Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Elisir86    03/05/2017    2 recensioni
Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.
Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...
...un colore che non vedeva da secoli.
Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, Austria/Roderich Edelstein, Danimarca, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo IV

Roderich

 

Guardava sconcertato i vestiti nella sua valigia. Non erano quelli che si era portato lui.

Alzò una maglietta nera con un indecente disegno sul petto, fece una smorfia di disgusto facendola cadere a terra, decisamente quello non era il suo bagaglio ma di qualcun altro, forse di America, quel ragazzo si vestiva in maniera alquanto discutibile.

Oppure era uno scherzo di quel idiota di un albino! Una vena iniziò a pulsare sulla sua fronte al solo pensiero che Gilbert avesse messo le sue mani sui suoi vestiti pregiati per buttarli chissà dove!

Si guardò il pigiama di seta rossa: era il suo e Prussia sapeva che non si sarebbe fatto vedere in giro con quello, piuttosto si sarebbe avvolto nel lenzuolo come una tonaca romana.

Frugò nella valigia cercando qualcosa che non contenesse gestacci o disegni erotici, le mani prudevano dalla voglia di dare due schiaffi su quel pallido viso giusto per vedere quel ghigno sparire.

Tirò fuori ogni singolo abito, almeno gliene aveva lasciati parecchi, guardando con occhi critici l'unica camicia che aveva trovato: nera, attillata e con i polsini di pizzo.

Ruotando gli occhi verso l'alto prese dei jeans del medesimo colore, domandandosi quanti soldi avesse sprecato Gilbert per quel stupido scherzo.

Tra diversi borbottii Roderich si ritrovò vestito e lavato nella sala allestita per la colazione.

Gli occhi di un viola cupo scrutarono le poche persone presenti, non c'era Germania di solito già sveglio, nemmeno Ungheria o Svizzera.

In un angolo vi stava Grecia insolitamente sveglio e pimpante, ridacchiava con Turchia che in quel momento dava le spalle all'entrata.

“Austria!” il greco alzò un braccio muovendolo con entusiasmo in un modo che gli ricordava tanto Italia. Sospirò avvicinandosi, ancora vergognoso per quell'abbigliamento, le borchie sugli anfibi tintinnarono sospirò sconsolato, ci aveva messo quindici minuti buoni per decidersi a metterli -mai e poi mai qualcuno lo avrebbe visto con delle pantofole ai piedi- e altrettanti per riuscire ad allacciare tutto quella ferraglia.

Una volta raggiunti i due notò ben due particolari non tanto consoni: Uno era il viso di Turchia o meglio, l'assenza di quella maschera bianca che portava come una reliquia. Certo lui lo aveva visto anche senza -insomma ci aveva avuto a che fare per parecchio tempo...- ma negli ultimi due secoli non se le era mai tolta, corrugò la fronte dubbioso quando questi abbassò lo sguardo sul bicchiere di vetro contenete del caffè. E quella era la seconda cosa strana, perciò o si stava trattenendo nel ridere del suo aspetto -ma ne dubitava, Turchia non era così educato da non metterlo in imbarazzo- oppure era in combutta con Prussia per giocarli uno scherzo scellerato.

“Buongiorno.” salutò sedendosi vicino al greco che per poco non si strozzò con lo yogurt mentre il turco sputacchiò la propria bevanda sulla ricamata tovaglia.

Roderich alzò un fino sopracciglio mentre una cameriera gli portava la sua colazione “Io non ho ordinato nulla...” guardò la giovane che iniziò a tremare “Mi...mi spiace...il signor Germania ha pensato che fosse di vostro gradimento una colazione tipica del vostro Paese...”

Lui annuì di tutta risposta e sorrise educatamente alla cameriera “Grazie.” e ancora una volta gli altri due rischiarono di soffocare con il loro cibo e la ragazza spalancò gli occhi incredula “P...prego...” rispose allontanandosi il più velocemente possibile.

Con dita lunghe e affusolate prese la tazza di ceramica la scrutò criticamente, non pensava che al mondo ci fosse un oggetto di tale mediocrità come quello. Bianca con dei segni rossi che sembravano proprio delle gocce di sangue e il manico era la riproduzione fedele di un osso...una falange per essere precisi.

Orrido!

Decise di dedicare il suo tempo ad altro, alzò lo sguardo per incrociare gli occhi scuri di Turchia che subito abbassò lo sguardo trovando improvvisamente interessante il proprio bicchiere. Roderich, osservando il vetro di un blu scuro con disegni bianchi che rappresentavano pose erotiche, si domandava se anche Germania fosse coinvolto in quello scherzo.

Scosse la testa, Ludwig non si sarebbe mai abbassato a seguire certe burle e se poi erano ideate da suo fratello si sarebbe rifiutato categoricamente. Spostò lo sguardo su Grecia, che non aveva sbadigliato nemmeno una volta e anzi sembrava allegro e riposato.

Stava mugolando una canzoncina stonando ad ogni due note, si sentì gelare il sangue.

“Allora...” iniziò accavallando le gambe, alcune borchie gli graffiarono il polpaccio “...Cosa ha intenzione di fare Gilbert?” chiese afferrando un dolcetto al cioccolato -almeno quello non aveva strane decorazioni.- “Chi?” il greco ingoiò un paio di chicchi d'uva.

Roderich sospirò posando due dita sulla fronte “Gilbert...quell'idiota cosa ha organizzato per farmi perdere la pazienza?”

In quel momento si rese conto che le due Nazioni lo guardavano come se fosse impazzito e con un misto di pietà, “Prussia!” scandì come se avesse a che fare con dei bambini.

Turchia alzò le spalle mentre Grecia scoppiò a ridere “Era con te ieri sera, ti manca di già?!” lui alzò un sopracciglio, va bene la cosa stava diventando seccante.

Poi lui la sera precedente l'aveva passata a suonare il piano del bar e di quel pagliaccio non ne aveva visto nemmeno l'ombra!

“Oh...” fu una voce bassa proveniente dall'entrata della sala che gli impedì di rispondere seccamente al greco, spostò lo sguardo sulla figura che stava in piedi, i capelli bianchi che ricadevano sul viso pallido, due occhi color rubino che si riempirono di felicità quando lo videro e le labbra curvate in un sorriso timido.

Gilbert stava sorridendo a lui. Un brivido gli salì lungo la colonna vertebrale.

Roderich si alzò di scatto, ignorando gli sguardi confusi dei due e con un dito rivolto verso l'albino sibilò con astio “TU!” che fece sparire il sorriso da quel volto che sbiancò ancor di più.

“DOVE HAI MESSO I MIEI IDUMENTI?!?” strepitò raggiungendolo, e più si avvicinava più l'altro indietreggiava e i suoi occhi -che prima sembravano brillare- si riempivano piano piano di timore.

“I...io...non...lo so...” lo sentì mormorare prima di fuggire lungo il corridoio “EHI!” lo richiamò “Non abbiamo finito noi due!”

Turchia dall'altra parte scosse il capo “Hermes, c'è una cosa che non ho capito...” rubando un cucchiaino dello yogurt del greco “Chi è questo Gilbert?”

 

 

 

 

 

Note:

Ecco a voi anche l'altro poveretto che si è ritrovato a suo malgrado in questa situazione.

Forse dovevo soffermarmi di più sul disgusto che provava per gli abiti o boh...non so...comunque spero di farlo meglio nei prossimi capitoli!

Hermes Karpusi: Grecia

 

A presto

Elisir

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Elisir86