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Autore: Robigna88    03/05/2017    0 recensioni
Harvey Specter è il mediatore più brillante di New York.
Lisa Sullivan è una donna comune con qualche segreto e molte difficoltà.
Cosa succede se Harvey incontra Lisa?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harvey Reginald Specter, Mike Ross, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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9.

 

 

 

 

 

Lisa sapeva che doveva aspettarselo, che poteva succedere, eppure quando entrò dentro casa e si ritrovò Donna seduta sul divano, non potè fare a meno di sobbalzare. Successe, più che altro, perchè non la riconobbe subito.

"Donna" le disse sganciando il guinzaglio di Rufus che corse dalla donna e si prese tutte le carezze che gli diede. "Mi hai spaventata. Come hai fatto ad entrare?"

L'altra sorrise. "Come hai fatto tu credo."

"Jacob ti ha accompagnata?"

"Il portiere?" domandò la rossa. "No, ho le chiavi." E non appena lo disse si rese conto del perchè Jacob avesse preso parte a quella conversazione. Non poteva credere che Harvey non avesse dato le chiavi alla donna che viveva con lui oramai da due mesi; era assurdo e l'espressione sul viso di Lisa suggeriva che era anche un tantino imbarazzante.

La donna comunque sorrise e riavviò una ciocca di capelli castani che fermò dietro l'orecchio. "Ho portato Rufus a fare una passeggiata e l'ho riportato qui perchè ho un colloquio di lavoro fra un'ora e mi piacerebbe arrivare un po' in anticipo. È un problema per te?"

"Certo che no" Donna la raggiunse. "Io e Rufus ci divertiremo tantissimo in attesa di Harvey. Dobbiamo lavorare, ma stanno ritinteggiando gli uffici e allo studio legale c'è parecchia confusione, ecco perchè abbiamo pensato di farlo qui. Harvey arriverà tra poco."

"Non devi giustificare la tua presenza" sorrise Lisa. "È casa del tuo amico e capo, hai più diritto di me di essere qui. Solo che non posso aspettare che Harvey arrivi, puoi dirgli tu che tornerò nel pomeriggio?"

"Posso farlo" annuì Donna. "Mi piace molto il tuo outfit, ma" abbassò la zip della giacca e la guardò. "Tieni la giacca aperta. E spettinati un po' i capelli."

"Perchè?"

"La giacca aperta e i capelli spettinati ti daranno un tono sbarazzino, sarà come dire potrei avere qualunque posto ma sono qui, quindi ritenetevi fortunati ad avermi. Il tuo sorriso mozzafiato e le gambe faranno il resto."

Lisa accennò una risata. "Quante responsabilità per una semplice giacca."

"Di che lavoro si tratta?"

"È in un hotel, uno di quelli extralusso, il Luxury. Visto che conosco l'italiano potrei essere una buona candidata per la reception. Ma anche se mi assumessero per fare le pulizie mi andrebbe bene."

"Ah-Ah" Donna scosse il capo. "Sarai una receptionist, me lo sento. Ora vai e stendili tutti."

L'altra diede una carezza a Rufus, fece un cenno di assenso a Donna e uscì di casa. Proprio mentre il suo taxi girava l'angolo, l'auto di Harvey si fermò sotto casa e l'uomo salì fino al suo appartamento. "Hey Rufus" lo salutò con una lunga carezza quando il cane gli andò incontro all'entrata.

"Seriamente?" gli disse Donna senza neppure dirgli ciao. "Non hai ancora dato la chiave di casa a Lisa?"

"Ciao anche a te, Donna" lui corrugò la fronte togliendosi la giacca. "E per rispondere alla tua domanda... non ci ho pensato. Non ha mai detto nulla al riguardo e io non..."

"Seriamente?" chiese di nuovo lei interrompendolo. "Cosa volevi, che te la chiedesse? Avresti dovuto vedere la sua faccia quando le ho detto che io ne ho una copia."

"Se credevi che ci sarebbe rimasta male perchè glielo hai detto?" Harvey allargò le braccia.

"Perchè credevo che anche lei avesse le chiavi, visto che vive con te" precisò Donna. "Ad ogni modo, è andata al Luxury per un colloquio di lavoro. Ha detto che tornerà nel pomeriggio."

L'uomo si versò un bicchiere di acqua. "L'hotel?"

"Sì, si è candidata come possibile receptionist visto che conosce l'italiano. Lo sapevi vero? Che sa parlare italiano intendo."

"Sì lo so" mormorò Harvey con un sorriso. "È molto sexy quando lo fa."

Donna scosse il capo. "Uomini..." sentenziò andandosi a sedere sul divano. Harvey invece fece una telefonata.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Il pomeriggio passò, e la sera, quando Harvey tornò a casa dopo essere stato a cena con un cliente, Lisa dormiva già. Il mattino dopo invece era già uscita quando lui aveva aperto gli occhi, sul cuscino un bigliettino che lo avvisava che sarebbe passata allo studio per pranzo.

 

Scusa se non ho aspettato che ti svegliassi, ma ho alcune commissioni da sbrigare.

Passerò a trovarti in un ufficio a pranzo.

 

Lui sorrise stringendo il pezzo di carta tra le dita, gli parve di ricordare una sensazione di solletico sul viso e si disse che erano probabilmente stati i capelli di Lisa quando si era piegata per baciargli la guancia, come faceva ogni mattina.

Di buon umore si vestì e raggiunse l'ufficio. Incontrò Kelly Moore, un petulante uomo d'affari paranoico che di solito lo annoiava a morte, e si accorse che quel giorno neppure quell'incontro era riuscito a metterlo di cattivo umore. Si sentiva bene e per qualche strano motivo aveva la sensazione che fosse merito di Lisa e di nessun altro. Anche le feste che Rufus gli faceva ogni mattina per dargli il buongiorno avevano un effetto rilassante su di lui. Chissà perchè non aveva mai preso un cane.

"Perchè non sai neppure prenderti cura di te stesso a volte, figuriamoci di un cane" gli disse Donna quando glielo chiese. "Ad ogni modo, Lisa sta salendo. Vuoi che ti liberi l'agenda per un paio di ore?"

Harvey annuì. "Dopo l'appuntamento delle dodici e trenta però."

"Come vuoi" Donna tornò alla sua scrivania e sorrise a Lisa quando si fermò alla sua postazione e fece cenno ad Harvey di raggiungerla.

"Hey" la salutò lui con un bacio veloce. "È bello incontrarci dopo ventiquattro ore."

Lisa ridacchiò. "Scusa, ieri sera sono crollata prima che tornassi e stamattina sono uscita molto presto. Ho pensato che non fosse il caso di svegliarti."

"Non c'è problema. Dove sei andata così presto, comunque?"

"Immagino che Donna ti abbia detto del mio colloquio di ieri" Harvey annuì, così lei continuò. "Beh stamattina mi hanno richiamata e mi hanno chiesto di andare lì. Lunga storia in breve: sono la nuova receptionist del Luxury."

"Lo sapevo!" esclamò Donna prima di leggere qualcosa sul suo cellulare. "Congratulazioni." si allontanò e Lisa e Harvey rimasero soli.

"Congratulazioni" le disse lui prendendole una mano e baciandone il dorso. "Il Luxury è fortunato ad averti."

La donna fece un sorriso rilassato e respirò a fondo. "È strano devo dire. L'uomo che mi ha fatto il colloquio ieri non sembrava per nulla intenzionato ad assumermi" raccontò. "Ma stamattina ho incontrato il proprietario in persona ed è stato molto gentile. Ha detto che gli ricordo sua figlia."

"Questa è New York, le cose sono sempre un po' strane. Comunque l'importante è che tu abbia avuto il lavoro e stasera dovremmo decisamente festeggiare."

"Ho sentito la parola festeggiare?" domandò Donna tornando a posto. "Lo dico a Mike e Rachel e prenoto un tavolo al Bellini, per le otto e trenta."

Lisa deglutì a vuoto. "Preferirei di no, se per voi va bene."

Harvey la guardò. "Non ti piace il ristorante forse?"

"No... il ristorante va benissimo, ma non ho voglia di festeggiare."

"Non capisco" le disse lui guardandola, volgendo poi lo sguardo a Donna per un istante. "Va tutto bene?"

"Benissimo" lo tranquillizzò Lisa. "Ma devo andare ora. Rufus avrà probabilmente bisogno di uscire. Ci vediamo dopo."

Si voltò per andarsene ed Harvey fece cenno a Donna di seguirla.

La rossa lo fece e salì sull'ascensore giusto in tempo, prima che le porte si chiudessero. Attese che Josh McCallan, l'unico lì a parte lei e Lisa, scendesse al suo piano prima di parlare. "Va tutto bene?" domandò alla donna senza guardarla.

"Sì, l'ho già detto. Va tutto bene."

"Se non ti piace il ristorante posso davvero trovarne un altro."

Lisa scosse il capo e chiuse gli occhi per un istante. "Il ristorante va benissimo, ma non ho un vestito adatto, né delle scarpe adatte a quel posto. Non ho capelli e trucco perfetti come te e Rachel e mi sentirei a mio agio persino a sedermi su una delle loro costosissime sedie."

"Hey, per lo shopping esiste la carta di credito di Harvey. Sono sicura che non gli dispiacerà strisciarla un paio di volte per la donna con cui ha una relazione." Donna le strizzò l'occhio.

L'altra sorrise sarcastica. "Quale relazione? Vivo in casa sua da due mesi e non ho ancora le chiavi, sono un caso umano probabilmente. Una di quei noiosissimi lavori pro bono."

"Lisa" Donna si voltò a guardala, fece cenno al tizio del quinto piano di non salire e quando le porte si richiusero continuò. "Non devi prenderla in questo modo. Harvey è fatto così, non si fida facilmente."

"Se non si fida di me, la mia domanda rimane, Donna: quale relazione?" replicò l’altra.

L'ascensore si fermò al piano terra e mentre molte persone entravano, Lisa uscì e sparì, fuori, tra la folla.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Lisa era sul terrazzino quando Harvey rientrò a casa quella sera. Si accorse di lui perché Rufus corse dentro e abbaiò due volte prima di tornare ad accomodarsi accanto ai suoi piedi, nella tiepida sera Newyorkese. Non disse niente mentre lui si avvicinava e con dolcezza le baciava la guancia.

“Ho portato la pizza” le sussurrò spostandole i capelli dal viso e tenendoli fermi con una presa delicata della mano. “Per festeggiare il tuo nuovo lavoro, tu ed io.”

Lei sorrise pensando che voleva dire tante cose. Non ne disse neppure una però. Semplicemente lo baciò, quel viso bello stretto tra le sue mani.

 

 

   
 
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