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Autore: Elaintarina    08/06/2009    8 recensioni
New Moon. Sono passati ormai tre anni da quando Edward ha lasciato Bella. Piano piano lei ha ricominciato a vivere: ha conosciuto Jake, ha tentato di dimenticare il passato. Ma cosa succede quando il passato all'improvviso ritorna? Quale decisione prenderà Bella? Tornare con Edward? Scegliere Jacob? Oppure nessuno dei due? Dopotutto, chi l'ha detto che le principesse hanno per forza bisogno di un principe?
Genere: Triste, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La principessa che non credeva nelle favole

“Bella, allora ci vieni stasera sulla spiaggia? Facciamo un barbecue e ci saranno tutti, anche Kim ed Emily.”

“No Jake, stasera ho da studiare. Sarà per un’altra volta.”

“Eddai, per piacere! Verranno tutti con le loro ragazze, non voglio essere l’unico “scoppiato”!”

“Primo: tu ed io non siamo una coppia. Siamo solo amici. E secondo: chi lo dice che sarai l’unico? A quanto ne so, Embry non ha ancora avuto l’imprinting con nessuna.”

“Sì, ma dice che si è stufato di aspettare. Ha cominciato a uscire con una bionda, di Port Angeles. Dai, ti prego vieni! Ho detto a tutti che ci saresti stata!”

“Jacob, non fare il bambino. Se ho detto che non vengo, non vengo. Lunedì ho il test di biologia, devo prepararmi.”

Jake avrebbe probabilmente insistito ancora se non avesse ormai capito, dall’espressione decisa di Bella, di non avere alcuna possibilità di successo.

Capitolò.

“Come vuoi Bella. Allora ci vediamo domani, passo da te prima di andare a scuola.”

“D’accordo Jake, a domani.”

Jacob si sporse in avanti, nel tentativo di baciare la ragazza su di una guancia, ma Bella fu più veloce di lui e scese rapida dall’auto, lasciandolo con un palmo di naso. Il ragazzo fece un sospiro rassegnato e mise in moto. Bella lo salutò con la mano finché non sparì dietro la curva. Poi entrò in casa.

“Papà! Sono tornata!”

Lasciò cadere lo zaino nell’ingresso e si avviò in cucina, insospettita, poiché non sentiva giungere alcuna risposta.  Sul frigo era attaccato un post-it tutto spiegazzato, con la firma di Charlie.

Bella, oggi lavoro fino a tardi. Dovrei tornare per le dieci. Nel frigo ci sono petti di pollo e insalata. P.S. Se esci con Jacob, torna a casa presto. Charlie.

Bella fece uno sbuffo e accartocciò il post-it.

Jacob, Jacob, possibile che tutti non sapessero pensare ad altro che a lui? Persino suo padre, che era sempre stato così critico verso i ragazzi, vedeva di buon occhio la loro frequentazione. Per non parlare di sua madre, Renée, che da quando lo aveva conosciuto l’estate precedente, lo considerava già il genero perfetto. Tutti sembravano dare per scontata la loro futura relazione. Tutti, tranne Bella.

Per lei Jake era solo un amico, niente di più. Per carità, un ottimo amico, uno di quelli che non ti tradiscono mai e ti stanno accanto nei momenti bui, ma pur sempre un amico. L’idea di averlo come fidanzato non le passava nemmeno per l’anticamera del cervello. Il povero Jake, invece, si era preso una bella cotta per lei e ogni giorno la colmava di attenzioni. A volte Bella si sentiva un po’ in colpa ad illuderlo così, ma poi pensava che comunque la sua non era altro che una cotta passeggera e che presto gli sarebbe passata.

Gettò il post-it nella spazzatura e andò di sopra a cambiarsi prima di mangiare. Entrò in camera. Il suo sguardo fu subito attratto dalla grande foto appesa alla porta: lei e Jacob durante una gita a La Push Beach, che ridevano e si spruzzavano con l’acqua gelida, come due bambini.

Fece un sorriso e cominciò a spogliarsi, sempre voltata verso la porta, quando ad un tratto sentì una strana sensazione di gelo, insolita e familiare allo stesso tempo.

“Bella…”

Trasalì.

Quella voce…anche se erano passati tre anni dall’ ultima volta che l’aveva sentita, non l’aveva affatto dimenticata.

Così dolce, così vellutata, così musicale.

Così pericolosa.

Si girò e lo vide, seduto nella poltrona, immobile come una statua di sale.

“Edward…”

La testa cominciò a girarle e dovette appoggiarsi all’ armadio per non cadere. Com’era prevedibile, in un attimo lui le fu accanto, pronto a sorreggerla. La condusse fino al letto, dove lei si accasciò.

Per diversi minuti rimasero così, senza parlare.

Bella respirava profondamente e contava i battiti del suo cuore, cercando di ridargli un ritmo normale.
Edward aspettava, senza tradire alcuna emozione apparente.

Alla fine fu lei a rompere il silenzio.

“Sei tornato…”

“Sì…”

“Perché?”

Era una domanda che ne comprendeva molte altre: Perché sei tornato? Perché ora? Perché non prima?

Edward sospirò e le sfiorò la guancia con le dita gelide. A quel contatto, lei si ritrasse.

“Non potevo più stare lontano da te.” disse, con voce dolce e indimenticabile.

In quel momento, Bella realizzò quanto fosse assurda e folle quella situazione.

Lui l’aveva lasciata. Volontariamente, asserendo di non amarla più! E ora era tornato, e con che scusa!

Non potevo più stare lontano da te.

Patetico.

Bella si alzò a sedere di scatto e la testa le girò ancora di più. Edward la guardò preoccupato, ma non disse niente di fronte alla sua espressione minacciosa.

“Sei tu che te ne se andato. Non io.” sibilò la ragazza, stupendosi lei stessa del suo tono adirato. Cercò di calmarsi.

“Lo so.” Edward sembrava sinceramente dispiaciuto, ma Bella non si sarebbe certo accontentata di così poco. Non quella volta.

“Hai idea di quello che ho passato?”

Edward sembrò sorpreso.

“Tu?”

Di fronte a tanto egoismo, Bella andò completamente fuori dai gangheri. Com’era possibile che lui non avesse capito quanto lo amava? La separazione l’aveva quasi uccisa, e ora Edward pensava di poter mettere le cose a posto come se non fosse successo nulla.

“Sì, io!” esclamò “Cosa credevi, di essere il solo a poter soffrire?”

Edward sembrò per un attimo sconcertato da una tale esplosione di collera, ma poi tornò ad assumere un’aria contrita.

“No, ma…”

“Ma?!” lo incalzò la ragazza.

“…credevo mi avessi dimenticato.” Edward fece un cenno in direzione delle foto sulla parete.

Jake.

“Dimenticato?!” esclamò Bella ad un volume decisamente troppo alto “Ho passato mesi, mesi!, vivendo solo del tuo ricordo! Come puoi pensare che ti abbia dimenticato, Edward?” pronunciare il suo nome fu doloroso, come il riaprirsi di una vecchia ferita. “Io ti amavo.”

La ragazza chinò la testa sentendo le lacrime che le pungevano gli occhi. Non voleva che lui la vedesse piangere.

“Neanche per me è stato facile.”

Bella lo fissò, incredula, sconcertata. Lui? Lui aveva sofferto? Ma se era stato proprio lui a lasciarla! Era stato lui a dire che non la amava più! Come poteva aver sofferto?

“Perché te ne sei andato, allora?”

“Volevo proteggerti.”

“Da cosa?”

“Da me stesso.”

Bella scoppiò in un riso amaro, senza gioia.

“Tu? Francamente, Edward, non credo che tu fossi la cosa più pericolosa in circolazione.”

Il vampiro la guardò senza capire. Poi s’illuminò e il suo viso assunse un’espressione terrorizzata.

“Victoria!”

“Sì.” annuì Bella.

“Ha ricominciato a darti la caccia!”

“Puoi anche parlare al passato ormai, Edward. Sì, è vero, lei e Laurent avevano ripreso la caccia. Mi volevano morta. Ma è stato più di due anni fa. Sono stati sconfitti.”

Mentre parlava, il viso di Edward passò dal terrore, alla collera, allo sconcerto.

“Chi?” chiese con voce alterata.

Bella non rispose e guardò altrove, a disagio. In teoria, l’esistenza dei Licantropi sarebbe stata un segreto. Non avrebbe dovuto rivelarlo a nessuno. Ma la regola valeva anche per i vampiri, anch’essi creature mitologiche e anch’essi tenuti al segreto? Involontariamente, guardò verso le foto di Jake, mentre ripensava a quando lui, il suo grande lupo rossiccio, l’aveva salvata da Victoria. Aveva rischiato la vita per lei.

Edward attendeva una risposta, ma quando capì che cosa stava osservando la ragazza, si alzò di scatto e si avvicinò alla foto di Jacob e Bella. La Push Beach, 14/06/07  recitava la didascalia. Il vampiro rimase a guardarla pensieroso per un lungo istante.

“La Push… I Licantropi!” esclamò all’ improvviso voltandosi verso Bella.

Lei annuì.

“Sei andata a metterti con dei….lupi!” Edward la fissò con un misto di rabbia e disgusto.

“Tu non c’eri!” l’accusò lei “Tu non c’eri! Sono stati loro a salvarmi da Victoria. Jacob ha rischiato la vita per proteggermi!”

“Jacob…” mormorò Edward adirato. Per un attimo la rabbia ebbe il sopravvento ed Edward sembrò davvero un vampiro, bestiale e sanguinario. Poi, con uno sforzo immane, sembrò ritrovare il controllo di sé. Fece un profondo sospiro, calmandosi.

“Bella, ti prego…”

La ragazza lo fissava rannicchiata sul letto, gli occhi spalancati come un piccolo gufo. Mai lo aveva visto così poco umano, così… vampiro.

“Io…non avevo idea. Credevo…credevo che lasciandoti ti avrei messa al sicuro. Non avevo calcolato le conseguenze.”

Parlava piano, misurando le parole. Sembrava straziato dal rimorso e dal senso di colpa.

“Ti prego…” la fissò negli occhi, iridi dorate contro iridi cioccolato.

“Ti prego, perdonami.”

Bella non sapeva cosa dire. Da una parte avrebbe tanto voluto perdonarlo, solo il cielo sapeva quanto le era mancato in quei tre anni. Ma dall’altra parte… Dopo che lui se ne era andato, qualcosa dentro Bella si era rotto. All’ inizio era stato come se le avessero asportato il cuore: non provava più sentimenti, né emozioni, niente. Ma, col tempo, aveva ricominciato a vivere. Aveva incontrato Jake. Tuttavia, aveva sviluppato un nuovo sentimento nei confronti di Edward. Non era proprio odio, no. Era un misto di risentimento, tristezza e desiderio di dimenticare. Per dirla in modo semplice, i suoi sentimenti si potevano riassumere con: perché dovrei perdonarlo visto che mi ha fatto tanto male?

Restò a lungo in silenzio.

Ma poi incrociò il suo sguardo e, nel profondo dei suoi occhi dorati, vide che era sincero.

“Ti perdono.”

Edward sospirò forte e sorrise. Se avesse potuto piangere, probabilmente gli sarebbero spuntate delle lacrime di gioia. In meno di mezzo secondo le fu accanto e s’inginocchiò di fianco al letto. Le prese le mani e le strinse fra le sue, gelide e forti.

“Oh Bella….Non sai quanto mi sei mancata…”

La ragazza sorrise, incerta.

“Ricominceremo tutto. Insieme.”

Edward sembrava entusiasta, gli occhi che brillavano, la bocca piegata in un sorriso.

“Vedrai, saprò farmi perdonare… Chiederò anche alla mia famiglia di ritrasferirsi qui. Sono certo che ne saranno entusiasti, Forks mancava a tutti. E poi tornerà tutto come prima, vedrai. E questa volta non ti lascerò più. Mai più.”

Ci vollero alcuni istanti prima che Bella comprendesse il senso di tutto quel discorso.

Insieme…ritrasferire…tutto come prima….

“No!”

Tolse le mani dalle sue. Edward la guardò sconcertato. Lei fece una risatina nervosa.

“Edward, quando ho detto che ti perdonavo…”

Scosse la testa, cercando di trovare le parole giuste.

“…non intendevo dire che ritorneremo insieme.”

Il sorriso scivolò via dal viso del vampiro come acqua sulle rocce.

“No?”

“No!”

Bella si allontanò leggermente, come a voler rendere più netto il suo rifiuto. Nel profondo del cuore si sentiva incredibilmente in colpa per come stava trattando Edward, ma non poteva, no, non poteva dimenticare che lui l’aveva trattata esattamente nello stesso modo solo poco tempo prima.

“Io…tu…tu mi hai fatto troppo male, Edward.”

Vide lo sgomento nei suoi occhi e si odiò per quanto stava facendo, ma non avrebbe potuto mentire. Non più.

“Non posso ritornare con te. Non voglio rischiare che tutto questo succeda di nuovo.”

“Ma non succederà più!” Edward si alzò di scatto “Te lo prometto, non ti lascerò mai più!”

“Non puoi esserne certo…” mormorò Bella.

Edward tacque.

Per un momento, l’unico rumore nella stanza fu il ticchettio della pioggia contro il vetro della finestra. Poi il vampiro parlò di nuovo, con voce rotta dalla disperazione.

“È per via di quel licantropo, vero? Quel Jacob…”

Bella alzò la testa e lo fissò, senza capire.

“No! Noi siamo solo amici!” disse, perplessa e anche un po’ offesa che lui la credesse tanto meschina.

“Amici…”

Edward scosse la testa, incredulo, e si allontanò dal letto, osservando le foto.

Bella e Jake a La Push.

Bella e Jake in sella alla moto.

Il diciottesimo compleanno di Bella, con tutti i suoi amici Quileute riuniti attorno alla torta.

“Amici!” ribatté la ragazza convinta “Cos’è, credi che io abbia a tutti i costi bisogno di un ragazzo per vivere?” Il suo tono aspro costrinse Edward a voltarsi. “Beh, ti informo che non è così! Me la so cavare benissimo da sola!”

La sua espressione decisa e il tono con cui aveva pronunciato quelle frasi indussero Edward a crederle. Certo, sapere che non lo stava lasciando per un altro non rendeva affatto meno amara la separazione.

Edward le si avvicinò di nuovo e giocò la sua ultima carta: la supplica.

“Bella, ti prego…” ripeté, per l’ennesima volta. “Posso cambiare, te lo giuro.”

“Mi dispiace Edward. Ora è troppo tardi per cambiare.” mormorò Bella. Si morse forte le labbra, nel tentativo di non piangere e distolse lo sguardo.

Edward si rialzò e si avvicinò alla finestra.

“Non c’è più speranza, allora?” Nei suoi occhi si poteva scorgere una disperazione più nera e profonda della notte che avanzava.

“No…” rispose la ragazza in un soffio.

Edward fece un gran sospiro e parve afflosciarsi, come se l’avessero appena privato di un sostegno.

“Bene allora. Addio, Bella.”

E sparì nel buio.

“Addio…” mormorò la ragazza.

 

 

 

Dopo che Edward se ne fu andato, Bella rimase a lungo a fissare la finestra aperta, senza curarsi delle gocce di pioggia che bagnavano il pavimento.

Si sentiva leggera, come sollevata da un peso. Poi, a un tratto, rivide l’espressione di Edward, la sua disperazione e si sentì malissimo. Come aveva potuto fargli questo? Era stata perfida, terribile, ingiusta. Sentì le lacrime che le pungevano gli occhi e le scacciò con un gesto. Non voleva piangere per lui!

Decise di andare in bagno. Con un immane sforzo di volontà, si alzò dal letto, chiuse la finestra e si trascinò in bagno, fino al lavandino.

Fissò la sua immagine nello specchio, pallido fantasma tormentato dal rimorso.

No, non doveva sentirsi in colpa! Lui le aveva fatto anche più male di così!

Aveva fatto la cosa giusta. Non avrebbe potuto sopportare di tornare con lui. Non dopo tutto questo tempo.

Si lavò la faccia con l’acqua fredda e si sentì un po’ meglio. Fece un gran sospiro.

Non avrebbe più pianto per lui.

Mai più.

Finalmente, Edward era un capitolo concluso. Finalmente poteva dimenticarlo.

Si guardò di nuovo allo specchio e tentò di sorridere. Venne fuori una strana smorfia, ma andava bene così.

Aveva il resto della vita per ricominciare a sorridere.

Forse avrebbe accettato le attenzioni di Jake, un giorno.

O forse no.

Dopotutto, chi l’ha detto che le principesse hanno per forza bisogno di un principe?

 

 
 
 
Spazio autrice.
Salve miei intrepidi lettori! Ok, so già che questa fic sarà sommersa di commenti negativi...In fin dei conti me la sono cercata. Tuttavia, a me piace molto, penso che quantomeno sia originale! L'ho scritta più che altro perchè il comportamento di Bella in New Moon mi è sembrato veramente troppo arrendevole, secondo me le donne non dovrebbero fare così, dovrebbero far valere i propri diritti! (ok, basta propaganda femminista... -_-") D'accordo, ora vi lascio liberi di criticarmi!
Alla prossima fic!
Elaintarina
   
 
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