Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Shade Owl    01/05/2017    0 recensioni
In una città del nord del Montana vivono tre ragazzi delle superiori: Xander, gracile e anemico; Jo, appassionato di fumetti; Alis, secchiona e occhialuta.
Tre nullità da due soldi, buoni solo per gli scherzi e poco altro.
Tre nullità a cui il destino ha riservato una svolta totalmente inaspettata.
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Tieni.- disse Timmi, porgendogli un cellulare, dopo averlo fatto sedere sul divano - Chiama i tuoi genitori. Digli che dormi da me. Non puoi tornare a casa, non con quei cosi là fuori. Domani penseremo a qualcosa.-
Le sue parole furono sottolineate dal rumore raschiante che si sentiva provenire dall’esterno, come se qualcosa stesse graffiando il portone. Xander prese il telefono, ma non lo usò.
- Che cosa sta succedendo?- chiese.
- Di tutto.- rispose Timmi, andando verso il frigorifero - Hai fame?- chiese, tirando fuori alcune uova - Io non ho ancora cenato.-
- Dimmi cosa sta succedendo!- esclamò Xander, alzandosi in piedi.
Si sorprese del suo stesso scatto, così improvviso e intenso. D'altra parte, non riusciva a estraniarsi: sperare di ignorare quella situazione sarebbe stato sciocco, per non dire idiota. Aveva rischiato di morire, era stato aggredito da assurdi mostri fatti di ossa e salvato da un ragazzo che a malapena conosceva.
Non poteva chiudere gli occhi e fingere che non fosse mai successo.
In ogni caso, Timmi non parve averlo sentito.
- Prima chiama i tuoi genitori.- insisté - Prometto che tra un attimo ti spiegherò tutto, ma se comincio ora passerà troppo tempo, e la tua famiglia per allora avrà già chiamato lo Sceriffo cittadino. E io non ho voglia di giustificarmi con le autorità, conoscendomi finirò con l'usarlo come zerbino…-
Detto ciò, ruppe alcune uova in una padella e cominciò a cucinare, senza più prestargli attenzione. Ben consapevole, ormai, che con lui era totalmente inutile discutere, Xander chiamò casa sua, avvertendo sua madre che avrebbe dormito da Jo, sperando ardentemente che lei non lo chiamasse nel cuore della notte.
Risolto anche quel problema restituì il cellulare a Timmi, che lo intascò senza una parola.
- Allora, adesso mi spieghi?- chiese.
- Sì, certo.- rispose lui, coprendo le uova strapazzate con un coperchio - Intanto aiutami a rimettere a posto il tavolo, ti va?-
Mentre spostavano la moto verso la porta, Timmi cominciò il discorso.
- Allora… io non sono una persona come le altre, come avrai capito, e lavoro per una cosa chiamata Sommo Concilio.- esordì.
- Sommo cosa?-
- Concilio.- ripeté, andando a prendere le sedie - Ne fanno parte molti esseri magici. Sai, maghi, spiriti, eccetera.-
- Cosa?- esclamò stupito il ragazzo.
- Andiamo, hai capito.- sbuffò Timmi, afferrando il tavolo e facendogli cenno di aiutarlo. Xander prese l’altra estremità e lui continuò - È stato fondato diversi anni fa dai cinque Custodi dell’Eden. Esseri potentissimi, sai…-
- I Custodi dell’Eden?- ripeté Xander, senza capire - E cosa sono?-
Timmi sospirò.
- Se dovessi spiegartelo di preciso ti assicuro che non la finiamo più.- disse, andando a prendere un paio di piatti - Per cui ti risparmio la loro storia completa, te ne parlerò un’altra volta. A te interessa sapere soprattutto che il Sommo Concilio è una specie di società segreta, il cui scopo è impedire che la magia venga scoperta o che interferisca in qualche modo con il tranquillo scorrere della vita di questo mondo.-
Si sedette di fronte al ragazzo e gli servì una buona dose di uova, poi prese ad affettare il pane, continuando intanto a parlare:
- Io lavoro per loro da alcuni anni, anche se è solo la seconda volta che mi mandano da solo. Quando ho iniziato ne avevo dodici, sai… sempre coi più anziani che mi tenevano la manina tutto il tempo. Ora, grazie a Dio, hanno smesso di rompermi i…-
- Ehm… non ti seguo…- lo interruppe Xander, perplesso.
Timmi sbuffò, appoggiandosi alla sedia, scocciato.
- D’accordo, cos’è che non hai capito?-
- Ecco…- rispose lui - Più o meno… tutto.-
- Interessante, considerato che non ti ho spiegato ancora quasi niente.- sbuffò - Ascolta…- sospirò stancamente - Il Sommo Concilio impedisce alla gente normale di sapere della magia, ma soprattutto si occupa di prevenire catastrofi che hanno a che fare con il nostro mondo per evitare che sconvolga quello umano. Chiaro, adesso?-
Xander non rispose, troppo impegnato a fissarlo allibito. E, forse, anche più pallido del solito.
Onestamente no, non aveva ancora capito. Tuttavia, temeva di farlo arrabbiare se glielo avesse confessato.
- Ora, come stavo dicendo…- riprese Timmi - … il mio compito è quello di proteggerti. Non che sia del tutto certo del perché debba farlo proprio io, visto che c’è gente con più esperienza… e pazienza… di me…- borbottò - Probabilmente, dipende dal fatto che ho un’età vicina alla tua. O è così, oppure si stanno vendicando per quello scherzetto in Nuova Zelanda dell’anno scorso…-
Xander, che non aveva ancora cominciato a mangiare, deglutì a vuoto.
- Ancora non ho capito cosa io…- cominciò.
- Cazzo, Donovan, dammi un minuto e ci arrivo!- sbottò
Xander tacque.
- Allora, il punto è questo: gli attuali Custodi dell’Eden… i capi dei miei capi… non sono gli originali: i primi, creati molto, ma molto, ma moooolto tempo fa, sono impazziti e hanno cercato di distruggere tutta la razza umana, motivo per cui di recente, più o meno una ventina d’anni fa, sono stati… “mandati in pensione”.-
- Mandati in pensione?- ripeté Xander.
- Li hanno ammazzati.- spiegò lui, facendo un cenno sbrigativo - Tuttavia, anche se loro sono morti, non si può dire lo stesso per molte delle cose che crearono.- prese un sorso di birra - Una di queste è il motivo per cui devo badare a te. È chiamata Fornace, ma il suo nome completo è “Grande Fornace Demoniaca”. Non ho la più pallida idea di cosa faccia di preciso, credo non la sappia nemmeno il Sommo Concilio, ma esaminando alcuni documenti redatti dai servitori dei vecchi custodi è saltato fuori che…-
- Fammi indovinare…- lo interruppe Xander, in tono scettico - Se viene utilizzata, distruggerà il mondo, vero?-
- No, si limiterà a cancellarne le forme di vita.- rispose candidamente Timmi, col tono di chi parla del tempo. Mangiò un altro po’ di uova e continuò - Un po’ come l’Apocalisse, credo. Non sono molto ferrato in materia, per quello che ho capito serve a sovvertire l’ordine naturale delle cose. Comunque, ne sappiamo troppo poco per essere sicuri.-
- Se è così pericolosa, perché non la distruggi?- sbuffò Xander.
- Credi che sia scemo?- sbottò Timmi, aggrottando la fronte - Ci abbiamo provato, il suo nascondiglio era indicato sui documenti di cui ti ho parlato, ma quando siamo arrivati non abbiamo trovato nient’altro che polvere e macerie. Qualcuno l’aveva rubata.-
- Rubata?- ripeté Xander, senza capire - Come sarebbe a dire, rubata? Non mi sembra che tu stia parlando di una cosa che si può infilare in tasca, no?-
Timmi si strinse nelle spalle.
- Non lo so.- rispose - A dire il vero, non sapevo neanche che fosse possibile, finché non l’ho visto. In ogni caso, non siamo più in grado di fare niente senza i giusti mezzi. E qui entri in gioco tu.-
- Io?- fece il ragazzo, stupito - In che senso?-
- Semplice.- disse Timmi - I precedenti Custodi avevano un senso dell’umorismo molto sadico: quando crearono la Fornace, marchiarono magicamente alcuni esseri umani… credo vengano definiti “Utilizzatori”, con molta fantasia… perché potessero usarla a loro piacimento. Sarebbero stati loro stessi a decidere se far finire il mondo o disattivare quell’aggeggio. Ora, di Utilizzatori, all’inizio, ce n’erano un po’, sparsi qua e là per il pianeta, ma col tempo sono morti o scomparsi. Oggigiorno, siamo riusciti a rintracciarne con certezza solo due: uno è quasi certamente quello che ha rubato ed attivato quell’aggeggio infernale…-
- Attivato? Come sarebbe, attivato?-
Timmi indicò con un cenno la porta, dalla quale proveniva ancora quel rumore raschiante.
- Credi che si facciano vivi tutti i giorni?- chiese.
Xander non rispose.
- L’altro Utilizzatore sei tu.- continuò tranquillo - Non credo che dovremmo preoccuparci dei tuoi genitori, mi sa che hai preso questa cosa dal tuo defunto nonno paterno… sembra che salti le generazioni.-
- E tu che ne sai di mio nonno?-
- Se devo proteggerti, allora devo conoscerti.-
- Proteggermi? E da cosa?- esclamò, alzandosi in piedi - Per quanto ne so io, potresti esserti inventato tutto!-
- Mi sono inventato anche quello?- chiese, indicando di nuovo la porta, da cui ancora provenivano i rumori raschianti degli scheletri.
Xander la guardò un attimo con apprensione, poi deglutì e si sedette.
- Ma perché?- chiese - Com’è possibile?-
- Tutto è possibile.- rispose Timmi - La magia può fare quasi tutto. Chi ha potere sufficiente è anche in grado di manipolare la natura stessa. C’è gente che potrebbe scatenare un tifone. I Custodi dell'Eden possono persino manipolare la realtà. Se però ti stai chiedendo perché tutto questo succede proprio ora, il motivo è che tu sei appena diventato un mago.-
Xander alzò di scatto la testa, guardando Timmi dritto negli occhi.
- Come dici?-
- Un mago.- ripeté lui - I poteri dei maghi che nascono sulla terra iniziano a maturare e manifestarsi verso la tarda adolescenza. A dire il vero, sei anche piuttosto in anticipo sui tempi, per fortuna.-
Il ragazzo aggrottò la fronte, sempre più dubbioso.
- Ma per favore… un mago? Io?- Xander scosse la testa - Non sono un mago!-
- No. Io non sono un mago.- lo corresse Timmi - Tu, invece, sei un’altra storia. Per adesso non posso dimostrarti un bel niente, ti serve prima un po’ di tempo per imparare a richiamare i tuoi poteri, ma posso garantirti che lo sei eccome. Il Sommo Concilio non sbaglia, su queste cose.-
Xander non rispose, ancora scosso e incredulo. Come poteva essere un mago?
- So che fai fatica a credermi.- sospirò Timmi, interpretando correttamente la sua espressione - Ascolta…- disse, grattandosi pensieroso la testa - Visto che di magia non sai assolutamente niente, non puoi nemmeno usare qualcosa di semplice, e oltre a quei cosi là fuori…- indicò di nuovo la porta - … non ho prove da mostrarti. Puoi solo avere fiducia in me, almeno fino a quando avremo modo di farti usare la magia.-
Xander si passò una mano tra i capelli.
- Non… non ci capisco niente.- gemette.
- Lo so.- rispose lui - Tutta questa storia è parecchio grossa, e anche volendo non potrei lasciarti tornare alla tua vita di sempre.-
- Perché io posso spegnere quell’affare?-
Timmi annuì.
- Quelle bestiacce di ossa che ci assediano ti hanno trovato proprio perché sei un mago.- continuò - La Fornace può sentire dove sono i suoi Utilizzatori, specie quelli con poteri magici.-
Seguì un breve istante di silenzio.
- Quindi… avrei dei… poteri?- chiese il ragazzo, non del tutto certo di poter accettare le sue parole.
- Già. Non chiedermi quali, comunque… potremo saperlo solo con il tempo. Dipende dalle tue attitudini.-
Xander scosse la testa.
- Mi dispiace, non ci riesco… senti, passi per la storia dei mostri…- disse, cercando di ignorare i versi di quelle creature, ancora all’esterno - Insomma… o sto impazzando o li ho visti davvero. Forse posso anche… arrivare a fingere di accettare la storia di questa… Fornace e del tuo Sommo Coso… però non puoi pretendere che ti creda anche sulla storia del mago!-
Lui sbuffò, alzandosi in piedi così in fretta che Xander trasalì. Ignorandolo, si mise a frugare in una tasca interna della giubba, borbottando. Un attimo dopo, ne trasse fuori una delle boccette di poco prima, piena di liquido rosso.
- Se la lanciassi contro una persona normale, salterebbe in aria.- sbuffò - Ma un mago, di solito, è protetto dalla sua stessa magia, e ne esce con appena qualche ustione leggera. Questa è l’unica prova che posso fornirti.-
Per nulla desideroso di essere ustionato, Xander scosse freneticamente la testa.
- No!- esclamò - No! D’accordo, d’accordo, aspetterò! Aspetterò, ma mettila via!-
Lui fece un sorrisetto inquietate e ripose la boccetta dove l’aveva presa.
- Scelta saggia… e poi, mi farebbero un culo così, se ci provassi sul serio.-
Non molto rassicurato, Xander fece qualche respiro per calmarsi, sotto lo sguardo parzialmente divertito del suo ospite.
- Quindi… tu sei qui per proteggermi, giusto?- chiese invece.
- Sì.- annuì Timmi - E per farti spegnere la Fornace.-
- Ma hai detto che non sai dov’è.- osservò.
- Per ora.- lo corresse lui - Ma, quando lo saprò, ci andremo il prima possibile. Per ora credo che il suo attuale padrone non sappia ancora bene come si usa, quindi dovremmo avere un po’ di tempo, ma non appena saremo lì tu dovrai disattivarla ed io la farò a pezzi. Fino a quel giorno, impedirò a quei simpaticoni là fuori di farti la festa.-
Timmi si alzò in piedi e cominciò a sparecchiare. Xander invece non si mosse da dov’era, incapace di fare alcunché. Alla fine, levò lo sguardo su Timmi, che stava lavando i piatti.
- E ora… che si fa?- chiese.
- Ora dormiamo.- rispose - Domani devi andare a scuola.-
Xander sgranò gli occhi: andare a scuola? Dei mostri fatti d’ossa lo volevano morto, aveva scoperto che la magia esisteva e uno strano ragazzo di cui non sapeva niente pretendeva di essere il suo protettore! Come poteva pensare alla scuola? Si era addirittura scordato di doverci andare!
- Io…- cominciò a dire, prima che Timmi lo interrompesse di nuovo.
- Devi fare come se niente fosse.- spiegò senza voltarsi - Non ha senso agire ora, e modificare le tue abitudini è rischioso, capirebbero di avere esaurito il tempo e si farebbero più invadenti. Per adesso, penseranno solo che ti tengo d’occhio, ma se pensassero che so dov’è la Fornace…-
- Ma non lo sai, l’hai detto ora.-
- Sì… ma se tu sparissi, penseranno che non è così.- sbuffò lui - Oltretutto, nessuno salta la scuola, se è sotto la mia tutela… a meno che non voglia farsi male.- grugnì con fare leggermente minaccioso - E non preoccuparti per i libri.- aggiunse, anticipandolo - Me ne occuperò io.-
Timmi lo condusse nella stanza attigua, grande più o meno come la prima, dove c’erano solamente un letto grande e una cassettiera. Un’altra porta si apriva in fondo alla parete di destra
- Tu dormi qui.- disse - Se ti serve il bagno, è quella porta laggiù. Io starò sul divano.-
- Ah… ecco… grazie.- balbettò Xander, ancora sgomento.
Timmi lo guardò storto.
- Ringraziami quando sarà finita, se saremo ancora vivi.- sbuffò uscendo.

Ancora novità per il povero Xander. Ringrazio NemoTheNameless, Kira16, Shiho93, Elgul1, Easter_huit e NEON GENESIS KURAMA, che mi seguono. A lunedì!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Shade Owl