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Autore: Mick_ioamoikiwi    06/05/2017    2 recensioni
Nonostante avesse avuto una fidanzata per breve tempo, Mulder aveva vissuto sempre da solo, così come faceva quando si trovava a lavoro: perciò, a trentadue anni suonati, aveva tentato di colmare la sua solitudine buttandosi a capofitto negli X-Files con il preciso intento di ritrovare sua sorella, ma da quando era arrivata Scully, le cose erano cambiate.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dana Katherine Scully, Fox William Mulder
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Al di là del tempo e dello spazio
 

Se non era per il suo vizio di alienarsi dal mondo durante le indagini, l’agente speciale FBI Fox Mulder avrebbe potuto essere il più richiesto dell’intera agenzia ma il fatto che lavorasse in uno scantinato del bureau gli aveva conferito di diritto il nomignolo di “Mulder lo spettrale” da parte dei suoi colleghi o, quasi come se fosse un vezzeggiativo, era chiamato semplicemente “Spooky” e, di conseguenza, la sua brillante reputazione di "primo della classe e dei corsi dell'FBI" venne del tutto accantonata.
Nonostante avesse avuto una fidanzata per breve tempo, Mulder aveva vissuto sempre da solo, così come faceva quando si trovava a lavoro: perciò, a trentadue anni suonati, aveva tentato di colmare la sua solitudine buttandosi a capofitto negli X-Files con il preciso intento di ritrovare sua sorella, ma da quando era arrivata Scully, le cose erano cambiate.
 
Fox Mulder avrebbe ricordato quel giorno per il resto della sua vita.
 
Aveva sentito bussare al suo ufficio e aveva risposto con lo stesso tono strafottente di sempre. «Avanti, qui c’è solo l’agente più rompipalle dell’FBI.» Era così che aveva esordito al loro primo incontro.
Scully era arrivata come un uragano in quel piccolo ufficio, guardandosi intorno e osservando gli svariati poster appesi alle pareti. Lo aveva guardato dall’alto in basso, ostentando un tono di voce amichevole ma si sentiva chiaramente che non le piaceva proprio stare lì. «Salve Mulder, sono Dana Scully. Lavoreremo insieme.» Aveva detto poi laconica, accennando anche un sorriso vagamente imbarazzato. Poi avanzò verso di lui per stringergli la mano.
Mulder l’aveva guardata con un lieve sorriso ironico. «Sto diventando importante, mi hanno addirittura assegnato un aiuto.» Poi si era girato verso la scrivania. «A chi hai pestato i piedi per finire così in basso, Scully?»
La donna aveva trattenuto il fiato per qualche secondo prima di rispondere. «In realtà sono contenta di questo incarico. Tu sei molto famoso.» Mentì.
«Io invece ho come l’impressione che tu sia stata mandata qui per spiarmi.» Aveva risposto lui schietto, quasi gelido. Una delle caratteristiche di Mulder era proprio questa: sapeva guardarti dentro e capire che cosa nascondevi; Dana, infatti, aveva ricevuto l'istruzione di presentarsi a Washington dal superiore Blevins, che le aveva ordinato di investigare ed invalidare il progetto X-Files. Tuttavia Mulder aveva accettato di buon occhio la sua nuova partner, prendendola come una sfida personale e professionale: a parer suo, Scully doveva rendersi conto che al mondo non esistevano solo la scienza e la medicina, e che il paranormale condizionava la vita degli uomini fin dall'antichità.

Andando avanti per tutti quei mesi, tutte quelle settimane, si erano così avvicinati da sentire quasi i pensieri l’uno dell’altra. Mulder aveva addirittura pensato di essere innamorato di Scully; apprezzava la sua compagnia, adorava parlare con lei perché era l’unica che riusciva a rimettere in discussione tutto ciò in cui aveva sempre creduto e lui si divertiva a vederla struggersi su un caso collegato al paranormale. Poi lei aveva quel modo così dolce e materno di rapportarsi con lui e talvolta gli era sembrato che lei ricambiasse i suoi sentimenti. Una volta, durante un appostamento, Scully si era girata verso di lui e gli aveva detto «Mulder, tu sei l’unico per cui io farei qualsiasi cosa.» e per un momento le aveva creduto.
«Se c’è del the freddo in quella borsa giuro che ti sposo.» Gli aveva risposto per ridere ma negli occhi di Scully aveva visto veramente il dispiacere di non poterlo fare. Forse lei era realmente innamorata.
Poi avevano chiuso gli X-Files, c’erano stati troppi incidenti e troppi problemi: Skinner aveva scelto di dividere Mulder e Scully e di riassegnarli a diverse mansioni, per fortuna Scully aveva riottenuto il suo vecchio lavoro ma quante volte si erano visti in ufficio senza potersi salutare o soltanto sfiorare. Scully lo guardava di nascosto e sperava con tutta sé stessa di poterlo tenere per mano. Poi c’era stato un periodo in cui Mulder aveva pensato di dimettersi da quell’incarico perché non riusciva più a sentirsi bene con sé stesso. Quando lo aveva detto a Scully, lei si era intristita. «Se decidessi di andartene, per me sarebbe più di una perdita professionale.» Gli aveva detto. Ed era vero perché loro si capivano con un solo sguardo, credevano ciecamente l’uno nell’altra e non c’era bisogno di parlare. Loro sapevano già cosa stavano per dire.
 
Poi c’era stata una volta in cui Mulder era partito di sua volontà per cercare la Queen Anne, una nave inglese sparita nel ’39 e riapparsa all’improvviso in mezzo all’oceano nel triangolo delle Bermuda. Durante una tempesta in mare la sua imbarcazione era come esplosa in mille pezzi a causa delle onde e dei marinai lo avevano ripescato con una rete: aveva finalmente trovato la sua nave ma, quasi come per magia, non si era reso conto di aver attraversato lo spazio e il tempo e di essersi teletrasportato proprio nel 1939. L’equipaggio lo aveva arrestato nel salone da ballo e proprio mentre lo portavano via aveva visto Scully, sempre così meravigliosamente bella in un abito da sera rosso. Si erano guardati intensamente e lui le aveva detto di far invertire la rotta: in questo modo avrebbe salvato il mondo. E nonostante lei non lo conoscesse si era fidata, quasi come se la loro complicità fosse indistruttibile al di là del tempo e dello spazio.
Poi Mulder era riuscito a far evadere lui e i suoi compagni, che si erano ribellati ai nazisti e Scully lo aveva aiutato a fuggire. Dopo averla di nuovo guardata intensamente, quasi come ad accertarsi che fosse veramente lei, le aveva detto «Nel caso non potessi più farlo…» e poi l’aveva tirata a sé, fiondandosi sulle sue labbra: fu il bacio migliore della sua vita, nonostante il pugno nell’occhio sinistro che la donna gli aveva tirato subito dopo. “Ne è valsa la pena” pensò, poi era fuggito buttandosi nuovamente in mare dicendole di andare a salvare il mondo.
Quando lo ritrovarono, pochi minuti dopo, Scully lo accompagnò in ospedale e rimase al suo capezzale per svariate ore, finchè lui non si era svegliato raccontandole l’accaduto: aveva deciso di tralasciare il fatto che aveva baciato una donna identica a lei ma aveva anche deciso di rivelargli quel sentimento che si portava nel cuore da ormai quattro anni.
«Scully» aveva esordito.
Dana si era avvicinata e con voce molto dolce gli aveva chiesto «sì, Mulder?»
Fox l’aveva guardata per pochissimi istanti e poi le aveva detto semplicemente «Io ti amo.» Per quella breve frazione di secondo si era sentito libero ma subito dopo aveva ricevuto un’occhiata strana dalla donna che, dopo avergli sorriso, era uscita dalla stanza, lasciandolo immobile a chiedersi se avesse fatto la scelta giusta.
 
E Fox ne era pienamente convinto. Sì, ne era decisamente valsa la pena.





Spazio Kiwi
Buondì a tutti! Dopo secoli sono finalmente riuscita a dare un senso a questa breve e non meravigliosamente perfetta FanFiction ma, dopo l'episodio che ho visto ieri sera, tutto mi è stato tutto un po' più chiaro e sono discretamente contenta del risultato.
Grazie per aver letto e alla prossima.
 
   
 
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