Anime & Manga > Yuri on Ice
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Autore: LaVampy    12/05/2017    3 recensioni
storia di Yuri, la piccola tigre russa, dei suoi ideali, dei suoi obiettivi, della suo modo di vivere solitario. Ma si può vivere per sempre da soli??
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Otabek Altin, Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Perché doveva essere così diverso? Perché doveva sentirsi sbagliato? Cosa c'era in lui che non andava? Erano ormai anni che Yuri, stella del pattinaggio su ghiaccio, fuggiva da ogni sguardo e da ogni tipo di interazione.

Quando fin da piccolo aveva manifestato, grande maestria nei balletti scolastici, il nonno per regalo lo aveva portato alla pista di pattinaggio, e si era innamorato. Indossò i pattini per la prima volta, sbuffando per tutti quei lacci lunghi, guardando la pista come se dovesse inghiottirlo. Ma quando poggiò la lama sulla superfice lucida, sentì una scossa dentro si se. Si sentiva vivo, giusto. Iniziò a risparmiare ogni paghetta, faceva le commissioni per i vicini e piano piano raggruppò abbastanza soldi per permettersi un paio di pattini tutti suoi, e anche se erano di seconda mano, per lui erano la cosa più bella che avesse mai avuto. 

Quando il gestore della pista aveva visto la sua passione, gli aveva dato il permesso di utilizzarla ogni volta che volesse, purchè gli desse una mano con le pulizie. E nonostante tutto era comunque uno dei migliori della scuola. Perché se c'era una cosa che da quando aveva memoria lo accompagnava era che lui voleva essere il migliore in tutto. Passava ore e ore in pista, pattinando alla musica che sentiva dentro la sua testa, non aveva bisogno di altro, sentire le lame che veloci passavano sul ghiaccio, gli faceva provare qualcosa dentro. La sua vita era divenuta monotona, scuola, pattinaggio, casa. Casa, pattinaggio, casa, e scuola. Non aveva amici, perché non li aveva mai voluti. Chiudendosi giorno dopo giorno, sempre di più in se stessi, gli unici sorrisi li regalava alla pista di ghiaccio. Poi un giorno, in quella pista, erano arrivati un gruppo di ragazzi e ragazze, si allenavano per la nazionale. Erano i migliori, e lui si limitava a guardarli da distante, mentre ultimava le pulizie. Fino a quando un giorno non si rese conto di essere osservato, mentre pattinava, la pista era vuota e per una volta poteva dare il meglio di se stesso senza il pericolo di scontrarsi con qualcuno. Azzardò qualche salto, cedendo pesantemente sul ghiaccio, ma ogni volta si rialzava, pronto a ricominciare. Imparando caduta dopo caduta come migliorare. E quando riuscì a saltare senza cadere, sentì dentro di se una forza nuova. 

Stava pulendo il cestino del bagno, quando si era trovato faccia a faccia con un ragazzo con i capelli lunghi e gli occhi azzurri. Era stato gentile, fin troppo, sempre con il sorriso, abbastanza irritante per lui.  

-Pattini molto bene- gli disse il ragazzo. 

-lo so-gli rispose allontanandosi. 

-Beh, potresti allenarti con me, diventeresti molto bravo- disse l'atro, sorridendo. 

-Io sono già bravo, di certo più di te- disse uscendo da bagno, continuando le sue pulizie. 

Fu in una domenica pomeriggio noiosa che riconobbe quello strano ragazzo: Viktor Nikiforov, astro nascente del pattinaggio su ghiaccio. E guardando quel ragazzo e il suo odioso sorriso, promise a ste stesso che un giorno lì ci sarebbe stato lui. 

-Nonno, un giorno quel posto sarà mio- disse alzandosi. 

-Ne sono convinto Yurochka- disse il nonno sorridendo al nipote, che guardava la televisione concentrato. 

Fu così che Yuri si dedicò anima e corpo al pattinaggio, nonostante il dolore ai piedi, le ore estenuanti sulla sbarra, fino a che Yakov non lo fece entrare nella nazionale russa. Il primo piccolo passo era compiuto, ora restava solo da schiacciare chiunque gli passasse davanti. Nessuna emozione, nessun amicizia, un solo obiettivo: vincere. 

Quando gli capitò per la prima volta di eccitarsi era in piscina, stava svolgendo alcuni esercizi per allungare la massimo i muscoli delle spalle. Gli era bastato vedere Viktor, fasciato dal costume olimpionico per sentire un formicolio alla parte bassa del suo ventre. Era solo un ragazzino biondo, sconosciuto a tutti, ma quando Viktor, uscendo dall'acqua si era tolto la cuffia e i lunghi capelli gli avevano accarezzato le spalle, era uscito veloce dall'acqua ed era corso in bagno. Il viso rosso e le lacrime agli occhi per la vergogna. Da quel giorno aveva continuato ad isolarsi sempre di più, parlando il minimo indispensabile con tutti. Urlando e imprecando con tutti quelli che cercavano di essere gentili con lui. E per un po' le cose si erano calmate, apprezzava la vista delle modelle sui giornali e delle belle ragazze che cercavano sempre di abbordarlo, quando lo vedevano a scuola. Sapeva che c'era una ragazzina che era follemente innamorata, ma l'unica volta che gli si era avvicinata, lui le aveva detto, senza mezzi termini che non aveva intenzione di fare amicizia, nemmeno le lacrime lo avevano smosso, e quella fu l'ultima volta in cui, qualcuno, gli rivolse la parola. 

-Yuri, dovresti essere più gentile- gli aveva detto una volta Viktor. 

-Non tutti hanno sempre da sorridere come degli idioti- gli aveva risposto. 

-Mi hai dato dell'idiota?-aveva chiesto stupito Viktor. 

-Tu sorridi sempre?- gli aveva risposo l'altro, mettendo i pattini nella sacca. 

-Certo che si- rispose Viktor. 

-Ti sei risposto da solo- gli disse il biondo, alzandosi e uscendo dalla porta. 

-Essere idiota è meglio che essere stronzi- gli aveva risposto Viktor, più per punzecchiarlo che per altro, ma il biondo si era limitato a fulminarlo da sopra la spalla, sbattendo un piede ed alzando il  dito medio. 

Essere stronzo, irrispettoso era diventata la sua filosofia, non dava nulla, non si aspettava nulla, ma pretendeva il massimo solo da se stesso, portando il suo corpo allo sfinimento, restando ad allenarsi anche quando era già buio, arrivando a crollare nel letto per la fatica. Fino a quando, in albergo, non aveva incontrato gli occhi neri di un ragazzo. E quel giorno, tutto quello in cui credeva, tutto quello per cui aveva lottato, venne messo in discussione. 

 

L'angolo della Vampy 

E nulla, intanto: ciao! Non resistevo più, e ho dovuto pubblicare nonostante l'altra sia ancora in fase di svolgimento. Ho in mente questa storia da un po' di tempo e la voglio scrivere perché beh, tutti conosciamo Yuri ma io, l'ho immaginato leggermente diverso. Spero di cuore che vi piaccia e come sempre, consigli e critiche sono sempre ben accette.

   
 
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