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Autore: _Pobluchan_    10/05/2017    1 recensioni
Tremo.
Sei ancora lì a guardarmi con sguardo profondo e senza malizia, e io desidero solo che osservino qualcos'altro, perché il mio corpo non è ancora all'altezza di esso.
Un brivido mi precorre la schiena e il mio corpo si scalda.
Quando comincio a muovermi mi rilasso, i movimenti familiari mi tranquillizzano. Io sono nato per stare sul ghiaccio.
Tu ancora mi guardi.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Otabek Altin, Yuri Plisetsky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ho capito subito.

Dopo che mi hai costretto ad essere tuo amico, ad accorgermi della tua esistenza hai continuato a guardarmi con quei tuoi occhi profondi e scuri.
Eppure in quello sguardo qualcun altro vi era riflesso.
Ogni volta che mi sfioravi la mia pelle andava a fuoco. Ogni volta che ti osservavo scivolare sul ghiaccio catturavi completamente la mia attenzione. Ogni tua goccia di sudore, prima di essere asciugata veniva notata dal mio sguardo.

Io ero spanne sopra di te. Io avevo il talento che tu avevi sostituito con la pratica e la perseveranza. Non hai mai avuto speranze di battermi, nessuno poteva.
Eppure hai voluto essere mio amico, hai voluto abbattere quella barriera sfrontata che avevo messo su per combattere l'invidia degli altri.
Sono sempre stato solo, sempre troppo bravo per stare con gli altri, sempre troppo piccolo per stare con Vicktor. Eravamo solo io e il pattinaggio, io e la vittoria.
Ma tu sei arrivato ruggendo sulla tua moto e ancora non mi hai fatto scendere, mi hai aperto la strada per questo lungo viaggio. È tutta colpa tua, hai fatto tutto tu.

Mi hai reso vulnerabile.

Ogni giorni mi osservi, segui ogni mio movimento. Sono sempre cosciente del tuo sguardo intenso che mi segue, lo sento perfino sulla punta delle dita. E tremo ogni volta, il mio corpo fanciullo si infiamma per cercare di raggiungerti e si vergogna. Il tuo corpo è già quello di un giovane adulto e il mio vorrebbe esserlo con tutto se stesso. Perché i tuoi occhi, anche se guardano me, riflettono i movimenti di un altro. Un ragazzo che si sta facendo uomo, i cui movimenti sono pieni di sicurezza e sensualità, doti che io non posseggo.

Tremo.

Sei ancora lì a guardarmi con sguardo profondo e senza malizia, e io desidero solo che osservino qualcos'altro, perché il mio corpo non è ancora all'altezza di esso.

Un brivido mi precorre la schiena e il mio corpo si scalda.

Quando comincio a muovermi mi rilasso, i movimenti familiari mi tranquillizzano. Io sono nato per stare sul ghiaccio.

Tu ancora mi guardi.

Questa volta il mio sguardo ti cerca, ma senza paura. Ti cerca e ti trova, ti invita a non distogliersi, ad osservare quei movimenti studiati apposta per essere guardati da lui. Per la prima volta il mio corpo si muove in maniera diversa, non vuole più essere il corpo di un ragazzino, vuole essere il corpo di un amante, le mie mani ti invitano a seguirmi, ad osservare i miei fianchi, le mie gambe aggraziate, i miei capelli fluidi che ondeggiano accompagnando la mia danza.
E per un attimo sento che stai guardando me e mi vedi, forse per la prima volta. E mi desideri, sento il tuo desiderio passare dalla punta delle mie dita al mio braccio, al mio petto, alla mia bocca, ai miei fianchi, alle mie gambe, al mio fondo schiena e io ti assecondo, ti lascio guardare ogni parte di me accarezzandola.

Quando finisco una goccia di sudore riesce a scorre lungo la mia schiena nonostante il costume attillato provocandomi dei brividi.

Esco e incontro di nuovo il tuo sguardo.

Ora mi vedi.

Tremo.

  
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