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Autore: leviosarose    09/05/2017    0 recensioni
"... Questa è la storia di un adolescente vissuto negli anni 2000 e di una società chiusa, fredda e buia..."
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Questa è la storia di Luca.

Luca era un ragazzo vissuto negli anni 2000.

Un adolescente come un altro a quel tempo: alto e asciutto, capelli neri perennemente spettinati e quel sorriso timido tipico dell'insicurezza.

Luca era omosessuale.

"E che c'è di male?" direte voi.

Ecco, il problema sta proprio qui.

Perché a quel tempo essere omosessuali era un male, un peccato, qualcosa di cui vergognarsi.

Ma ancora Luca non sapeva di esserlo.

Luca era vittima di bullismo.

E qui voi direte che il bullismo non esiste, che è una cosa senza senso.

Ebbene, a quel tempo il bullismo era una cosa normale, quotidiana, che accadeva dappertutto: a scuola, a lavoro, sul web, ovunque.

Per gli adolescenti di quel tempo era una continua lotta per la sopravvivenza.

Era una giungla dove solo il più forte sopravvive e se ti mostravi "debole", anche solo per un attimo, era finita, venivi preso di mira, schiacciato, torturato, braccato.

Ed è questo ciò che successe a Luca.

Luca si era mostrato debole davanti ai bulli.

Luca aveva pianto in classe.

Era scoppiato in lacrime dopo avere saputo della morte di suo nonno.

Capì di avere commesso un errore, così scappò, rifugiandosi in bagno, e seppe che da quel momento in poi non lo avrebbero più lasciato in pace.

E così fu.

Le settimane successive per Luca furono orribili: veniva continuamente preso in giro, derubato dei soldi, deriso, umiliato e il video della sua crisi infine venne postato in rete.

Era finita.

Era diventato la preda, l'ultimo gradino della catena alimentare.

Nel frattempo però Luca stava iniziando a scoprire un'altra cosa: la sua omosessualità.

Luca non lo accettava: non voleva dare un altro motivo ai bulli per prenderlo di mira.

Così, all'inizio, negò la cosa, semplicemente fece finta di niente, continuò a sopravvivere alla giungla.

Ma Luca non era felice.

Ormai andava avanti per inerzia, non era più il ragazzo solare di prima, aveva chiuso le emozioni in uno scrigno, per evitare che qualcuno potesse ferirlo ulteriormente. 
Era diventato apatico, non viveva più, trincerandosi dietro sorrisi finti e "sto bene" ripetuti all'infinito.

E nessuno sembrava accorgersi di nulla.

Luca aveva infine iniziato a bere.

Non sapeva esattamente come aveva iniziato, sapeva soltanto che quando la Vodka gli scendeva giù, nella gola, bruciando l'esofago e lo stomaco, i pensieri svanivano e dopo due o tre bicchieri, quel senso di ottundimento alla testa lo faceva sentire finalmente tranquillo, felice e in pace con il mondo.

Il peggio veniva dopo, quando la sbronza passava e lui si ritrovava a vomitare su un marciapiede tutta la sua vita.
Il peggio veniva quando doveva tornare a casa senza fare insospettire i suoi, che erano ancora convinti di avere il figlio più felice del mondo.

Era questa la vita di Luca: la mattina lo sfigato, il pomeriggio il figlio perfetto, la sera il ragazzo ubriaco.

Una vita fatta di maschere.

E adesso voi mi direte che peggio di così la vita di Luca non poteva andare.

Ebbene, vi sbagliate di nuovo.

Perché un giorno qualcuno intuì la sua omosessualità e questa rivelazione in poco tempo fu sulla bocca di tutti a scuola e sul web.

E lì la vita di Luca crollò nuovamente.

Non era più padrone della sua vita, non mangiava, non studiava, non dormiva, era un morto che continuava a camminare.

Decise di scappare: una notte uscì di casa con l'intenzione di non tornarci mai più.

Andò dall'unica cosa che secondo lui poteva dargli un minimo di conforto: l'alcol.

Divenne ubriaco in poco tempo, uscì in strada che era quasi l'alba e cominciò a vagare in cerca di qualcosa, qualunque cosa che potesse aiutarlo.

Finché non si trovò su un ponte, l'acqua scura che scorreva potente sotto di lui.

Guardò il cielo: stava albeggiando, uno stormo di uccelli passò sopra di lui, scomparendo poi alla vista.

Gli piaceva volare, anche lui voleva andare con quegli uccelli, seguirne il volo, sentirsi finalmente libero e senza preoccupazioni.

Così decise di seguirli.

Salì sul muretto del ponte e spalancò le braccia.

Anche lui voleva volare.

Si lanciò in avanti, il corpo teso, le braccia spalancate, gli occhi chiusi, la bocca aperta in un grido liberatorio.

Questa era la storia di Luca e della sua vita, una vita finita troppo presto e nel modo sbagliato.

Questa era la storia di un adolescente vissuto negli anni 2000 e di una società chiusa, fredda e buia.

Angolo pazza

Buonsalve personcine!
Questa è la prima storia che pubblico qui, per cui vi sarei moooolto grata se mi faceste sapere cosa ne pensate magari con una piccola recensione, non esitate a farmi notare eventuali errori di battitura o altro, le critiche formative sono sempre bene accette u.u
Detto ciò grazie di essere passati e di avere speso anche solo pochi minuti del vostro tempo per questa storia nata da un tema di italiano e finita qui quasi per caso e un immenso grazie a chi si è fermato a recensire per aiutarmi a migliorare.
  
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