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Autore: Chierri chan    01/05/2017    3 recensioni
-E’ solo che… Ti ricordi quando dicevi che stavi così bene con me, che avresti voluto che fossimo solo noi due, da soli, per sempre? Beh… ecco… non sarà più possibile-
-Cosa stai cercando di dirmi… Noi vuoi più stare con me?-
La navigatrice maledisse quell’idiota, che come al solito non capiva mai niente, rendendole il discorso ancora più difficile.
-No! Figurati! Cosa stai dicendo?! Quello che intendevo… è che da oggi non saremo più solo noi due… Saremo in tre-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chopper… sei… sei sicuro?-

 

Erano diversi giorni che si sentiva debole e che si svegliava con la nausea, così il piccolo medico aveva insistito per visitarla, scoprendo facilmente il motivo del suo malessere.

 

-Si Nami, non c’è dubbio, tra qualche mese avrai un bambino- 

 

Non sapeva come rispondergli, era sbiancata completamente. Certo la relazione tra lei e Zoro andava avanti da tempo e sicuramente queste cose potevano succedere, ma non riusciva ancora a prenderne atto. Non era possibile… lei e il suo buzzurro… un figlio… il loro figlio.

 

-Dobbiamo subito dirlo a Rufy e a tutti gli altri!- esclamò la piccola renna, che accanto a lei sorrideva contento, impaziente di dare la buona notizia al resto della ciurma, ma Nami fu presa dal panico. Come avrebbe reagito Zoro, ne sarebbe veramente stato felice? Non ne era sicura.

 

-Perfavore… Non dire niente- 

 

Chopper si girò a guardarla, ma lei aveva lo sguardo basso, nascosto dalla frangetta.

 

-Voglio essere io a dare la notizia, quando… quando sarà il momento giusto, ecco!- 

 

Disse alzando la testa e sforzando il miglior sorriso che le riuscisse in quel momento. Dopodiché si alzo ringraziando il dottore e uscì, dirigendosi verso il suo amato frutteto.

 

Inspirò a pieni polmoni il profumo dei suoi mandarini, per poi appoggiarsi al parapetto della nave a guardare verso quell’immensa distesa d’acqua che le si stagliava di fronte. Di Zoro non c’era neanche l’ombra, segno che probabilmente si stava allenando in palestra. Meglio così, doveva stare un po’ da sola a riflettere.

La storia tra lei ed il suo buzzurro era iniziata quasi per caso, si erano innamorati senza rendereste conto, con calma e a piccoli passi. Il loro non era stato il classico colpo di fulmine, ma avevano imparato ad amarsi con piccoli gesti tutti loro, ai quali non riuscivano a dare spiegazioni, troppo orgogliosi per ammettere un sentimento così dolce come l’amore. Però era successo lo stesso e a Nami venne da ridere, ripensando al loro primo bacio.

 

Era una sera come tante sulla nave, era il suo turno di fare da vedetta e quindi aveva deciso di portarsi avanti con alcune sue cartine, perciò si era chiusa nel suo studio a lavorare subito dopo cena. Ormai era sera tardi, quando all’improvviso, guardando l’orologio, si era accorta che Zoro avrebbe finito gli allenamenti da li a poco e lei si era completamente dimenticata il loro rito. Infatti tutte le sere lei gli lasciava un asciugamano pulito con sopra un mandarino fresco davanti alla porta, cosicché finita la sua solita sessione serale, lui avesse qualcosa per fare uno spuntino. Era un piccolo rituale tutto loro, del quale nessuno era a conoscenza. L’unico segno di affetto che poteva permettersi di mostrare, perché dopotutto il suo rapporto con lo spadaccino era fatto di litigi e gare di bevute, non certo di coccole e carezze. Quel gesto la esponeva già troppo e lei non voleva assolutamente che lui scoprisse i suoi sentimenti, visto che era sicura che nella vita del suo bel buzzurro non ci fosse spazio per nient’altro che il suo sogno. Nami però non riusciva ad essergli indifferente, quindi doveva dar sfogo ai suoi sentimenti almeno con quel piccolo segno di premura e quella sera se ne era quasi dimenticata. Si maledisse mentalmente e corse fuori, ma proprio quando stava per appoggiare il tutto a terra, la porta della palestra si apri, rilevando uno Zoro tutto sudato e a petto nudo. Cosa che lei non poteva non notare, così per distrarsi fece la cosa che le veniva più naturale con lui: litigare.

 

-Ma ti pare il modo di andare in giro, idiota di un buzzurro!?-

 

Chiese tirandogli l’asciugamano dritto in faccia.

 

-Ma che modi sono, brutta strega!?-

 

Si inviperì subito lo spadaccino. Cavoli, anche quando si arrabbiava era tremendamente bello.

 

-Certo! D’altronde sei tu che ne vai in giro mezzo nudo, senza nessuna decenza!-

 

-Come osi dirmi questo proprio tu?! Che hai sempre addosso quei mini bikini, che fanno sempre sbavare il tuo caro cuoco! Per forza poi non resiste e ti bacia, se stai tutto il tempo più svestita che vestita!-

 

-Andiamo ancora con questa storia? Quante volte devo dirtelo che è stato un incidente e poi c’eri anche tu e hai visto esattamente come è andata! Lo sai che non sono caduta apposta dal balcone e lo sai che non ho fatto apposta a cadere addosso a Sanji e che ho fatto ancora meno apposta a dargli un bacio quando sono atterrata su di lui-

 

-Si certo, come no! Scommetto che ti è pure piaciuto, eh mocciosa?-

 

-Smettila! E’ stata una cosa da nulla, un semplice sfioramento di labbra senza significato! Una cosa così!-

 

Troppo tardi si era resa conto che aveva preso il viso dello spadaccino tra le sue mani e che ora premeva dolcemente le labbra su quelle più sottili e screpolate di lui. Era un contatto leggero, ma le sembrava che tutto il suo corpo stesse andando a fuoco. Oddio, ma cosa stava facendo? Come le era venuto in mente? Doveva staccarsi subito, far finta che quel bacio non l’avesse scombussolata affatto e prendere in giro Zoro subito dopo, per mascherare quell’ondata di piacere che le stava pervadendo il corpo come lava bollente. Tentò di allontanarsi, ma proprio in quel momento Zoro la trattenne per la vita il maniera molto dolce ma decisa, per non permetterle di spostarsi neanche di un centimetro. Subito dopo sentì la lingua di lui chiedere il permesso di esplorare la sua bocca, leccandole il labbro inferiore. Nami non resistette un secondo di più e si sciolse in un lungo e passionale bacio stretta tra le braccia del suo buzzurro. Le lingue si scontravano in una dolce battaglia per la supremazia, mentre le bocce si muovevano bramose le une sulle altre. Senza neanche concedersi il tempo di prendere fiato, iniziarono a sfiorarsi a vicenda. Zoro accarezzava la schiena di lei con una dolcezza tale da spiazzare la rossa, mentre Nami infossava le mani nei corti capelli di lui, scoprendoli terribilmente soffici al tatto. Non seppero nemmeno loro quanto tempo rimasero così, ad esprimere a gesti tutta la forza di quel sentimento che ormai non si poteva più nascondere.

 

Da quel giorno in poi si fecero coinvolgere dalla passione numerose volte, amandosi ovunque e ogni volta che ci fosse l’occasione, senza però riuscire a pronunciare il nome di quel sentimento così travolgente ad alta voce. Per qualche mese erano riusciti a mantenere la cosa segreta, ma più passavano i giorni, più il loro amore cresceva ed anche i loro compagni lo avevano notato. Lo si vedeva in tutti quelli sguardi che si lanciavano di nascosto, in tutti quei gesti casuali che però erano solo una scusa per avere un piccolo contatto, in tutte le premure che Zoro riservava alla navigatrice durante le battaglie e in tutti quei pisolini che solamente lo spadaccino aveva il permesso di schiacciare nel preziosissimo frutteto di Nami. Così presto la cosa era diventata ufficiale e per fortuna i loro compagni approvarono felici, tutti tranne Sanji, che ancora oggi si rifiutava di credere che la sua bella dea fosse innamorata di un tale idiota, scontrandosi con lo spadaccino ogni volta che li vedeva scambiarsi una carezza o lo vedeva caricarsela in spalla come un sacco di patate per portarla in cabina.

 

In quel periodo Nami era al settimo cielo, convinta che niente avrebbe potuto intaccare la felicità che era finalmente riuscita ad ottenere. Questo fino a qualche ora prima, quando aveva scoperto di essere incinta. Una parte di lei era emozionata e gioiosa, ma l’altra era terrorizzata all’idea della reazione di Zoro. Certo era un uomo con una grandissima lealtà e senso del dovere, non l’avrebbe mai abbandonata per una cosa simile, ma non era convinta che lui ne sarebbe stato entusiasta. Dopotutto Zoro odiava i bambini e lo aveva fatto presente in numerose occasioni. Forse perché lui non lo era mai veramente stato, forse perché non sapeva come prenderli, forse perché non li piacevano e basta. Nami non se ne era mai curata più di tanto e fino a quel giorno non era mai stato un problema, però ora era tutto diverso e l’idea che una cosa così bella come una nuova vita potesse rovinare tutto ciò che avevano costruito era terrificante. Come glielo avrebbe detto? Cosa avrebbero fatto ora? La loro non era certo una vita tranquilla e senza pericoli. Rischiavano la vita ogni giorno, avevano i loro sogni da portare a termine, nessuno di loro due aveva avuto la fortuna di poter crescere con i propri genitori affianco, cosa ne sapevano loro di come trasmettere affetto e valori a un bambino?

Nami era così presa da tutti quei dubbi, che non si accorse minimamente che lo spadaccino aveva finito di allenarsi e l’aveva raggiunta. Così lui l’abbraccio da dietro, riscuotendola dai puoi pensieri.

 

-Mocciosa, che hai? Ti vedo pensierosa-

 

-No, ti sbagli. Non è niente- 

 

Disse poco convita e lui se ne accorse subito, così la fece voltare, guardandola intensamente e aspettando che lei si decidesse a dargli la vera spiegazione del suo tormento. Nami sapeva che non poteva mentirgli, doveva dirglielo e doveva dirglielo adesso.

 

-E’ solo che… Ti ricordi quando dicevi che stavi così bene con me, che avresti voluto che fossimo solo noi due, da soli, per sempre? Beh… ecco… non sarà più possibile-

 

-Cosa stai cercando di dirmi… Noi vuoi più stare con me?-

 

Il volto di Zoro si era fatto di colpo confuso e preoccupato. La navigatrice maledisse quell’idiota, che come al solito non capiva mai niente, rendendole il discorso ancora più difficile. Ma vedendo che lui la scrutava sempre più nervoso, decise di affrettarsi a rasserenarlo.

 

-No! Figurati! Cosa stai dicendo?! Quello che intendevo… è che da oggi non saremo più solo noi due… Saremo in tre-

 

Lo spadaccino ci mise diverse manchiate di secondi per assimilare il concetto racchiuso da quelle poche parole. Per un momento la rossa credette che fosse sul punto di svenire, ma poi di scatto lui la  sollevò da terra, stringendosela al petto a girando su sé stesso con un sorriso a trentadue denti.

 

-Sarò papà! Sarò papà! Sarò papà!-

 

Lo ripeteva come un mantra, mentre ridendo continuava a tenerla stretta tra le sue braccia. Nami poté anche giurare di aver visto qualcosa che assomigliava ad una lacrima brillare al lato dell’occhio buono del verde.

 

-Sei felice? Non credi che il bambino sarà un ostacolo al tuo sogno?- 

 

Chiese lei preoccupata che lui non riuscisse a vedere le conseguenze che un figlio poteva portare. Ma lui non sembrava ascoltare continua ad abbracciarla e baciarla tra una risata e l’altra ripetendole che l’amava. Poi improvvisamente la prese in braccio come una principessa e la portò fino alla sala comune. Aprì la porta con un calcio e, sotto lo sguardo sorpreso di tutti, Zoro dichiarò su di giri che  oltre alla sua ci sarebbe stato presto un altra mocciosa di cui prendersi cura, perché lui se lo sentiva, sarebbe stata una bambina e sarebbe stata la copia di quel raggio di sole che era la sua Nami.

 

Tutta la ciurma urlò di gioia, ignorando il povero Sanji svenuto a terra. Rufy insistete che avrebbero dovuto festeggiare e così fecero per tutta la notte, bevendo e lanciandosi in numerose  ipotesi sulla personalità del futuro membro della ciurma di cappello di paglia. 

Nami era felice come non mai, perché sapeva che anche il suo Zoro era felice quanto lei e che tutti i loro amici sarebbero sempre stati li a sostenerli e quella bambina non sarebbe mai stata un intralcio ai loro sogni, ma la forza che li avrebbe spinti a realizzarli al più presto, perché dopo tutto un bambino non è nient’altro che un amore diventato visibile.

 

 

 

 

 

Angolo Autrice (se così mi posso chiamare):

buona sera a tutti, questa è la prima fiction che scrivo sul mondo di One Piece. Ho sempre amato  Zoro e Nami e non ho resistito all’idea di scrivere qualcosa su di loro. E’ una piccola storiella senza pretese, ma se aveste un minuto da spendere mi piacerebbe molto sapere le vostre opinioni, anche quelle negative, per riuscire a migliorare. Ringrazio tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggere fino a questo punto e spero che vi sia piaciuta!

  
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