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Autore: _Leef    11/05/2017    6 recensioni
Castiel guarda il demone avvicinarsi alla piattaforma per il karaoke e si chiede come ogni volta quando esattamente sia finito con l'innamorarsi di lui. Non gliel'ha ancora detto, ovviamente, non pensa che glielo dirà mai perché Dean non è davvero tipo da smancerie -è un demone, per l'amore del cielo-, ma se lo chiede spesso. Forse è successo un po' per volta, o forse quando lo ha salvato da quei demoni che volevano fargli cose poco carine da riferire, adesso.
[Hunter!Cas/Demon!Dean]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Are you mine?


Castiel entra nel pub con il suo solito completo da agente federale e si lancia una pigra occhiata in giro. Odia questo tipo di travestimenti e non è mai bravo nel fare domande: di solito lui è il tipo silenzioso che registra mentalmente tutti gli interrogatori, è suo fratello Gabriel che si occupa di torchiare testimoni o poliziotti, è più facile per lui, visto che ha la parlantina spontanea e un carisma invidiabile.

Ma per sua sfortuna, suo fratello non c'è adesso, è andato a seguire un altro caso in Texas perché I migliori lavorano da soli fratellino. Che stupidaggine, Gabriel e le sue assurde manie di protagonismo. Castiel sa essere un cacciatore fantastico, non ha bisogno della babysitter e seguire un caso da solo gli è sembrata l'idea migliore, ma adesso se ne sta pentendo amaramente. Ha già capito che probabilmente si tratta di streghe, non una ma un bel po' se deve essere sincero, e avere un qualche tipo di aiuto non guasterebbe di certo.

Ma in questo momento, nonostante sia venuto qui per interrogare il barista e qualche altro ragazzino che frequenta assiduamente il posto, non sono le streghe a preoccuparlo di più.

-Vado al karaoke.-

Ecco, appunto.

Castiel alza gli occhi al cielo e poi li sposta sull'uomo accanto a sé ed incrocia subito un paio di iridi verdissime, vagamente annebbiate dall'alcool. E okay, questo è un record, perché sono entrati da soli dieci minuti e Dean è già praticamente ubriaco.

Quando esattamente si è scolato una bottiglia di vodka?, pensa Castiel, scrutando in maniera confusa la bottiglia ormai vuota stretta in una mano del compagno.

-Dean, per favore, sto lavorando- mormora quindi il cacciatore, senza però riuscire a reprimere un sorrisetto divertito. Con l'altro finisce sempre così. -Non attirare troppo l'attenzione.-

Al che, il diretto interessato si volta verso di lui, mettendogli il broncio. -Sì, sì, roba da cacciatori e bla, bla, bla.- Lo studia per qualche momento, poi gli prende il mento tra le dita in una maniera così delicata che il ragazzo dagli occhi blu si trova un attimo destabilizzato. Dean sorride improvvisamente, quel sorriso sicuro di sé e mozzafiato che farebbe svenire qualsiasi donna dotata di ormoni funzionati, e gli stampa un leggerissimo bacio sulle labbra. -Farò piano, baby.-

E Castiel si costringe a deglutire -non pensando che questa frase gliela ripete sempre in situazioni un po' meno, ehm, consone, e Dean deve averlo capito a giudicare dal suo ghigno divertito-  e si sforza di non svenire, mentre l'altro sguscia tra i tavoli con l'abilita di un pattinatore, evitando per miracolo una cameriera che trasporta mille drink su un vassoio.

Castiel guarda il demone avvicinarsi alla piattaforma per il karaoke e si chiede come ogni volta quando esattamente sia finito con l'innamorarsi di lui. Non gliel'ha ancora detto, ovviamente, non pensa che glielo dirà mai perché Dean non è davvero tipo da smancerie -è un demone, per l'amore del cielo-, ma se lo chiede spesso. Forse è successo un po' per volta, o forse quando lo ha salvato da quei demoni che volevano fargli cose poco carine da riferire, adesso.

Castiel ricorda tutto chiaramente come se fosse ieri: ricorda la camicia rossa di Dean svolazzare di fronte ai suoi occhi, ricorda la lama di Caino stretta nella sua mano sinistra e ricorda le sue dita che gli slacciavano le corde ai polsi, mentre gli altri demoni figli di puttana se ne stavano impalati in mezzo a quel sudicio capanno con la bocca spalancata per lo stupore.

Dean aveva detto: -Ho sentito che volete fargli un servizietto.- Aveva studiato la lama con finta curiosità, come se non l'avesse mai vista in vita sua, aveva pulito uno dei denti da cui era formata e poi i suoi occhi si erano fatti neri e Castiel aveva sentito il proprio cuore finirgli dritto in gola, mentre si massaggiava i polsi arrossati, perché un fottuto demone lo stava salvando e non aveva senso. Il demone in questione aveva sogghignato e poi aveva aggiunto -Cattiva idea-, prima di iniziare a far fuori uno per uno tutti gli altri.

Quindi Castiel non sa quando esattamente si sia innamorato di Dean.

Ma sa che è innamorato di lui, follemente innamorato di lui, e cavolo, se ne innamora sempre di più ogni cazzo di giorno. Probabilmente suo fratello darebbe di matto se lo sapesse, dannazione; in realtà Gabe darebbe di matto persino se fosse innamorato di un tizio emo con istinti suicidi, figuriamoci se scoprisse di Dean.

Comunque, Castiel sospira, riscuotendosi da quel flusso di pensieri in cui è caduto, e distoglie gli occhi dalla figura di Dean che tenta di impugnare il microfono per cantare una canzone di Taylor Swift. Ha un lavoro da fare, perciò non deve assolutamente distrarsi.

Si avvicina quindi al bancone del bar e si siede su uno degli sgabelli disponibili, schiaffando il proprio distintivo sul tavolo e aspettando che il barista si interessi a lui.

Sta aspettando da quasi cinque minuti, quando una mano sulla spalla lo fa sobbalzare. Castiel si volta, pensando si tratti di Dean, ma in realtà si ritrova davanti a sé un uomo sulla cinquantina, con una camicia di flanella e l'alito che odora di birra mischiato a qualcosa di indefinibile.

-Ci conosciamo?- chiede quindi gentilmente Castiel, scrutando il nuovo venuto con gli occhi leggermente socchiusi e la testa piegata di lato.

L'uomo sorride, lisciandosi la barbetta e lasciando scorrere la mano lungo il polso del ragazzo, coperto dalla camicia bianca che indossa. -No, ma potremmo rimediare.-

Quindi, Castiel si irrigidisce: non è la prima volta che vecchi uomini frustrati ci provano con lui, per cui alza per un attimo gli occhi al cielo con fare esasperato, decisamente abituato ad assistere a scenette del genere. Strattona la mano dal quella dell'uomo, cercando di liberarsi, ma la presa è troppo salda: al che, questo tizio sporge l'altro braccio per accarezzargli il collo con delle dita piuttosto sporche in realtà, e Castiel rabbrividisce per l'orrore.

La sua mano libera sta per scattare verso la fondina dove tiene la pistola, ma quando non sente più la musica e una voce stonata provenire dalla postazione del karaoke, sa già che non ce ne sarà proprio bisogno.

Il pugno di Dean si schianta proprio dritto contro il naso del cinquantenne frustrato.

Qualche goccia di sangue macchia la camicia azzurra del demone, mentre l'uomo barcolla di lato, reggendosi il naso sanguinante e spalancando gli occhi in maniera allibita. -Ma sei fuori di testa, amico?-

Castiel si sente arrossire, perché ora tutti gli occhi dei clienti del locale sono fissi su di loro, specialmente su Dean che afferra il suo molestatore e per sferrargli un secondo pugno, questa volta sotto il mento -un inquietante crack si fa strada nell'aria-, manco fosse una principessa in difficoltà.

-Dean, basta- mormora quindi il diretto interessato, tentando disperatamente di attirare la sua attenzione, appoggiandosi ad una sua spalla e tirandolo indietro come può. Sa che però è tutto inutile, è come tentare di sfondare un muro a suon di pugni, e come se non bastasse il demone non sembra intenzionato a dargli retta.

Dean infatti non finge nemmeno di ascoltarlo, visto che lo spinge indietro quasi con gentilezza, allontanandolo il più possibile da lui.

-Vedi quel ragazzo laggiù?- Dean afferra nuovamente l'uomo di fronte a sè dal colletto della camicia, immerso nel silenzio generale, e lo solleva come se pesasse pochi grammi, schiaffandolo contro il primo muro disponibile, davanti agli sguardi allibiti di tutti i clienti del pub. -E' il mio ragazzo.-

-Che cosa ci fa uno così con un coglione come te?- sbuffa l'uomo, punto sul vivo, spingendo Dean indietro e tentando di liberarsi dalla sua presa, ma il demone non si muove di un centimetro, indurisce semplicemente lo sguardo, le labbra che si piegano in una smorfia incazzata. Al che Castiel rabbrividisce, perché continuando a provocarlo questo tizio non otterrà proprio un bel niente, anzi, sarebbe già tanto se uscisse vivo da tutto questo casino.

Dean sbatte le palpebre e il nero oscura completamente i suoi occhi, mentre mostra il suo sguardo da demone all'uomo -e qui Castiel non riesce a trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo perché è sempre così dannatamente esibizionista-. Le sue labbra questa volta si piegano in un sorrisetto sfrontato, dopo aver accennato ad una rapida risata. -Stammi a sentire, raggio di sole, Castiel è mio. Avvicinati di nuovo a lui, toccalo, respiragli addosso, e ti strapperò via la spina dorsale con le mie stesse mani. Intesi?-

L'uomo trattiene il respiro per qualche secondo, ma poi annuisce lentamente, senza riuscire a muovere qualsiasi altro muscolo.

Dean annuisce a sua volta, soddisfatto, ma non molla ancora la presa, anzi, si avvicina ancora di più. -Ora ti do una sola opportunità di sparire, prima che io ti spezzi letteralmente il collo.-

L'uomo, probabilmente intimorito dal tono e dagli occhi neri di Dean, annuisce affannosamente e scappa via appena il demone lo lascia andare, mentre tutt'attorno la gente riprende a parlare, un po' intimorita, fingendo di non aver assistito alla scena.

Castiel a questo punto sbuffa, ignorando il suo cuore che batte veloce come una macchina da corsa, ed incrocia le braccia al petto. -Non dovevi farlo, sono perfettamente in grado di difendermi da solo.-

Dean non risponde. Rotea le spalle e piega più volte il collo a destra e a sinistra, come a voler rilassare i muscoli o sgranchirsi le ossa, poi cammina dritto verso Castiel e preme le labbra contro le sue, mettendo tutta la sua rabbia e la sua frustrazione nel bacio. E' un bacio veloce, affamato e anche un po' violento, che sa di vodka e di qualcosa di indefinibile, ma quando Dean si stacca, Cas è letteralmente senza fiato e deve metterci tutta la sua forza di volontà per reprimere un gemito. -Tu sei mio.-

Al che, il cacciatore annuisce febbrilmente, incapace di formulare un pensiero coerente, sentendo sulla punta della lingua ancora il sapore dell'altro. Gli occhi verdi di Dean, circondati dalle ciglia bionde che sembrano raggi di sole, sono talmente intensi che fanno quasi più paura di quando li ha tutti neri.

-Dillo- sussurra quindi il demone, premendo la fronte contro quella del suo compagno e lasciando scivolare le mani lungo la sua schiena in una carezza che vuole essere decisamente languida. Castiel sente i brividi salirgli su per la colonna vertebrale e cavolo, si farebbe scopare anche qui, giusto per sottolineare meglio il concetto di appartenenza. Dopotutto non sarebbe la prima volta che lo fanno in posti strani, i demoni sanno essere piuttosto creativi.

-Sono tuo- annaspa quindi, quasi senza fiato, perché sa che quando Dean diventa così possessivo, quando tenta di reclamarlo a modo suo, è molto meglio assecondarlo. E dopotutto, Castiel non ha nessun motivo di opporsi a questo, non quando Dean si dimostra così attento e protettivo verso di lui. -Lo sarò sempre.-

Dio, che posso farci, lo amo. Ed è quasi sul punto di dirlo ad alta voce.

Castiel lo pensa, anche se sa che a Dio non frega proprio niente se lui ama un demone o meno, sono fattacci suoi, il Signore può continuare tranquillamente la sua vacanza.

Si è di nuovo perso nei suoi pensieri, ma questa volta non gli sfugge il sorriso palesemente vittorioso e soddisfatto del demone di fronte a lui, che si allontana un po' solo per guardarlo negli occhi. Gli sfiora una guancia con le dita e poi gli scompiglia i capelli. -Bravo, baby.-

Castiel sbuffa, perché il momento magico è sfumato con la stessa velocità con cui è arrivato e perché odia quando Dean lo tratta come un bambino. Ma il demone lo sta ancora abbracciando, in mezzo a tutta questa gente e Cas non può fare a meno di arrossire come una stupida ragazzina alla sua prima cotta.

-Stai arrossendo.-

-Non è vero.-

-Non contraddire un Cavaliere dell'Inferno.-

Castiel arrossisce ancora di più. -Sta' zitto.-

Dean sogghigna e lo bacia di nuovo, tirandoselo ancora più addosso in modo che ogni fottuto centimetro dei loro corpo combaci e lasciando scivolare le mani sotto alla sua camicia, fregandosene di tutti quelli che gli stanno attorno -ovviamente-. Cas in realtà fa lo stesso, perché avvolge le braccia attorno al collo del suo demone e ricambia il bacio: non gli importa se non può dire a Dean di amarlo.

Lui lo sa, e questo gli basta.

Per ora.


Okay, okay, ho bisogno di aiuto, sono affetta da problemi gravi.
Ma a mia discolpa posso dire che non è solo colpa mia! La colpa la do alla gif che vi ho messo sopra e soprattutto a Deanmon. Insomma, che lui sia il mio sogno erotico nascosto (nemmeno poi tanto nascosto, in realtà) è cosa indubbia, ma da lì a... questo. Beh, Deanmon con Castiel è d'obbligo. 
In questi giorni ho rivisto i primi episodi della decima stagione, perché il Dean della mia long (Il Morso del Destino) è appunto ispirato a Deanmon e stavo cercando di trarre ispirazione (si come no, anche se non ci credete, non stavo praticando autoerotismo xD), e di conseguenza mi è venuta in mente questa cosa. La gif ha soltanto aiutato l'ispirazione, assieme a tutti i Deanmon/Reader che girano su tumblr e facebook.
Beh, non ho moltissimo da dire, è una cagatina scritta di getto perché io ho queste idee malsane che mi frullano in testa e che non se ne vanno fin quando non le metto per iscritto....Perciò perdonatemi!
Avete capito che ho questa cotta enorme per Deanmon e la sua camicia rossa, perciò prima o poi doveva venire fuori una roba con lui -e chissà, magari questa non sarà nemmeno l'unica-. Credo di aver delirato abbastanza al riguardo.... Dovrete dirmi voi cosa ne pensate, mi interessano molto i vostri pareri, come sempre xD

Un bacio enorme a tutti voi, alla prossima!

   
 
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