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Autore: Spensieratezza    07/05/2017    4 recensioni
Jensen Ackles lavora in ufficio, ha una vita perfettamente normale, abitudinaria, anonima. Jensen sente il peso di una vita senza emozioni, senza amore...fino a quando incontra un hippie che gli attraversa la strada rischiando quasi di fargli fare incidente. Jensen rimane subito stupito da questo bellissimo hippie e dai suoi occhi verdi.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jensen ackles è un ragazzo trentenne come ce ne sono tanti.

Un ragazzo trentenne annoiato dalla vita, come ce ne sono tanti, ma lui ha una particolarità.

Jensen non è cinico, non è brutto, non è un ragazzo mingherlino nerd e sottomesso.

È un bell’uomo, biondo, con gli occhi verdi e un bel fisico, semplicemente conduce una vita normale in ufficio.

Una vita fin troppo…normale!!
 
Jensen si chiedeva spesso se normalità equivaleva a orrore. Alzarsi presto la mattina, prendere il caffè, vestirsi, andare in ufficio, tornare a casa, ricominciare tutto da capo.

Senza uno straccio di emozione, senza uno straccio di novità, senza niente che ti sorprendi ancora e ti esalti.

Sì, avrebbe potuto trovarsi una ragazza – o un ragazzo ? – e fidanzarsi. Lei avrebbe preparato per lui il pranzo, l’avrebbe aspettato fino a sera tarda, quando lui sarebbe stato troppo stanco magari per fare l’amore e si sarebbero visti solo cinque secondi magari, prima di crollare a dormire.

O magari l’amore l’avrebbero fatto..i primi tempi..poi sarebbe arrivata per entrambi l’insoddisfazione, la mancanza di entusiasmo..la mancanza di amore..
 


Dio mio, questo è l’orrore…l’orrore…
 
Jensen voleva una vita così. Lui sognava di viaggiare in giro per il mondo, di vedere posti fantastici, di essere sempre con l’umore alto, di buonumore, di fare sorridere le persone con il suo buonumore.

Pensò a quanti anni ancora gli rimanevano da vivere. Ne aveva 30, se si calcola che un essere umano vive in media fino a 80 anni…non aveva molto temp….
 



SCREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEECH!!

PORCA PUT…….
 


Jensen frenò bruscamente per non andargli addosso. Gli occhi quasi fuori dalle orbite. Dovette poi sterzare e rischiò davvero di farsi male e fare incidente. Per fortuna riuscì a fermare la macchina al lato del marciapiede.




Ancora non poteva crederci.
 
Un pazzo vestito da hippie gli aveva attraversato la strada.

Un pazzo vestito da hippie con uno zaino sulla spalla.

Un pazzo vestito da hippie con i capelli lunghi.

Un pazzo vestito da hippie che era un pericolo per gli automobilisti.
 
 
 


“Ehi, ehi tu, aspetta un momento.” Disse Jensen, correndogli dietro, trafelato.

L’hippie, a quanto pare era un codardo. Stava cercando di intrufolarsi nel prato al lato della strada.

“Ehi, dico a te, hai visto cos’hai combinato???” gli disse, prendendolo per le spalle e costringendolo così a guardare la sua macchina.
 



L’hippie guardò la macchina. Sembrava intera. A parte qualche ammaccatura.

“Mi dispiace…...” disse il ragazzo, mortificato.

Jensen allora guardò meglio il ragazzo.

Aveva una gran massa di capelli, gonfi e castani, sembrava esser stato in fonderia, ma non puzzava, e attraverso quella massa di capelli vedeva un gran luccichio di verde. Aveva dei begli occhi.

Mise le braccia conserte.

“Si può sapere che cosa ti salta in mente di attentare alla vita degli onesti automobilisti e poi pensare di cavartela così?”

“Io stavo solo facendo l’autostop…..”

“Quindi vorresti un passaggio..”

“Io..sì..ma..non me lo merito dopo averti spaventato così..me ne vado e scusa il disturbo.” Disse il ragazzo imbarazzato.
 

Jensen rimase esterrefatto. Questo ragazzo piombava così nella sua vita, sconvolgendo la sua normale noia e poi pensava di svignarsela così?

“Fermo là. Dove pensi di andare in queste condizioni? Da dove vieni? Dal Tibet?” chiese, fermandolo per un lembo della camicia.

Il ragazzo sorrise. “Sono stato un po’ dappertutto..a dire la verità.”
 
Jensen lo guardò ancora una volta, vide quegli occhi dolci e brillanti, privi di cattiveria e poi disse:

“Okay, senti, ti do un passaggio io..”

“Cosa? Dici sul serio??”

Jensen annuì. “Vorrei evitare che tu metta in pericolo qualcun altro. Sali.”
 
 
 


Quando il ragazzo salì sul furgone, sembrava un bambino emozionato per quanto sorrideva.

“Che c’è da sorridere?” chiese Jensen curioso.

“Oh beh..è che mi piacciono i furgoni. Li preferisco alle macchine..sarà perché danno di più la sensazione mistica del viaggio..” disse Jared.

Jensen lo guardò stupito. Era lo sconosciuto più strano che potesse incontrare. Carino però. Sotto quella parvenza di sciatteria.

Lo sconosciuto si girò a guadarlo.

“Io sono Jared, comunque..Jared Padalecki.”

“Jensen..Jensen Ackles…” disse Jensen sorridendogli a sua volta.
 
 
Non sapeva perché, ma quel ragazzo gli ispirava una fiducia spontanea, sincera e così naturale.

Non aveva mai raccolto nessun autostoppista prima d’ora, stavolta però si sentiva di farlo.

Forse perché guardare Jared, era come sentirsi improvvisamente liberato da tutte le costrizioni e i limiti della sua società, dalla noia, dalla routine.

Tutto di quel ragazzo sembrava emanare libertà, ma non solo. Anche dolcezza, genuinità, sincerità...Jensen sentiva davvero delle belle, belle energie ad averlo accanto.
 

“Senti..mmm..mi dispiace ancora per averti spaventato.” Disse Jared imbarazzato.

“Non ti preoccupare. Piuttosto, invece di attraversare la strada, potevi aspettare. Magari ti avrei caricato lo stesso..”

Jared lo fissò, stupito e grato, e Jensen si accorse in ritardo di quello che aveva appena detto.

“Davvero?”

“Sì....sì..certo..voglio dire…senti, non mi hai detto ancora dove ti devo portare..”

Jared a quel punto sembrò in difficoltà.

“In..in una pensione qualunque, andrà bene.”

“Cosa? Ma casa tua dove sta?”

“Io non ho più una casa..vengo da molto lontano..le cose sono andate male e sono venuto qui..”

“E dove stavi prima?” chiese Jensen, quasi temendo di saperlo.

“In Italia….senti, non voglio darti problemi. La pensione andrà benissimo, poi me..me la caverò.” Disse Jared, guardandolo però con degli occhi dolci che sembravano indicare quanto gli dispiacesse lasciare Jensen.

“Mmm..i soldi per pagare la pensione, li hai?”

Jared gli fece vedere il suo borsellino. C’erano a malapena venti dollari.

Jensen storse il naso. “Con questi non ci paghi nemmeno la notte. Lascia perdere tutto. Stanotte dormi da me e poi vedremo di trovarti un’altra sistemazione..”
 
“Cosa? Ma..sono uno sconosciuto per te!”

Jensen sorrise. “Una volta che ci si presenta, non si è più sconosciuti. Dai, prima che cambi idea.”

“Jensen, grazie. Grazie mille.” disse. Poi, aprì lo zaino e si mise a mangiare una mela, senza sbucciarla. Jensen lo guardò e sorrise. Guardare quello sconosciuto mangiare una mela presa da uno zaino, era la cosa più bella che avesse mai visto.
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 

allora!!! Questa storia, anche se non ci crederete, mi è venuta in mente soltanto ieri, mentre tornavo dal lavoro O__O

Ero nera e veo passeggiare uno che sembrava proprio un hippie, e mi ha ispirato per questa storia! ahhah xd

Lo so, lo so, sono pazza, ma finchè c'è l'entusiasmooooo io ne approfittooooooo visto anche che non dura mai molto xd

a presto! Spero vi piaccia!!
   
 
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