Si dedicò poi ad Henry.
 
- Io sono pronto, Killian, aspetto te per uscire. Perché non ti sei ancora cambiato?
 
Nel frattempo nel corridoio si sentirono i rumori di passi in avvicinamento.
 
- Perché non c’è un’altra tuta Henry. Quella che ho usato per salire a bordo l’ho data a tua madre.
- E tu come farai ad uscire allora?
- Non lo farò.
- No, no! Non puoi farle questo, farmi questo!
- Stammi bene a sentire: tu e tua madre avete qualcosa di speciale e non dovete perderlo. Voi due dovete stare insieme. E una volta fuori, fai quello che non sono riuscito a fare io: seppellisci quelle cesoie.
- No! – ripeté Henry trattenendolo per un braccio.
 
I passi nel corridoio erano sempre più vicini.
 
- Non c’è più tempo – replicò Hook – Solo uno di noi potrà tornare da lei, e quello sei tu!
- Mi dispiace, Killian io …
- È tutto a posto ragazzo, davvero. E ora vai!
 
Killian fissò il casco e poi lo spinse nel bocchettone. Ora poteva affrontare suo fratello a viso aperto.


Quando Liam aprì la porta della stiva si ritrovò Killian fermo accanto al bocchettone di uscita.
 
- Bene fratello – disse estraendo il coltello – alla fine ci incontriamo di nuovo. aspettavo da tanto questo momento.
 
Henry si ritrovò in un vortice d’acqua molto forte. In pochi secondi fu risucchiato fuori del Nautilus. Risalì immediatamente in superficie per individuare sua madre. Una volta emerso, la trovò a pochi metri da lui. la raggiunse con un paio di bracciate.
Emma aveva già individuato la Jolly Roger e la stava indicando ad Henry. Dal momento che era riemersa aveva aspettato che altrettanto facessero gli altri due. Henry era comparso dopo pochi minuti, ma di Hook non c’era nessuna traccia.
 
- Stai bene Henry?
- Benissimo, mamma
- Perché Hook ci mette cos’ tanto?
 
A quelle parole, il ragazzo capì che Emma non aveva minimamente intuito le intenzioni del pirata. E qualcosa dentro di lui scattò. Non poteva abbandonare così Hook, sapeva quanto sua madre ne avrebbe sofferto. Quello stupido contrasto doveva finire, in fondo anche lui ormai era parte della famiglia in qualche modo. Sapeva esattamente cosa doveva fare. Si rivolse a lei resoluto.
 
- Se ti chiedessi di fidarti di me ora, lo faresti senza farmi troppe domande?
- Cosa non mi stai dicendo Henry?
- Tu vai sulla Jolly Roger e non preoccuparti, al resto penso io.
- Come posso non preoccuparmi se non so cosa sta accadendo?
- Killian non verrà.
- Cosa?
- È rimasto a bordo per darci il tempo di scappare.
- Accidenti a te Jones! Questa volta mi senti – si infilò di nuovo il casco velocemente.
- Lascia fare a me
- Non posso, Henry è troppo pericoloso! Killian ha fatto di tutto per farti uscire, non posso esporti così!
- Glielo devo. Ti prego, cerca di capire.
 
Emma guardò per un momento suo figlio e la determinazione che aveva in viso, così maledettamente simile alla sua quando si metteva in testa di fare qualcosa.
 
- D’accordo, ma se non vi vedo emergere entro un tempo ragionevole, scendo a prendervi.
- Non ce ne sarà bisogno. Fidati di me.
 
 ANGOLO DELL'AUTRICE:

Innanzitutto vi chiedo scusa per questa lunga pausa non prevista. Purtroppo negli ultimi mesi non ho avuto molto tempo per scrivere, ma siccome chi non muore si rivede rieccomi in pista, spero ormai definitivamente.
Capitolo ricco, dove iniziamo a vedere uno scioglimento per questa situazione alquanto incasinata. I nostri eroi sembrano aver fatto pace ormai e si sono riscoperti più saldi che mai. Ma Hook ha deciso di fare Hook e pur di salvare il suo amore è pronto a qualsiasi cosa.
Per evitare ulteriori intoppi ho già buttato giù su carta gli ultimi due capitoli della storia che quindi sta per giungere al termine. E' stato un parto, ma ce la farò anche stavolta. Promesso!!
Grazie a tutti per la pazienza e mi scuso ancora molto
Un bacione
Persefone

P.s. Io sto già sclerando sulla puntata musical da tempo ... e mi sono ripromessa di non spoilerarmi assolutamente nulla questa settimana :P
 
  
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