Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Pally93    10/05/2017    11 recensioni
Un'altra delle mie "brevi storie tristi". La guerra è finita e Draco è oppresso dal senso di colpa e dal peso dei ricordi. Solo con un gesto estremo potrà liberarsi dall'ultimo segno della sua schiavitù.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non se ne sarebbe mai andato, ormai lo sapeva.
Lo vedeva lì, sul suo avambraccio, nero e lucido come quando era stato impresso nella sua carne. Ne era stato così fiero, così orgoglioso. Lui, Draco Malfoy, ancora minorenne eppure già tra i Mangiamorte. Non era qualcosa di cui in molti si potessero vantare.
Era passato un anno dalla battaglia, dalla sconfitta definitiva dell’Oscuro Signore, eppure il marchio nero era ancora lì, la serpe che lo fissava con occhi cattivi, vigili. Per un po’ aveva sperato che se ne sarebbe andato, che sarebbe sbiadito poco a poco per diventare solo un pallido segno sulla sua pelle troppo bianca. Quanto era stato sciocco a pensare una cosa del genere. 
Il servizio all’Oscuro Signore è per la vita, e a quanto pareva nemmeno la sua morte poteva infrangere il patto, più sacro e pericoloso del Voto Infrangibile.
Non poteva evitare di provare disgusto, fissandolo, per il ragazzo che era stato fino all’anno prima. Per quel ragazzo così cieco da non rendersi conto che si stava scavando la fossa da solo.
Con gli occhi fissi in quelli del serpente sul suo braccio, non poteva che chiedersi che senso avesse avuto tutto quello che era stato.
Aveva visto morire i suoi amici, cadere combattenti imbattibili, persone lottare fino allo stremo delle forze.  Aveva visto la follia negli occhi di sua zia Bellatrix, e il terrore.
La paura.
Draco non era mai stato un ragazzo coraggioso, ma di certo non avrebbe mai immaginato che si potesse provare un terrore così profondo.
E il dolore.
In quelle famiglie spezzate, in chi si accalcava attorno ai caduti, negli studenti che correvano senza una meta sperando di ritrovare vivi i loro amici, i loro fratelli, i loro cari.
Nient’altro che dolore.
Lo ricordava, ne era rimasto travolto. Nel suo essere un ragazzo privilegiato, non credeva possibile che potesse esistere qualcosa di così assoluto e totalizzante come il dolore. Si era sentito estraneo a quanto gli accadeva attorno in quegli istanti dopo la battaglia, eppure stranamente colpevole. Una minuscola parte di lui avrebbe voluto difendere il castello, proteggere quei corridoi in cui aveva camminato, le sale in cui aveva trascorso giorni sereni, giorni in cui il suo nome veniva rispettato e temuto, in cui le zuffe non erano altro che un gioco da bambini. Avrebbe voluto, ma avrebbe pagato a caro prezzo il tradimento. E se del sangue doveva essere versato, certo meglio che non fosse il suo.
Ma non era servito a niente. Il castello era stato ricostruito in poco tempo, era stato eletto  un nuovo Ministro della Magia, e tutti i Mezzosangue e Nati Babbani erano stati liberati e rimessi in possesso della loro bacchetta.
E meno male, non potè fare a meno di pensare.
Si era schierato dalla parte sbagliata, a combattere per degli ideali che non era nemmeno così certo che fossero i suoi. Era sopravvissuto, certo, ma a quale prezzo?  Ad un anno di distanza sentiva che qualcosa dentro di lui era morto. La sua boria, il suo orgoglio, la sua forza… puff, tutto svanito. Del ragazzo che era stato, rimaneva soltanto il marchio. Solo più quel dettaglio lo teneva ancorato a chi non voleva più essere, unico ostacolo che lo separava da chi d’ora in poi avrebbe voluto diventare.
Adesso sapeva chi era veramente.
Chiuse gli occhi, inspirò profondamente, e agì. La lama d’argento del suo pugnale morse la carne senza difficoltà, lacerando i tessuti in profondità. Solo quando l’ultimo brandello nero fu sparito dal suo corpo Draco lasciò andare l’arma. E mentre cadeva al suolo, e osservava il suo stesso sangue puro abbandonarlo per imbrattargli le vesti, capì che aveva raggiunto il suo scopo.
Era libero.



NOTE DELL'AUTORE: no, non mi sono ispirata a 13 reason why, questa storia è stata scritta molto prima. E a scanso di equivoci Draco non si sta suicidando, ha usato il pugnale per "tagliarsi via" il marchio nero. Non è un'operazione che consiglio e probabilmente porterebbe a morte certa, ma vi ricordo che siamo in un mondo di maghi, quindi poco dopo Draco ferma l'emorragia e sopravvive serenamente, per quanto i sensi di colpa glielo consentano. Forse erano dettagli inutili, ma a scanso di equivoci ho preferito specificare...anche io ho un cuore in fondo!
   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Pally93